Questo è il testo di una mia canzone che canterò domenica 15 al Pereto del Teatro La Baracca.
Stiamo vivendo un periodo buissimo, senza libertà, senza prospettive, soffocati quasi del tutto.
C'era una volta una gran puttana
aveva il regno in un altana
era un'artista di pelvimetria
la dava a tutti con gran maestria.
Diceva: l'arte, la...roba è mia!
Non si curava del bello o brutto
diceva intasco il mio diritto
Sto coi potenti mi perdonate
che, vi fa schifo? non mi guardate.
Era davvero una gran signora
che fornicava senza misura
Di te m'importa un bel fico secco
c'era stampato nel sorrisetto
ma non si finiva di leggerlo tutto
che ti trovavi sedotto a letto.
Così dandola a destra e a manca
rimase incinta di quel gran signore
il più potente, e la fece franca.
Ma cosa sono questi pruriti?
Fate sporcizie con i mariti
le mogliettine fornicatrici!
Io sono donna, ma anche maschio
quello che posso io te lo raschio
esser puttana ce l'ho nel cuore
è il destino il fornicatore!
Il sesso disse è solo un dettaglio
e con in braccio il neo marmocchio
con un sorriso, strizzando l'occhio
fermò il ciuffo ribelle al fermaglio.
Così dandola a destra e a manca
la gran puttana diventò santa,
visse a lungo e riverita
molto compianta la dipartita.
martedì 10 luglio 2012
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