Cos'è Dìttico del vampiro, che andrà in scena sabato 13 e 20 ottobre al Teatro La Baracca:
1. E' un testo che ritorna alla radice del teatro, che è la forma poetica.
2. E' un'opera disobbediente, perché non insegue il teatro vetrinesco, commerciale o di partito.
3. Quindi non è ruffiano, non ammicca, non strizza l'occhio allo spettatore.
4. E' un'opera spietata, ma piena di umanità, o almeno alla sua ricerca.
5. Anche per questo è un'opera di ricerca, ma non nel senso storico di avanguardia, ormai retrograda e di maniera degli ultimi anni. E' ricerca umana.
6. Può essere rappresentata senza chiedere o reclamare la folla, il numero, la cifra, pur essendo cifra e numero.
7. E' un'opera contro il 'successo', e a favore del 'succede' o 'succederà'.
8. E' duale, e quindi è un'opera sulla moltiplicazione, anche se è noto che i vampiri non la amino; e infatti detestano gli specchi.
9. Non c'è nulla di scontato in questo vampiro 'specchiante', uomo e donna, e quindi poche tracce rimangono del suo antico cliché esterno.
10. La paura che proverete sarà successiva allo spettacolo: di un giorno; più probabile un mese, o forse di un anno o ancor di più.
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