Ma a quale Francesco allude, il nome del Papa? Al poverello di Assisi, come hanno creduto tutti in un primo momento? Io credo di no.
Piuttosto si richiama al mistico Francesco di Sales, visto che il Papa ha origini piemontesi e quel santo è considerato il santo piemontese per eccellenza, grande evangelizzatore dei calvinisti; o ancora, si richiama, visto che Bergoglio è gesuita, a Francesco Saverio, che, con Ignazio di Loyola fondò i Gesuiti, grandi evangelizzatori a forza dell'America Latina postcolombiana.
Appena uscito sul balcone Papa Francesco, fresco di investitura, ha cominciato a pregare, e a far pregare.
La mia sorpresa sono stati i commenti di conoscenti dichiaratesi atei o i sinistri, che erano esultanti; tutti a osannare la Chiesa e la sua lungimiranza, la volontà del cambiamento. Tutti hanno dimenticato già l'ostilità della Chiesa per l'omosessualità, nonostante ne sia piena zeppa; l'ostilità verso la procreazione assistita; contro il sacerdozio femminile (il potere della Chiesa di Roma è maschile); senza dimenticare la sua collusione con il potere temporale (come sembra, dico sembra, che abbia fatto questo Bargoglio nel passato con la dittatura argentina, ma anche qui la notizia va presa con le molle...); e l'ostilità verso l'ateismo, come se non credere in Dio fosse il peggiore dei mali e non fosse un sacrosanto diritto che lo stesso Dio potrebbe aver concesso agli uomini con il 'libero arbitrio'...
Senza poi dimenticare lo IOR.
Dunque, probabilmente - e vedremo con il tempo - dietro questo Francesco Papa non c'è nessun nuovo francescanesimo della Chiesa cattolica, ma una volontà di rafforzarsi, di riprendere il cammino del suo potere e della sua influenza nel mondo.
Per chi legge lo spagnolo, ecco l'articolo del giornale argentino Pagina/12, di cui ho copiato la prima pagina http://www.pagina12.com.ar/diario/elpais/1-215794-2013-03-14.html
1 commento:
No, si riferisce proprio a Francesco d'Assisi, sembra, da una dichiarazione di un cardinale americano; per quanto riguarda la sua possibile collusione con la dittatura argentina, oggi ne fanno menzione Il Fatto, Repubblica e Corriere; non La Stampa, guarda caso, 'piemontesa' e cosí legata ai poteri forti. Industriali beghini? Certo la Fiat con le guerre e le dittature ci ha mangiato parecchio.
Angelico Delficcati
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