mercoledì 27 luglio 2011

Piano strutturale e partecipazione: un po' di memoria

Il Comune di Prato organizzerà a breve una serie di incontri partecipati sul Piano Strutturale, naturalmente all'Urban Center...(ancora con quest'inglese, che miseria).
Se uno ha tempo da perdere osserva che il Centro-Destra scopiazza il Centro-Sinistra agl'indirizzi che indico sotto, con la differenza che ora i comitati sono 'amici' quando prima protestavano...stampavano magliette con su scritto "Mani sulla città", organizzavano serate di cineforum, presidi di controinformazione...
Si legga e guardi sul purtroppo defunto blog Municipio Verde
(e altri articoli del mese di marzo 2009, anche in questo blog)...

LA CULTURA E' SAGRA

Quest’estate assistiamo alla ‘sagrizzione’ della cultura.
A prescindere dai colori politici, anche da noi nella Piana, come in altre parti d’Italia.
Complice la mancanza di danaro pubblico,  per cui le amministrazioni di Destra o Sinistra non hanno trovato di meglio che includere nell’ambito delle programmazioni culturali serate di ‘shopping’ e mercatini;  serate culinarie, dedicate ai sapori d’Italia, dove si mischiano poesia, poeti pesti e pici , oltre a sfagiolate e sbirrate ovunque, a Prato ne abbiamo avuta una versione memorabile, con l’apoteosi del volgarissimo ormai diventato Pistoia Blues e via discorrendo, con la lunga teoria di nomi di personaggi televisivi o importanti – i divi -che vanno sui palchi a omaggiare potenti, a promuovere libri,  e a soddisfare il pubblico delirante per la gioia  loro e degli organizzatori.
Una fiesta continua, costante e sconfinata, col solo fine di recuperare soldi, di offuscare le menti, di produrre divertimento in un gorgo stupido e insignificante.
Dopo serate così pienamente vuote, si torna a casa smarriti e privi di senso. Di gusto.
Che senso ha offrire serate come queste? Ci si diverte sul serio?
Ieri ero al Pistoia Blues, e ho trovato una città orribilmente sfruttata.
Molti pistoiesi fuggiti via. Cosa direbbe il mio caro amico e collega Pierluigi Zollo, attore dimenticato, della sua città così sconvolta dalla moda neo-celtica dei raduni musicali così anticonvenzionalmente confezionati, perfetti nel conciliare il finto anticonformismo con il consumismo più becero? Anche lui scappava dalla città in quei giorni.
Di questo imbarbarimento della società ne parlavo spesso con lui nelle lunghe passeggiate che facevamo la sera.  Ora il Pistoia Blues è ancor più volgare e chiassoso di quando era vivo lui.
Sembra ormai che non si possa tornare indietro, e che ci si debba sorbire questa cultura ‘sagra’ chissà ancora per quanto.
Pierluigi, memore di quelle serate, quando ricambiavi le mie visite pistoiesi con incursioni a Prato, ti dedico una poesia e ti ricordo, in  questo Tempo- Supermercato, tempo puttano che della memoria ne ha fatto un affare di Stato.
Cannibali

Cannibali,
siete tutti immancabilmente maschi
le femmine stanno dietro come ritrose
che il lavoro sporco lo facciano quelli
che nacquero per fare cose sporche!

Loro son use comprare
Galline già sgozzate sbuzzate
Che i lavori sporchi li facciano gli altri.

Intanto se ne vanno al supermercato
-la fila è lunga alle sei c’è chi suona il clacson-.

Cannibali
Siete così tenacemente maschi
Che è una sorpresa essere mangiati da voi
Così estetico il vostro egoismo
Eppure così naturale
Morire fra le vostre fauci
Fra un sorriso e uno stuzzicadenti.

Chi lo avrebbe creduto
Ai tempi del dolce latte
Che avreste addentato il capezzolo
Come la parte più ghiotta!

Bisogna mangiare in fretta
Cannibali
Che nulla rimanga sul tavolo!

Alle otto tornano le signore con la spesa già fatta!

Maila Ermini 

(Articolo apparso su Metropoli venerdì 23 luglio 2011)

martedì 26 luglio 2011

Noticina su Gonfienti

E' un'estate fredda. Edoardo il grande sta dietro a Morandi che gira un film a Montepiano e cerca di farsi vedere più che può scostando i suoi ricci.
Ora non scrive più a Renzino il bis-grande - giustamente punito dalle maschere del Maggio sul piede di guerra (ma quello Maria ha una faccia di bronzo ed è ben protetto!) - ora non scrive più Edoardo il Grande sulle sorti di Gonfienti, non scrive - Che faresti tu Renzino se tu avessi scoperto la più grande città etrusca----?
Noi stiamo zitti apposta, fateci caso, e tutto tace.

lunedì 25 luglio 2011

La Peris risponde. E anch'io.

La Presidente Peris, da vera padroncina, fa pubblicare la sua risposta al mio intervento sul sito Internet del Comune di Prato, fra i comunicati stampa, dove la sottoscritta non ha modo di veder pubblicata la sua replica.
E io rispondo qui e nei giornali che mi danno spazio.
Lo fa subito e per la seconda volta solo la redazione di Notizie di Prato, omettendo però il paragrafo finale.
E' totalmente riduttivo attribuire la mia polemica a un mancato coinvolgimento nel cartellone estivo, come potrebbe forse sembrare proprio senza le parole conclusive.
Qui naturalmente trascrivo l'articolo per intero. 

In merito alla risposta alla mia lettera di oggi della Presidente della Circoscrizione Sud, Luisa Peris, pubblicata sul quotidiano on-line “Notizie di Prato”.

La presidente Peris  afferma di non amare la mia vis polemica.
Ma qui si tratta di dati, non di vis polemica, dati che almeno in questi ultimi due anni dimostrano il contrario di quanto scritto dalla Peris.

Infatti, non mi risulta affatto che il Teatro La Baracca sia stato valorizzato, né tantomeno frequentato né conosciuto da nessuno dei rappresentanti della cultura della Circoscrizione Sud di questi ultimi due anni.

Ricordo che la Signora Peris venne a vedere un mio spettacolo a La Baracca nel 2004.
Poi io non abbiamo visto più nessuno, ripeto, se non due volte ci siamo incontrati, per accordi, con l’ex presidente della Commissione Cultura Gabriele Zampini. Ma si tratta di qualche anno fa.

Né la mia critica ha a che fare con introiti mancati, né va solo nello specifico di questa ultima programmazione estiva.
Tra l’altro, se la Presidente ricorda bene,  per quest’estate avevo proposto teatro a La Baracca a costo quasi zero, ma non ha risposto né se n’è interessata.
Abbiamo fatto una piccola stagione estiva con le sole nostre forze, molto frequentata, ma non abbiamo visto nessun amministratore, nessun politico locale!

Perché non lo dice questo e snocciola spettacoli che ‘mi ‘ avrebbe fatto fare?

Al riguardo dico solo che abbiamo lavorato a costi bassissimi e in condizioni non sempre favorevoli; ma non è certo questo il punto; il punto è che da un po’ di anni la Circoscrizione non considera il Teatro La Baracca come luogo fisico per gli spettacoli e tutti i posti, anche quelli meno praticabili, sembrano andar bene tranne quel teatro!

Non entro poi nel merito dei costi della cantante Armstrong, quanto nel segnale che questa chiamata dà, ossia che sembra scimmiottare la politica culturale del Centro-Destra, quella dei grandi nomi , degli eventi cittadini e delle conferenze stampa.

Insomma, se davvero si apprezza un artista, bisogna dimostrarlo e sostenerlo. Ci si incontra con lui, si dibatte e discute,  si programma insieme, ma anche no.

Tanto più se è un teatro, un luogo che, checché ne dica la Presidente, è volutamente ignorato.

Infine la Presidente non dice della triste fine della Bottega d’Arte Comune di Iolo, e di come arginare il fallimento della politica culturale decentrata di questi ultimi anni a Prato e che è sotto gli occhi di tutti.

Maila Ermini, Teatro La Baracca

Una lettera inviata ai giornali locali di Prato: Una circoscrizione poco culturale

Spett.le Redazione,

Leggo del programma dell’E…state al Sud 2011 e sinceramente mi trovo sorpresa. Si chiama a cantare suonando la grancassa una illustre sconosciuta, Ella Armstrong, anche se figlia di tanto padre, e si organizzano giochi a premi, ma non ci si cura della cultura che viene dal basso o delle realtà esistenti. Come dovrebbe fare una circoscrizione.
Quest’estate noi a La Baracca – che appunto si trova nella Circoscrizione Sud -  abbiamo fatto una programmazione estiva dignitosa  senza contributi,  se non utilizzando fondi, 1900 Euro netti, che il Comune ha erogato per le nostre attività teatrali di tutto l’anno.
Non un euro in più.
Ormai la Circoscrizione Sud ignora il Teatro La Baracca, fa finta che non esista: forse pensa che un eventuale interessamento o dialogo costerebbe qualche euro?
Dopo aver fatto morire La Bottega d’Arte Comune a Iolo - l’unica realtà culturale in una frazione piena di problemi come abbiamo potuto vedere recentemente - ora vorrebbero vederci morti anche noi?
Ma noi non moriamo, noi resistiamo, nonostante l’indifferenza di molte autorità, incluso circoscrizionali.
Da qualche anno la Circoscrizione Sud nemmeno chiede più la nostra collaborazione per farci quei pochi spettacoli per ragazzi che un tempo venivano fatti, a costi bassissimi, a ingresso libero.
Forse si vuole punire me, nonostante il presunto regime democratico, per il mio impegno politico e civile?

Maila Ermini – Teatro La Baracca

venerdì 22 luglio 2011

DIGESTORE ANAEROBICO E ALTRI DISASTRI


Ricevo e volentieri pubblico un comunicato stampa del Comitato Ambientale di Casale in merito al digestore anaerobico alla Pantanelle.
Finalmente ci si comincia a rendere conto di come questa amministrazione comunale disattenda le promesse e quello che ha fatto finto di impedire che entrasse dalla porta, la fa passare furbescamente dalla finestra.
Le Pantanelle - che fanno parte dell'invisibile Parco della Piana e che presto saranno sepolte e con lei gli uccelli che tanto commossero sindaci e assessori - sono ormai invase dal traffico, quello veloce e prepotente del mattino, e dai camion della Prato Scavi. I camion passano con una media di dieci quindici minuti e portano materiali inerti in tutta libertà, non controllati se non dalla sottoscritta.

L'altra promessa sfacciatamente mancata da parte dell'amministrazione comunale è quella su Gonfienti. 
In entrambi i casi ci aggiungo le pesanti responsabilità della Provincia. 
Nel frattempo, a coronare il quadro, Prato è diventata veramente quel Far West di cui qualcuno parlava durante l'ultima campagna elettorale; nonostante Milone, votato proprio da chi quel Far West lo paventava - i cinesi si ammazzano senza pietà, nel girone barbaro-consumistico, trascinano i morti ammazzati per strada; mai nulla di simile si era visto prima.
E nessuno si chiede perché, nessun dibattito cittadino.
Dov'è la partecipazione tanto sbandierata di Silli e compagnia cantanti?
Intanto il palazzo pensa solo a snocciolare i numeri della partecipazione ai successi dei vari 'eventi', festicciole, sagre nazionalpopolari che organizza.
Ma presto dovrà correre ai ripari, e non basteranno più le magiche doti di Miss e Mister, gli artistoni prezzolati, le seratone insalatare e i magici uffici stampa della creazione del nulla.


"COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO AMBIENTALE DI CASALE

Osservazioni al Progetto presentato da ASM per un impianto di Digestione anaerobica in località “Il Calice”

Il Comitato Ambientale di Casale rende noto che nei tempi previsti ha presentato alla Provincia di Prato le proprie osservazioni a riguardo del progetto presentato da ASM per un impianto di Digestione Anaerobica di rifiuti urbani umidi ed indifferenziati con produzione di gas naturale da utilizzare in loco per la produzione di energia elettrica.
Tale impianto ci era stato presentato da ASM e dall'Amministrazione Comunale in occasione di un'assemblea pubblica tenutasi a Casale ed in quell'occasione non ci eravamo espressi pregiudizialmente in contrasto con il progetto riservandoci di analizzarne in modo approfondito tutte le criticità.
Le nostre osservazioni hanno come obiettivo principale quello di far sottoporre il progetto alla procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale) che riteniamo doverosa visto e considerato che si tratta di un impianto di smaltimento rifiuti, con collegata una centrale di produzione energia elettrica alimentata a metano. Ambedue gli impianti sono fortemente impattanti l'ambiente circostante peraltro già negativamente influenzato dall'impianto di depurazione, dall'autostrada, dal vicino inceneritore di Montale e da impianti industriali viciniori.
Le maggiori criticità le abbiamo espresse in merito alla localizzazione che abbiamo sempre giudicato infelice. La zona è infatti una zona umida fra le poche ancora rimaste e quindi degna di essere salvaguardata; questo è stato da sempre l'obiettivo primario del Comitato Ambientale di Casale. Oltre a ciò l'area è inserita fra le zone a più alto rischio alluvionale essendo stata alluvionata gravemente non più di un anno e mezzo fa e solo per questo le leggi regionali proibiscono qualsiasi tipo di costruzione di impianti o edifici. Per ovviare a questa criticità il progetto prevede il rialzamento dell'area dell'impianto di 2,5 metri, ma ASM non ci aveva informato che per far questo  il progetto prevede di ribassare tutta l'area circostante l'impianto per una superficie di 4,5 ettari distruggendo completamente tutto l'habitat circostante. Dovrà poi essere costruito lo svincolo che collegherà la nuova strada in costruzione con gli impianti di digestione e depurazione, per cui anche questo contribuirà a cambiare completamente i connotati a questa area che sarà così trasformata nell'ennesima zona industriale.
Non entrando nel merito delle numerose altre osservazioni riscontrate, ci spiace constatare che la più volte promessa tutela dell'area delle Pantanelle da parte dell'Amministrazione Comunale, ci appare disattesa."

giovedì 21 luglio 2011

Immondizia: noi di serie 'B'

Mentre il Comune di Prato si accinge a decorare, martedì 26 luglio,  il prossimo Pratoincontra di verde e fiorellini, Riempire un distretto (di) verde interamente dedicato all'ambiente con due importanti imprese della "Green Econonomy" (saranno presenti l'amministratore delegato di NWG Massimo Casullo e l'amministratore delegato di Pramac Italia Paolo Campinoti), qui in periferia, i cittadini di serie 'B' ancora si sorbiscono i cassonetti sporchi, semiabbandonati, ricettacolo di inciviltà e di blatte, con campini di calcio semi abbandonati -tagliano l'erba ma poi non curano il terreno e i ragazzi non possono giocarci senza il rischio di rompersi le gambe e questo tanto per rispondere all'Assessore allo Sport che qualche giorno fa ha snocciolato risultati circa lo sport (lo so che la gestione dei campini è di Borchi, ma lo sport no e le strutture e gli impianti cadono a pezzi!) - e lontana sembra ancora la raccolta 'porta a porta' e un diverso approccio al rifiuto.
Non si vedono campagne di sensibilizzazione, educative, che tanto farebbero per la 'green economy' della pattumiera di casa e quindi per ridurre a monte l'ammontare (scusate il gioco voluto) dei rifiuti.
Riempire la città di verde va bene; ma il sospetto è che soprattutto si vogliano fare affari, nuovi affari verdi, mentre noi qua nelle periferie pratesi di verde vediamo solo i sorci.

lunedì 18 luglio 2011

Decentramento: solo se si può manovrare

Con il Canzoniere erotico abbiamo chiuso la breve stagione estiva al Pereto della Baracca, quattro spettacoli con cinque repliche.
Un'altra bella serata, nonostante la pioggia incombente, che dimostra che di 'decentramento' ce n'è bisogno.
Con un progressivo aumento di spettatori, abbiamo recitato senza chiedere un centesimo a nessuno. Ingresso libero, il pubblico se voleva poteva fare un offerta. Grazie a tutti coloro che nonostante la crisi, sono stati generosi, a dimostrarci gratitudine per il lavoro fatto.
Nessuna autorità preposta al decentramento o meno si è fatta viva  (sono impegnati nel creare 'eventi' giganteschi e a scimmiottarli in conferenze stampa in comune!) , a vedere cosa facevamo, nessun atto di solidarietà o di amicizia. O almeno di curiosità.

Il Teatro La Baracca non è funzionale a nessuno, e quindi le autorità lo disertano. Anzi, se andassimo via, lasciando la periferia senza il teatro, sarebbero contenti.
Ma noi non andiamo via. Restiamo.
Per certo potere nelle periferie bastano i circoli ARCI ACLI le parrocchie e le varie misericordie e tutto l'armamentario dietro che serve al controllo politico del voto.
Infatti non è nato nessun centro alternativo in questi anni -dalla fine degli anni '70 in poi e faccio l'esempio di Prato ma è uguale in altre città -  niente di culturale, creativo che sia nato dal basso, né in periferia né in centro, e che non sia morto nel giro di poco tempo. Né di attività giovanile né di anziani, né altro.
La Baracca è l'unico teatro indipendente in Toscana. In Italia ce ne sono altri pochissimi, che vivono le stesse nostre sorti.
I giovani non sanno dove andare, cosa fare. E diventano volgari, presto conformisti, risucchiati nel sistema. I vecchi sempre più soli, e se ne stanno seduti ore e ore ai circoli (gli uomini), l'unico modo per non morire di più. Anche loro sempre più volgari e aggressivi. Le anziane a dire il rosario o alla televisione. Questo quando non ci sono serate danzanti e mangianti.

Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito, che ritornano a vederci, che ci permettono di continuare il  difficile esercizio di libertà e creatività.

Riprenderemo a settembre, inviteremo nel nostro teatro anche altri amici, compatibilmente con i pochi soldi che abbiamo, voi lo sapete.

A presto.

Maila

venerdì 15 luglio 2011

Non contro-radio

Ha risposto,  su mia sollecitazione,  l'emittente fiorentina Controradio alla lettera che ho riportato lunedì passato sul blog.
Una risposta... diplomatica. A. A. A.
La trasmissione sulle Notti dell'Archeologia che ho ascoltato sarebbe un redazionale e quindi non prodotto dall'emittente.
E poi aggiungono: 
"Probabilmente ci occuperemo presto del tema che le sta  a cuore, ma non al momento- Le segnalo comunque che Beatrice Magnolfi , nuovo presidente della fts , è pratese e penso che potrebbe darle ascolto più della precedente- provi."

Devo commentare?

Ella Amstrong canta gratis per la Peris?

Qualche giorno fa Peris - Presidente della Circoscrizione Sud di Prato - mi disse che non c’erano soldi per la cultura d’estate in circoscrizione.
Che quindi chissà cosa sarebbe successo. Il baratro.

Allora noi abbiamo deciso di presentare gli spettacoli alla Baracca senza nessun finanziamento.

Allora immagino che anche Ella Amstrong canterà alla ex-Banci gratuitamente, o con piccolo rimborso spese.

E’ così? Se fosse così, tanto di cappello! 

O sono spuntati i soldi chissà da dove?

Non è facile saperlo dato che i bilanci sono top secret e non si sa quanto prendono questi figli d’arte o figli dell’arte televisiva o guru pseudo indiani che si esibiscono nelle piazze italiane con tanti zero sulle fatturine, e che spesso cantano anche maluccio, nonostante siano figli d'arte.

Alla faccia di una seria programmazione culturale decentrata, alla faccia di noi artisti che ci facciamo il culo dalla mattina alla sera con pochi euro. Ora anche le circoscrizioni scimmiottano le grandi manifestazioni e chiamano nomi di grido.
Alla faccia della ripresa economica. Questi la ripresa economica non la vogliono.
Alla faccia di una programmazione culturale, questa  caca solo ‘eventi’ soprattutto musical-strombazzature.

Poi non ci si deve sorprendere se in periferia succedono i fattacci, signora Peris, come a Iolo qualche giorno fa. Quando c'era la Bottega d'Arte Comune di Fulvio Silvestrini, il prete rosso, questo non accadeva. E invece è stato 'ammazzato' perché non era del sistema.

Questi politici e amministratori pensano solo a sé, a mostrarsi, a mantenersi sulla sedia, è veramente la Bisanzio della politica e della cultura.

Non vediamo l'ora di vederli andare via.

Complimenti, Gaetana Peris, fai coppia con tanti altri che danno bei colpi al lavoro di tutti noi!

Ha da passa' a' nuttata!

mercoledì 13 luglio 2011

Erotica eretica me

 Domenica prossima (17 luglio, ore 21,30) presento Canzoniere erotico un po’ eretico al Pereto.
Erotico non nel senso comune, preciso; o almeno non solo.
Il repertorio è composto da vecchie canzoni, ma alcune nuovissime, come quella dal titolo Tessi tessi tessitore, che ho composto in questi giorni ispirata dagli ultimi fatti pratesi e un po’ cattivella, e qualche altra fresca di musica e d’eresia.
Il recital è semplice,  c’è solo la mia voce e la chitarra.
Presento anche una poesia di Trilussa che ho musicato.  L’ascoltarono i bambini di una scuola due anni fa mi sembra, e basta. A loro piacque molto.
E’ l’ultimo  spettacolo estivo  a La Baracca prima della grande sconvolgente stagione autunno-invernale.

Doppia morale

Così il nostro governo ci dà la legge sul testamento biologico e 'difende' la vita, a dimostrare quanto sono cattolici,  e intanto procura la morte mandando i giovani a morire all'estero, a dimostrare che sono servi e vogliono fare affari.
C'è una 'bella' indifferenza in giro, non c'è che dire.

lunedì 11 luglio 2011

Una lettera a Controradio, emittente fiorentina

Spett.le Controradio,
stamani (n.d.r. domenica 10 luglio), durante un vostro servizio sugli eventi legati all’archeologia in Toscana, ho ascoltato con grande disappunto le parole della neo-eletta alla Presidenza della Fondazione Toscana Spettacolo Beatrice Magnolfi sugli spettacoli organizzati per Le notti dell’Archeologia dall’ente che lei presiede.
Si affermava che l’attività degli spettacoli de Le Notti della Archeologia mirassero alla valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso spettacoli vari, valorizzando al contempo la nuova drammaturgia.
Nello spirito della vostra emittente di fare controinformazione ci tengo a precisare che dal 2008 il Teatro La Baracca di Prato – insieme con comitati, associazioni, singole persone e studiosi, combatte per la valorizzazione del sito archeologico di Gonfienti a Prato (la cosiddetta Città Etrusca sul Bisenzio) con la messa in scena di “Laris Pulenas”. Il dramma, originale, è stato rappresentato con successo e con recensioni favorevolissime, e presentato all’attenzione della FTS, ma da questa scientemente e costantemente ignorato in un’azione di censura senza precedenti, proprio a causa di questa battaglia e della nostra presa di posizione.
A discolpa della neoeletta Presidente e a onor del vero, c’è da dire che il programma di quest’anno per Le notti dell’archeologia organizzato dalla Fondazione Toscana Spettacolo era certamente già stilato prima della sua elezione.
Il sito archeologico soffre di abbandono da parte di tutte le autorità, perché in grave conflitto di interessi con l’Interporto della Toscana Centrale, i cui capannoni di svariate centinaia di migliaia di metri cubi, peraltro vuoti e sottoutilizzati come tutto l’Interporto nella sua funzione primaria – che è stato costruito come la TAV al principale scopo di incassare i ricchi finanziamenti europei - , questi capannoni dico hanno seppellito senza pietà e lungimiranza gran parte della pregiatissima e unica al mondo area antica.
In un’ottica di sistema, la Fondazione Toscana Spettacolo si è guardata bene dall’accogliere, proporre e valorizzare un’opera originale, e come ho scritto molto apprezzata e dal pubblico e dalla critica, come si può leggere sul sito dedicato www.larispulenas.it  e come altresì testimonia il libro Gonfienti storia di una battaglia scritto da Maila Ermini (edizioni Teatrinodilegno).
Per quanto detto, chiedo gentilmente  di essere intervistata da voi, a ripristinare il senso della verità che mi sembra molto offuscato dalle dichiarazioni di occasione della Presidente Magnolfi.

Le parole sulla volontà di valorizzare la conoscenza archeologica e museale della nostra Regione sono in contrasto con la realtà, e io vorrei testimoniarlo ai vostri ascoltatori per contribuire a una corretta e più completa informazione.

venerdì 8 luglio 2011

La Strega paga

Un caro amico mi scrive, in merito alla vittoria del Nesi del Premio Strega:
"Dire sì paga. Accorparsi paga. Essere del sistema paga".
L'amico mi invita a riflettere.
C'è una strana coincidenza, qualche giorno fa, proprio l'assessore Nesi ha dichiarato ai giornali di essere d'accordo con il governatore della Toscana Rossi, che la pista parallela dell'aeroporto di Peretola va fatta. Proprio alcuni giorni prima di vincere il premio.
E così anche riguardo alla questione di Gonfienti, per cui il suo sì alla città antica è solo modulato sull'Interporto.

Il fatto che il Nesi sia uno scrittore di sistema, come è assessore di sistema- ma tutti quelli che pubblicano con grandi case editrici lo sono! -, non implica negare valore al libro vincitore, che tra l'altro io non ho letto.  Ho rispetto del lavoro altrui, anche se lo Strega è un premio di editori, e lo volevano anche eliminare per le polemiche che sempre porta con sé.

Tuttavia voglio anche riportare quanto disse Travaglio in merito alla possibilità di entrare o meno in TV, e lo stesso discorso può essere fatto dei premi e di tante altre belle cose. La Strega paga solo se fai parte del club.

Anzi, prima voglio raccontare mia esperienza: quando vinsi il  premio teatrale Fondi-La Pastora, uno della giuria mi disse che in quell'occasione avrebbero dovuto vincere uno scrittore famoso; tuttavia la giuria non si era trovata d'accordo, pare che il testo di questo scrittore fosse proprio brutto e che ci fosse un altro importante da dover far vincere. Dopo giorni e giorni, non trovandosi d'accordo decisero di annullare tutto e, una volta tanto - la mia famosa volta tanto - di dare il premio ai cosiddetti meritevoli, ancorché sconosciuti. Insieme a me vinsero altri, tutti ex-aequo.
Lo stesso mi disse queste sante parole, che riportai sul diario: "Dimenticati questa vittoria, non avverrà mai più. Almeno che non si ripresentino certe occasioni, ma sono rarissime.".
E ora riporto le parole di Travaglio, queste sì vere e che si possono estendere a varie situazioni di cosiddetto prestigio:

"In televisone è  vietato tutto ciò che è  libero, indipendente e autonomo, Perché?
Perché non si sa mai cosa puo' dire uno libero, che non risponde, non si sa mai cosa potrebbe fare, non si sa mai cosa potrebbe raccontare, non si sa mai cosa potrebbe andare a scavare un giornalista, un attore, un intellettuale che non sia asservito.
Se uno è asservito è controllabile, si conoscono le dimensioni del suo guinzaglio, e si sa anche chi lo tiene in mano il guinzaglio.
Chi non ha il guinzaglio in televisione in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o nell'altro un suo guinzaglio ce l'ha.
Si tratta a volte di scoprirlo, per quelli piu' furbi, che lo nascondono meglio, per altri si tratta di capire quanto è lungo, ma non c'è dubbio che chiunque lavori in televisione nei posti chiave, che si occupano di informazione, di attualita', o che si occupano di settori limitrofi, il guinzaglio c'è e lo tiene in mano qualcuno.
Poi ci può essere qualcuno che ha il guinzaglio e pure è bravo, non è mica escluso, è difficile, ma non è  escluso; la regola è  comunque che ciascuno deve essere controllabile e ciascuno deve essere prevedibile , ciascuno deve avere qualcuno che garantisce per lui altrimenti sulla base delle proprie forze e delle proprie gambe li dentro non ci si entra." (1)  (Travaglio nel frattempo è andato in TV. Grazie a quale guinzaglio?).
La conclusione è dunque chiara: chi 'vince', chi va in televisione eccetera è garantito e quindi imbavagliato.

Dunque culturalmente - in un senso più ampio di uno prettamente estetico -, almeno per me e altri  questo significa solo essere espressione del potere di cui si è strumento.
Gli effetti devastanti di questa dittatura italiana sono sotto gli occhi di tutti.


P.S. Ma c'è un'altra interessante coincidenza, che riguarda il Premio Strega: dopo anni di vittoria di libri targati Mondadori, ora vince Bompiani dello sterminato gruppo editoriale RCS Media Group: a rimarcare l'eclissi dell'astro epocale berlusconiano...
E infine: mi ricordavo che Pasolini aveva scritto qualcosa sullo Strega...In realtà molto di più. Nel 1968  abbandonava la cinquina - concorreva al Premio Strega con il romanzo “Teorema” - con un articolo apparso il 24 giugno 1968 dal titolo “L’industria tende a fare del libro un prodotto di puro consumo: non ha bisogno di buoni scrittori”. L'articolo è nella raccolta Meridiani di Pasolini, "Saggi sulla politica e sulla società" (2); 

(1) La citazione di Marco Travaglio è tratta dal blog di Pietro Campoli  http://pcampoli.blogspot.com/
(2) L'articolo si può leggere, con alcune omissioni, anche all'indirizzo http://fenjus.blogspot.com/2011/07/pier-paolo-pasolini-in-nome-della.html

giovedì 7 luglio 2011

Il futuro piccolo: luci rosse a Prato

In Italia è consueto ormai proporre case chiuse o quartieri a luci rosse per  rendere decente lo spettacolo della prostituzione nelle città,  luoghi di concentramento dove gli uomini vanno a liberare le loro voglie e le donne a guadagnare i loro soldi con il ‘mestiere più antico del mondo’. 
A Prato l’assessore alla sicurezza Milone li ha invocati, rivestiti col nome inglese di ‘Eros Center’, specificandone i motivi: ripulire certe zone dall’assalto del traffico meretricio; per un maggiore controllo da parte della polizia, quindi per sicurezza; per inserirli in un regime fiscale e,  come piace dire a lui, per smetterla una volta per tutte con l’ipocrisia.
L’assessore ha già dato prova di questo modo di ragionare, per cui i rimedi si pongono non all’inizio ma alla fine, essendo l’essere umano e le condizioni economiche e sociali che portano alla prostituzione immodificabili secondo lui.
Egli afferma anche che le donne praticherebbero la prostituzione senza essere costrette. Stupefacente: «Credo che ormai in Italia non si possa più parlare di sfruttamento della prostituzione, perché ci sono altre attività illegali molto più remunerative, come lo spaccio di droga. Ormai gran parte delle lucciole, come testimoniano gli annunci sui giornali, operano in maniera del tutto autonoma e consenziente».  
Ma perché una donna fa la puttana? Perché accetta un intruso dentro il proprio corpo, uno sconosciuto?  Se non è costretta, certo perché guadagna in quattro ore quello che non guadagnerebbe in un mese. Soldi facili.
Posto che non esista più la riduzione in schiavitù delle donne per costringerle a prostituirsi, il che non mi sembra affatto soprattutto per le straniere – a Prato basta guardare gli squallidi Eros-Center cinesi, dove belle ragazze stanno tristi ai balconi di via Filzi o via Pistoiese -, prostituirsi per i soldi facili non è indice di un’altra forma di una schiavizzazione più subdola e atroce? Non la dice lunga sull’impossibilità di trovare un lavoro dignitoso, e sui valori che muovono ormai le persone? Non è questa un’altra forma di violenza, e talmente raffinata che non esiste più  fisicamente nemmeno colui che mi sfrutta, da cui comunque mi potrei liberare?
Per uno spettacolo mi è capitato di parlare con prostitute, di intervistarle: sono rassegnate, degradate, succubi, piene di disprezzo verso i clienti; rese ciniche e ottuse.
E gli uomini che vanno con loro?
Alcuni amano pagare le donne in cui vanno per non avere nessun senso di responsabilità e ‘colpa’ nei loro confronti.  Per disimpegno erotico sessuale.
In realtà il sesso comprato risulta essere piuttosto deludente, umiliante per l’uomo stesso, che infatti se ne vergogna e si nasconde quando ci va, e non solo perché non vuole che lo sappia la moglie.
I quartieri a luci rosse che esistono in Europa sono regolati grazie all’introito fiscale che i governi percepiscono. Questo è il motivo per cui sono tollerati. Si tratta di uno sfruttamento che si somma ad un altro. A ciò si aggiunge l’introito turistico, non menzionato da Milone. Invece di far visitare la città etrusca di Gonfienti inesistente e problematica, perché non  organizzare al Macrolotto 1 e 2 il puttan-tour,  come ad Amsterdam?
Che scenario sconfortante, che futuro piccolo ci aspetta con questi amministratori, con la loro politica nana.

Maila Ermini  
(Articolo pubblicato venerdì 1 luglio su "Metropoli")

martedì 5 luglio 2011

Rallento un po'

Cari tutti
da oggi il blog subirà un rallentamento per tutta l'estate.
Sono alle prese con la scrittura, i prossimi spettacoli molto impegnativi e non solo, la stagione nuova e  ho meno tempo da dedicare a queste pagine.

Ciao
Maila

P.S. Alcuni amici mi chiedono di commentare l'uscita di Panariello su Gonfienti -lui naturalmente è favorevole, ma ormai chi non lo è? - ieri sera nell'incontro 'gratis' al Pecci di Prato.  Un regalo che il comico avrebbe fatto a Prato prima del suo spettacolo in Piazza Duomo. Non ero presente, ma credo che tutto, e non solo l'uscita sugli scavi, si commenti già da sé.

lunedì 4 luglio 2011

Violenza

Giustamente la violenza è condannata.
Niente mi è più lontano della violenza.
Tuttavia i cittadini, i più non violenti, lo possono diventare quando la democrazia è falsa. Quando non ascolta la gente.

Nel racconto Michael Kolhaas di Kleist,  si parla di questo.

A Susa anche le vecchie sono sul piede di guerra, disperate, contro la TAV.

Quando non si ascolta la gente succede questo: che anche i non violenti lo possono diventare per disperazione; che ci sono infiltrati, venuti chissà da dove, a distruggere, che ne approfittano.

Di queste violenze, signor Maroni, signor Bersani, è responsabile un sistema sordo, che ascolta solo gli interessi economici.

Caproni non è ligure

Stasera inizia a Prato  “Sapori d’Italia – Le regioni  a tavola tra musica e poesia”, una performance fra arte culinaria, poesia e canzoni.
Leggo che è stata fatta una divisione regionale dei poeti, una specie di menu poetico, secondo il quale Caproni è stato inserito fra quelli liguri.
Visto che si vuole 'dividere' poeticamente l'Italia come per le cucine regionali...allora esprimo le mie perplessità.
Ora Caproni è stato in qualche modo anche poeta ligure, perché da ragazzo studiò a Genova.
Ma allora sarà anche di diritto poeta romano, perché a Roma lavorò tanti anni e lì morì.
Macché.
Caproni è livornese, e non solo perché nato e vissuto a Livorno.
L’andamento poetico di Caproni è tutto toscano, il linguaggio, la semantica, la prosodia.
La limpidezza del verso.
La Liguria ha altri illustri rappresentanti.
Ma non Caproni.


"Anima mia, leggera
va’ a Livorno, ti prego.
E con la tua candela
Timida, di nottetempo
fa’ un giro; e, se n’hai il tempo,
perlustra e scruta, e scrivi
se per caso Anna Picchi
è ancora viva tra i vivi.

Proprio quest’oggi torno,
deluso, da Livorno.
Ma tu, tanto più netta
di me, la camicetta
ricorderai, e il rubino
di sangue, sul serpentino
d’oro che lei portava
sul petto, dove s’appannava.

Anima mia, sii brava
e va’ in cerca di lei.
Tu sai cosa darei
se la incontrassi per strada"

La periferia ha fatto Centro!

Ieri sera al Pereto della Baracca, teatro classico, e pienone.
Veramente anche allo spettacolo di bambini di mercoledì scorso...non male!
Tutti stupiti che nella lontana periferia di Prato, in un delizioso angolo,  a un incrocio di strade, con due bellissimi peri a far da quinta - come accade ad Avignone ha ricordato uno spettatore - si possano vedere spettacoli di qualità.
Come ad Avignone, ha detto lo spettatore.
Chi non c'era? (Ma avrebbe dovuto stare in piedi...). Ah, peggio per lei-lui!

sabato 2 luglio 2011

Una volta tanto

Comunicato del Teatro La Baracca

Una volta tanto il sito internet del Comune di Prato dà voce a noi e a quello che facciamo, al contributo che diamo alla cultura di questa città mettendo la notizia dello spettacolo di domani, L'uomo dal fiore in bocca di Luigi Pirandello, con Gianfelice D'Accolti, in evidenza.

Il Teatro La Baracca è un teatro privato, è controcorrente e scomodo, ma è comunque una voce che appartiene alla città, e che porta il nome di Prato in tutta Italia e in Europa.

E' giustamente inserito nella Pratestate!

Ricordo che noi organizziamo la stagione con i contributi comunali e regionali per un totale complessivo  di 6 mila euri circa per il 2011, ma per quali e quanti spettacoli? Abbiamo perso il conto!(Tanto per inserirci nella moda di dare numeri...). Il resto lo mettiamo di tasca nostra con i guadagni dalle tournée.

Questi soldi dovranno bastare anche in parte per la prossima stagione teatrale, che avrà inizio a settembre e che proporrà subito tre nuovi spettacoli di nostra produzione- non temiamo a definirli unici - , a cui si aggiungeranno lavori originali di compagnie da fuori, uno dei quali dovrebbe debuttare proprio da noi.

La stagione estiva al Pereto non era prevista; tuttavia abbiamo voluto dare il nostro contributo con spettacoli di breve durata ma significativi, non necessariamente 'estivi', e anche per bambini.

Vi aspettiamo.

venerdì 1 luglio 2011

La via di Gonfienti è sbarrata

Mi rallegro della notizia relativa alla Via etrusca del Ferro, alle cui iniziative abbiamo collaborato con la rappresentazione del dramma Laris Pulenas.
Tuttavia, io non mi dichiaro per nulla soddisfatta: sia sul fronte di Gonfienti, il sito degli scavi archeologici ancora lontani da venire; sia da un punto di vista più personale, dato che Laris Pulenas è stato boicottato (se si esclude l’appuntamento di Prato del 21 giugno scorso), proprio per la battaglia per Gonfienti.
Il danno è quindi doppio.
La Fondazione Toscana Spettacolo ha fatto finta che il dramma etrusco non esistesse, preferendo letture o mise-en-espace per le Notti dell’Archeologia, proprio per sostenere chi invece noi contestiamo.
Dunque, bene per altri, ma dal nostro punto di vista è ancora tutto da iniziare.
Se la Soprintendenza Fiorentina dice di sì alla Via del Ferro, non dice lo stesso per l’area archeologica pratese, così come tacciono le altre autorità.
Tutto rimane immutato, anzi peggio; perché i comitati che ci appoggiavano nel 2008 non ci sono più, preferiscono stare a “Pratopartecipa”, insieme alle autorità nicchianti  e soddisfatte del colpaccio, a farsi lodare da Oxford. (Sic!)

m.e.


"La Soprintendenza pronta a collaborare sulla “Via del ferro”  
 PRATO. Una nuova era sul fronte degli etruschi. E’ quella inaugurata ieri mattina tra l’associazione “La via etrusca del ferro” e la soprintendente ai beni culturali della Toscana Maria Rosaria Barbera. Sono gli effetti più immediati del successo dell’“Etruscan Trail”, la spedizione con la quale l’associazione pratese ha cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’esistenza dell’antica via tra Gonfienti e Marzabotto. Obiettivo raggiunto.
 «Ho dato alla soprintendente Barbera tutta la disponibilità e la collaborazione della nostra associazione» spiega Gianfranco Bracci, direttore de “La via etrusca del ferro”. Questa è la prima tappa di un successo chiamato “Etruscan Trail”. «Ancora, certo, non c’è niente di stabilito - continua Bracci - ma la possibilità di un colloquio trasparente e collaborativo con la soprintendenza è più di quanto speravamo solo quindici giorni fa». La soprintendente toscana ai beni culturali si dichiarata comunque molto interessata a studiare la documentazione sulla via etrusca del ferro fornita dai pratesi col pallino dell’archeologia. Se poi la soprintenza passerà anche ai fatti, staremo a vedere. Le vere novità vengono invece dall’altro fronte dell’Appennino toscano, da Marzabotto e dal soprintendente emiliano Maria Filippo Gambari. Quando nella tarda mattinata di domenica scorsa i ventuni camminatori dell’“Etruscan Trail” giunsero a Marzabotto vennero accolti proprio da Gambari, entusiasta del progetto e della spedizione, di cui “Il Tirreno” è stato tra l’altro media partner e sostenitore della prima ora. Un entusiasmo che sembra indirizzato ad un impegno ben preciso. «Quella della soprintendenza emiliana è un’apertura totale - conferma Bracci - e hanno intenzione di fare degli studi sulla via che una volta collegava Gonfienti con Marzabotto». “La via etrusca del ferro” però non si ferma qui. C’è un’altra missione da compiere. Trovare sponsor e quindi finanziamenti per i rilievi fotogrammetrici dell’Appennino compreso tra Gonfienti e la gemella Marzabotto. «Se questi rilievi confermassero l’estensione dell’antica via del ferro - s’illumina Bracci - allora a Marzabotto potrebbero anche partire gli scavi». Per la storia degli Etruschi e anche per il turismo ecosostenibile. (Alessandro Pattume, Il Tirreno)".









Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.