Con sgomento stamani leggiamo le dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura.
Si ha l’impressione subito che sia la persona sbagliata nel posto sbagliato.
La signora Beltrame tratta la cultura a livello economico, da vera ‘dipendente americana’. Dà il colpo di grazia al Pecci, che invece avrebbe bisogno di una riflessione seria e importante, che non è stata fatta MAI, né farà mai l’assessore, anche perché non vuole, non può, né, forse, è in grado di farlo.
Tratta tutto a livello economico, da vera laureata in economia. Anzi da vera Ragioniera. Né sembra intendere né sapere cosa significhi investire in cultura in una città.
A Gonfienti dà il secondo colpo di grazia, dice che per riprendere gli scavi ci vogliono i soldi, tanti soldi, ma che non ci sono. Avalla già la svendita degli scavi all’Interporto, come è in atto da tempo; vuole un ritorno economico, altrimenti non se ne può fare niente…! Tra l’indifferenza e la complicità di tutti.
Distrugge poi l’aspetto teatrale di Officina Giovani, come si fa nei periodi di restaurazione, nei periodi dittatoriali, dove si preferisce dar voce alla musica disimpegnata senza parole, piuttosto che al teatro, che è ‘pericoloso’, che è più difficilmente censurabile.
Esattamente come accadeva in Cile sotto Pinochet; nella Spagna franchista; in Romania con Ceaucescu.
Daranno voce solo al musical. Il Metastasio si salverà soltanto perché ‘vetrina della città’.
Le dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura sono preoccupanti.
Come è possibile che una ex-giornalista, che a quanto ci è dato sapere non si è mai occupata di Cultura, ne sia diventata assessore?
Si ha l’impressione subito che sia la persona sbagliata nel posto sbagliato.
La signora Beltrame tratta la cultura a livello economico, da vera ‘dipendente americana’. Dà il colpo di grazia al Pecci, che invece avrebbe bisogno di una riflessione seria e importante, che non è stata fatta MAI, né farà mai l’assessore, anche perché non vuole, non può, né, forse, è in grado di farlo.
Tratta tutto a livello economico, da vera laureata in economia. Anzi da vera Ragioniera. Né sembra intendere né sapere cosa significhi investire in cultura in una città.
A Gonfienti dà il secondo colpo di grazia, dice che per riprendere gli scavi ci vogliono i soldi, tanti soldi, ma che non ci sono. Avalla già la svendita degli scavi all’Interporto, come è in atto da tempo; vuole un ritorno economico, altrimenti non se ne può fare niente…! Tra l’indifferenza e la complicità di tutti.
Distrugge poi l’aspetto teatrale di Officina Giovani, come si fa nei periodi di restaurazione, nei periodi dittatoriali, dove si preferisce dar voce alla musica disimpegnata senza parole, piuttosto che al teatro, che è ‘pericoloso’, che è più difficilmente censurabile.
Esattamente come accadeva in Cile sotto Pinochet; nella Spagna franchista; in Romania con Ceaucescu.
Daranno voce solo al musical. Il Metastasio si salverà soltanto perché ‘vetrina della città’.
Le dichiarazioni dell’Assessore alla Cultura sono preoccupanti.
Come è possibile che una ex-giornalista, che a quanto ci è dato sapere non si è mai occupata di Cultura, ne sia diventata assessore?
3 commenti:
Ormai siete l'unica vera opposizione a Prato.
Stato Libero
Esercizi di censura.
Se si vuole fare il primo esercizio di censura della settimana, facile facile, vi invito a comprare la copia di oggi 25 Agosto de 'Il Tirreno' e fare la collazione fra l'articolo qui pubblicato e quello riportato sul giornale. Riferimenti troppo crudi fanno male: l'opposizione di regime si oppone alla opposizione di base.
Ma l'aspartame oggi é considerato dannoso per la salute.
Grazie, Tirreno.
Gianfelice D'Accolti
Esercizi di censura n.2.
Stesso esercizio del precedente, da applicare all'articolo di Mazzoni de 'La Nazione' di oggi 26 Agosto; risultato ancora piú mortificante, per loro. Vien da dire: dov'erano, costoro, quand'erano alla cosiddetta opposizione?
Grazie, Nazione.
Gianfelice D'Accolti
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