mercoledì 26 agosto 2009

Risposta a Mazzoni

Ci fa un po' sorridere quando detto oggi su La Nazione, da Riccardo Mazzoni, coordinatore del PdL, riguardo alla cultura pratese e alle paludi decennali in cui la Sinistra l'avrebbe costretta. Non ci sembra che negli anni dell'Opposizione lui stesso e chi gli stava accanto abbiano fatto gran ché per smuovere questa palude.
Effettivamente le dichiarazioni dell'assessore Beltrame, che egli inutilmente difende, possono davvero aprire la via per l'anno zero della cultura; in senso negativo, però.
Parla di grandi eventi, esattamente come avrebbero fatto a Sinistra, chissà, pensando a una Cultura-Vetrina-Mostra-Luce. Parla di vivide intelligenze tradite (e che loro, prontamente, accoglieranno a braccia aperte!).
In realtà mancano le idee, le progettualità. Non è tanto e solo una questione di soldi.
Per quanto ci riguarda, noi che abbiamo la base e abbiamo fondato un teatro, La Baracca, (che pochi rappresentanti attuali della Cultura conoscono, tra l'altro) completamente autonomo, l'assenza di finanziamenti non ci spaventa affatto. Sono anni che viaggiamo così.
Intanto, invece di stare su Facebook, promuovendo la propria immagine e quanto altro, sarebbe il caso che chi ci governa localmente si facesse una passeggiatina per il centro e le periferie, a vedere in che cosa consiste questa cultura in città.
Da La Nazione, Cronaca di Prato, 26 agosto 2009
L’intervista dell’assessore Beltrame è una sana boccata d’aria fresca nella decennale palude della cultura pratese. Per troppo tempo l’assessorato ha svolto non solo il ruolo politico di strumento dell’egemonia culturale di gramsciana memoria, ma è stato una sorta di bancomat per la sete clientelare di baracconi e di baracchini a scapito della qualità. La sinistra ha emarginato le sue intelligenze più vivide: Paolo Magelli, Massimo Luconi, Raffaello Pecchioli. La linea di Beltrame è giusta: il 2010 per Prato dovrà essere l’Anno zero della cultura, che senza emarginare nessuno dovrà elaborare nuove priorità, aprire nuovi spazi, organizzare un grande evento e operare scelte anche traumatiche. Non è più sostenibile che il Comune debba destinare in un anno 1,3 milioni al Pecci, che nel 2008 ha staccato solo 991 biglietti interi. Ed è altrettanto discutibile che ai vertici del Pecci si sia frettolosamente fatta una scelta di continuità. L’unica vera stella polare dovrà essere il Metastasio. Prato deve recuperare i suoi tesori, come il Premio Prato che potrebbe rinascere come Premio Prato-Malaparte. Riccardo Mazzoni, coordinatore Pdl

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