martedì 7 febbraio 2012

Il vescovo ci prova ancora

Così parla il vescovo Simoni di Prato in chiesa, celebrando il "mese per la vita".
“Quando viene praticato un aborto dove viene messo il feto? Non si tratta di semplice materia biologica ma di una persona. È un problema che dobbiamo iniziare a porci come hanno fatto recentemente a Roma, dove è stato aperto un cimitero per i bimbi mai nati”.
Questo è un modo di parlare ben poco cristiano.
E meno male che esiste la legge per l'aborto (legge 194), per cui le nostre nonne e mamme hanno combattuto e che nessun governo democratico ci toglierà, perché significherebbe condannare le donne al massacro delle mammane, dei profittatori e sfruttatori, condannarle a morte.
Allora dovremmo aprire un altro cimitero, quello delle donne morte per aborto clandestino, per cui in passato non è stato aperto nessun cimitero, né a Roma né altrove, tanto poco cristianamente le donne sono state trattate, piuttosto condannate e bruciate vive.
No, vescovo Simoni, così non va. 
E pensare che, nelle passate elezioni, qualcuno della Sinistra pratese lo avrebbe voluto votare! Esattamente come nei tempi del medioevo del Sacro Romano Impero, come nei tempi dei vescovi conti di cui parla Goethe nel suo dramma Goetz von Berligingen!
A proposito di aborto tutelato: esiste una associazione olandese Women on waves molto attiva, in particolare nei confronti di quelle donne che vivono in paesi dove l'aborto è clandestino, che ha un sito molto istruttivo, ne consiglio la consultazione: http://www.womenonwaves.org/


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