Domani 29 agosto (pensando di essere chissà in quale giorno avevo scritto 'ieri'!) ricorrono i 500 anni dal Sacco di Prato.
Dopo tutti questi anni lo Stato Pontificio, il Vaticano di oggi, ancora non chiede 'scusa' a Prato di quanto ha commesso: 21 giorni di saccheggio; un numero altissimo di morti.
Anzi, le responsabilità sono state puntualmente messe a tacere; non parliamo delle autorità, che ci hanno fatto una magra figura, ma anche dagli storici di parte, che ammettono e non ammettono...
Nel 1512 Papa Giulio II, sollecitato dal Cardinale Giovanni de Medici (il futuro Leone X) smanioso di rimettersi a comandare a Firenze e scacciare la Repubblica, non ci pensò due volte a mandare gli spagnoli a saccheggiare Prato.
Niente di tutto questo è stato detto! Pensate: hanno tutti una paura matta di dire la verità, hanno paura a parlare 'contro' lo Stato Pontificio di 500 anni fa!
Vedete che razza di gente ci amministra. Non hanno coraggio di niente.
La Chiesa deve 'riparare', ammettere un altro dei suoi tanti, troppi, errori: e non bastano le messe e le novene.
Al vescovo Simoni la Storia offre un'occasione per uscire di scena a testa alta prima di andare in pensione.
1 commento:
Complimenti.
E' chiaro il motivo per cui non ti hanno fare il dramma Prato nel Sacco.
SL
Posta un commento