Signor Sindaco,
dopo una ennesima, indimenticabile serata al teatro la Baracca dedicata alla Città Etrusca sul Bisenzio (la scorsa domenica 26 luglio), questa volta per la proiezione del video Addio Gonfienti, ovvero convertiti all’Interporto, dove abbiamo visto cittadini e anche giornalisti (nonostante la data estiva), ma nessun autorità pubblica (esattamente come accadeva nella precedente amministrazione), poiché Lei è stato eletto anche grazie alle assicurazioni fatte in campagna elettorale circa la ‘nascita’ di questa città etrusca negata, promettendone altresì la valorizzazione,
chiediamo
1. l’immediata messa in sicurezza degli scavi archeologici, ormai in condizioni disperate, in collaborazione con l’autorità competente, la Soprintendenza, e con l’ausilio delle associazioni archeologiche presenti sul territorio, reperendone i fondi necessari;
2. un incontro pubblico dove Lei spieghi chiaramente quali saranno le strategie future, affinché quel poco che miserevolmente rimane del nostro passato ci venga restituito; e anche di essere costantemente informati di quanto accade al riguardo;
3. che la Società Interporto tolga la scritta che campeggia di “proprietà privata” sul cancello in prossimità degli scavi: questi appartengono a tutti noi e la società Interporto è una partecipata dove il Comune di Prato ha la maggioranza;
4. che in prossimità della zona archeologica vengano allestiti cartelli che indichino al cittadino la zona della città etrusca.
A ottobre il video Gonfienti muore, che documenta la vergogna che grava su questa vicenda, sarà proiettato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico. Faccia in modo che si possa dire che a Prato questo non è più.
Maila Ermini
dopo una ennesima, indimenticabile serata al teatro la Baracca dedicata alla Città Etrusca sul Bisenzio (la scorsa domenica 26 luglio), questa volta per la proiezione del video Addio Gonfienti, ovvero convertiti all’Interporto, dove abbiamo visto cittadini e anche giornalisti (nonostante la data estiva), ma nessun autorità pubblica (esattamente come accadeva nella precedente amministrazione), poiché Lei è stato eletto anche grazie alle assicurazioni fatte in campagna elettorale circa la ‘nascita’ di questa città etrusca negata, promettendone altresì la valorizzazione,
chiediamo
1. l’immediata messa in sicurezza degli scavi archeologici, ormai in condizioni disperate, in collaborazione con l’autorità competente, la Soprintendenza, e con l’ausilio delle associazioni archeologiche presenti sul territorio, reperendone i fondi necessari;
2. un incontro pubblico dove Lei spieghi chiaramente quali saranno le strategie future, affinché quel poco che miserevolmente rimane del nostro passato ci venga restituito; e anche di essere costantemente informati di quanto accade al riguardo;
3. che la Società Interporto tolga la scritta che campeggia di “proprietà privata” sul cancello in prossimità degli scavi: questi appartengono a tutti noi e la società Interporto è una partecipata dove il Comune di Prato ha la maggioranza;
4. che in prossimità della zona archeologica vengano allestiti cartelli che indichino al cittadino la zona della città etrusca.
A ottobre il video Gonfienti muore, che documenta la vergogna che grava su questa vicenda, sarà proiettato al Festival Internazionale del Cinema Archeologico. Faccia in modo che si possa dire che a Prato questo non è più.
Maila Ermini
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