giovedì 14 marzo 2013

Papa Francesco, le donne e Verbitsky

 "Le donne sono naturalmente inadatte per compiti politici. L'ordine naturale ed i fatti ci insegnano che l'uomo è un uomo politico per eccellenza, le Scritture ci mostrano che le donne da sempre supportano il pensare e il creare dell'uomo, ma niente più di questo" (Jorge Mario Bergoglio, 2007).


Credo che con queste dichiarazioni, il papa piemontargentino ci voglia portare verso la 'sua' fine del mondo.
Mi dispiace, ma preferisco andarci con la Kirchner.


A proposito della Kirckner, ho velocemente tradotto questi passaggi tratti da Komunidad Kirchnerista, che riporto qui: 

"Il giornalista di Pagina 12 e direttore del Centro per gli studi giuridici e sociali (CELS), Horacio Verbitsky, ha scoperto che il nuovo Papa Francisco, Jorge Bergoglio, sarà "un succedaneo di qualità inferiore, come la farina annacquata che le madri indigenti utilizzano per ingannare la fame dei loro figli. " In un articolo pubblicato oggi, l'autore di "The Silence" e "doppio gioco", ha detto che il nuovo pontefice della Chiesa cattolica è un "conservatore populista" che cercherà di introdurre modifiche estetiche con le sue doti di attore. Egli ha anche ricordato il caso del sacerdote Yorio Orlando, "che ha denunciato Bergoglio come responsabile del suo rapimento e la tortura ha sofferto per cinque mesi del 1976." Per quanto riguarda il legame tra Bergoglio e dittatura civile-militare, Verbitsky ha detto alla giustizia "che nell'archivio episcopale non c'erano atti sui desaparecidos. Ma chi gli successe, l' attuale presidente, José Arancedo, inviò copia alla Giudice Martina Forns del documento...sull'incontro fra il dittatore Videla e i vescovi Primatesta Raul, Juan Vicente Aramburu e Zazpe, i quali discussero chiaramente se dire o no che i detenuti-desaparecidos erano stato uccisi, perché si voleva proteggere Videla, che li aveva uccisi."... "La sua biografia è quella di un populista conservatore, così come Pio XII e Giovanni Paolo II: Inflessibile nelle questioni dottrinali, ma con aperture al mondo, e in particolare verso le masse espropriate", ha detto Verbitsky. In questo senso, ha osservato: "Quando dirà la sua prima messa su una strada a Trastevere o alla Stazione Termini di Roma e parlerà degli sfruttati e delle prostitute costrette dai potenti insensibili che chiudono il cuore a Cristo; quando i giornalisti amici racconteranno che ha viaggiato con la metropolitana o in autobus; quando i fedeli ascolteranno le sue omelie recitate con i gesti di un attore e in cui le parabole bibliche convivono con la parola semplice del popolo, le persone saranno conquistate per il presunto auspicato rinnovamento. Nei tre decenni passati a capo della Arcidiocesi di Buenos Aires, ha fatto questo e altro ancora. Ma al tempo stesso ha cercato di unificare l'opposizione contro il primo governo che, dopo molti anni, ha adottato una politica a favore di questi settori (N.d.T.: sfruttati, eccetera); accusò il governo di essere teso e conflittuale, perché per farlo doveva combattere proprio quei potenti, che il vescovo fustigava nei suoi discorsi".
"La sua passata appartenenza alla Guardia di Ferro, il tratto populista che non ha dimenticato, e che gli potrebbe anche far prendere le cause storiche della Falkland, gli permettono di affrontare la guida di questo processo: apostrofare gli sfruttatori e predicare la mitezza agli sfruttati, "ha detto.
(Traduzione di Maila Ermini)

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