martedì 24 aprile 2012

Regionalismo: addio!

Gli scandali in cui sono coinvolti i partiti, e che ne determinano la morte, portano con sé anche la fine del periodo aureo dei governatori di regione, figure ormai sbiadite e, in qualche caso, gravemente compromesse.
Per loro alcuni si sono battuti a spada tratta. Quanta energia, quanto tempo perso per dare spazio al nulla. Al nulla per noi. Anzi, al raggiro.
Politicamente parlando, le Regioni stanno morendo, perché stanno morendo i partiti che le hanno create.
Il Federalismo italiano è fallito, perché si è rivelato strumento per creare e occupare posti di potere e fonte di danaro per i gruppi di potere.
Da questo punto di vista, il declino di questo Federalismo mi rallegra: quali vantaggi, quali migliorie, quale benessere ne abbiamo finora ricevuto?
C'è stato un periodo in cui, qualche anno fa, le Regioni sembravano sulla via di diventare il secondo stato, e quindi ci siamo trovati oppressi non da uno ma da due enti. A cui si sono sommate Province e Comuni. Si è verificato un moltiplicarsi di facce e figurine, come quelle che mio fratello collezionava da ragazzo, ma invece  di calciatori, si è trattato di politicanti e unti dal signore messi nei posti chiave. Dove, ancora per poco, ancora si trovano.

Ora il castello di carta si mostra per quel che è (soprattutto è stato un castello di carta moneta), e nonostante la crisi e la sofferenza di ogni giorno, questo declino ci fa sentire più leggeri.

1 commento:

Anonimo ha detto...

C'é peró ancora il Terzo Potere, quello dei partiti, accanto a quello statale e regionale.
Accanto alle istituzioni si é sviluppata gramignosa la malapianta delle investiture da partito, delle influenze da partito, dei diktat da partito, delle raccomandazioni da partito, e cosí via. Di questo non si vuole parlare, questo si vorrebbe eliminare e allora confondono antipartitica con antipolitica. Non ho tempo di leggere l'articolo 48 o 49 della Costituzione, ora non ricordo, ma non credo che siano solo i partiti ammessi a fare politica in Italia, credo che sia il singolo cittadino il vero deputato a farlo, organizzato o no in partiti. Come se solo i partiti fossero autorizzati a fare politica; e gli altri? e i singoli?
Gianfelice

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