giovedì 3 febbraio 2011

Politiche giovanili a Prato: un fallimento che dura da quasi due anni


"E’ sconfortante constatare come dall’insediamento dell’attuale giunta comunale di centrodestra, ormai quasi due anni fa, il capitolo “Politiche Giovanili” sia diventato il vero tabù per questa città. Troppo spesso sentiamo abusare della parola “giovani”; una parola che crea consenso, che sa di futuro ma che purtroppo, a Prato, genera solo imbarazzo. I dati parlano chiaro: in questa città, sotto la guida del sindaco Roberto Cenni non è mai esistito un assessore alle Politiche Giovanili. L’unica esperienza – drammaticamente fallimentare – è relativa alla delega per il consigliere comunale Leonardo Soldi, peraltro dimissionario dall’incarico per incompatibilità giuridica, dopo aver causato forti tensioni con le associazioni giovanili per la poca disponibilità e una scarsa capacità comunicativa. Ma il peso del disinteresse dell’Amministrazione Comunale non si è fermato qui, con misere prospettive per i giovani di Prato che vengono considerati per lo 0,2% del bilancio comunale corrente, sufficiente appena per gli stipendi degli impiegati e il pagamento delle bollette degli immobili. Anche questo problema sembra aver trovato una soluzione, con il prossimo accorpamento dell’intero comparto delle Politiche Giovanili con la funzione sociale, e il trasferimento della Dirigente Amministrativa previsto per questo febbraio. E’ l’ultimo atto per l’eliminazione di questo settore, per il quale la giunta comunale non è mai sembrata in grado di approntare strumenti e progetti all’altezza delle aspettative di una popolazione che conta quasi 30 mila ragazze e ragazzi under-30 a Prato.
In questo periodo abbiamo capito che, anche se le strutture ci sono e sono molto invidiate! alla fine gli spazi devono essere davvero conquistati. Spazi di partecipazione, di espressione e di aggregazione, per non essere soltanto clienti di eventi, spettatori passivi, ma per riuscire ad esprimere la propria creatività e i propri interessi, realizzando qualcosa attraverso la condivisione con altri ragazze e ragazzi. Purtroppo le parole e le promesse del sindaco pesano, perché raramente riescono a trovare riscontro nella difficile realtà amministrativa di Prato. In questo senso la riorganizzazione della pubblica amministrazione, che da un lato lega ancora di più l’ambito giovanile alla figura stessa del sindaco, rende però necessario un impegno effettivo con una figura di riferimento costante. L’eventuale assenza  di un responsabile amministrativo sarebbe poi l’estinzione dell’assessorato alle Politiche Giovanili, che non significa solo la vanificazione dei progetti e dei lavori del “tavolo per la partecipazione dei giovani ai Cantieri Culturali”, ma l’attestato definitivo del disinteresse per i giovani, le loro aspirazioni, le loro prospettive e le loro passioni. Abbiamo più volte chiesto di poter aprire un ampio confronto con associazioni, gruppi e singoli cittadini interessati a contribuire per sviluppare misure efficaci, ma gli impegni istituzionali dell’unico responsabile con la delega alle Politiche Giovanili, non hanno permesso di inserire la questione fra le priorità. Il disinteresse verso le proposte sviluppate dai ragazzi volontari ed esperti ingaggiati in questa esperienza di partecipazione alla programmazione di Officina Giovani è provato dall’assenza di un Fondo per Officina Giovani, con un sistema di autofinanziamento dei progetti, che trova le risorse necessarie dagli affitti per serate e feste private. In discussione è lo stesso servizio del bar, compreso nell’appalto scaduto a dicembre, e mai interamente attivo durante i pomeriggi di maggiore frequentazione degli spazi, come ail sabato.
Se non si è in grado o non si è interessati a gestire degli spazi già pronti, è ovviamente impossibile la realizzazione di progetti e provvedimenti per sviluppare delle politiche giovanili in linea con le esigenze della città, che vive un forte momento di disoccupazione, in media fra il 15 e il 20% secondo i dati ASEL per il 2010 distribuiti dalla Provincia. Questo comporta il trasferimento stabile o temporane di molte competenze altrove, e registra una sempre maggiore dipendenza di ragazze e ragazzi dal sostegno della propria famiglia, senza avere così mezzi sufficienti per affrontare scelte di vita importanti, al pari dei coetanei di tutti gli altri paesi europei. In questi mesi abbiamo visto altri comuni della nostra Provincia approntare borse di studio, scambi culturali e aprire centri con servizi CAAF e di orientamento per i giovani. Purtroppo apprendiamo invece che a Prato molti progetti già in corso come lo sportello HABITAT per gli alloggi universitari, l’Officina dei Talenti per l’autoimprenditoria giovanile e altri corsi gestiti dall’assessorato alle Politiche Giovanili saranno interrotti fino a marzo, come minimo. Ci chiediamo dunque come mai a livello nazionale ci sia un ministro di riferimento preciso e l’amministrazione comunale, che è riuscita ad avere rapporti privilegiati su altre questioni, non sviluppi il potenziale delle strutture e del fermento, spostando le politiche giovanili all’ambito del sociale. Siamo un problema? Oppure il problema è di qualcun altro, che non riesce a coinvolgere governo e parti sociali per il rilancio di questioni strategiche come queste? Se si vuole continuare ad amministrare questa città, è doveroso individuare e realizzare delle prospettive per i cittadini più giovani. Altrimenti è tempo perso!
Crediamo che sia necessario un lavoro di ampio respiro con le parti sociali e gli istituti di credito, insieme con le istituzioni culturali e scolastiche per riuscire a creare un network operativo in grado di sviluppare BORSE di STUDIO e di lavoro (magari con soggiorni di un anno all’ESTERO), realizzare le strutture necessarie per fare fronte all’ESIGENZA ABITATIVA dei molti studenti fuori sede, e permettere un afflusso ulteriore di studenti nei prossimi anni; approntare TIROCINI E BORSE DI LAVORO in botteghe per l’apprendimento dei mestieri tradizionali e artigianali; realizzare un canale di CREDITO AGEVOLATO per soluzioni abitative o start up di imprese.
 Ormai le chiacchiere stanno a zero. Chiediamo un impegno concreto e segnali di interessamento per questo settore strategico, che è destinato segnare il futuro della nostra città e dei suoi cittadini più giovani. Per fare presente quanto ci sta a cuore e quanto dovrebbe essere vitale per l’amministrazione di una città il suo futuro, le politiche giovanili, siamo pronti a scendere in piazza nelle prossime settimane con tutti i ragazzi e le ragazze pratesi, giovani e meno giovani, che come noi sentono che è necessario realizzare prospettive solide per garantire una vocazione e uno sviluppo alla nostra città.
INTENDIAMO quindi RICHIEDERE UN CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO proprio sulle POLITICHE GIOVANILI di PRATO, sulle STRUTTURE, le RISORSE, e i PROVVEDIMENTI che intende realizzare il Comune per la CREATIVITA’, la FORMAZIONE, l’inserimento al LAVORO, il sostegno alle SCELTE di VITA più importanti, come famiglia e abitazione in proprio".
Assemblea Libertà è Partecipazione- Prato

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