Qualche giorno fa è uscito un articolo di Miriam Monteleone su Il Tirreno, cronaca di Prato, dove, attraverso alcune interviste, si delineava la triste prospettiva degli artisti pratesi, costretti a emigrare nell'Europa del Nord per poter vivere dignitosamente, per essere minimamente considerati.
Il problema degli artisti, del loro sostentamento, è, per rimanere a livello pratese, drammatico. Conosco storie molto tristi.
Presto, oltre a una città vuota di tessile, di fabbriche in attività e altro, vedremo una città vuota di cultura.
Anzi, già lo si vede. La città è spenta e svogliata.
Cari concittadini, se snobbate gli artisti e le loro -poche rimaste - manifestazioni, segnate per sempre il vostro e il futuro dei vostri figli.
Il mio appello nei confronti della cittadinanza pratese è un invito alla partecipazione collettiva, visto che gli amministratori e gli enti pubblici preposti, che noi richiamiamo al loro dovere, si mostrano assenti.
Maila Ermini
1 commento:
Infatti, la cittá é morta, e pure i suoi cittadini, cadaveri, che si organizzano in komitaten servi della giunta che dovrebbe ricongiungersi non solo al congiuntivo, frequentato poco e male, ma anche alla vita vera e reale di una cittá che rischia di soccombere per sempre. Oppure pregano di fronte a pubbliche statue di Madonne erette abusivamente, esattamente in ossequio al precetto evangelico "E quando pregate non fate come gli ipocriti che si mettono a pregare nelle sinagoghe o agli angoli delle piazze per farsi vedere dalla gente. Vi assicuro che questa è l’unica loro ricompensa. Tu invece quando vuoi pregare entra in camera tua e chiudi la porta. Poi, prega Dio, presente anche in quel luogo nascosto. E Dio tuo Padre, che vede anche ciò che è nascosto, ti darà la ricompensa.Mt 6,5-13". Verranno i tempi in cui La Baracca non ci sará piú e allora le voci ipocrite diranno "bei tempi, quelli in cui c'erano gli spettacoli alla Baracca, ti ricordi?"...
Padre Anselmo dei Frati Vesuviani uno e due
Posta un commento