venerdì 26 ottobre 2018

Alla scoperta della città degli Etruschi a Gonfienti: resoconto dell'incontro

DI seguito le foto e il resoconto dell'incontro di ieri a Bottega Strozzi a Firenze, "Alla scoperta della città degli Etruschi a Gonfienti", a cura della rivista Cultura Commestibile e dell'Associazione Ilva.
Le foto sono di Adriano Bartolozzi. Il commento del Prof. Centauro.

Dopo la Camminata del 14 ottobre scorso, anche qui a Firenze un po' di gente interessata all'argomento. Per Gonfienti non tutto sembra perduto.




GONFIENTI, UN APPUNTAMENTO CON LA STORIA!
Rispettando gli obiettivi  prefissati di riportare l’attenzione sull’insediamento etrusco di Gonfienti, caduto da tempo in uno strisciante oblio, l’Associazione Ilva, in concorso con la rivista “Cultura Commestibile”,  ha dato vita a Firenze ad un incontro pubblico, assai partecipato da un pubblico attento, che ha permesso attraverso testimonianze, approfondimenti ed azioni, di rendere palese e inconfutabile l’importanza storico documentaria e culturale di un’area archeologica di primaria importanza in un ambito internazionale, oggi da valorizzare.
L’occasione di aver raccolto in una pubblicazione gli articoli di vari autori convergenti sulla necessità, non più procrastinabile, di riconoscere e salvaguardare i valori e i significati profondi che le testimonianze archeologiche di Gonfienti sono in grado di offrire, è stata posta al centro delle conversazioni che sono state presentate a Bottega Strozzi.
Sono state illustrate le vicende che hanno portato ed accompagnato la scoperta dell’insediamento etrusco sulle rive del Bisenzio, i ritrovamenti di necropoli e villaggi sui Monti della Calvana, i tracciati della via transappenninica di comunicazione tra l’Etruria Settentrionale e la dodecopoli padana. Si sono messi in luce gli straordinari primati legati alla nascita di questa metropoli etrusca del VII/VI sac, che si è ben conservata sopravvivendo all’esondazione che l’aveva precocemente cancellata dalla storia dopo appena due secoli di vita. Si sono potute approfondite le ragioni geo-strutturali ed ambientali, geografiche e strategiche che hanno costituito lo scenario di riferimento dell’habitat etrusco, qui legato alla natura del luogo e alle sue risorse. Si è poi potuto capire molto di più di quanto non sapessimo sull’organizzazione territoriale del “progetto” perseguito dagli etruschi divenuto la matrice insediativa della piana fiorentina. Nonostante sia stata messa in luce  solo una duecentesima parte della città, questo insediamento riserva tesori di eccezionale valore all’interno di quella che è stata riconosciuta essere una grande “reggia-santuario” di 1400 mq, unica e specialissima nel suo genere. Fondata su precisi canoni architettonici, impostata su spazi proporzionati sui “numeri primi”, quelli stessi che Vitruvio indica essere riferibili all’edificazione del tempio etrusco (ma ancora non avevano trovato un esempio di così ben calibrate forme e dimensioni). La bellissima kylix a figure rosse, che ci racconta di un dialogo ante litteram tra eros e ragione, riconosciuta essere un capolavoro assoluto del ceramografo Douris, è stata dissepolta nel palazzo di Gonfienti a testimoniare come tal genere di ceramiche fosse davvero riservato dagli etruschi ai luoghi sacri per eccellenza. La mente non può non  correre al kouros bronzeo dell’Offerente che si conserva al British Museum, ma che fu rinvenuto a Pizzidimonte, poco a nord di quel palazzo, entrambi spazi di divinazione. Migliaia di reperti, antefisse, ceramiche da mensa e dispensa, buccheri, oggetti d’uso e tanto altro ancora attendono di essere resi fruibili al pubblico, insieme ai luoghi  stessi dei ritrovamenti messi in sicurezza.
Pensiamo che dopo la presentazione di ieri nessuno potrà più ignorare o sottovalutare l’importanza di Gonfienti  (GAC).

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