mercoledì 31 ottobre 2018

La seconda edizione de "L'infanzia negata dei celestini"



Con la seconda edizione (la prima è esaurita da tempo) de L'infanzia negata dei celestini, le EdizionidelTeatrinodiLegno riprendono vita.
Il libro, questa in immagine è solo la prima bozza, uscirà in tiratura limitata e sarà presentato a dicembre prossimo al Teatro La Baracca. Rispetto alla prima edizione la novità è la pubblicazione del Libro Bianco.
Costa 13 euro, e si potrà prenotare (scrivendo a teatrinodilegno@libero.it) e acquistare direttamente presso il teatro. 

martedì 30 ottobre 2018

L'artista, strumento della propaganda, ovvero quello che Alessandro Gassman non ha detto

Ho letto che il signor Alessandro Gassman, figlio del tanto padre Vittorio, è andato in un trasmissione per farsi intervistare e promuovere il film in cui recita e che 'sta avendo tanto successo' eccetera, ma purtroppo ha perso l'occasione per parlare. Ha detto che lui è stato obbligato a fare l'attore (povero!), come lo fu il padre dalla mamma ebrea (come lui ci tiene a ricordare, ma in realtà era pisana e per questo il padre parlava il toscano perfettamente), e che fa fatica a entrare in scena a teatro, mentre col cinema 'non tanto'.
Ma va!
Diciamo che è ben risaputo, anche da cani e gatti, che recitare a teatro è più difficile, che dà ansia, perché è solo buona la prima, che è anche l'ultima della giornata. Perché il teatro, se non studi, e non studi bene, non funziona, anche se ti chiami Gassman o sei figlio di insegnante pisana; il  teatro è come la musica, esattamente, se non suoni bene lo strumento, è un disastro.
Non puoi fare l'attore di teatro se non hai talento, ma soprattutto studio.

E poi ha detto: "Per un attore che riesce, ce ne sono diecimila che fanno la fame".
Ma lì doveva continuare, il Gassman junior! Doveva dire: che solo chi è figlio d'arte, o figlio di qualcuno importante, può fare l'attore di successo!
Perché? Perché il figlio di è nel sistema del potere e, banalmente, ha potere per mettere il figlio, piazzarlo; ma anche è più affidabile, più tranquillizzante, più ricattabile. E poi è più o meno conosciuto, famoso, e quindi come tale è sfruttabile economicamente.
Va ricordato che il sistema è (e uguale negli enti culturali, università eccetera, anche se ci sono le leggi per impedirlo): 1. familistico, nepotistico; 2. ruffiano, puttana, sottomesso; 3. venale; 4. la politica ci mette le zampe, e reciti in certi luoghi e in certi contesti solo se hai il protettore, il parente o se sei sponsorizzato da un partito.
Come si vede in provincia, anzi proprio in provincia si vede bene nei teatri, nei centri culturali, con le associazioni...del territorio!
L'assessore tot ha i suoi amici tat, e solo loro sostiene, e come è ricambiato!
Quindi, anche se alla gente non importa nulla (anzi in molti casi sorregge il sistema e lo fomenta anche con stupidi commenti: - è imperdibile - senza sapere chi è esattamente l'artista), bisogna dire che chi passa in televisione, al cinema, in teatro, e in tutte le arti in generale, ha, a parte un po' di talento minimo che deve avere per essere almeno presentabile, qualcuno qualcosa che lo fa andare dove deve andare. Altrimenti non passa.
Questo doveva dire, il Gassman, che come figlio d'arte sa bene come funziona il mondo dell'arte! E invece ci lascerà in eredità un altro figlio d'arte...che vale soprattutto per la sua immagine, il suo nome.

L'artista oggi più di ieri è solo uno strumento della propaganda. E le pasticche contro l'ansia servono, oltre a entrare in scena, forse anche a dimenticare questo.


domenica 28 ottobre 2018

Letterina sul vampiro...

Ricevo e pubblico con molto piacere. Grazie a tutti coloro che con coraggio hanno visto e rivisto il mio Dìttico del vampiro.

"Letterina sul vampiro. Mi permette, vero?...Ieri sera volevo tornare a vedere il "Dìttico del vampiro", ma non sono stato bene. E poi io abito un po' lontanino...Così ben impressionato da questo spettacolo, dove la poesia torna a teatro con la sua originaria potenza destabilizzante. Con la sua bellezza!
Immagino quanti abbiano storto la bocca. Non si scoraggi. Carmelo Bene avrebbe tanto gradito..."  Leo

A Firenze i monumenti sono scomparsi

Non ve ne siete accorti? A Firenze i monumenti sono scomparsi dietro mega pubblicità cartelloni immensi,  negozi sparsi ovunque. 
Non capisco cosa vengano ormai a vedere, a Firenze, i turisti, se è ormai impossibile vederla, se i monumenti non ci sono più.
Al massimo, quello che si può vedere, sono altri turisti. 



venerdì 26 ottobre 2018

Alla scoperta della città degli Etruschi a Gonfienti: resoconto dell'incontro

DI seguito le foto e il resoconto dell'incontro di ieri a Bottega Strozzi a Firenze, "Alla scoperta della città degli Etruschi a Gonfienti", a cura della rivista Cultura Commestibile e dell'Associazione Ilva.
Le foto sono di Adriano Bartolozzi. Il commento del Prof. Centauro.

Dopo la Camminata del 14 ottobre scorso, anche qui a Firenze un po' di gente interessata all'argomento. Per Gonfienti non tutto sembra perduto.




GONFIENTI, UN APPUNTAMENTO CON LA STORIA!
Rispettando gli obiettivi  prefissati di riportare l’attenzione sull’insediamento etrusco di Gonfienti, caduto da tempo in uno strisciante oblio, l’Associazione Ilva, in concorso con la rivista “Cultura Commestibile”,  ha dato vita a Firenze ad un incontro pubblico, assai partecipato da un pubblico attento, che ha permesso attraverso testimonianze, approfondimenti ed azioni, di rendere palese e inconfutabile l’importanza storico documentaria e culturale di un’area archeologica di primaria importanza in un ambito internazionale, oggi da valorizzare.
L’occasione di aver raccolto in una pubblicazione gli articoli di vari autori convergenti sulla necessità, non più procrastinabile, di riconoscere e salvaguardare i valori e i significati profondi che le testimonianze archeologiche di Gonfienti sono in grado di offrire, è stata posta al centro delle conversazioni che sono state presentate a Bottega Strozzi.
Sono state illustrate le vicende che hanno portato ed accompagnato la scoperta dell’insediamento etrusco sulle rive del Bisenzio, i ritrovamenti di necropoli e villaggi sui Monti della Calvana, i tracciati della via transappenninica di comunicazione tra l’Etruria Settentrionale e la dodecopoli padana. Si sono messi in luce gli straordinari primati legati alla nascita di questa metropoli etrusca del VII/VI sac, che si è ben conservata sopravvivendo all’esondazione che l’aveva precocemente cancellata dalla storia dopo appena due secoli di vita. Si sono potute approfondite le ragioni geo-strutturali ed ambientali, geografiche e strategiche che hanno costituito lo scenario di riferimento dell’habitat etrusco, qui legato alla natura del luogo e alle sue risorse. Si è poi potuto capire molto di più di quanto non sapessimo sull’organizzazione territoriale del “progetto” perseguito dagli etruschi divenuto la matrice insediativa della piana fiorentina. Nonostante sia stata messa in luce  solo una duecentesima parte della città, questo insediamento riserva tesori di eccezionale valore all’interno di quella che è stata riconosciuta essere una grande “reggia-santuario” di 1400 mq, unica e specialissima nel suo genere. Fondata su precisi canoni architettonici, impostata su spazi proporzionati sui “numeri primi”, quelli stessi che Vitruvio indica essere riferibili all’edificazione del tempio etrusco (ma ancora non avevano trovato un esempio di così ben calibrate forme e dimensioni). La bellissima kylix a figure rosse, che ci racconta di un dialogo ante litteram tra eros e ragione, riconosciuta essere un capolavoro assoluto del ceramografo Douris, è stata dissepolta nel palazzo di Gonfienti a testimoniare come tal genere di ceramiche fosse davvero riservato dagli etruschi ai luoghi sacri per eccellenza. La mente non può non  correre al kouros bronzeo dell’Offerente che si conserva al British Museum, ma che fu rinvenuto a Pizzidimonte, poco a nord di quel palazzo, entrambi spazi di divinazione. Migliaia di reperti, antefisse, ceramiche da mensa e dispensa, buccheri, oggetti d’uso e tanto altro ancora attendono di essere resi fruibili al pubblico, insieme ai luoghi  stessi dei ritrovamenti messi in sicurezza.
Pensiamo che dopo la presentazione di ieri nessuno potrà più ignorare o sottovalutare l’importanza di Gonfienti  (GAC).

Galoppano i tumori, ma nessuno lo dice

Due domande in merito all'aumento, un vero galoppo nel mondo! dei tumori negli ultimi dieci, venti anni.

Prima domanda: troppi atleti muoiono giovani, giovanissimi!, a causa di tumori. Perché? E' vero quello che scriveva il calciatore Alfio Petrini "Nel fango del dio pallone?":  gli atleti vengono costretti ad assumere se non droghe, medicinali dannosi per migliorare le prestazioni? Lui stesso, Alfio Petrini, ne fu una vittima!

Seconda domanda: il tumore è in aumento, e soprattutto fra i giovani! La causa è l'inquinamento? Troppi telefonini, elettrosmog? Troppe veicoli? Cibo insano? Troppa civiltà?

Di questo non parlano i giornali, le televisioni, i politici (che raffinati social-vampiri!)... Anche gli scienziati tacciono.

We are dying...where are you all? We will all meet you at the supermarket cash desk?

mercoledì 24 ottobre 2018

Non hai ricevuto la mia mail?

Da  "La Settimana Enigmistica"

Osservo un fatto per me inquietante.  Mando mail per lavoro, con documenti allegati, documenti  che mi richiedono, ma non vengono letti. 
-Non hai ricevuto la mia mail? Ma te l'ho mandata, con i documenti e tutto! -.
-Ah, sì, è vero, non li avevo visti! Scusa…-.

Mi si sollecita invii che ho già fatto; parole che ho già scritto.

Non leggiamo le email, e non dico le cosiddette spam o le pubblicità varie (la giusta selezione che facciamo quando leggiamo l'oggetto o il mittente del messaggio, o i messaggi a cui non vogliamo rispondere, che è un nostro diritto!); non leggiamo nemmeno quelle che ci interessano; quelle che abbiamo sollecitato.
Non leggiamo soprattutto per distrazione, per saturazione!
E dunque cosa leggiamo, i messaggini su Facebook o su Whatsapp o non so cosa? E poi è chiaro che non si leggono i libri! LIBRI?!
Manca attenzione, in assoluto, verso il mondo, verso l'altro. Manca il Tempo. Manca l'Eros! (Come ci suggerisce anche la magnifica vignetta, una donna vale l'altra, e infatti sono uguali e vestite uguali, nel gran mercato delle disponibilità…).
Troppi dati, troppa informazione, e...troppo IO. L'attenzione non è più quella di una volta. L'Altro sta scomparendo....Addio!

martedì 23 ottobre 2018

A proposito dei 24 anni de La Piccola Baracca



Sabato scorso ho voluto ricordare che son passati 24 anni da quando fu inaugurato lo spazio, che con l'aiuto di mio padre ristrutturai da una vecchia baracca, con annessi legnaia e piccionaia ormai fatiscenti.

Nonostante avessi invitato certe persone, incluso l'assessore e il presidente della commissione cultura di questa città che abita a cinquanta metri, e la notizia fosse apparsa sui giornali locali, nessuno si è presentato. (E parlo di rappresentanti politici, anche se è stata notata l'assenza e il silenzio di diversi cosiddetti amici e vecchi conoscenti, ma anche questo era previsto).

Non hanno nemmeno mandato un messaggino di saluto, e forse hanno agito secondo il loro sentire, senza infingimenti, come invece fecero qualche anno fa (addirittura organizzando un incontro sulla cultura), chissà allora pensando di portarci dalla loro parte politica.

Invece sono andati a benedire altrove, un po' come atto dovuto, un po' cercando di recuperare qualche voto o simpatia per scongiurare la inevitabile prossima debacle.

Dimostrano, ancora una volta!, la loro picca, ma soprattutto indifferenza, come nulla importi loro delle periferie, dei cittadini che liberamente si organizzano e creano cultura, questa sì dal basso!, nonostante la giunta strombazzi il contrario.

Ora chi segue questo diario lo sa: non potendo con la censura, hanno tentato con il levare soldi al teatro; e poi hanno lavorato sodo con l'isolamento. 

Non c'è stato quindi il crisma del potere su la Piccola (Baracca), così necessario per i pratesi e non solo! quando si tratta di cultura, così che possono fregiarsi del nostro teatro, della nostra orchestra, del nostro museo...

Noi continueremo a esserci fino a quando il fisico ce lo permetterà. Anche piccoli, lontani dal centro, detestati e irrisi in fondo in fondo come sempre siamo stati...anche perché siamo molto creativi e questo dà un fastidio mortale, ma non lo può negare nessuno; ché noi abbiamo un milione di idee in testa, e questa è la nostra felicità: scriviamo e mettiamo in scena, siamo drammaturghi poeti narratori attori cantanti ballerini registi insegnanti, critici, grafici, servi di scena, tecnici suono e luci, scenografi, attrezzisti, costumisti, sarti, camerieri, cuochi, sguatteri, e secondo le necessità anche imbianchini, carpentieri, manovali, autisti, piccoli coltivatori, operai di fatica e pulizia eccetera, oltre a girare per il mondo con i nostri corpi e opere: esattamente come faceva il gruppo de la Barraca di Lorca, a cui ci siamo ispirati, in mezzo alla dittatura, all'andazzo ipocrita e perbenista, al conformismo dilagante e, ahinoi, soffocante e mortale.

lunedì 22 ottobre 2018

Periferie a Prato, ovvero come far muovere lo zombie: Iolo

Dopo aver distrutto la socialità a Iolo  di Prato ( ve lo ricordate il Giugno con l'Arte organizzato da Fulvio Silvestrini negli anni '90, perseguitato perché era contro la Multisala?) ora, magicamente, la casa di via Guazzalotri diventa la Casa delle Associazioni.

Come studenti che vogliono recuperare all'ultimo (commentava G.), i governanti di questa città che si chiama Prato,  cercano di prendere almeno la sufficienza! Di passare!

Ma se sono stati proprio loro a volerla chiudere, la casa di via Guazzalotri; anzi, qualche anno fa la volevano vendere per recuperare un po' di quattrini per il Comune!

Dopo aver costruito Parco Prato - mega centro commerciale e multisala del nulla cinematografico - il centro s'è svuotato e le periferie vicine sono morte. Negozi chiusi, socialità spenta.

E ora corrono ai ripari e si attaccano alle associazioni! Più che Giugno con l'Arte a loro interesse il Giugno con l'Elezioni, e tentano faticosamente di far muovere lo zombie!

Sociale Stamattina il taglio del nastro e la festa con il sindaco Biffoni e l'assessore Biancalani

La "Casa delle associazioni" al Centro di socialità Guazzalotri di Iolo

Nei 2900 mq dell'ex scuola media Benelli auditorium, sale polivalenti, laboratori, spazi ricreativi e di studio e anche una cucina
Una nuova casa per più di venti associazioni del territorio, dal sociale, allo sport, alla cultura e all'arte, che avranno così un luogo dove organizzare le proprie iniziative: sarà questo da oggi il Centro della socialità di via Guazzalotri 12 a Iolo, inaugurato in un clima di festa dal sindaco Matteo Biffoni e dall'assessore alle Politiche sociali Luigi Biancalani insieme a tantissimi cittadini che da tempo attendevano la riapertura della struttura. Il Centro civico è infatti ospitato nell'ex scuola media Sem Benelli, che dopo il trasferimento dell'istituto è stato utilizzato anche dalla Circoscrizione sud e poi è rimasto chiuso per diversi anni. Lo ha ricordato durante la benedizione anche Don Giancarlo Innocenti, parroco di San Pietro Iolo, che ha strappato un sorriso a tutti raccontando di quando da bambino era seduto tra i banchi di quella stessa scuola: «Dopo oltre 60 anni rientro in questo edificio per benedirlo, è davvero una grande emozione» - ha detto.
Dopo la risistemazione degli locali da parte del Comune, adesso nei 2900 mq dell'edificio, suddiviso in tre piani e dotato di ascensore, nasceranno attività artistiche, musicali, espressive, manuali, spazi per leggere, studiare e incontrarsi. Al piano terra si trovano un piccolo auditorium e una grande sala per gli eventi con spazio all'esterno, mentre al primo piano cisono anche una cucina e le aule per i laboratori di attività espressive. Tutte le stanze sono arredate con armadi, tavoli e sedie. Nel gennaio scorso l'assessorato al Sociale ha pubblicato un avviso per raccogliere le proposte di utilizzo degli spazi del Centro civico di Iolo. Tante le associazioni che hanno risposto, come ad esempio la cooperativa Kepos, Orizzonte Autismo, Arcantante, Circolo Ricreativo Culturale Sportivo Iolo, Asd Iolo Calcio, Cieli Aperti, L'Isola che c'è e Ancescao, l'Associazione nazionale dei Centri Sociali e dei Comitati Anziani e Orti, presieduta da Angelo Festa, che si è particolarmente distinta per l'impegno nell'apertura del Centro di Socialità di Iolo: «Abbiamo recuperato uno spazio grande ed importante che sarà un punto di riferimento per circoli ed associazioni di volontariato di diverse vocazioni, che da tempo ci chiedevano un luogo che facesse da sede e ritrovo» - ha affermato l'assessore Biancalani. «Tutti insieme abbiamo lavorato da subito per restituire questo luogo alla comunità e dargli una nuova vita, con molteplici benefici per tutto il territorio di Iolo e quindi una grande soddisfazione per tutti noi- ha affermato il sindaco Matteo Biffoni - La prossima volta che ci ritroveremo qui speriamo che sia per l'apertura della Garduna, al centro di un Contratto di Quartiere ormai da molti anni: la matassa si sta districando, si vede la luce in fondo al tunnel per ridare a nuova vita un luogo simbolo di Iolo». Il Piano di recupero della Garduna, su via Verzoni, piazza Verzoni e il Casone di Iolo prevedeva, tra le diverse funzioni, anche una casa-famiglia.

Storditi, dissanguati, contagiati

"Io non so chi sia stato ad alzarsi in piedi per primo, però ha interpretato il desiderio di tutti noi. E infatti ci siamo alzati tutti. Ma non era una stupida, banale 'standing ovation', ma un vero riconoscimento per un testo e una interpretazione che non dimentico...E dopo eravamo tutti storditi, dissanguati, contagiati, e parlavamo in rima!...Ti ricordi? Tu mi chiamavi Ma-Marziano, ma anche lui è rimasto infetto!".

Commento di uno spettatore, Dittico del vampiro, 20 ottobre 2018, Teatro La Baracca.

giovedì 18 ottobre 2018

Ventiquattro anni di Teatro La Baracca

20 ottobre 1994-20 ottobre 2018.
Sabato 20 ottobre, dopo la replica del Dìttico del vampiro, festeggiamo insieme agli spettatori l'anniversario del Teatro La Baracca. E' necessario prenotare (0574-812363, teatrolabaracca@gmail.com). 
Vi aspettiamo.


La Baracca com'era fino al 2002
Com'è oggi

mercoledì 17 ottobre 2018

Gli ipocriti della bicicletta


Che favore ci ha fatto la signora Ovattoni con la sua dichiarazione contro la ciclabile di Viale Montegrappa!  Niente e nessuno poteva renderci un servizio migliore per sostenere noi poveri ciclisti, eh, sì signora, noi che utilizziamo la bici anche per lavorare e muoversi per necessità e che non siamo cinesi o pakistani!

Ora però, dopo averla criticata, devo difenderla, perché non sopporto gli ipocriti e le facili speculazioni; dunque devo dire:

1. un altro politico pratese mi fece questa stessa domanda nel 2009 quando parlai di un progetto per le ciclabili, esattamente la stessa domanda: - Ma chi va in bicicletta, a Prato? -, ed era un rappresentante di Forza Italia;
2. Molti pratesi, anche di altre bande, mi hanno deriso negli anni perché andavo e vado in bicicletta nel centro di Prato da casa mia, e anche la sera d'estate (circa 6 km); e  si sono sganasciati dalle risate sapendo che io andavo addirittura a piedi dalla Stazione di Prato Centrale a casa mia, circa 6,5 km., o dalla Biblioteca Lazzerini, il che ho fatto anche recentemente, ma sempre di nascosto. (Oh, ma tu avrai tempo da perdere? NO!)
3. Tutta questa smania 'ciclabile' dei politici di Sinistra nasce improvvisa: saranno le smanie elettorali?; infatti non ho mai visto politici, che ora tanto deridono la signora Ovattoni per le sue tristi dichiarazioni, girare in bici, se non in domenicale passeggio saltuario o in biciclettate organizzate magari dal partito, e piuttosto quasi tutti con la macchinona e 'suvvizzati'!
Dunque, se non volete essere smentiti e farvi deridere a vostra volta, muovete presto le gambe e mostratevi in giro con la due ruote...e non per diporto o propaganda! Vi rimane poco, pochissimo tempo.

Per ascoltare l'intervista della segretaria leghista resa, anche quella incautamente, a quella trasmissione per me noiosa e reazionaria che è su Radio24 della Confindustria, La Zanzara, ma tanto amata dal pubblico che ora si scandalizza, cliccare qui...:

O Arte o Ego

Chi ha vocazione per l'arte si dimentica di sé stesso. L'arte è creazione dell'Altro. 
Oggi pochi hanno questa vocazione, viviamo riflessi sul nostro ego.

La politica del pizzicagnolo


Sembra una questione locale, ma non lo è affatto. 

Questo articolo de Il Tirreno di ieri riporta le dichiarazioni della segretaria della Lega di Prato, Patrizia Ovattoni, sulla proposta di modificare l'assetto di Viale Montegrappa in questa città. Il progetto prevede la riduzione della strada a corsia unica con ampio spazio per la pedo-ciclabile. 

Certo, si può anche non essere d'accordo con la proposta, ma credo che certe dichiarazioni, stando a quanto scritto almeno, dovrebbero essere meditate con più attenzione da chi presume di scardinare la Sinistra a Prato e in Toscana: come si fa a dire che il progetto  è fatto per immigrati e  richiedenti asilo, che sarebbero gli unici ad andare in bici? Perché poi non trovare argomenti più persuasivi, complessi e ragionati per opporvisi, invece di snocciolare sempre la litania-malcontento dei commercianti?  Oppure non sarebbe meglio affermare che siamo a favore delle automobili e del traffico, che ci piace e che si vuole la città 'suvvizzata', e non ci si pensa più?

La segretaria leghista cita l'Olanda, e  afferma che Prato non è Amsterdam! Vogliamo continuare a non esserlo? E lo sappiamo bene, che non siamo in Olanda, ché tutti i giorni si rischia la pellaccia a causa di questo andare in città disastrate dal e nel traffico!  Come se poi l'uso diffuso della bicicletta fra la popolazione ostacolasse il commercio! Sono stati danneggiati i commercianti olandesi dalle ciclabili, che furono costruite manu militari a partire dagli anni '70? No.

Non mi piace questa politica che non sogna (e ormai tutta è così!), che non disegna, diverso e umano, il futuro.  Questa politica impaurita, gretta, 'interessosa': la politica del pizzicagnolo! (E sia detto con tutto il rispetto per i molti generosi pizzicagnoli…).

Io vorrei proprio andare a Prato come ad Amsterdam, in bici, a piedi. E non solo: anche da Prato a Firenze; anche da Prato a Pistoia, e viceversa, come si fa in Olanda, che si può andare da città a città, a piedi, in bici. E' vero che l'Olanda è quasi tutta piatta, ma ha un clima pessimo rispetto all'Italia, pioggia e vento a go-go, che spesso rendono difficile l'andare. Più ciclabili in città, da città a città, e meno macchine in giro: si risparmia, si inquina meno, ci si tiene in forma; insomma, si migliora la qualità della vita. 

Non solo i cinesi vanno in bici a Prato, anch'io!

martedì 16 ottobre 2018

Noi non siamo come loro?



Qualcuno dice e protesta: "Noi non siamo come loro". Nel senso che non siamo razzisti.
Sarà vero, non siete razzisti.  Però la frase mi ricorda La fattoria degli animali.
Sarà vero, non siete razzisti. Tuttavia, pur amando il diverso, siete negatori dell'alterità, e detestate proprio l'altro, che vi sta accanto. E come lo mostrate bene, il vostro disprezzo. A tal punto che questo altro lo avete messo in una riserva: che marcisca, ignorato o disprezzato, nella sua alterità!

Alla scoperta della città degli Etruschi di Gonfienti


Giovedì 25 ottobre, ore 17.30, Bottega Strozzi (*)

ALLA SCOPERTA DELLA CITTA’ DEGLI ETRUSCHI DI GONFIENTI, MATRICE INSEDIATIVA DELLA PIANA FIORENTINA, conversazione a cura dell’Associazione Ilva e della rivista Cultura Commestibile, con gli architetti Giuseppe. A. Centauro e Mario Preti, il geologo Carlo Alberto Garzonio e l’esperto d’arte vascolare attica, Alberto Cottignoli. Letture di Maila Ermini (Teatro La Baracca).
Modera l’arch. Gianni Biagi

Gonfienti, un insediamento di straordinaria importanza storico documentaria
A seguito, non più tardi di vent’anni or sono, del ritrovamento fortuito nell’area dell’Interporto Centrale della Toscana in località Gonfienti di Prato, di un grande insediamento di indubitabile matrice etrusca, particolarmente evoluto per il periodo arcaico e tardoarcaico come datano i principali reperti, si sono in un sol colpo dipanati molti nodi della protostoria di quel popolo che erano rimasti fino ad oggi insoluti.
Una scoperta di grande rilevanza culturale, che si pone innegabilmente in una dimensione di specifico interesse scientifico nell’esplorazione delle origini indoeuropee della civiltà occidentale. 
Si tratta di un’estesa città, non ancora perfettamente delimitata, ben oltre i 27 ha fin qui oggetto di indagini introspettive, scavata solo per una centesima parte, sorta sopra un zoccolo morfologico ai piedi dei Monti della Calvana, laddove il fiume Bisenzio incontra le acque confluenti dalla Valdimarina, proprio al centro della grande conca alluvionale che oggi delimita la piana di Firenze-Prato e Pistoia.
Il particolare assetto urbano e idrografico del sito, le poderose tracce della maglia territoriale di fondazione, anticipatoria del modello centuriale d’epoca romana, le imponenti canalizzazioni ipogee, la particolare convergenza che qui si realizza tra le rotte fluviali e terrestri di collegamento da e per le coste tirreniche e i valichi appenninici, rendono unica e speciale la struttura di questa metropoli dell’antichità.
Abbiamo diretta conferma, con l’esistenza di questa città di come fra la metà del VI e gli inizi del V secolo a.C. la valle inferiore dell’Arno vedeva il definitivo consolidarsi dell’egemonia del mondo etrusco nello scacchiere settentrionale dell’Etruria. Gonfienti è dunque ad oggi la più viva testimonianza archeologica di una straordinaria ascesa politica degli Etruschi.
Fiesole non è dunque più sola; all’opposto trova negli stazionamenti vallivi, già partecipi delle antichissime colonizzazioni della media età del Bronzo, l’anello di congiunzione mancante che lega indissolubilmente l’ampio dominio territoriale etrusco nel bacino dell’Arno in tutta la sua estensione sia in destra che in sinistra idrografica, dalla Valdichiana al Volterrano, dal Mar Tirreno superiore alle Apuane,  nonché il suo strettissimo legame con le terre nord-orientali delle dorsali appenniniche, dalle vaste pianure dell’Etruria Padana fino alle coste Adriatiche. Il ritrovamento di Gonfienti è stato accompagnato dalla messa in luce di una grande dimora regale, specialissima ed unica nel suo genere, che la configura come un luogo sacro di ben 1440 mq di superficie, uno dei maggiori dell’antichità italica, che, per una particolare conservazione, ha restituito insieme alle strutture di fondazione anche l’intera copertura laterizia, scivolata a terra per un improvviso crollo, restituendoci bellissime antefisse in laterizio e tesori artistici di gran pregio, sigillati nel limo argilloso dei terreni. Tra i 2500 reperti catalogati spiccano alcuni capolavori d’arte, tra i quali una splendida kylix a figure rosse, attribuita al ceramografo attico Douris, artefice di primo piano assoluto dell’arte vascolare attica. Questi ricchissimi corredi ritrovati nella grande domus fanno il paio con il kouros bronzeo, detto de L’Offerente (oggi conservato al British Museum di Londra) che fu rinvenuto, nel 1735, a Pizzidimonte, località limitrofa all’area archeologica lungo la via transappenninica che da Gonfienti, principale crocevia di merci e uomini,  andava in direzione di Marzabotto, l’etrusca Kainua, proseguendo quella che, dal 2004, è stata identificata come la “Via Etrusca del Ferro”, che dall’Elba, attraverso gli empori marittimi di Cecina e, soprattutto, di  Pisa, conduceva in tre giorni di marcia a Spina, collettore adriatico di interscambio con l’Oriente.
GAC
(*) Bottega Strozzi è lo spazio di Marsilio Editori in Palazzo Strozzi: più di un book shop Internazionale, più di una boutique, un luogo dinamico dove libri d’arte dialogano con creazioni di artigianato e design, animato da incontri di approfondimento, conversazioni e presentazioni di libri.


domenica 14 ottobre 2018

Sul "Dìttico del vampiro"



Recensioni e commenti sul Dìttico del vampiro, che ha debuttato sabato 13 ottobre, con replica sabato 20 ottobre al Teatro La Baracca. 

"Che ci piaccia o no, dalla merda in scatola al terrorismo due vampiri portano in tavola il sangue delle cose, azzannano anche le più apparentemente anemiche, succhiano amore e scoppiano dilaniandosi come nella peggiore profezia di un liberismo dal ventre ormai maturo, troppo pesante per questa piccola pallina che gira nell’universo: niente paura, è teatro e come è già stato detto (ovviamente pensando il contrario) recitare non serve a niente, il teatro non serve a niente. Sarà, ma questo genere di teatro mi sembra più concreto della musica di Pierre Schaeffer, dunque, come coltivatore di suoni e di rumori non cerco di capire ma semplicemente ascolto e indago la percezione…Vero, il teatro è piccolo, una baracca, ma anche Piero Manzoni con le sue 90 scatole di merda aveva pensato a qualcosa che pur dentro un contenitore angusto urlava la sua capacità di attrazione, l’escremento che assume dentro al suo mistero di latta il valore dell’oro. E allora ci siamo tutti, anche stavolta con le natiche spente come i telefonini ma che mormorano frasi legate al ricordo di vellutate poltrone in terza fila. Un signore offre il suo cuscino a mia moglie mentre le ultime gocce d’acqua si spengono e la sottile linea tra il bene e il male lampeggia: è l’alba. Siamo tutti vampiri, dal terrorista all’infermiera sfilano davanti a noi le dolorose essenze della malvagità attenuate dal fantastico colore tonale dei due interpreti che padroneggiano, come sempre, l’idea della cauta provocazione tirata come un graffietto sul muso dello spettatore.  
E' mancato solo il consueto dibattito a fine spettacolo, per il resto ancora una volta il teatro che non ha padroni si fa in periferia".
 Sauro Sardi

"Ho visto e udito...parole graffianti, provocatorie, dissacranti. Parole che scuotono le nostre 'buone' sedate coscienze" (Grazia Frisina)
"Interessante dall'inizio alla fine, bravissimi gli attori" (Laura Fiesoli).
"Meditate, gente, meditate. Complimenti." (Patrizia Pucci).
"Straordinari. Lo scrivo nel senso letterale del termine. Bravissimi." (Salvatore Rappa).

Commenti del 20 ottobre 2018:

"Dittico del vampiro a La Baracca. Teatro del surreale, o forse dell'iperreale. Tant'è che i vampiri sono in sala. Nosferatu..."

...Dissanguato! Bravi!" (Daniele).

"Felice d'aver fatto la vostra conoscenza e...grazie per aver contagiato le nostre anime con un po' d'originalità. Congratulazioni. (Rosa e Emiliano).


"Io non so chi sia stato ad alzarsi in piedi per primo, però ha interpretato il desiderio di tutti noi. E infatti ci siamo alzati tutti. Ma non era una stupida, banale 'standing ovation', ma un vero riconoscimentoper un testo e una interpretazione che non dimentico...E dopo eravamo tutti storditi, dissanguati, contagiati, e parlavamo in rima!...Ti ricordi? Tu mi chiamavi Ma-Marziano, ma anche lui è rimasto infetto!". (Mario)

"Spettacolo d’emotività altalenante che smuove il pensiero e l’anima...narratore di verità assolute...testo e interpretazione esplosivi....che dire....ANDATE A VEDERLO PERCHÈ MERITA!!!" (Rosa Carratù)

Camminata per Gonfienti 2018: com'è andato il nostro "FAI da te"

Eravamo un po' pessimisti circa la riuscita della camminata quest'anno, vista la coincidenza con le giornate del FAI, che (ma che strano) si scordano sempre di Gonfienti, ma poi anche quest'anno un bel gruppetto di persone ha partecipato alla nostra iniziativa (organizzata dal Teatro La Baracca in collaborazione con Ilva Matrix) per non dimenticare il sito archeologico cittadino vergognosamente lasciato a imputridire.
La foto del gruppo che vedete sotto non include tutti i partecipanti che successivamente si sono uniti. Tanto per coloro che amano i numeri, eravamo poco meno di quaranta: non poco per un gruppo FAI da te.



Partenza della Camminata


Il rigoglio delle canne ostacolato dal lavatoio del '700 (che si trova sulla ciclabile vicino a Villa Niccolini)

Ingresso dell'area archeologica non ancora completamente invaso dalla sterpaglia.

Ricordo lasciato per coloro che tutelano i beni archeologici e paesaggistici
Dettaglio 


Alcuni partecipanti davanti all'ingresso dell'area archelogica

Altre foto, di GAC, della Camminata di oggi:








giovedì 11 ottobre 2018

Vampiri a teatro

Un articolo su La Nazione di oggi. Mette insieme il debutto di "Dìttico del vampiro" di sabato 13 ottobre e la Camminata per Gonfienti, di domenica 14 ottobre. 
Nell'articolo non è detto che il testo è un'opera in versi, a nostro modo di vedere particolarissima ed emozionante. Non mancate; sostenete la creatività, la poesia, il teatro libero e indipendente. E pensante! Ciao.

mercoledì 10 ottobre 2018

L'associazione degli indietristi


E' di oggi, Il Tirreno: grazie per l'articolo.

Alcuni penseranno, con derisione: guarda, è la 'regista', 'l'attrice', sempre 'lei'; chissà quale interesse nasconde, visto che fa un mestiere per cui non si dovrebbe occupare di archeologia! (Tranquilli, non quello elettorale, già dato).

E' facile deridere poi chi non fa parte della maggioranza e dei vincenti, chi non offre ricchi premi e cotillons!
Per questo a Prato siamo proprio in pochi a interessarsi dei 'quattro sassi', quei miseri quattro sassi abbandonati là alle 'confina', che non rendono nulla, che non si possono affittare...

Certamente non se ne interessano i politici né gli amministratori, per cui la cultura è movida, trendy, fashion.

Noi si vorrebbe fosse coltivata un'altra idea di cultura, meno legata all'economia e all'interesse di borsa, ai numeri dei momento...

Ma via, pensare così è ormai ridicolo!

Tra quanto ci trasformeranno in illegali, come l'associazione degli indietristi nel famoso romanzo distopico I mercanti dello spazio?

martedì 9 ottobre 2018

4a Camminata per Gonfienti, comunicato

Domenica 14 ottobre, ore 14,30, con partenza da Piazza del Comune di Prato partirà la quarta "Camminata per Gonfienti", che vuole evidenziare, ancora una volta!, il sostanziale abbandono e disinteresse per l'area archeologica pratese.

Dopo essere stata 'scippata' del suo museo etrusco (i reperti trovati a Prato sono alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio, dove però - e sembra una beffa - il museo non è stato ancora aperto!), ora tutto è immoto.

Anzi, potremmo dire che tutto è nella mota!

Al sito archeologico non si può nemmeno accedere periodicamente, come un tempo accadeva, e di continuare gli scavi non se ne parla proprio. A parte qualche lontana e saltuaria ripulitura, non si mostra alcuna ricerca, nessun interesse.

Questa amministrazione ha perseguito e persegue una visione di città protesa solo verso il 'contemporaneo'  (verso il quale non nutriamo alcun pregiudizio!), e, nonostante sbandieri parchi centrali, aree verdi a volontà, parchi fluviali prossimi futuri,  si dimentica dei propri tesori del passato più antico.

La Camminata per Gonfienti è organizzata dal Teatro la Baracca in collaborazione con l'associazione Ilva Matrix.

Essa rappresenta anche un momento speciale per tutti noi perché ricorda l'amico Fiorenzo Gei. 

Il ritrovo sarà alle ore 14,30 in Piazza del Comune, con tragitto: Piazza del Comune, Piazza delle Carceri, Piazza San Marco, Lungo Bisenzio, poi a Gonfienti lungo la pista ciclabile, sosta davanti al cancello degli scavi (dove si svolgerà una brevissima performance) e ritorno.

lunedì 8 ottobre 2018

Un verde prato

Una mattina i governanti della città si svegliarono e dopo aver contribuito a distruggere massicciamente il cosiddetto ecosistema della pianura piana, dopo aver buttato cemento a più non posso e costruito ecomostri, s'inventarono, per tema di perdere la faccia ma soprattutto le elezioni e le solite calde poltrone, un incontro dal titolo fantastico: "Visioni sul ruolo della natura nella città, ovvero che futuro avremo fra le piante?".
L'incontro si svolse al Museo Contemporaneo che voleva essere un museo contemporaneo ma non ci riusciva, nonostante i teatri-danza, quadri appesi e sculture di conflitti di interesse che vi si svolgevano. 

Ma ascoltando i relatori, i convenuti si resero conto che inspiegabilmente si dialogava soprattutto su come ricoprire ancor di più la terra di altro cemento attraverso per-equazioni e difficili calcoli algebrici sulla clorofilla. Tutti lasciarono il museo contemporaneamente, felici. Ma non si sa se per la promessa non mantenuta, o se la causa di tanta felicità fu il regalo, un alberino gentilmente offerto dall'amministrazione a tutti i presenti.


venerdì 5 ottobre 2018

Cos'è Dìttico del vampiro


Cos'è Dìttico del vampiro, che andrà in scena sabato 13 e 20 ottobre al Teatro La Baracca:


1. E' un testo che ritorna alla radice del teatro, che è la forma poetica.

2. E' un'opera disobbediente, perché non insegue il teatro vetrinesco, commerciale o di partito.
3. Quindi non è ruffiano, non ammicca, non strizza l'occhio allo spettatore.
4. E' un'opera spietata, ma piena di umanità, o almeno alla sua ricerca.
5. Anche per questo è un'opera di ricerca, ma non nel senso storico di avanguardia, ormai retrograda e di maniera degli ultimi anni. E' ricerca umana.
6. Può essere rappresentata senza chiedere o reclamare la folla, il numero, la cifra, pur essendo cifra e numero.
7. E' un'opera contro il 'successo', e a favore del 'succede' o 'succederà'.
8. E' duale, e quindi è un'opera sulla moltiplicazione, anche se è noto che i vampiri non la amino; e infatti detestano gli specchi.
9. Non c'è nulla di scontato in questo vampiro 'specchiante', uomo e donna, e quindi poche tracce rimangono del suo antico cliché esterno.
10. La paura che proverete sarà successiva allo spettacolo: di un giorno; più probabile un mese, o forse di un anno o ancor di più.


Camminare per Gonfienti


Domenica 14 ottobre ritorna la Camminata per Gonfienti. E' la quarta.

Ogni anno che passa aumenta la dimenticanza  nei confronti del sito archeologico, che è abbandonato da enti proposti e amministrazione e, conseguentemente, dalla città.

L'unico lavorio che si osserva sul sito non sono gli scavi, mai ripresi, ma è quello del silenzio; e non ci sono più nemmeno le aperture periodiche, che ogni tanto la Soprintendenza insieme al Comune di Prato organizzava. 

Il museo di Gonfienti, che doveva essere aperto a Campi Bisenzio, è inspiegabilmente ancora chiuso e impacchettato.

Ci ritroviamo domenica 14 ottobre alle ore 14,30 in Piazza del Comune a Prato.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.