Mentre il Comune di Prato si accinge a decorare, martedì 26 luglio, il prossimo Pratoincontra di verde e fiorellini, Riempire un distretto (di) verde interamente dedicato all'ambiente con due importanti imprese della "Green Econonomy" (saranno presenti l'amministratore delegato di NWG Massimo Casullo e l'amministratore delegato di Pramac Italia Paolo Campinoti), qui in periferia, i cittadini di serie 'B' ancora si sorbiscono i cassonetti sporchi, semiabbandonati, ricettacolo di inciviltà e di blatte, con campini di calcio semi abbandonati -tagliano l'erba ma poi non curano il terreno e i ragazzi non possono giocarci senza il rischio di rompersi le gambe e questo tanto per rispondere all'Assessore allo Sport che qualche giorno fa ha snocciolato risultati circa lo sport (lo so che la gestione dei campini è di Borchi, ma lo sport no e le strutture e gli impianti cadono a pezzi!) - e lontana sembra ancora la raccolta 'porta a porta' e un diverso approccio al rifiuto.
Non si vedono campagne di sensibilizzazione, educative, che tanto farebbero per la 'green economy' della pattumiera di casa e quindi per ridurre a monte l'ammontare (scusate il gioco voluto) dei rifiuti.
Riempire la città di verde va bene; ma il sospetto è che soprattutto si vogliano fare affari, nuovi affari verdi, mentre noi qua nelle periferie pratesi di verde vediamo solo i sorci.
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