mercoledì 13 maggio 2020

IL GOVERNO CHE CI AFFAMA -2


Un ministro deputato guadagna IN UN MESE quanto molti di noi, lavoratori dello spettacolo, percepiamo in un anno: 13 mila euri. Senza contare tutti i "benefits" di cui gode, a parte il prestigio, pensione, viaggi, telefonate e quello che non so. Non possiamo pensare che la crisi gravissima che viviamo a causa della pandemia sia risolta dalla cosiddetta CASTA (una parola che ormai non si usa più), da coloro che vivono nell'assoluto privilegio. Nel migliore dei casi, essi non si rendono conto, né sanno bene quello che viviamo, le ristrettezze, le umiliazioni, e il duro lavoro.
Per questo ancora non ci sono vere risposte, né soluzioni immaginate per superare in sicurezza il grave momento di blocco. E pure si potrebbe, come avviene anche in altri paesi europei, dove la ripartenza è un dato di fatto studiato e concreto.

Ma cosa ci potevamo aspettare dalle forze politiche governative in campo?
Il Movimento 5 Stelle ha totalmente fallito nella sua missione illudendo milioni di italiani, ché da critico della casta, e questa era la sua forza, è diventato casta lui stesso (altro che aprire il parlamento con l'apriscatole!). Tra l'altro è sempre stato deboluccio sul tema cultura, sempre rimandato a settembre in una materia di cui ha mostrato di interessarsi poco o niente, a cominciare dalla sua quasi assenza nel programma.
Il PD invece, che governa insieme, in realtà non si è mai posto come forza alternativa, ma come pura continuità di un sistema che, a parte qualche raro caso diverso, ci ha leso nel lavoro artistico, impedendoci proprio di esercitare il nostro lavoro nella Regione Toscana, che esso governa e dove vivo. E pure il PD porta nel suo DNA cellule di un passato ricco di interessi culturali, dove insomma la cultura era un punto fondamentale anche come argomento di contrasto politico.
Il suo sistema politico è ormai solo paternalistico, e sotto la mostra di un fare parailluministico avanzato, 'concessivo', opprime di fatto chi non è del partito e non risponde ai suoi interessi.

Dunque non nutro speranze da parte di coloro che percepiscono stipendi così alti o che comunque vivono irretiti in quel sistema partitico o di movimento e ne godono i privilegi, e che di conseguenza non mostrano alcun coraggio, alcun interesse vero per la cosa pubblica se non quello di restarci a cavalcioni sopra (e questo si osserva anche a livello regionale, incluso nei consiglieri), che non sanno, né vogliono sapere come vivono e di che vivono i cittadini che amministrano; non nutro speranze nei confronti di un governo che dopo tre mesi di pandemia, ancora cincischia sul problema delle mascherine!

IL GOVERNO ITALIANO CI AFFAMA E CI AMMALA OGNI GIORNO DI PIU'.



1 commento:

Anonimo ha detto...

vedi cara Maila, in questi casi ci vorrebbero tre cose: idee, chiarezza e voglia di fare. Quando una di queste tre variabili manca (se non tutte e tre) ecco che siamo a questo punto. Non aggiungo altro
un abbraccio
Moreno

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