venerdì 19 dicembre 2008
Corriamo solo per vincere
Primo passo e sostanziale verso il difficile, ma io credo sicuro, costituendo Polo Civico. Al di là degli schieramenti Destra/Sinistra.
La prossima riunione, in Via Tintori, nella sede dei comitati pratesi, martedì 13 gennaio. Cominceremo a fissare alcuni punti del programma, anche se la convergenza sui cardini già si profila.
C'è necessità di far presto: questo punto voglio qui sottolinearlo ancora una volta:come ha detto nel suo intervento Gianfelice non abbiamo le forze economiche che hanno i partiti ed è assolutamente necessario organizzarsi.
Il programma della Primavera andrà certo approfondito e variegato, tuttavia resta, a nostro avviso, come piattaforma comune da cui partire. Fanno parte di questo percorso, oltre a noi: La lista civica Giovani e Famiglia, Per la Sinistra, Municipio Verde, i comitati cittadini, la Bottega d'Arte Comune.
Naturalmente corriamo solo per vincere.
Maila Ermini per la Primavera
martedì 16 dicembre 2008
Video Prato
Teatro La Baracca e del gruppo libero Primavera di Prato
Sabato 10 gennaio 2009
GONFIENTI MUORE
Un video sul degrado archeologico della città etrusca di Gonfienti.
Sabato 31 gennaio 2009
PERIFERIA SMARRITA, CENTRO MANCATO
Uno sguardo su Prato dal centro alla periferia.
Sabato 14 febbraio 2009
IL PATRIMONIO (PRATESE) A RISCHIO
Alla ricerca dei beni ambientali e culturali dimenticati.
Sabato 28 febbraio 2009
A PRATO IL LAVORO E’ UN FILO SPEZZATO
Nella ‘ città proibita ’ del lavoro.
Sabato 14 marzo 2009
ITALIANA REGINA DI CASA
Il lavoro domestico in Italia; in particolare, uno sguardo sulle donne.
Segue dibattito dopo ogni proiezione.
Ingresso libero, ore 21
Spazio teatrale La Baracca Via Virginia Frosini 8 - Casale - Prato . Telefono e fax 0574-812363; labaracca@tin.it,; primaveradiprato@alice.it
Vitam impendere vero.
lunedì 15 dicembre 2008
Bu-Giardi
L'incontro era previsto presso un circolo Arci, di Casale, credo.
L'Assessore, nonostante i manifesti affissi per il paese in formato A3 che l'annunciavano per lunedì 15, non si presentò.
Qualcuno disse -forse la banconista - che l'incontro sarebbe stato rimandato. Naturalmente in data da stabilire.
Peccato.
Sotto la pioggia battente i cittadini della città avrebbero fatto molte domande all'Assessore al Traffico: per esempio, che il traffico impostato di recente era tutto sbagliato. Che divideva Casale da Tobbiana da Vergaio da Galciana da San Giusto dalle Badie da da da...su su fino al Nord più Nord della città.
Che le macchine sfrecciavano ancor più impazzite, pronte a falciare il prossimo pedone o l'incauto ciclista che si fosse permesso di passare da Casale a Tobbiana a piedi o in bici appunto, per cui NON ESISTE UN PASSAGGIO IN SICUREZZA.
Le vecchiette erano le più arrabbiate, per questa assenza, e brandivano gli ombrelli grondanti pioggia.
La favola del Signor Raccogli-Protesta (ultima puntata)
L’omino della città di Sotto andava tranquillo per la città di Sopra.
-Salve, dice a tutti, come va?
-Non lo vogliamo -, disse una signora in fila per le proteste al signor Raccogli-Protesta.
-Sì, tra qualche giorno non lo vedrà più, non si preoccupi. Ho fatto il necessario, a palazzo sono tutti d’accordo. La città di Sotto e quella di Sopra non devono confondersi -, tranquillizzò il Raccogli-Protesta.
Effettivamente lasciarono passeggiare l’omino di Sotto ancora indisturbato per qualche giorno.
Un mattino, che tutti erano andati alla festa della città e si erano dimenticati di lui, l’omino entrò nel palazzo e chissà come finì seduto sullo scranno del signor Raccogli-Protesta. Sotto, sotto lo scranno trovò fascicoli e fascicoli di carte.
Erano tutte le proteste del Signor Raccogli-Protesta.
Divertito e incuriosito, l’omino di Sotto prese quei fascicoli sottobraccio, come ricordo del suo viaggio nel mondo di Sopra, e tornò tranquillamente nel mondo di Sotto.
Il Signor Raccogli-Protesta, quando se ne accorse…! Che dire? Fu arrabbiatissimo per quell’incredibile ammanco, denunciò tutti e tutto, tanto che dal nulla fu subito riempito un fascicolo di carte. Naturalmente ebbe la solidarietà di tutto il Palazzo. E di tutte le signore.
L’omino di Sotto, intanto, studiando e ristudiando quelle carte, si rese conto che qualcosa non andava, anche se non sapeva cosa; sì, c’erano tutti i bolli, ma poi, mancava tutto il resto: fece per andare a chiedere al Signor Raccogli-Protesta delucidazioni, ma all’imbocco del passaggio per la città di Sopra fu costretto a fermarsi, non poteva salire: qualcuno aveva costruito, sì proprio all'imbocco, un Interporto.
domenica 14 dicembre 2008
Hoy es domingo
Torno a casa da un giorno di lavoro. Leggo i giornali che il mio vecchio mi tiene in serbo.
Circolano nomi noti o ‘ripescaggi’ di persone che almeno la faccia non l’hanno persa e che vengono ripescati appunto perché la barca non vada a fondo.
I programmi politici parlano di militari a Prato. E sembrano cronache marziane.
I personaggi della tragicommedia già sgomitano per avere la propria faccia su quei fogliacci, come divi attori.
Ah, c’è una gran voglia di ordine, di pulizia, ma soprattutto di potere!
Ma intanto che voi andate in prima pagina, cari signori, a sgomitare, che vi fanno parlare, che vi fanno interrogare, avere il seguito e lettere d’adesioni, a noi ci fanno mastodontiche costruzioni intorno, ci fanno morire la città, quella Sopra e quella Sotto, barattano le carte, giocano solo ‘assi e coppe’.
Non stiamo andando da nessuna parte, o almeno, non in quella direzione che si chiama società civile.
Bisogna ricominciare ex-novo, capire cos’è questa democrazia che non ci lasciano praticare.
Perché non è possibile cambiare? E se non è possibile cambiare, è davvero una città democratica la nostra?
AA sindaco?! CC un’altra volta presidente del? Davvero li vuole, questo popolo, vuole sempre e ancora sempre le stesse facce? O desidera un bell’inceneritore con vista sul Calice? Volete questo? Oppure allungare la lunga teoria di tralicci dell’elettrodotto –alcuni così bassi che li puoi toccare! - con sosta-filo tra una casa e l’altra dal Macrolotto alle Badie? Distruggere quel poco che ancora resta di campagna, distruggere le periferie con circolazione forzata di auto (tutti alla coppe!), disunire la città, slegare centro e borghi, far smarrire i pedoni e i ciclisti con inutili ciclo-interventi che fanno venire la voglia di lasciare la bici a casa!, chiusura dei piccoli negozi, dei piccoli dei piccolissimi tutti: artigiani e commercianti, è finita! Giovani: trovatevi altri mestieri. O vi vedremo tutti a fare i commessi nelle megastrutture?
Esiste un’altra possibilità a tutto questo? Non è stata seriamente tentata, nonostante le apparenze. Oh, i piani strutturali!
Intanto i divotti nostrani non sanno fare altro che invocare i militari.
Tra qualche giorno, se li farà comodo, parleranno di qualcos’altro. Magari di verde o di rosso. All’impronta. Sentendo l’umore del popolo, dei sondaggi, scopiazzando qua e là. Finti e increduli.
sabato 13 dicembre 2008
OCCHIO!
SPERO CHE L' INCONTRO DEL 18 DICEMBRE POSSA ESSERE CHIARIFICATORE E DI STIMOLO PER TUTTI COLORO CHE INTENDONO CAMBIARE: NON LASCIATEVI INGANNARE DA COLORO CHE METTONO CARTELLI CON VUOTI PROCLAMI O STILEMI, AGITANDO SIGLE CHE ORMAI SERVONO SOLO A RACCOGLIERE VOTI.
PER LA "PRIMAVERA DI PRATO"
MAILA ERMINI
So sprach Schopenhauer (Così parlò Schopenhauer)
*
Die Geschichte, von einem Ende zum andern, erzählt von lauter Kriegen, und dasselbe Thema ist der Gegenstand aller ältesten Bildwerke, wie auch der neuesten. Der Ursprung alles Krieges aber ist Diebsgelüst; daher Voltaire mit Recht sagt: dans toutes les guerres il ne s’agit que de voler. Sobald nämlich ein Volk einen Überschuß von Kräften spürt, fällt es über die Nachbarn her, um statt von seiner eigenen Arbeit zu leben, den Ertrag der ihrigen, sei es bloß den jetzt vorhandenen, oder auch dazu noch den künftigen, indem es sie unterjocht, sich anzueignen. Das gibt den Stoff zur Weltgeschichte und ihren Heldentaten. Besonders sollte in französischen Diktionären unter gloire zuerst der artistische und literarische Ruhm abgehandelt werden, und dann bei gloire militaire bloß stehn: voyez butin.
Inzwischen scheint es, dass zwei sehr religiöse Völker, Hindu und Ägypter, wenn sie Überschuß von Kräften fühlten, solche meistens nicht auf Raubzüge, oder Heldentaten, sondern auf Bauten verwendet haben, welche den Jahrtausenden trotzen und ihr Andenken ehrwürdig machen."
Aus »Parerga und Paralipomena
venerdì 12 dicembre 2008
LA FAVOLA DEL SIGNOR RACCOGLI-PROTESTA - II puntata
Un giorno fu scoperta una città di Sotto. Una città di Sotto alla città. Con tanto di strade e di mura e di persone; una città come la nostra, solo che era di sotto…
Allora, che succede?, diceva la gente, volete dare spiegazione di questa città? Non se ne sapeva nulla! Vogliamo sapere chi ci sta Sotto. Non sono mica loro che ci prendono il pane e la benzina e ci fanno concorrenza?
Il Signor Raccogli- Protesta raccolse la protesta, la raccolse di Sotto, ci mise qualche bollo e timbro in più e spiegò, spiegò tutto.
E fu spiegato. Fu spiegato tutto. E tutti furono contenti.
Ah, com’era bravo questo Signor Raccogli-Protesta! Come avrebbero fatto senza di lui? Non se ne lasciava sfuggire una; era sempre là dove bisognava essere.
Dunque lui protestava per tutti e fu così che non ci fu più bisogno di protestare…Anche se continuava a mancare il pane, e a volte la benzina; e quelli della città di Sotto ogni tanto bussavano perché volevano venire di Sopra…
Ma siamo proprio sicuri che questi signori della Città di Sotto non vengano di Sopra?
Un giorno, un giorno che pioveva e tutti se ne stavano a casa, un signore della Città di Sotto sfuggì al controllo e fu visto di Sopra...
Il Signor Raccogli-Protesta lo vide, sbigottì dallo spavento, scrisse velocemente quanto doveva scrivere sbuffando un po' per l'impeto e andò difilata al Palazzo con una carta timbrata e bollata e sigillata e chiese subito una spiegazione...
(La III puntata prossimamente su questo blog!)
(Tutti i diritti e i rovesci riservati)
giovedì 11 dicembre 2008
LA FAVOLA DEL SIGNORE RACCOGLI-PROTESTA
(Tutti i diritti e i rovesci riservati)
PRIMA PUNTATA
In un paese non molto lontano da qui,c’era un signore molto perbene, un signore stimato, s’intende era anche un bell’uomo, che andava a giro…andava a raccogliere…
Il signore raccogli-protesta era molto amato da tutti…I cittadini si sentivano protetti: finalmente, qualcuno che pensa a noi!, dicevano.
Mancava il pane? Ecco Raccogli-Protesta prendeva carte e penna, e scriveva e scriveva… e poi alla fine ci metteva un bel timbro e lo faceva asciugare al sole. Baldanzoso camminava per le vie della città e con la carta con il timbro asciugato, lui entrava dentro il Palazzo, dove aveva uno scranno, ovvero una seggiola tutta per lui, ben inchiodata s’intende, per non cadere visto che ci montava su, e in piedi sullo scranno, sventolava la carta timbrata e firmata e faceva un gran baccano: e chiamava anche i giornalisti, s’intende, perché la cosa si doveva ben sapere.
Ah, com’era bravo il signore Raccogli-Protesta! Che rumore faceva.
Ogni giorno aveva la sua protesta. Quando mancava il pane, quando mancava il sale; quando mancava la benzina; quando c’era di difendere qualcuno, poi, lui era il primo e più bravo di tutti.
La cosa strana era che però…che…
Che cosa?
Non so…I signori del paese prendevano la protesta, la leggevano, la discutevano e discutevano…e poi alla fine, visto che ce n’erano così tante, qualcuno finiva addormentato…e alla fine non accadeva niente…
Niente?
Niente proprio no…Ma il Signore Raccogli-Protesta non si dava per vinto e diceva a tutti: -Venite da me, so io come fare, so io…
Davanti al suo ufficio la fila dei cittadini arrabbiati, non finiva più, anzi cresceva ogni giorno, finché un giorno...
Sotto l'ala della poesia...facciamo l'ipotesi.
è bene che siano esposti /in vista su questo palco / perché tutto il popolo / riconosca i loro volti /e si ricordi /che tutto questo fu vero
chiederanno la parola /avremo tanto da imparare / manganelli pugnali patiboli /vent'anni di rapine /due anni di carneficine / i briganti sugli scanni i giusti / alla tortura /Trieste venduta al tedesco /l'Italia ridotta un rogo / questo si chiama governare / per far grande la patria / apprenderemo da fonte diretta / la storia vista dalla parte dei carnefici / parleranno i diplomatici dell'Asse / i fieri ministri di Salò /apriranno i loro archivi segreti /di ogni impiccato /sapremo la sepoltura / di ogni incendio si ritroverà il protocollo
Civitella Sant'Anna Boves Marzabotto / tutte in regola / Sapremo finalmente / quanto costò l'assassinio / di Carlo e Nello Rosselli
ma forse a questo punto / preferiranno rinunciare alla parola / peccato / questi grandi uomini di stato / avrebbero tanto da raccontare.
"Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura.
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito.
Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata.
Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico. (Dal discorso pronunciato durante il III Congresso in difesa della scuola nazionale, a Roma, 1950)
Piero Calamandrei
mercoledì 10 dicembre 2008
ATTENZIONE AI POSSIBILI SABOTAGGI!
Qualcuno scrive interventi anche al fine di sabotare le iniziative!
Livor livoris, ovvero paura della 'Primavera'
I signori della vecchia politica, un po' livorosi e a corto di idee (e di poesia!), provano ad attaccare, confondendo le acque, perché hanno paura. Non vogliono la nostra nascita. Non vogliono cambiare, vogliono continuare a rimestare loro, a controllare.
Questo, amici della Primavera di Prato, vi dovrebbe subito render chiaro -se ce ne fosse bisogno - da quale parte stare.
Stiamo tentando di costruire un polo civico, vero, una forza che sia alternativa a questi "punti di vista politici" (?). Siamo gente preparata, che conosce la politica, che l'ha praticata, e che ora vuole cambiare, tentare almeno un cambiamento, una svolta etica e di significato.
Credo che la gente lo capirà. E non ci faremo certo intimorire da questi mezzucci.
Piero Calamandrei anche era un poeta, scriveva favole e novellette. Bellissime. Le avranno lette?
Maila Ermini
Pare pertanto conclusa la corsa del bindiano Massimo Carlesi che, comunque, non era riuscito a concludere positivamente la raccolta delle firme necessarie per le primarie PD. Per la candidatura a sindaco è spianata la strada davanti a Paolo Abati.
Per la provincia, similmente, rientrate tutte le perplessità della CGIL, appaiono ridursi al lumicino le possibilità di Daniele Panerati: campo aperto per la segretaria CISL Meleghetti.
Sono continuati anche oggi, inoltre, gli incontri con la nuova IdV di Loredana Ferrara.
All'estrema sinistra si profilano accordi di lista e/o coalizione tra i "ribelli" di "Municipio Verde", comitati civici, l'ala movimentista filoferreriana di RC, il gruppo di Mauro Vannoni, gli ultras dell'urbanistica 38-1, tutti insieme sotto l'ala poetica di "Primavera di Prato" proposto da Maila Ermini con prove finali giovedì prossimo a Casale." (Dal blog Liber@MentePrato)
martedì 9 dicembre 2008
A good new from Italy: Fischermen of Mazara del Vallo
Lampedusa, pescherecci nella burrasca per salvare 650 immigrati in difficoltà.
I marinai della flotta mazarese soprannominati "gli angeli del mare": accolti in banchina con applausi.
LAMPEDUSA - Hanno affrontato il mare in burrasca, con raffiche di vento fino a trenta nodi e onde alte dieci metri, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare quella di altre 650 persone. E' uno straordinario esempio di coraggio e di solidarietà quello dimostrato dagli uomini della Capitaneria di Porto di Lampedusa e dagli equipaggi di quattro pescherecci di Mazara del Vallo. Solo grazie a loro due barconi carichi di migranti non sono colati a picco; solo grazie a loro è stata evitata quella che poteva diventare la più grande strage dell'immigrazione nel Mediterraneo. Tutto comincia ieri pomeriggio, quando i due barconi in navigazione nel Canale di Sicilia lanciano l'Sos con un satellitare: "Aiutateci, il mare è in tempesta e noi rischiamo di naufragare", invocano disperati gli extracomunitari chiamando i loro parenti in Italia. Scattano immediatamente i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo. Il primo barcone viene avvistato all'imbrunire da un elicottero della Guardia di Finanza, a 15 miglia da Lampedusa. A bordo 300 persone che agitano le braccia per richiamare l'attenzione dell'equipaggio. La seconda "carretta" è invece molto più lontana, in acque di competenza maltese. Ma la segnalazione "girata" alle autorità della Valletta non ha alcun seguito. Intanto a Lampedusa si vivono ore febbrili. Le condizioni del mare non permettono infatti alle motovedette di lasciare gli ormeggi. Solo i grandi motopesca di Mazara del Vallo, anche loro in porto a causa del maltempo, sono in grado di affrontare la burrasca. Il responsabile della Capitaneria di porto, tenente di vascello Achille Selleri, comandante della settima squadriglia, chiama a rapporto nel suo ufficio i pescatori della flotta mazarese: "Signori, non ho mezzi adeguati per il salvataggio. Ho bisogno di voi e delle vostre barche. Li salviamo?". I capitani dei motopesca non esitano un attimo: "Siamo pronti".
Così cinque imbarcazioni - Ariete, Monastir, Ghibli, Twenty Two e Giulia P.G. - prendono nuovamente il largo. A bordo, al fianco dei pescatori, gli uomini della Guardia Costiera. Quando riescono a intercettare il barcone ormai è buio pesto. Ma le condizioni del mare non consentono di operare: la "carretta" viene scortata a ridosso dell'isola, nei pressi di cala Grecale, dove la risacca è meno forte e dove è possibile effettuare il trasbordo sull'imbarcazione più grande, il Twenty Two. Solo all'alba i pescatori riescono a rientrare in porto con il loro "carico" umano: 303 persone, tra le quali 21 donne e alcuni minori. Sono stravolti. Ai connazionali che si trovano nel centro di prima accoglienza raccontano la loro odissea: "Siamo partiti due giorni fa dalla Libia, quattro di noi sono finiti in mare e non siamo riusciti a recuperarli". Ma non c'è tempo per il dolore. Dalla Guardia Costiera scatta un nuovo allarme: il secondo barcone è stato avvistato da un aereo militare Atlantic a nove miglia dalla costa, mentre arranca tra le onde. E i pescatori partono nuovamente in soccorso degli immigrati: sono oltre 350, stipati come sardine su un vecchio peschereccio. Anche loro vengono salvati con la stessa tecnica, questa volta dal Ghibli; anche loro trascorreranno la notte a ridosso di cala Grecale, in attesa di potere approdare finalmente in porto. L'importante e che sono tutti vivi: oltre 650 persone salvate in poche ore dagli "angeli del mare", come sono stati soprannominati i marinai della flotta mazarese e gli uomini del Capitaneria di Porto di Lampedusa accolti con un applauso in banchina.
Appello per la casa/scuola di Leonetto Tintori
lunedì 8 dicembre 2008
Gonfienti to the World 1 (16 Sept. 2006)
sabato 6 dicembre 2008
Proposta per il costituendo Polo Civico
Di seguito alla riunione allo spazio La Baracca lo scorso 4 dicembre, la Primavera di Prato propone, per giovedì 18 dicembre, stesso luogo ore 21,15, un incontro per individuare le proposte per i punti programmatici del costituendo Polo Civico.
Un saluto,
Per la Primavera di Prato
Maila Ermini
(Tel. 3332713136)
venerdì 5 dicembre 2008
In campana!
state in campana! Certa certa gente vuole rifarsi il colore (oltre che i programmi e le idee) sulle vostre (e nostre) spalle!
Noi vigileremo e non permetteremo che ci utilizzino per fare in realtà la propria campagna elettorale e rifarsi il trucco.
Vi terrò informati sulle nostre attività.
Maila per la Primavera di Prato
(Ringrazio tutti quelli che mi hanno chiamato).
La partecipazione tradita
Maila Ermini
giovedì 4 dicembre 2008
Un invito dalla Primavera
L'idea è ripartire dall'alto, non dal basso. Dall'alto come ideali e prospettive. Su questo ha dato un forte contributo anche il prof. Centauro, con la sua Carta dei diritti dei beni storico-ambientali e del paesaggio.
Cominciare da un teatro, anche se piccolo, è un segnale chiaro e forte.
Non mancate.
Maila Ermini
mercoledì 3 dicembre 2008
Confermata la riunione di martedì 4 dicembre
SI INVITA TUTTA LA CITTADINANZA A PARTECIPARE.
Vecchi tromboni della politica italiana (Old windbags of the Italian Politics)
Non vogliono niente di nuovo che pari il loro sole, statene certi.
Per questo si travestono anche, da veri attori della commedia italiana, e mostrano colori sulla giubba che hanno preso a prestito: da chi promette lor di più.
Bisogna diffidarne; ma soprattutto insegnare agli elettori a smascherarli.
Questo è un altro compito della Primavera di Prato.
CASTELLO IN ARIA (Castle in air)
NAUFRAGI (Allegria di)
Gli ultimi drammatici sviluppi delle inchieste giudiziarie su Castello, con esponenti di primo piano della politica fiorentina sotto inchiesta, le dimissioni dell'Assessore all'urbanistica Gianni Biagi e il sequestro da parte dei Carabinieri del NOS delle aree di proprietà Fondiaria SAI (Gruppo Ligresti) non ci colgono di sorpresa.Da tempo abbiamo chiesto le dimissioni dell'Assessore all'urbanistica denunciando il suo progressivo identificarsi con gli interessi di quei costruttori e di quelle società finanziarie che hanno messo le mani sulla città. Le intercettazioni telefoniche pubblicate sulla stampa confermano questo quadro oltre ogni immaginazione. Da esse apprendiamo che l'arch. Marco Casamonti, scelto dall'assessore Biagi come progettista degli interventi privati, e personaggio di fiducia di Ligresti, ha predisposto una bozza di accordo tra quest'ultimo e il Comune, che l'ha fatta propria, facendo esclamare al professionista: "Perfetto, perfetto!". Il Comune, non solo non ha apportato alcuna modifica alla bozza di accordo, ma ha abdicato alla sua funzione preminente: determinare l'impostazione di un atto da sottoscrivere col privato dettando le condizioni di base. Questo comportamento non è un caso isolato. L'Amministrazione comunale da tempo acquisisce le bozze di convenzione predisposte dagli operatori privati e le sottoscrive nell'ambito dei vari Piani attuativi convenzionati. Questa logica di "esternalizzazione" e di rinuncia al proprio ruolo pubblico si accompagna alla smobilitazione degli uffici e alla marginalizzazione del personale più competente. Si è giunti a delegare le norme di Piano agli stessi rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali come Bartoloni e lo stesso Formigli, capogruppo del PD in Consiglio comunale.I controllati fanno da controllorie le maglie dei vincoli e della tutela si allarganocon i risultati che tutti possono vedere in cittàNel caso di Castello, di fronte all'annuncio dei Della Valle di voler costruire un nuovo stadio, Sindaco e Giunta, a caccia di voti, non esitano ad introdurre modifiche ad un Piano Strutturale in via di approvazione.Dalle intercettazioni emerge che persino un uomo di Fondiaria, Andrea Bottinelli (Consorzio Castello), di fronte a tanta arroganza e cialtroneria manifesta tutto il suo disgusto: "Mi sembran matti tutti . non so come fa ad andare lì la Provincia, la Regione , l'aeroporto, lo stadio, 1.500 famiglie e le scuole . mai vista una discarica più intasata di quella che state facendo lì ." Dalle intercettazioni emergono la pochezza di Biagi, da dieci anni a capo dell'urbanistica fiorentina, che scrive le delibere sotto dettatura degli immobiliaristi, il coinvolgimento di Graziano Cioni candidato alle primarie del PD, ma anche le gravi responsabilità del sindaco Domenici che solo due giorni prima rassicurava il Consiglio comunale circa la regolarità di tutti gli atti amministrativi.Sono gravi le sue affermazioni riguardo alla necessità di "smitizzare l'idea del Parco", già indicato come prioritario al momento della stipula della Convenzione con Ligresti in cambio degli oneri di urbanizzazione da lui dovuti. Ricordiamo qui anche le circostanze con cui si giunse due mesi fa alle dimissioni di Gozzini, Assessore alla cultura, sempre sullo scottante caso di Castello.Particolarmente illuminanti in quelle intercettazioni sono poi le pressioni che Formigli esercita su Biagi per chiedere un pezzo di Parco per costruirvi palazzine e la risposta di Biagi che vede come unico ostacolo il fatto che dovrà essere modificata la convenzione.il re è nudo(Ligresti, Domenici, Biagi)Gli aspetti più inquietanti di questo terremoto non sono però giudiziari, ma politici. Che si sia arrivati a quelle dimissioni dell' Assessore all'urbanistica che da anni i cittadini chiedono sulla base di denunce circostanziate, soltanto sulla scia di una inchiesta giudiziaria è innanzi tutto una sconfitta della politica. E' davvero sconcertante che nessun consigliere della maggioranza di centro sinistra in Consiglio comunale abbia mai alzato la testa per controbattere a questa vera e propria politica degli affari privati, malgrado le ripetute denunce, le iniziative dei cittadini, malgrado le richieste della consigliera di opposizione De Zordo.E' bene ricordare infatti che su tutti i passaggi importanti discussi in Palazzo Vecchio, dal Piano strategico, al Piano strutturale, dalle questioni delle grandi infrastrutture (TAV e Tramvia) alle questioni del project finacing, alla privatizzazione dei servizi, la maggioranza ha fatto sempre quadrato monoliticamente attorno ai suoi rappresentanti di Giunta.Altrettanto deboli e fortemente collegate a quello stesso mondo degli affari ci sono sempre apparse, salvo rare occasioni, le iniziative dell'opposizione di centro destra in Consiglio comunale.Noi auspichiamo che queste dimissioni non siano le sole. L' Amministrazione Domenici ne esce a pezzi e non è certo in grado di affermare alcun indirizzo di politica urbanistica.CHIEDIAMO:· LE DIMISSIONI IMMEDIATE DEL SINDACO E DI TUTTA LA GIUNTA; · IL COMMISSARIAMENTO AD ACTA DEL COMUNE PER GARANTIRE LA GESTIONE DEGLI AFFARI ORDINARI DA QUI ALLE PROSSIME ELEZIONI; · LA MORATORIA DI TUTTI I GRANDI PROVVEDIMENTI URBANISTICI, EDILIZI, INFRASTRUTTURALI A PARTIRE DAL PIANO STRUTTURALE.* * *VERSO LE ELEZIONI 2009:APPELLO AI CITTADINI DI FIRENZEE AGLI UOMINI DI BUONA VOLONTA
martedì 2 dicembre 2008
"Gonfienti muore" alla Baracca ("Gonfienti is dying" at La Baracca Theatre)
Sabato 10 gennaio, ore 21
presso lo spazio teatrale La Baracca
il gruppo libero "Primavera di Prato" presenta il video
GONFIENTI MUORE
di Maila Ermini
Segue dibattito sull'attesa città etrusca di Prato.
Interverrà il prof. Giuseppe A.Centauro dell'Università di Firenze
Ingresso libero
Spazio teatrale La Baracca, via Virginia Frosini, 8, Prato
Telefono 0574-812363
TAKE NOTE! N.1
Saturday, the 10th of January, 2009, at 21 hours
at La Baracca Theatre in Prato the free group Primavera di Prato presents the video
GONFIENTI IS DYING
by Maila Ermini
Discussion on the Etruscan town that we, citizens of Prato, are longing for will follow.
Prof. Giuseppe A. Centauro, University of Florence, will attend the evening.
Free admittance
Theatre La Baracca, viaVirginia Frosini, 8, Prato Tel. 0039-574-812363.
lunedì 1 dicembre 2008
Message in a bottle
Italian women seem to sleep in an enchanted castle, keeping quiet and working hard, singing her children to sleep mute lullabies.
My motto is: Vitam inpendere vero.
Women, were are you?
Un invito per i 20 anni dei Celestini
Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.
-
Signor Ministro, io non so per quale arcano motivo Lei sia diventato ministro della Cultura, ma tant'è. In virtù di ques...
-
Non era per nulla scontato che all'incontro ci fossero tutti i candidati (eccetto Rubino) e, soprattutto, così tanta gente. Troppa p...