domenica 26 febbraio 2012

Lettera a Vendola

Caro Vendola,
ieri sei venuto a Prato e ci hai illuminato con le tue solite belle parole.
Dici che non vuoi mettere un tuo candidato a Prato, ma è chiaro che dici qualche bugia, e ti perdono; queste sono le bugie veniali del politico. Tu vuoi proprio mettere un tuo candidato. Ma poi, che male c'è? E perché mai ti saresti spostato fino a qua, per dire soltanto al sindaco Cenni che è un bancarottiere? Ma questo glielo dicono tutti i giorni, ed è molto facile, se mi permetti! Conosciamo bene la politica, chiamiamola così, cenniana, sappiamo quello che è successo. E ce lo vieni a dire tu? Avrei proprio voluto che tu non inciappassi nel politichese, anzi nel 'milonese', e non certo perché io sia una seguace del sindaco, tutt'altro!, ma perché ci dimostrassi che tu e i tuoi possono andare da un'altra parte, cancellando i modismi della ruffianeria, della retorica politica trita e ritrita. In questo modo dài forza proprio a colui che vuoi indebolire. Ma tu hai cantato soprattutto per il PD. Al riguardo la mia impressione è che i tuoi avranno molte chances in terra di Prato, ma che poi, una volta vincitori, alla fine si tratterà di  vedere sostituzioni di persone fisiche, non di altro. Al posto di Tatto avremo Titto.
Però io mi domando come puoi tu predicare tanto bene e tuonare contro il PD - e in questo ti posso anche seguire - quando nella tua regione hai creato e ultimamente rafforzato un monopolio assoluto di tuoi fedeli, a tutti i livelli.
Io l'ho sperimentato direttamente a livello culturale, che niente passa se non passa attraverso i tuoi. Come per esempio, il Teatro Pubblico Pugliese, che ha mangiato, letteralmente assorbito tutti i teatri e ogni possibile alternativa autonoma nata dal basso: come accade in Toscana con la Fondazione Toscana Spettacolo, ma in Puglia il monopolio, anzi il 'dittopolio'  si fa sentire di più per ragioni economiche strutturali, e so anche di altri settori, come la Sanità.

Questo sistema stritolante, avvilente, antieconomico, anticreativo, che ci rende solo sudditi e conformisti (come lo erano tristemente molti giovani e meno giovani che sono venuti ad ascoltarti al Cinema Terminale), si nota in zona proprio tramite i rappresentanti del Sel, i quali, dove hanno un po' di potere decisionale, si vedono far lavorare e circondarsi solo di coloro che stanno dalla loro parte, e con le solite tematiche.
Come fanno tutti gli altri partiti, senza distinzione.

Dunque, anche tu predichi bene e invece razzoli male, come tutti gli altri? Temo di sì.

Peccato, perché al tuo apparire sulla scena nazionale, qualche tempo fa, anch'io mi ero illusa che tu costituissi qualcosa di nuovo.

Cordialità.

Maila Ermini

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