sabato 12 febbraio 2011

Inceneritore di Montale - Non ci resta altro che piangere...!!

"Si potrebbe citare Troisi e Benigni se si prendesse sul comico l'ultimo comunicato stampa della provincia di Pistoia sull'ennesimo superamento dei limiti della diossina da parte dell'inceneritore di Montale prontamente denunciato dalla dott.ssa Gentilini e dai Comitati dei Cittadini ...
Ci troviamo di fronte ad una amministrazione pubblica che smentisce e contraddice l'ARPAT, il suo organo tecnico, affermando che in dicembre, due mesi fa, non c'è stato il superamento del valore limite di attenzione per la diossina che è di 50 picogrammi, pari alla metà del limite tassativo di legge, il contrario di quando il direttore dell'ARPAT ha affermato e scritto il 20 gennaio.
Il limite di legge per gli inceneritori per la diossina emessa dal camino è infatti di 100 picogrammi per metro cubo di fumi, il limite che venne sforato due volte di seguito nel 2007.
La metà di questo valore, definito valore limite di attenzione, e che comprende sia il valore misurato che il limite di incertezza, era stato previsto dalla provincia di Pistoia nel 2008 per giustificare, sul versante ambientale e sanitario, il potenziamento dell'inceneritore da 120 a 150 tonnellate di rifiuti urbani, industriali ed ospedalieri che si possono bruciare ogni giorno, un limite il cui superamento impone l'immediata manutenzione dell'impianto,.
Tutto questo è previsto nell'allegato B (istruzione19) dell'autorizzazione all'inceneritore rilasciata dalla provincia. lo ricordiamo alla provincia di Pistoia ed al suo assessore all'Ambiente, Rino Fragai.
Purtroppo le cose non sono comiche nel nostro territorio, ma tragiche, se si considera che ogni giorno l'inceneritore di Montale emette un milione di metri cubi di fumi e che 100 picogrammi di diossina sono, per l'Organizzazione Mondiale della Sanità, più di una dose giornaliera massima ammissibile per una persona adulta, ed oltre tre dosi massime ammissibili per un bambino, e che tutta questa diossina si va ad accumulare ed aggiungere a quella che già avvelena gli alimenti prodotti nel nostro territorio.
La prevista immediata manutenzione si legge che è stata fatta dopo due mesi, violando così l'autorizzazione della provincia, questo senza che l'assessore se ne accorga.
Ma ancora più tragico è apprendere, sempre dal comunicato stampa dell'amministrazione provinciale, che il successivo controllo delle diossine, eseguito appena due settimane fa, avrebbe dato un risultato pari a 84 picogrammi di diossine per metro cubo, valore vicinissimo a quel limite di 100 che impone, per legge nazionale ed europea, l'immediata chiusura dell'impianto e la denuncia penale, e che questo fatto , a detta dell'assessore all'Ambiente della provincia,, non comporta "alcuna condizione di allarme".
Contento lui, mentre a noi, comuni cittadini, non resta altro che piangere
... nell'attesa che qualche Autorità, magari meno tranquilla dell'assessore Fragai, non chiuda definitivamente questo impianto: inutile, costoso e nocivo e che inizi finalmente la bonifica."

Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO - PT

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