Un luogo comune era per me quello che la delinquenza è un frutto del sistema capitalistico che se ne serve. Ne parlavamo sempre nelle nostre, ormai lontane, riunioni politiche.
E non solo quando si tratta di mafia e camorra, naturalmente.
Una scoperta è stata quella della difesa sistematica dei delinquenti nel sistema stalinista, quando ho studiato approfonditamente quel periodo per scrivere Cafiero Lucchesi.
Solgenitzin lo scrive chiaramente nel suo "Arcipelago Gulag", uno dei libri più belli che abbia mai letto e che consiglio a tutti ( prima però mettetevi al riparo lo stomaco).
Avevo intravisto questa difesa già in Romania, dove sono stata durante gli ultimi anni della dittatura di Ceaucescu.
I cosiddetti regimi comunisti avevano tutto l'interesse nel perseguire tiepidamente i delinquenti; il furto veniva considerato un peccato venialissimo e spacciato nel mercato dell'ideologia ( uno è ladro per colpa della società). Il Partito aveva in cambio il consenso e il popolo in scacco.
Da noi questa microcriminalità diffusa sul territorio - peggiorata in parte per la crisi economica - viene 'tollerata' da tutti, e anzi, fa tanto comodo a certa economia bastarda.
Viviamo tutti più impauriti e timorosi.
E poi serve alle campagne elettorali di tutti e ai ganzini di parte (partito) che si spacciano per Robin Hood o Terminator.
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