Una mattina i governanti della città si svegliarono e dopo aver contribuito a distruggere massicciamente il cosiddetto ecosistema della pianura piana, dopo aver buttato cemento a più non posso e costruito ecomostri, s'inventarono, per tema di perdere la faccia ma soprattutto le elezioni e le solite calde poltrone, un incontro dal titolo fantastico: "Visioni sul ruolo della natura nella città, ovvero che futuro avremo fra le piante?".
L'incontro si svolse al Museo Contemporaneo che voleva essere un museo contemporaneo ma non ci riusciva, nonostante i teatri-danza, quadri appesi e sculture di conflitti di interesse che vi si svolgevano.
Ma ascoltando i relatori, i convenuti si resero conto che inspiegabilmente si dialogava soprattutto su come ricoprire ancor di più la terra di altro cemento attraverso per-equazioni e difficili calcoli algebrici sulla clorofilla. Tutti lasciarono il museo contemporaneamente, felici. Ma non si sa se per la promessa non mantenuta, o se la causa di tanta felicità fu il regalo, un alberino gentilmente offerto dall'amministrazione a tutti i presenti.
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