Torno tristemente sulla quaestio cultura a Prato, torno sugli interventi del coordinatore PdL Mazzoni.
Il Mazzoni menziona, nell'articolo che ho commentato e trascritto ieri, intelligenze a Sinistra che la Sinistra avrebbe dimenticato. Magelli, Luconi.
Di Magelli sappiamo che è andato, durante la campagna elettorale, insieme ad altri artisti, ad appoggiare Cenni a una festa sulla cultura al Politeama.
Luconi, che tutti rimpiangono per le poche cose che ha fatto, perché effettivamente dopo di lui il nulla, se n'è rimasto a casa sua. A vedere se passava il cattivo tempo.
Sorprendente come la Destra ora si mangi tutto e tutti, ora anche a livello locale.
Idee, cose, persone. Svuota di senso l'Opposizione, qualsiasi opposizione. Il Potere si fa unico, grande, totalizzante. Lusinghiero.E gli artisti, da tempo dimenticati, non sanno resistere.
Quando ero candidata sindaco, al momento del ballottaggio, Cenni mi chiamò. Mi disse: 'Basta con le ideologie, lavoriamo tutti insieme per Prato'. I suoi modi erano molto suadenti, appariva vero amico. Tant'è che io ne rimasi alquanto perplessa e turbata. Non capivo perché si spingesse fino a tanto; i voti che avrei potuto assicurargli sarebbero stati davvero pochi (anche se forse significativi).
Questo abbraccio simbolico è però mortale: significa annullare il nemico, le differenze, la famosa dialettica. Significa monopolizzare il futuro, spolparlo.
Significa stritolare l'arte e gli artisti. Per questo qualsiasi sforzo sarà inutile nei confronti del Pecci. O anche del Metastasio, che non sarà nessuna stella polare, ma una stella imbavagliata.
No, grazie.
Sono le Sirene che ritornano, amico Omero. In fondo al mare Ulisse vede ancora ossa.
Maila
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