lunedì 16 gennaio 2017

L'aeroporto di Firenze sarà il più bello di tutti

Oltre a un nuovo 'grande forno' per i defunti, per i vivi della Piana ci sarà anche la 'grande pista',  nuova e più bella di tutte, dell'aeroporto di Firenze. E sarà costruita anche per i visitatori della grande Firenze, notoriamente una delle città-set italiane più significative. E sarà costruita anche per i visitatori bevitori intenditori sommelier del fine settimana del grande Chianti. E sarà costruita anche per i cercatori del 'paese autentico set alle olive' della grande Toscana...
Un alto e profondo futuro ci aspetta, fulgido e limpido, toscano; che grande film al cipresso vedremo qui prossimamente nei cieli e sottoterra.

La Nazione, data di oggi
«La nuova pista a Firenze sarà pronta nel 2020 Bologna stia serena In cielo c’è spazio per tutti»
Olga Mugnaini
FIRENZE
«Mi sembra legittimo per l’aeroporto Marconi aspirare ad essere la porta di Firenze. Ma detto ciò, fra volere e potere...». Se derby deve essere, derby sia. Il vicepresidente esecutivo di Toscana Aeroporti Roberto Naldi, ha lasciato che fossero i due sindaci, Virgilio Merola e Dario Nardella, a becchettarsi su chi avrà lo scalo più bello. Ma qualcosa da dire ce l’ha anche lui, visto che intende portare a casa la nuova pista di Peretola entro il 2020.
Dottor Naldi, a dicembre c’è stato l’ok sulla Via. Ma da allora è tutto fermo. Cosa manca?
«Manca il decreto interministeriale. Ma va considerato che nel mezzo c’è stato un cambio di governo. Adesso mi auguro che nelle prossime settimane venga pubblicato.
Cosa vi aspettate? Siete preoccupati dalle prescrizioni?
«Siamo molto tranquilli. Stiamo lavorando, sapendo che nel masterplan per la proposta di Via avevamo inserito molte attività di compensazione e mitigazione per decine di milioni di euro. Non credo che saranno grandi rivoluzioni. Ci saranno dettagli in più, ma non ritengo che le prescrizioni cambieranno il progetto rispetto all’investimento globale programmato».
C’è un aspetto che, comunque, vi preoccupa più di altri?
«Diciamo che di fatto è il primo aeroporto nuovo che si fa in Italia, in un ambiente delicato, urbano, complesso, in una piana sulla quale ci sono vari punti di vista: c’è chi la vede come la giungla intoccabile dove bisogna fare attenzione perché all’improvviso possono spuntare gli animali. E chi invece la vede come una stratificazioni di rifiuti».
Avete anche reperti archeologici da gestire nella piana.
«Sì, e anche per questi abbiamo previsto una serie di scavi e di verifiche archeologiche. Come gruppo stiamo facendo uno scalo vicino al Machu Picchu, stiamo tagliando un pezzo di montagna per fare una nuova pista e un aeroporto in un ambiente che prevede il massimo di attenzione».
Per voi, risolvere le criticità di Monte Morello è uno scherzo.
«Già, però in Italia è tutto più difficile. L’attenzione rispetto alla Via è impegnativa ma che siamo abituati alle situazione complesse quindi non siamo spaventati. Ma soprattutto siamo pronti a fare tutto quello che sarà necessario».
Torniamo alla rivalità Firenze Bologna. Prima il Vespucci era in concorrenza col Galilei, ora lo è col Marconi. Ha una logica questo conflitto?
«Vediamo i numeri: nell’anno passato sono cresciuti tutti e tre: Bologna, Firenze e Pisa. Riconosco che Bologna ha un bell’aeroporto, ha ancora un problema di collegamento diretto ma una volta risolto questo aspetto ha un bel bacino di utenti e mi sembra legittimo che abbia l’ambizione a voler essere anche la porta di Firenze. Certo è che noi già oggi cresciamo nonostante le difficoltà infrastrutturali. E continueremo a crescere, non necessariamente portando via il pane di bocca a Bologna. I tre aeroporti possono convivere tranquillamente».
Chi vorrà venire a Firenze non passerà da Bologna.
«Tanto per cominciare Bologna ha molto traffico low cost, così come Pisa. Firenze no. Questo per dire che stiamo parlando anche di tipologie di viaggiatori diversi. Bologna ha messo da poco Emirates, Pisa ha Qatar e presto anche noi avremo Emirates. Sempre dal Galilei abbiamo iniziato i voli diretti per Mosca e quando ci sarà la pista avremo gli stessi collegamenti anche da Firenze. Ma va tenuto conto che ci sono tipologie diverse di turisti. Chi viaggia per pochi giorni, per piacere o per lavoro – ad esempio per Pitti – dai maggiori hub del mondo, se può arrivare direttamente a Firenze sceglierà sempre il Vespucci.
Cosa risponde al sindaco Merola che ha detto che i fiorentini sono parolai e che non faranno mai la nuova pista?
«Non voglio entrare in un problema fra sindaci. Dico che noi stiamo spendendo e investendo sia su Pisa sia su Firenze, per ingrandire i terminal, rendere gli scali sempre più accoglienti, per gestire meglio i flussi, per migliorare il servizio anche in queste fasi intermedie».
Quando si inaugura la pista di Firenze?
«Intanto la conferenza di servizi ha tempi precisi, non è più come una volta che può durare ad libitum. Sarà un passaggio complesso ma non può durare anni. Nel frattempo noi stiamo lavorando».
Una data?
«Per fare la pista bastano 18 mesi. Diciamo, si inaugura nella prima metà del 2020».

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Attendiamo il caro Biffoni parlare di tavoli, di garanzie per la salute dei cittadini e altre amenità passate sulla velina che gli ordinano di ripetere dalla Regione o da Firenze.
Servo.

Anonimo ha detto...

Ho preso un volo venerdi' scorso. Faceva freddo, sono sbarcato all'aeroporto di Firenze Peretola, era sera tardi. Scendendo dall'aereo, l'hostess ci ha avvertiti: "Attenzione, le scalette sono ghiacciate, c'e' pericolo di scivolare". Manca il sale? Un po' di sale da spargere sulle scalette?
Certo manca nella zucca di chi gestisce un aeroporto che ambisce a diventare qualcosa che non gli compete. E nei piani di questa gentucola che ci governa.
Prima il necessario, poi il di piu'. Cosi' ci insegnavano i nostri padri.
Stefano

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