mercoledì 26 agosto 2009

Brutte trame alle cultura, parte seconda: ovvero la signora se ne torni al suo giornale

Alla base delle dichiarazioni rese in questi giorni dalla signora Beltrame, infaustamente chiamata a dirigere l'assessorato alla cultura, c'è il disprezzo per la cultura stessa. Si percepisce che la cultura sia considerata come qualcosa di 'superfluo', di vacuo, di inutile. Dietro insomma lo spettro dei soldi mancanti appare la volontà di impoverire ancor più un settore ormai in declino e che sta per essere cancellato, anzi, che lo è già, dal divertissement televisivo, di cui ormai si vedono esempi anche nei teatri. Non è un caso poi che il sindaco Cenni abbia chiamato, come consigliere della cultura, Giorgio Panariello.
Si ignora che attorno alla cultura esiste una economia ormai allo sfascio. E a Prato, diverse imprese che ne erano legate, come per esempio quelle di assistenza tecnica, sono morte. Nessuno ne ha parlato.
La musica è muta; il teatro insignificante e vuoto; le arti figurative chiudono i battenti, e l'assessore alla cultura non si pone nemmeno una domanda al riguardo. O si pensa che la cultura sia organizzare mostre sul Lippi e l'anno datiniano e basta? Si pensa che la cultura sia affaire turistico? Non una parola spesa per rendere viva la città, significativa, parlante; per mettere i suoi cittadini in grado di farlo: la cultura da sempre è un rimedio efficace contro l'emarginazione, la violenza, lo squallore che ormai vediamo dilagante in città, e non solo nei quartieri cinesi.
Noi ci auguriamo, se non muta atteggiamento, se non compie atti seri al riguardo, invece di rilasciare dichiarazioni irresponsabili, che la signora se ne torni al suo giornale, grazie al quale è salita tanto in alto, prima insomma che si verifichi quella che ormai sembra la direzione certa dell'andazzo culturale cittadino: la sua morte.
I cinesi sono molto più forti di noi, più vivaci economicamente non solo perché molti di loro vivono nell'illegalità, ma anche perché noi non abbiamo nessun vero modello culturale, se non quello commerciale. Ma in quello ci hanno superato.
E stia attenta, la signora, quando parla, perché palesa il suo disprezzo verso chi si rivolge a lei a proporle progetti, a cercar finanziamenti. Spero che i gruppi, le associazioni, i singoli non si facciano trattare così per pochi euri.

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