lunedì 18 luglio 2011

Decentramento: solo se si può manovrare

Con il Canzoniere erotico abbiamo chiuso la breve stagione estiva al Pereto della Baracca, quattro spettacoli con cinque repliche.
Un'altra bella serata, nonostante la pioggia incombente, che dimostra che di 'decentramento' ce n'è bisogno.
Con un progressivo aumento di spettatori, abbiamo recitato senza chiedere un centesimo a nessuno. Ingresso libero, il pubblico se voleva poteva fare un offerta. Grazie a tutti coloro che nonostante la crisi, sono stati generosi, a dimostrarci gratitudine per il lavoro fatto.
Nessuna autorità preposta al decentramento o meno si è fatta viva  (sono impegnati nel creare 'eventi' giganteschi e a scimmiottarli in conferenze stampa in comune!) , a vedere cosa facevamo, nessun atto di solidarietà o di amicizia. O almeno di curiosità.

Il Teatro La Baracca non è funzionale a nessuno, e quindi le autorità lo disertano. Anzi, se andassimo via, lasciando la periferia senza il teatro, sarebbero contenti.
Ma noi non andiamo via. Restiamo.
Per certo potere nelle periferie bastano i circoli ARCI ACLI le parrocchie e le varie misericordie e tutto l'armamentario dietro che serve al controllo politico del voto.
Infatti non è nato nessun centro alternativo in questi anni -dalla fine degli anni '70 in poi e faccio l'esempio di Prato ma è uguale in altre città -  niente di culturale, creativo che sia nato dal basso, né in periferia né in centro, e che non sia morto nel giro di poco tempo. Né di attività giovanile né di anziani, né altro.
La Baracca è l'unico teatro indipendente in Toscana. In Italia ce ne sono altri pochissimi, che vivono le stesse nostre sorti.
I giovani non sanno dove andare, cosa fare. E diventano volgari, presto conformisti, risucchiati nel sistema. I vecchi sempre più soli, e se ne stanno seduti ore e ore ai circoli (gli uomini), l'unico modo per non morire di più. Anche loro sempre più volgari e aggressivi. Le anziane a dire il rosario o alla televisione. Questo quando non ci sono serate danzanti e mangianti.

Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito, che ritornano a vederci, che ci permettono di continuare il  difficile esercizio di libertà e creatività.

Riprenderemo a settembre, inviteremo nel nostro teatro anche altri amici, compatibilmente con i pochi soldi che abbiamo, voi lo sapete.

A presto.

Maila

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