lunedì 30 luglio 2012

Centurione sbarca all'Elba


FUORI PROGRAMMA “sotto la Tore”
Mercoledì 1 agosto 2012, ore 22

Il Teatro La Baracca di Prato e
Il Comune di Marciana Marina
presentano

GIANFELICE D’ACCOLTI
nel comicissimo
CENTURIONE

Scritto e diretto da
MAILA ERMINI

Con stornelli cantati dal vivo dalla stessa autrice

Marco Tullio, figurante romano del Ventunesimo secolo, sfrattato dal Colosseo, al grido “Con tutta ‘sta fiera, nun magno stasera” va in giro per il mondo a spiegare le ragioni dei moderni centurioni senza-lavoro.

La Torre di Marciana Marina come il Colosseo, icona di storia e di cultura, protagonista di un fuori programma tutto da scoprire, per dare avvio a una valorizzazione del monumento simbolo del paese.

MARCIANA MARINA, PRESSO LA TORRE DEL PORTO

Ingresso libero




REPLICA IL 3 AGOSTO A POMONTE, ore 22 Piazza della Chiesa


venerdì 27 luglio 2012

Miss Prato e i soldi finiti

Sul giornale guardo sbigottita la foto di una bella signorina scortata da due signori, in atteggiamento di padrini, e riconosco in loro rispettivamente il presidente della Provincia Gestri e il vice-sindaco Borchi.

La foto è stata scattata in occasione di Miss Prato.

A questo sono ridotte le istituzioni.

Al Teatro La Baracca non sono mai venuti, s'intende, nonostante, Gestri sia di Casale e gli sarebbe proprio comodo, quasi dietro l'angolo.

Io certo non sono bella come quella ragazza, che, devo dire, merita molto di più della loro presenza.

A proposito: ho ricevuto notizia che per il prossimo anno il Comune di Prato non darà un euro al nostro teatro, perché, ma va?, sono finiti i soldi.

Il giusto trattamento, la ciliegina sulla torta dell'estate, per chi come la sottoscritta non sta mai zitta!

Indoviniamo a chi andranno questi soldi 'finiti': a chi sta zitto?



giovedì 26 luglio 2012

Una cinese di via Mantova

Ho parlato con la mia 'amica' cinese di via Mantova.
Una delle vie più brutte e tenute male di Prato. Più fabbriche che case; molte vuote, altre abitate da cinesi che vi lavorano. Loro le usano e basta.

Mi ha detto delle operazioni della polizia contro i cinesi, di quello che accadde un po' di tempo fa in quella via, con tutte le valigie in mezzo alla strada. L'operazione di sgombero durò tutto il giorno.

Lei dice  che però quello che fa sì che i cinesi se ne vadano da Prato è solo ed esclusivamente la crisi. Non tanto queste operazioni.
La cinese si è lamentata molto della crisi, anche lei sta pensando di andare via.

Non ci sono le ordinazioni di una volta...di una volta? di solo un anno fa, quando a luglio si preparavano già le confezioni per l'autunno.

Tutto crollato.

Le ho chiesto se conosce Milone, l'assessore che chiamano lo sceriffo.
Lei ha riso, certo che lo conosce.

"Ma non è grazie a lui che si libereranno di noi".

Proprio così ha detto.

mercoledì 25 luglio 2012

Una mia 'gioco-canzone'

Chiamo la Libertà


Lucciole? Con la Lega Nord non sarà più un problema!

La Lega Nord, con la neo segretaria fiammante Patrizia Ovattoni,  organizza una cena senza  'lucciole' nei giardini di via Matteotti a Prato. 
A seguire dibattito sulla prostituzione…Per risolvere il problema  accettano idee e proposte.
Una lucciola ha  mandato questo scritto e chiede spazio.

Cara Primavera,
ci mandano via da una parte, poi ci mandano via dall'altra. Non solo siamo sfruttate, picchiate e trattate male, ma anche perseguitate da questa gente borghese e perbenista. La mia proposta è invece questa: perché non fare una cena SENZA CLIENTI sotto le stelle? Perché criminalizzano sempre le donne?
Ma degli uomini che vengono da noi?, anche quelli che vengono da noi in giacca e cravatta non si dice nulla?
Se in questo paese del sesso non si parla, è un PURO TABU', come vuoi risolvere il 'problema'!?
Alla fine la soluzione sarà come sempre quella delle case chiuse, perché proprio le persone in giacca e cravatta possano fare più comodamente i porci comodi loro, come al tempo dei fascisti.
E senza vedere il traffico sessuale per le strade, che tanto infastidisce le coscienze.
Bravi, bravi amministratori che andate a queste cene, che vi fate pubblicità e usate demagogia con le nostre miserie e con i problemi della gente.

Una lucciolona italiana, una delle poche rimaste che ormai sono tutte cinesi e balcaniche o africane o dei paesi che sprofondano.


P.S. mio: si vede che questa gente non va a teatro e non ha visto Matilda.

martedì 24 luglio 2012

Dov'è la politica a Prato? Se lo chiede anche il Sindaco.

Avevo detto che non avrei più parlato di Cenni, ma mentivo evidentemente.
Qualche giorno fa è  apparsa sul sito di "Pratoreporter" questa lettera di Cenni, scritta di suo pugno, dal titolo: "Dov'è la politica a Prato?"
Effettivamente la domanda è legittima, anche se suona strana detta da chi in questi anni non ha fatto altro che ripetere di "superare le ideologie".
La mancanza di progettualità e di strategia di cui accusa il governo locale di Sinistra, è imputabile allo stesso modo a lui e alla sua giunta.
Il Sindaco parla di una vecchia Prato 'allegra'. Ma cos'è, una favola? Laboriosa era senz'altro, tant'è che si lavorava a nero a più non posso fino agli anni '70 compresi, quando gli industriali pratesi si arricchivano e quando la città si espandeva in modo spropositato, a volte senza regola, sfruttata senza fine, imbruttita dalla speculazione, con un tasso di inquinamento altissimo, basti solo pensare a quello acustico o all'inquinamento delle acque per cui non abbiamo avuto acqua 'buona da bere' dagli anni '60 e ci hanno messo quella presa per i fondelli dei fontanelli pubblici -di cui diversi fuori uso- a pagamento!
Qual è la sua ricetta per Prato? Ne ha mai avuta una? 
Questa  lettera la dice tutta sulla mancanza di una prospettiva politica da parte del Sindaco. O meglio, di una mancanza di prospettiva sostanzialmente diversa da quella avuta per decenni dalla Sinistra locale, che è vissuta proprio grazie agli industriali!
Chi governa, in qualche modo, anche se non può fare un gran che, ha il dovere di averne una. Non si può fare politica solo agitando lo spauracchio cinese, non basta. O dire che si vuol bene alla città di Prato. Questo è un ragionare puerile, non è accettabile.
Il messaggio fondamentale è: non sono colpevole del disastro. Ah, no?
Gli errori di grammatica che ci sono in questa lettera saranno dovuti alla fretta.


"Carissimi, se chiamate la politica, state certi che molto probabilmente, non vi risponderà. I bei giorni felici, del passato, simbolo di una Città, allegra, ospitale, laboriosa, dove si costruiva con il proprio lavoro il proprio futuro, i più bei tessuti nel mondo, un sogno che è svanito, si è spento nel nulla, in una Città accerchiata, ferita, mortificata dalla crisi economica nazionale e mondiale. Le occasioni di lavoro in Città, ormai si contano sulle dita di una mano, molti pratesi, si sono rassegnati all'imprevedibile destino. Una Città che si è risvegliata mortificata, derisa, da una amministrazione di centro sinistra durata oltre 60 anni, incapace di reagire nel suo degrado politico, di assicurare i loro cittadini. Si è consentito che un intero comparto tessile, venisse distrutto. Una Città storica conosciuta in tutto il mondo, ha subito un pesante declino per proteggere l'illegalità e la concorrenza sleale. La profezia si è avverata in pochi anni, certamente ha influito la crisi economica mondiale, che ci ha trovato, come nel resto del Paese, impreparati, indifesi, dalle Istituzioni preposte. Questa Amministrazione, sta portando a termine e correggendo il lavoro condotto e cominciato in malo modo dal centro sinistra. Vent'anni fa' in un mercato dove non s'erano ancora affacciate le nuove potenze. La Cina ha dettato legge nella nostra comunità. Ora siamo veramente alla soglia della povertà, mai conosciuta a Prato. Da grande Città esportatrice di tessuti, siamo diventati una Città di frontiera, che importa tutto quanto dall'estero. La politica, i politici pratesi, hanno sbagliato quasi tutto. I politici con il loro silenzio assenso, hanno favorito la concorrenza sleale, il lavoro nero, il lavoro minorile, l'illegalità diffusa. Hanno scoraggiato gli investimenti di coloro che ancora avevano il coraggio di farlo. Hanno escogitato mille gabilli, trappole, per convincere i pratesi di essere solidali e accoglienti. I pratesi lo sono, e lo sono sempre stati, erano nel giusto e sono tutt'ora nel giusto! Purtroppo, il successo è mancato anche per la pesantissima crisi economica in atto. La politica pratese non ha fatto tanti sforzi, quando la fragile economia è crollata, era troppo tardi per mantenere a Prato un industria tessile capace, preparata e competitiva. Disgraziatamente i pratesi, per necessità e per difficoltà, hanno cominciato a vendere ai cinesi le loro attività, i loro immobili, le loro attrezzature. L'amministrazione e le istituzioni preposte invece di dare incentivi, sono rimaste ferme, hanno chiuso gli occhi e hanno visto chiudere uno dopo l'altro stabilimenti, che hanno fatto la storia in Città, senza muovere ciglia! Non stiamo a fare la morale ai manager industriali, che fanno il loro mestiere, per quanto certi, i vertici Istituzionali avrebbero potuto agire diversamente e risparmiarci una stucchevole retorica politica patriottarda. Diciamolo chiaramente:” è la politica a Prato che non ha fatto il suo mestiere. Per oltre 20 anni ha assistito ad degrado della Città, ha contribuito alla catastrofe della più importante Città industriale d'Italia, senza farsi venire un idea, un progetto, senza studiare una strategia. Ora se la prendono tutti con la nuova amministrazione, guarda caso che opera da solo tre anni. Naturalmente è difficile chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati, e ai guai avvenuti! Ma prima questi signori per 20 anni dove erano? Si permettono ancora oggi in consiglio comunale di disertare ai loro compiti istituzionali di proposta politica. Cari concittadini posso dirvi solo questo, che nessuno ostacolo o avversità mi farà recedere dall'impegno che ho preso con voi per ridare a Prato almeno la fiducia in se stessa, la voglia di lottare e le idee che sempre l'anno contraddistinta. Certo non saranno le opposizioni che disertano il confronto o qualsiasi altra forza politica che intenda differenziarsi o creare problemi a farmi arretrare. Amo questa Città, ho fiducia nel Suo futuro e sono convinto che con l'impegno di tutti riuscirà a risollevarsi e a superare i suoi problemi. Per questo tre anni fa accettai la candidatura a Sindaco. Il fatto che la maggioranza dei pratesi mi abbia dato la sua fiducia, stimola a dare tutto me stesso e statene certi non cesserò un momento di lottare insieme a voi per il bene della nostra cara Prato. Oggi un altro passo è stato fatto. Con il bilancio appena approvato, pur far mille difficoltà abbiamo preso l'impegno di realizzare importanti opere e quel che più conta di tenere l'Imu, (che io continuo a considerare una tassa ingiusta), ai livelli minimo possibili e credetemi non è stato facile.
Un abbraccio a tutti, e chi se lo può permettere, un buon periodo di meritato riposo il vostro Sindaco.
Roberto Cenni."

Zitti e buoni: ovvero ancora sullo schiavo moderno


Copio e incollo un articolo da Il Tirreno di oggi, che credo valga la pena di leggere. Ogni tanto, qualche sociologo ci prova a fare il mestiere suo...La gente non protesta; si accontenta del lavoruccio se ce l'ha, si ritiene fortunata; il sabato sera finalmente lascia la tastiera e si sballa...Accetta senza fiatare tutti i sacrifici imposti. Tutte le vessazioni. Tutte le ingiustizie. Ma di questo ho già parlato diverse volte, e anche ultimamente in http://primaveradiprato.blogspot.it/2012/07/deflazione-indotta-ovvero-come-ti-creo.html

 «Pensiero unico e la gente non reagisce» Il sociologo Luciano Gallino: ci fanno credere che non ci siano alternative alle politiche del rigore    

di Vindice Lecis  ROMA «Sono riusciti a far credere a milioni di persone che la situazione è talmente grave che bisogna stare zitti. Il capolavoro è stato convincere che il primo problema sia la spesa pubblica e non, ad esempio, l’immenso drenaggio di risorse pubbliche andate alle banche». Luciano Gallino, saggista, sociologo del lavoro e studioso dell’economia italiana, non vuole cantare nel coro di quello che chiama «il pensiero neo liberale» egemone in Italia e in Europa. E’ uno dei motivi della mancanza di una reazione di massa ai tagli alla spesa e alla mancanza di lavoro? «In Italia in otto giorni hanno fatto una riforma delle pensioni che i dati Inps non giustificavano. Hanno dato il via libera a un patto fiscale con Bruxelles giudicato indispensabile ma senza un minimo di analisi sui rischi. Hanno riformato il mercato del lavoro con provvedimenti pasticciati. La visione neo liberale è che non ci sono alternative a tagli e riduzione del settore pubblico». La gente non protesta... «Quando queste scelte sono approvate dalla quasi totalità del Parlamento significa dire al Paese che non ci sono altre strade. Per questo diventa quasi impossibile trovare soluzioni nell’opinione della gente. Che si arrabbia ma non incide. Quando un partito che dovrebbe essere di centro sinistra come il Pd fa passare tutto questo, rende chiara la difficoltà a costruire contrasti e reazioni, I movimenti, pur nella loro autonomia, se non trovano delle sponde fanno poca strada». Ci sono responsabilità della sinistra? «Il Pd ha fatto proprie le ricette neo liberali. La sinistra si divide e non incide. Il risultato è una gigantesca egemonia del pensiero neo liberale e delle loro ricette sbagliate come non si era mai vista. Un pensiero unico dominante che riesce a convincere i cittadini che non ci sono alternative.». Alcune riforme sembravano però necessarie. «Quella del lavoro è poca cosa, un pasticcio, e non ha minimamente intaccato la questione vera della precarietà. Pensiamo al patto fiscale: non si è ben capito che rappresenterà un enorme onere per un ventennio con quel rientro mostruoso di debito pubblico che il nostro e altri Paesi non possono reggere in alcun modo. Con l’urgenza, lo stato di necessità, lo spread e altro si approva tutto». Da decenni in Italia si vogliono diminuire i confini dello Stato. «Nessuno ha però analizzato come è stato fatto negli Usa e in Gran Bretagna che la diminuzione di occupati nel pubblico provoca e causa la diminuzione dell’occupazione del settore privato. Lungi dall’essere condizione favorevole è invece il contrario. Intanto aumenta la disoccupazione, cresce il precariato con leggi sbagliate che hanno prodotto il peggio del peggio. E a Mirafiori, ad esempio, si rischia un blocco sino alla fine del 2013». Le ricette da adottare? «Lo Stato deve continuare a investire e intervenire. A partire dall’istruzione e dalla formzione come sta facendo Hollande. E, a somiglianza dell’amministrazione Obama, con un piano di piccoli lavori pubblici per garantire l’occupazione. Questa egemonia neo liberale sta uccidendo il Paese». 

lunedì 23 luglio 2012

Vento molto forte a Prato, ma nessuno avvisa del pericolo

C'è un vento molto forte a Prato, con pericolo di caduta di rami  e altro, ma la Protezione Civile non apre bocca, e non si leggono comunicati, suggerimenti, consigli sul sito internet del Comune, che si dimostra solo veicolo di propaganda politica della maggioranza e non al servizio della gente!
Sono già tutti in ferie?
Qui sotto ho copiato la pagina alle ore 15,51 di oggi.


Protezione Civilelogo della Protezione Civile del Comune di Prato
Assessore Protezione civile: Dante MondanelliStruttura Organizzativa del Comune di Prato

Protezione Civile del Comune di Prato

La protezione civile è un sistema di enti, istituzioni, aziende ed organizzazioni che operano ciascuno nel proprio campo di competenza, sotto la direzione del Sindaco, garantendo insieme l'azione completa per il soccorso durante un evento calamitoso per il superamento dell'emergenza.
23 luglio 2012 - ore 15,51

Nessuna allerta segnalata a Prato dalla Protezione Civile Regionale

Basta col karaoke, basta con il 'canto e consumo'

Sinceramente non ne possiamo più di tutti questi provetti cantanti che, ai circoli Arci, Acli, nei locali all'aperto alle feste private ovunque ci assalgono con le loro orrende voci e la loro smania di cantare diffondendo ovunque stecche stonature, di tutto. E a volume altissimo.
I circoli e i locali li tollerano perché fanno venire gente. Più c'è musica, e soprattutto ad alto volume, più c'è gente e più si fanno affari.
(Non lo sanno anche le formiche che anche i pub, i supermercati, i ristoranti, eccetera? La musica come strumento moderno del consumo?)

Ma  sempre più gente non tollera il canto-consumo. La musica-consumo. Quella ad alto volume, che spesso si unisce a quella 'facile'.

Quanto meno i volumi vanno abbassati.

Ricordo quando i vecchi cantavano. Ero piccolissima.
La gente si ritrovava, d'estate davanti al fuoco e inverno sull'aia, e potevano cantare soltanto coloro che erano capaci di suonare, cantare o improvvisare di poesia.

Rigorosamente senza microfono. Rigorosamente senza urlare.

Non si tratta di nostalgia; si tratta di buona educazione, di sapienza, di emozioni.

Così non si dà valore a chi studia, a chi ha talento, a chi ha cose da dire e sa dirle ed esprimerle, e si diffonde un'idea dell''arte democratica' che invece è facile, brutta e dittatoriale. E soprattutto consumistica.


Decalogo contro un mondo di m...a

1.   Sopravvivere in questa m...a che ci circonda.
2.   Sopravvivere bene cercando di allontanarla più possibile.
3.   Allontanare chi ci sguazza e la nutre.
4.   Mettere qualche fiore sul davanzale, nonostante il fetore collettivo.
5.   Fare l'amore con chi non ne è contagiato o con chi ne è contagiato il meno possibile.
6.   Fare l'amore in un luogo dove non ci sia.
7.   Non connettersi via internet con queste m....e che di solito non connettono.
8.   Sognare un altro colore dal marrone e tingere la casa di un altro colore.
9.   Non dire che non c'è quando invece c'è.
10. Lavarsi, fintanto ci sarà l'acqua.

venerdì 20 luglio 2012

Domenica 22 luglio 2012 non perdetevi CENTURIONE

Al Pereto del Teatro La Baracca, ore 21,30, con ingresso libero. 
Chi vuole può fare una offerta al teatro.
(nella foto Gianfelice D'Accolti)


In caso di maltempo lo spettacolo avrà luogo in teatro.

I politici locali: questi fantasmi

La rarefazione della presenza dei 'politici' locali, è impressionante.
Questi, nel piccolo, si comportano esattamente come quelli nazionali, a scala ridotta.

In questi anni dei politici e amministratori eletti e non in giro se ne sono visti ancor meno degli anni passati.
A tal punto che uno si chiede se siano reali o meno.

Questa gente non ha la minima idea del territorio, e si mostra solo su VIDEO, su GIORNALI, in CONFERENZE STAMPA.

Sono lontani dalla gente come la Terra da Plutone.

Questi politici fantasmi, inconsistenti e vacui, sanno praticare solo la pubblicità di sé; in questi ultimi tre anni  è stato ancor più evidente.

Naturalmente questi che comandano ora, sia a livello locale che nazionale, sono destinati a scomparire, loro lo sanno; tuttavia in quanto fantasmi daranno fastidio e ci faranno un po' paura, di notte, muoveranno qualche tavolino o sposteranno sedie. Svuotando la cassa, of course (sintagma inglese che sembra significhi 'di corsa').

giovedì 19 luglio 2012

L'arguzia linguistica dei pompieri spagnoli


Traduzione 'facile' e corrente della scritta di questa foto dei pompieri di Madrid:
"Dopo tanti tagli,  in mutande siam rimasti".

Traduzione più volgare e moderna, ambigua, che non si cura dell'etimo della parola:
"Taglia e ritaglia, c'è rimasta sol la 'palla' "

Traduzione filologica e un po' chisciottesca:
"Taglia e ritaglia, ci rimane la pellaccia".

I cinesi e il costo del lavoro

Dopo la recente nascita della prima filiera tessile cinese, con l'acquisto di una tintoria, i tintori pratesi accusano i cinesi di fare affari solo grazie all'abusivismo e al lavoro a nero. 

Che loro fanno miracoli solo grazie a questo. E' una vecchia storia.

Che il lavoro a nero sia diffuso, e che lo sia stato diffusamente, anche fra gli italiani, anche per esempio in questi giorni nelle località di mare, dove molti stagionali lavorano praticamente a nero, LO SANNO TUTTI.

Se va bene, se si trova il datore di lavoro onesto, ti chiede di dichiarare meno, per pagare meno tasse.

Sarebbe così semplice cambiare le regole, ridurre gli oneri sociali e far sì che tutti li paghino correttamente. Cambiando il carico del costo del lavoro, ci sarebbe semplicemente più lavoro.
Il fatto che non si faccia, fa pensare che non si vuole regolarizzare il sistema, che si vuole continuare a farlo vivere così, 'abusivo' e  con un lavoro 'schiavizzato'.

mercoledì 18 luglio 2012

Panariello, cantore di Cenni

Ieri a Prato il concerto di De Gregori.  Io non c'ero.
Però mi hanno riferito che era presente Panariello, il quale sarebbe salito sul palco e avrebbe tessuto, scusate il verbo archeo-pratese, le lodi sul sindaco Cenni prima dell'ingresso del cantautore.
Non posso dire se abbia lodato il sindaco come organizzatore di eventi speciali per Prato oppure come politico (?).
Riferiscono che le parole del 'comico' siano state seguite da un timido applauso.

Intanto, mentre Cenni, presente al concerto, veniva omaggiato da Panariello,  nella zona del Soccorso invano si aspettava il sindaco per discutere di uno dei problemi della città, il paventato sovrappasso sulla Declassata, che i cittadini vogliono scongiurare. 

Mi sembra opportuno, vista l'occasione, pubblicare una vignetta satirica di "Lello", che avevo ricevuto qualche tempo fa, sul nostro sindaco...

La favola del risparmio

Copio incollo qui di seguito "la favola del risparmio" inventata dai politici (?) e amministratori (??) del Comune di Prato per ridurre l'informazione culturale del sito internet comunale. Come potete leggere, sono salvati gli eventi di 'particolare rilevanza' (sic! cioè quelli che organizza l'assessorato alla cultura, pensate un po') e le comunicazioni periodiche (le newsletters) sono eliminate eccetto...quelle partorite dall'Assessorato stesso.
Intanto "la favola del risparmio" non riguarda tutti e prevede grandi concerti, buon dispendio di danaro a destra e a manca, in particolare proprio nella pubblicità e nel settore amministrativo, con una grave flessione nell'offerta di sostanza e significativa, con un impoverimento culturale delle periferie e conseguenti aggravi di problematiche sociali. 
Questa è  la comunicazione ufficiale del servizio "Punto per Punto":
Gentile utente,
La riduzione delle risorse economiche a disposizione dei Comuni sta imponendo delle scelte obbligatorie per quanto riguarda i servizi che l’Ente è in grado di garantire ai propri cittadini.
Per non incidere sui servizi essenziali (asili nido, refezione e trasporto scolastico ecc.), si è preferito ridurre il costo dei servizi che non rientrano tra le funzioni istituzionali del Comune. Rientra in questa categoria la banca dati del tempo libero per la quale è stato deciso di semplificare l’archivio inserendo solo gli eventi di particolare rilevanza che si svolgono nel territorio comunale.
Questa decisione da un lato non riduce la qualità del servizio offerto dato che gli eventi più significativi saranno inseriti, dall’altro riduce il suo costo attraverso l’eliminazione di alcune  newsletter (“Rassegne  estive”, “Cosa fare nel week end” che rimane solo nell’opzione “Tutti gli eventi”)
Nei  prossimi giorni sarà definitivamente interrotto l’invio delle predette newsletter.
La sospensione delle newsletter non comporta l’automatica eliminazione degli  utenti iscritti in quanto, con la stessa registrazione, è possibile anche usufruire degli altri servizi messi a disposizione dei cittadini (es: iscrizione ai concorsi del Comune, ai corsi delle Circoscrizioni, ecc..)
Chi desidera cancellarsi potrà comunque farlo in maniera autonoma da questa pagina:
In alternativa è possibile sottoscrivere una o più delle altre newsletter offerte dal servizio Puntoperpunto accedendo al proprio pannello di controllo:
Ricordiamo infine che da qualche mese è attiva la nuova newsletter del Portale della Cultura:
per iscriversi è sufficiente inserire il proprio indirizzo e-mail.
Ci scusiamo con tutti gli utenti, nella speranza che possano comprendere e condividere le motivazioni alla base di queste scelte.

martedì 17 luglio 2012

Torna "Centurione" e...ne parla perfino il 'Corriere'!

Domenica prossima, 22 luglio ore 21,30, al Pereto del Teatro la Baracca si replica "Centurione", la commedia che ho scritto e che Gianfelice D'Accolti recita magistralmente.

Lo scrivo non solo per informare, ma perché è proprio di queste ore la notizia che i 'veri' centurioni si sono organizzati e si sono rivolti alla famosa avvocato Bongiorno per tutelare i propri 'interessi'.

Ancora una volta il nostro piccolo teatro è 'grande' nel focalizzarsi sui problemi attuali.
Sono orgogliosa di questo.
Dimenticavo: il costume di Centurione è della Sartoria Monaco di Agliana; gli stornelli in romanesco, come d'altronde è in romanesco anche il testo, li ho composti e li canto io.

Venite a trovarci: l'ingresso è libero; chi vuole può fare un'offerta al teatro.


Mentre il Teatro di Volterra crolla...

Mentre il Teatro di Volterra crolla e non è più agibile per spettacoli teatrali, in Toscana si parla di potenziare l'Aeroporto di Firenze, di Alta Velocità e di costruire terze inutili corsie alla Firenze-Mare (A11).

Meno male che abbiamo i grandi attori del passato, come Fo e Albertazzi che lanciano strali contro le varie amministrazioni distratte che hanno lasciato il teatro, costruito da Vitruvio pare, nell'incuria più totale, altrimenti con questi amministratori non si sentirebbe che parlare di pista convergente e divergente, di numeri, di 'grande attesa per' eccetera eccetera.

Hai visto, gli attori, se punti e pungolati nel loro interesse, anche loro si mettono anche a fare gli intellettuali.


venerdì 13 luglio 2012

Intellettuali e potere

Come ho potuto dimostrare, per chi abbia seguito le piccole vicende che mi vedono coinvolta e di cui racconto in questo blog, e che tuttavia sono emblematiche della situazione attuale,  il Potere reagisce sempre, in maniera sciocca e brutale il più delle volte, o anche ridicolmente stizzito, alle critiche, che non sopporta.

Soprattutto se le critiche sono frutto di pensiero autonomo, intellettuale, se escono fuori dal campo del gioco delle squadre contrapposte di partito e dei padrini,  ah , quelle proprio non le tollera e allora si muove maldestro e nervoso e con la penna cancella chi ha osato esprimersi.

Si tratta anche di invidia, non solo di censura politica.
E’ bene dirlo, perché ogni volta che esprimiamo un giudizio politico, dimentichiamo di considerare che in certi contrasti c’è anche un aspetto psicologico.
Le lotte che conduce il potere a qualsiasi livello, non solo verticale ma anche orizzontale, hanno anche una base sull'invidia.
Chi detiene il potere invidia l’intellettuale e il suo pensiero autonomo, la sua capacità di 'creazione'.

Perché si sa : chi ha una carica, qualsiasi essa sia, piccola o grande, non può avere, posto che possa nascere in lui (o lei: nei modismi del dominio la femmina imita volgarmente il maschio) in quanto ne abbia le capacità,  un pensiero autonomo o creativo. Almeno nella situazione politica e con gli attanti della attuale 'favola'.

In particolar modo oggi il Potere non è più abituato alle critiche degli intellettuali, quelli solitari e non protetti dal partito e dai padrini di cui dicevo prima tanto per intenderci,  anche perché pensatori autonomi non esistono quasi più; non può più esistere chi pensa con la propria testa, in primo luogo perché il pensiero unico è diventato assolutistico anche grazie all'autocrazia dei mezzi di informazione, e poi non è concesso: chi lo fa, rischia letteralmente la vita. Perde il lavoro, e gli stessi amici lo scansano, non lo 'difendono'. Al massimo commiserano, ma in silenzio e lontani dalle stanze del potere per non essere ascoltati.

Mi piace regalarvi per l’estate un bel passo di Solzenicyn, che calza con quanto ho scritto:

“Col passare degli anni ho riflettuto sulla parola intelligencija. Piace a tutti ritenersi suoi membri, eppure non tutti lo siamo…Fa parte dell’ intelligencija chiunque non lavori (e tema di lavorare) con le braccia. Vi sono capitati tutti i burocratici del partito, dello Stato, dei sindacati e quelli militari. Tutti i contabili e i ragionieri, schiavi meccanici del Debito e Credito. Tutti gli impiegati delle cancellerie. Con tanta maggiore facilità vi si includono tutti gli insegnanti (anche quelli che non sono nulla di più di un manuale parlante e non possiedono nozioni personali, né una visione dell’educazione). Tutti i medici (anche quelli capaci solo di fare ghirigori con la penna su un’anamnesi). E senza l’ombra di esitazione vi si include chiunque bazzica le redazioni, le case editrici, gli stabilimenti cinematografici, le filarmoniche, senza parlare di chi pubblica le proprie opere, gira film o suona il violino.
Invece nessun di quegli indizi permette di ritenere una persona membro dell’ intelligencija. Se non vogliamo perdere il concetto non lo dobbiamo sminuire. L’intellettuale non è definito dalla sua appartenenza a una categoria professionale né dal genere di occupazione. Neppure una buona educazione o una buona famiglia allevano necessariamente un membro dell’ intelligencija. Un intellettuale è colui il cui interesse e desiderio di vivere il lato spirituale della vita sono continui e costanti, non indotti da circostanze esterne, anzi a dispetto di queste. Un intellettuale è colui che sa pensare in modo autonomo”.

Cioè un essere in via di estinzione.
Oppure un essere che nel futuro è destinato a vivere in neo-catacombe.

giovedì 12 luglio 2012

Censura come politica culturale

Dopo il mio articolo sulle manovre in materia di pseudocultura, che Il Tirreno ha pubblicato, e dopo aver preso le difese di Diego Blasi nella lettera al Cenni, la risposta, pur misera ma c'è, è quella di venire ancora una volta cancellata dalla newsletter, per cui ora nemmeno più esisto nell'inconsistenza del cavo o dell'etere.

Il mio spettacolo di canzoni di domenica 15, non esiste.
Si chiama censura. E danno economico. E' un fatto grave.
Ecco la politica culturale a Prato.

La signora Beltrame, che legge costantemente questo blog, cosa risponde?

Qualcosa di simile, e ben più in grande, fece Berlusconi nei confronti di Biagi, Santoro, Luttazzi in televisione...


mercoledì 11 luglio 2012

Lo stagista cacciato dal Sindaco 'civico'

Sul giornale "Il fatto quotidiano" è stato pubblicato un articolo di Sara Nicoli sulla vicenda dello stagista 'cacciato' dal Comune di Prato  (è Diego Blasi di Assemblea Libertà e Partecipazione), che ha causato l'ira del Sindaco. In un incontro qualche giorno fa Diego me ne aveva anticipato i contorni. Vendola si è arrabbiato con Cenni. (Fra i due non corre buon sangue visto che qualche giorno fa Cenni ha querelato Vendola per averlo definito bancarottiere  a un convegno al Cinema Terminale di Prato dove proprio Diego Blasi era il moderatore).
Il Sindaco ha inviato una lettera al giornale http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/10/prato-criticava-il-sindaco-cacciato-lo-stagista-di-sinistra/289441/ e io ho scritto un commento, in risposta alla lettera del Sindaco, il quale continua a definirsi 'civico', e che qui trascrivo:

Signor Sindaco: cosa vuol dire essere un sindaco 'civico'? Ogni volta che può usa questa espressione in maniera fuorviante. Lei non avrà tessere di partito, però appartiene ben chiaramente all'area del Centro Destra. Certo non è una colpa, ma è la verità. Con questa storia del 'civico', quest'uso distorto del vocabolo, Lei ha attratto su di sé anche gente stanca e delusa e ancor di più da una pessima e asfissiante gestione della cosa pubblica della presunta Sinistra; oppure gente che ha creduto alla sua 'civicità' e a suo tempo le ha dato il voto credendo alle sue parole. Addirittura Lei ha causato anche la spaccatura fra i 'grillini', perché, fatto unico e molto poco grillino, a Prato c'è stata una parte che l'ha sostenuta pubblicamente! E ora invece che un gruppo rappresentante del Movimento Cinque Stelle, ne abbiamo due!
Lei è un sindaco 'civico'? 
E allora invece di buttare i soldi nelle riunioni spettacolari e propagandistiche del "Pratoincontra", strombazzate dai media, con tanto di costosi manifesti pubblicitari per la città, perché in questi anni non s'è fatto vedere 'civicamente' in città, fra la gente? E' andato alle cene dei suoi sostenitori, a qualche incontro 'blindato', ma fra la gente non s'è mai visto: come d'altronde non si vedeva il sindaco precedente, il sig. Romagnoli, anche se era d'altro colore politico. In questo senso c'è stata continuità.
La percezione che noi abbiamo di Lei, in realtà non è affatto 'civica'.
In merito a questo episodio, per cui ora si difende, dalle sue parole risulta che questo Comune di Prato abbia cose da nascondere, cose delicate, riservate; informazioni che i cittadini non sapranno mai, decisioni che sono prese sulla loro testa? Di cosa si tratta?
E la trasparenza? Non è diritto dei cittadini conoscere quello che fate, come lo fate?
E infatti non lo sappiamo. Cosa fate, come gestite questa città?
Vediamo solo la propaganda che mettete in campo, una parte della quale organizzata dall'assessore alla sicurezza Milone con i suoi sequestri ai capannoni dei cinesi tenuti in condizioni disumane, o con eventi 'speciali' quanto mi permetta di dire insignificanti per la rinascita della città, per il suo recupero dopo anni di crisi non solo economica e non solo dovuta all' 'invasione cinese', come il ritorno del gioco della 'Palla Grossa', una brutta copia del Calcio Fiorentino, mentre Prato avrebbe bisogno di ben altri interventi, di una politica di recupero su tutto il territorio, un piano per la rinascita dopo che per più di un secolo è stata consumata e stremata dall'industria tessile, di cui ora rimangono i capannoni vuoti che i pratesi affittano ai cinesi, altrimenti non sanno cosa farci, non sanno come campare.
Vede, Le sue parole confermano la distanza che c'è fra la gente e la gestione della cosa pubblica, non la sua 'civicità'.

E' un fatto, tuttavia, che parlare, esprimersi, confrontarsi, opporre alla mentalità dominante la propria idea eccetera costituisce, a tutti i livelli ormai, una colpa; il risultato è qualche forma di nuova, moderna e molto ben celata persecuzione (questa aperta e frontale nei confronti di Diego è un caso abbastanza raro, piuttosto è usato il silenzio, la finta indifferenza, il 'confino in città’), e la fanno pagare in qualche modo. 

martedì 10 luglio 2012

La gran puttana

Questo è il testo di una mia canzone che canterò domenica 15 al Pereto del Teatro La Baracca.
 Stiamo vivendo un periodo buissimo, senza libertà, senza prospettive, soffocati quasi del tutto.


C'era una volta una gran puttana
aveva il regno in un altana
era un'artista di pelvimetria
la dava a tutti con gran maestria.

Diceva: l'arte, la...roba è mia!
Non si curava del bello o brutto
diceva intasco il mio diritto
Sto coi potenti mi perdonate
che, vi fa schifo? non mi guardate.

Era davvero una gran signora
che fornicava senza misura
Di te m'importa un bel fico secco
c'era stampato nel sorrisetto

ma non si finiva di leggerlo tutto
che ti trovavi sedotto a letto.

Così dandola a destra e a manca
rimase incinta di quel gran signore
il più potente, e la fece franca.

Ma cosa sono questi pruriti?
Fate sporcizie con i mariti
le mogliettine fornicatrici!

Io sono donna, ma anche maschio
quello che posso io te lo raschio
esser puttana ce l'ho nel cuore
è il destino il  fornicatore!

Il sesso disse è solo un dettaglio
e con in braccio il neo marmocchio
con un sorriso, strizzando l'occhio
fermò il ciuffo ribelle al fermaglio.


Così dandola a destra e a manca
la gran puttana diventò santa,
visse a lungo e riverita
molto compianta la dipartita.

lunedì 9 luglio 2012

Protesta nei confronti del Comune di Prato


Dato che la mancata  inclusione, nella brochure cartacea delle attività culturali della Pratestate 2012, degli eventi non gestiti direttamente dall'ente pubblico, insieme all'eliminazione della rubrica informatica "Tempo Libero",  è stata una mossa infausta e discriminatoria dell'assessore  Anna Beltrame (c'è una interrogazione comunale al riguardo),  che  causa un  indubbio danno economico al Teatro La Baracca, chiediamo:
il ripristino di un minimo di giustizia, per cui dato che c'è stato un danno nei confronti di una attività culturale cittadina e possibilmente di altre- le cui manifestazioni non gravano sulle casse comunali e sono offerte a ingresso libero-, le comunicazioni delle relative attività debbano essere date anche tramite la rinascita della rubrica  "Tempo Libero" del sito internet del Comune di Prato, che è praticamente scomparsa con la scusa della mancanza di danaro, o tramite comunicazioni ad hoc sullo stesso sito.
Tuttavia, dato che i cittadini pratesi ancora si informano attraverso lo strumento cartaceo, il danno economico che ne è derivato al Teatro La Baracca non potrà essere compensato  in nessun modo per l'estate in corso, nemmeno con inserimenti all'ultimo momento nelle newsletters settimanali per opera dell'assessorato stesso. 
Il danno naturalmente è anche nei confronti dei cittadini che si vedono privare del diritto all’informazione che, come quello al lavoro e alla cultura, è diritto tutelato dalla Costituzione.
La valorizzazione della cosiddetta pratesità e dei talenti pratesi che mette in campo la giunta Cenni sembra essere esclusivamente di parte e sommamente arbitraria.

Teatro La Baracca, Prato


Riduzione dell'archivio e delle newsletter (giugno 2012)

La riduzione delle risorse economiche a disposizione dei Comuni sta imponendo delle scelte obbligatorie per quanto riguarda i servizi che l'Ente è in grado di garantire ai propri cittadini. Per non incidere sui servizi essenziali (asili nido, refezione e trasporto scolastico ecc.), si è preferito ridurre il costo dei servizi che non rientrano tra le funzioni istituzionali del Comune.
Per tagliare i costi dei servizi non essenziali, è stato deciso di semplificare l'archivio del tempo libero, inserendo solo gli eventi di particolare rilevanza. 
Gli eventi più significativi continueranno ad essere inseriti ma saranno eliminate alcune newsletter specifiche come le "Rassegne estive" e "Cosa fare nel week end" (rimane solo nell'opzione "Tutti gli eventi").

venerdì 6 luglio 2012

Gonfienti e la "via del commercio"

Sull'annuncio di questo ennesimo evento insostanziale sull'etrusca Gonfienti dato dalla ispettrice Poggesi in occasione della presentazione della Carta Archeologica Provinciale di Prato (costata, sembra, 80-100 mila Euro!) di una mostra 'spalmata' sull'intero Centro Italia, che nel 2013 dovrebbe illustrare l'esistenza della 'via del commercio' dalla Toscana verso Nord, ossia di una strada attraverso la città etrusca di Gonfienti e la Val Bisenzio fino a Marzabotto, due amici mi hanno chiesto come mai non avessi scritto nulla sul blog.
Non ho scritto certo per paura d'essere censurata, perché la censura ce l'ho dal 2008, la fatwa sul Laris Pulenas che ha dato inizio alla mia battaglia per Gonfienti, ossia l'allontanamento dai circuiti regionali e non solo, un marchio negativo che non si toglierà tanto facilmente. In realtà mi sembra di aver già scritto molto, per questo l'intervento, che copio di seguito in carattere nero, l'ho tenuto qualche ora nel cassetto.
Voglio solo aggiungere una precisazione, una volta per tutte: la rappresentazione del Laris Pulenas a Poggio Castiglioni nel 2008 ha dato la stura a una serie di scopiazzature maldestre sul cosiddetto "teatro archeologico" da parte di gente che non possedeva né possiede motivazione etico-politica, oltre alla mancanza di preparazione specifica o qualità drammaturgiche o attorali. Insomma, si sono presentati spettacoli (come accade anche per l'anniversario del 500 anni del Sacco di Prato) d'occasione, calati dall'alto, ordinati come il pesce alla Coop. Non è un caso che la rassegna "Archeologia Narrante" della Fondazione Toscana Spettacolo sia nata solo nel 2008 (proprio in coincidenza del nostro debutto annunciato da tempo) con la collaborazione della Soprintendenza Fiorentina. Naturalmente il mio,  e nostro,  Laris Pulenas è stato estromesso da tutto per la nota questione, ma anche perché alcuni di loro si sarebbero sentiti, come sono, piccini picciò.  In sostanza rivendico primogenitura, qualità e originalità.

Che cosa dire su questo nuovo parto nominale della "via del commercio"? La strada in questione (un pezzo della quale, che era stata trovata,  è stata  risommersa per sempre da metricubi di cemento!) ha avuto veramente queste specifiche caratteristiche (e senz'altro sì, dato che le strade si utilizzavano certo per trasportare merci!, oddio, ma siamo all'archeologia dell'ovvio!) o è solo un titolo ad effetto con cui si continua a giustificare la costruzione dell'Interporto e dello scempio sulla Piana di Firenze Prato Pistoia?
Già a suo tempo, a un convegno del 1 febbraio 2010 alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano, la signora Poggesi con le sue parole ammantate d'aura specialistica in qualche modo giustificò il mis-fatto che sui ritrovamenti etruschi e non solo si fosse costruito un inutile e oneroso Interporto della Toscana Centrale: 
"Come diciamo sempre, prima dell'Interporto della Toscana Centrale c'è stato l'Interporto degli Etruschi...proprio a metà del VI secolo si riconverge di nuovo verso i collegamenti interni e riprende di nuovo forza questa viabilità, e si costruiscono, da un lato Gonfienti, dall'altra parte Marzabotto, che vengono fondate in contemporanea a controllare questa arteria molto importante che univa il sud dell'Italia meriodionale con il Nord conosciuto allora. Questi questa era l'ubicazione di Gonfienti, d'essere un luogo strategico. Questo luogo ancora oggi è strategico....aTtraverso l'aeroporto, l'Interporto, autostrade, si sta adesso parlando di una terza corsia...quindi rientra a tutti gli effetti in un coNtesto estremamente moderno pur essendo un contesto storico, un contesto antico...(L'intervento completo in Gonfienti, storia di una battaglia, pp. 109-116).
E' a dir poco stupefacente che una Soprintendenza, tramite una sua dipendente, si esprima con queste parole dando manforte alla distruzione ambientale, storica, culturale in atto in nome di uno scellerato sviluppo che ci sta portando allo sprofondo.

Ciclabili a Prato: la farsa continua


Leggete l'articolo sotto: a parte l'autopromozione di Mattei alla Festa del PD (non ditemi che  l'ex sindaco per due volte dal 1995 al 2004 si candida a sindaco per la terza!),  le sue parole sanno di beffa e la giunta Cenni appare come la peggiore che abbiamo finora avuto sotto questo profilo. Come ho già scritto, si tratta di una giunta 'vecchia', autoreferenziale, incapace di un cambiamento serio come metter mano a una mobilità alternativa. Una giunta che la pressione economica e sociale di questi ultimi due-tre anni anni, nonché l'urgenza di un rinnovamento culturale, ha reso già 'passata'.  

"Mattei: più sostegno alle piste ciclabili
PRATO «Il lavoro delle giunte precedenti continua ad essere ignorato dal centrodestra e una dimostrazione tra le tante deriva dalla mancanza di decisioni incisive sulla promozione della mobilità sostenibile, tema più attuale che mai». Con queste parole Fabrizio Mattei, ex-sindaco di Prato e attuale consigliere regionale, ha iniziato a descrivere la nuova legge, approvata poco più di un mese fa in Regione, che garantisce due milioni di euro annui per il prossimo biennio e ben l'8% degli investimenti regionali sulle infrastrutture a partire dal 2015. Tutto questo per supportare la crescita della rete di piste ciclabili e per dotare le stazioni ferroviarie di ciclostazioni e di dispositivi che favoriscano l'intermodalità dei sistemi di trasporto. Si tratta di una legge che ha pochi precedenti in Italia ed è la prima volta che una regione concepisce le piste ciclabili al pari di infrastrutture come ferrovie e strade di grande comunicazione. «La rete delle piste ciclabili pratesi venne concepita dalla giunta Mattei ed è a tutt'oggi una delle opere più apprezzate – ha detto Danilo Presentini, presidente dell'associazione Tandem affiliata F.i.a.b., nel dibattito di mercoledì sera moderato da Ciro Becchimanzi - Manca adesso la struttura in grado di far passare la cosiddetta mobilità dolce da un semplice concetto turistico e sportivo, a un modo di spostarsi che migliora la qualità della vita e dell'ambiente, facendo anche risparmiare energia. I ciclisti sono in crescita, questo è indubbio, per questo una politica in questo senso è proprio ciò che ci vuole».All'elaborazione della legge, fortemente voluta da Mattei in qualità di presidente della commissione Trasporti e Infrastrutture, ha preso parte anche la F.i.a.b. (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) attraverso le numerose associazioni affiliate e presenti sul territorio toscano. L'associazione Tandem, affiliata pratese, ha salutato con entusiasmo la legge regionale. Questi i tratti di piste ciclabili ancora in fase di progettazione: collegamento Giardini degli Ulivi - Santa Lucia 1 km 325.000 euro, collegamento Polo Scolastico - Galciana - Torrente Bardena 2,6 km 447.000 euro,Via VII Marzo loc. Galcetello 1,1 km 136.000 euro, Cascine di Tavola, San Giorgio, Fiume Bisenzio 10 km 620.000 euro, Cascine di Tavola e Parco del Bargo.700 m 888.000 euro." (Il Tirreno di oggi, Prato)

giovedì 5 luglio 2012

Avete occhi solo per voi

Forse non avete occhi, amministratori, presunti oppositori.
Dove state in realtà? Chi siete veramente?
Apparite sempre in gruppo, mai singoli. Mai 'sciolti'. Apparite alla città solo se siete sicuri di essere guardati, mentre voi non guardate nessuno, niente.
Apparite solo se c'è pubblico. Parlate se c'è pubblico.

Non  guardate la città, non la girate passo passo o in bici, non ne sentite il lezzo, non ne vedete gli enormi topi, le blatte, il lezzo del guano, l'acqua infestata del fiume, il misero traffico, non vedete l'incuria e ve ne state là, dove di quando in quando, anzi spesso convocate i giornalisti con il fotografo ( "I colleghi giornalisti sono invitati. Si prega di inviare un operatore tv ed un fotografo") per le vostre inutili 'parusie'.

La città  si spenge, demotivata e stanca, mentre voialtri pensate di riconquistare la città e il futuro.
Viene da piangere a vedervi.

Ogni giorno o quasi chiude un negozio. Una piccola attività.

E intanto, come da copione, esaltate il 'volontariato', l'integrazione, gli eventi; snocciolate sequestri  e compitini passati in bella copia annuciandoli nei vostri sgrammaticati comunicati stampa.

La città è sporca. Devalorizzata. I fontanelli pubblici sono disertati, se devo pagare anche lì molto meglio andare a comprare l'acqua confezionata in bottiglie di plastica, tanto chissenefrega della raccolta differenziata, chissenefrega se inquino un mondo che inquina me.

Anche in biblioteca si percepisce questo senso di abbandono, di stanca. I libri non sono nutriti del sudore delle mani. Le cicche persistono per terra davanti all'ingresso. 


Nessuno ride. Nessuno canticchia più.

Un crisi profonda, lacerante percorre le strade, le vie, gli angoli, i campi rimasti, l'acqua, l'aria e intanto voi amministratori, oppositori che fate? ,  chiamate 'i colleghi giornalisti', mentre pensate a come fare, a cosa dire, a organizzarvi per  restare a  galla nelle sabbie mobili del futuro.
Avete occhi solo per voi. Avete orecchi solo per voi.

E noi vi nutriamo, c'è questo accordo, noi vi nutriamo e sopportiamo le vostre debolezze, l'inconsistenza, le bugie che affastellate come carne di kebab, così che un giorno potremo nutrirci dando a voi colpa di tutti i misfatti, potremo mandarvi affanculo con la coscienza pulita, per poi chiamarne altri inutili e spietati come voi. 

mercoledì 4 luglio 2012

Deflazione indotta, ovvero come ti creo lo schiavo

L'avevo già scritto: niente di più comodo che questa crisi per ridurre un popolo in schiavitù.
Si possono 'tagliare' diverse teste, punire e torturare animali fastidiosi eccetera senza versare una goccia di sangue.
Così, tanto per fare un microscopico esempio, mi hanno detto no allo spettacolo sul Sacco di Prato, con la scusa pretestuosa che non c'erano soldi. Naturalmente non è vero. I soldi, anche se meno, ci sono.
E' così che ti costringono ad accettare condizioni di lavoro spaventose.

Quando io lasciai l'impiego pubblico, tanti tanti anni fa, anzi gli impieghi pubblici perché per il teatro ne ho lasciati ben due!, tutti mi dettero della pazza. Avevano ragione, allora, perché gli impiegati pubblici appartenevano alla casta degli intoccabili. 
Che sia tutto cambiato lo si vede dalla faccia degli stessi impiegati, nei loro silenzi, nel loro asservimento all'ente che dà loro lavoro, e non parlano, non protestano, sono ligi come mai.
Guardateli, sono impauriti. Terrorizzati di perdere il posto di lavoro. Già erano schiavi; ora lo sono doppiamente, anzi al cubo.Non è bastato ridurre i benefit, controllare la loro efficienza, i loro giorni di malattia...Ora è necessario essere più incisivi,  ridurre drasticamente i costi, la crisi galoppa, i consumi stagnano, e quindi...via anche  loro. 

Naturalmente lo si fa apposta. E' una deflazione indotta a sommo studio, non solo per rimettere i debiti. Sulla nostra pelle stanno disegnando confini a noi ignoti, e vogliono il nostro silenzio per farlo.

martedì 3 luglio 2012

Sesso in piazza Santa Croce a Firenze

Due ragazzi stranieri (sono sempre gli stranieri che fanno certe 'cose') sono stati ripresi mentre, ubriachi, facevano sesso per terra in piazza Santa Croce a Firenze.
Ricordo scene simili a Londra, e altrove nel Nord Europa ai miei vent'anni: ubriachi fradici, gli amplessisti venivano caricati dalla polizia nei furgoncini e sparivano senza lasciar traccia. Alcuni di loro, una volta smaltita la sbornia, sembra ricordassero il misfatto poco o niente.

Tutto questo fa parte della cultura dello sballo (che qui è sesso, altrove rutto o scoregge, o peggio, violenza), che tanto fa bene alle casse delle industrie della birra e simili e anche a quelle delle rivendite delle belle città d'arte nostrane e d'Oltralpe.

Scandalizzarsi, come fanno certi Leghisti che si approfittano per colpire la Renzità fiorentina, non serve a niente. Servirebbe colpire il sistema economico che fa sì che questi ragazzi, da tanto tempo ormai, sono invogliati a finire come i cagnolini che si inchiappettano felici sotto lo sguardo imbarazzato o divertito dei molti: così appaiono in foto i due giovani amplessisti, senza tanto charme erotico o passionale.

Ma i Leghisti, come altri, sono ben lontani dal minare gli interessi di certe multinazionali del bere, tanto per fare un esempio, o il sistema del divertimentificio, l'unico che sembra continuare ad avere buon fatturato fronte al nulla, delle nostre giovani o vecchie che siano è lo stesso, esistenze.

La festa del PD e la cultura mancante

Se si scorre il programma della festa provinciale del PD di Prato, appare come non mai ricca di dibattiti.
Il titolo è "Riprendiamoci la città e il futuro". Ce la faranno?  Molti i temi affrontati, anche appetitosi come la rete ciclabile della Toscana, ma ne manca uno, importante: la cultura. L'anno passato c'era, quest'anno si salta. I protagonisti (sono chiamati gli 'intervenauti', perché sembrano i protagonisti di una saga alla Star Trek) sono gli stessi di sempre. Però notiamo non solo le assenze di Cenni, normale, ma anche del Gestri e del suo delfino stregato; della signora Magnolfi, sempre presente. I Margheriti, quelli colpiti dal siluro Lusi?
Appare come un buon segno, ma non ci facciamo illusioni.
Mancano i rappresentanti dei grandi enti culturali pratesi, come il MET o il PECCI,  tutti all'ombra cenniana. 
Mancano i temi importanti della cultura.

Ma, detto non tanto per inciso, tutta l'attività culturale pratese è in affanno, nonostante le conferenze stampa, le dichiarazioni, le 'giornalate' si sprechino.
La stessa Pratestate, dicono le voci, quest'anno non piace, o non va.

domenica 1 luglio 2012

I 'diversi' che non guardano la partita

Io sono fra coloro che non guarderà  la finale della partita degli Europei di calcio .
Faccio parte di quell'Italia che non si identifica con la squadra, il calcio mi lascia profondamente indifferente, anzi che mi irrita, perché spesso quando ci sono incontri così 'importanti' devo modificare le date del mio lavoro.
Chi si sente come me, in queste giornate, in queste ore, si sente davvero 'straniero'.
Si sente un 'diverso', schiacciato da un conformismo assoluto, dove non si può fare altro, dove non si può essere 'altri'. Una dittatura del comportamento e del sentire.
I diversi vivono attimi di smarrimento, prima di prendere coscienza di un privilegio altrettanto assoluto del conformismo che li schiaccia, e vivono tempo e spazio in una prospettiva nuova, rarefatta e profonda, da iperrealismo magico.

Al Pereto della Baracca ci sono nuovi 'abitanti', oltre le numerose lucertole che hanno la casa sotto al teatro. Un bellissimo ramarro, vanitoso come un divo, che si lascia guardare a lungo; due cicale testarde che stanno sul pero grande, il cui frinire è in competizione con la voce degli attori, e le lucertole 'mignon', piccolissime e marroni, curiose. Nel pollaio da circa un mese c'è una nuova pollastra, Crestina, dal carattere delicato e mite, che contrasta con quello di Guenda, che l'ha beccata a lungo prima di accettarla nel covo a dormire. 

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.