martedì 24 luglio 2012

Dov'è la politica a Prato? Se lo chiede anche il Sindaco.

Avevo detto che non avrei più parlato di Cenni, ma mentivo evidentemente.
Qualche giorno fa è  apparsa sul sito di "Pratoreporter" questa lettera di Cenni, scritta di suo pugno, dal titolo: "Dov'è la politica a Prato?"
Effettivamente la domanda è legittima, anche se suona strana detta da chi in questi anni non ha fatto altro che ripetere di "superare le ideologie".
La mancanza di progettualità e di strategia di cui accusa il governo locale di Sinistra, è imputabile allo stesso modo a lui e alla sua giunta.
Il Sindaco parla di una vecchia Prato 'allegra'. Ma cos'è, una favola? Laboriosa era senz'altro, tant'è che si lavorava a nero a più non posso fino agli anni '70 compresi, quando gli industriali pratesi si arricchivano e quando la città si espandeva in modo spropositato, a volte senza regola, sfruttata senza fine, imbruttita dalla speculazione, con un tasso di inquinamento altissimo, basti solo pensare a quello acustico o all'inquinamento delle acque per cui non abbiamo avuto acqua 'buona da bere' dagli anni '60 e ci hanno messo quella presa per i fondelli dei fontanelli pubblici -di cui diversi fuori uso- a pagamento!
Qual è la sua ricetta per Prato? Ne ha mai avuta una? 
Questa  lettera la dice tutta sulla mancanza di una prospettiva politica da parte del Sindaco. O meglio, di una mancanza di prospettiva sostanzialmente diversa da quella avuta per decenni dalla Sinistra locale, che è vissuta proprio grazie agli industriali!
Chi governa, in qualche modo, anche se non può fare un gran che, ha il dovere di averne una. Non si può fare politica solo agitando lo spauracchio cinese, non basta. O dire che si vuol bene alla città di Prato. Questo è un ragionare puerile, non è accettabile.
Il messaggio fondamentale è: non sono colpevole del disastro. Ah, no?
Gli errori di grammatica che ci sono in questa lettera saranno dovuti alla fretta.


"Carissimi, se chiamate la politica, state certi che molto probabilmente, non vi risponderà. I bei giorni felici, del passato, simbolo di una Città, allegra, ospitale, laboriosa, dove si costruiva con il proprio lavoro il proprio futuro, i più bei tessuti nel mondo, un sogno che è svanito, si è spento nel nulla, in una Città accerchiata, ferita, mortificata dalla crisi economica nazionale e mondiale. Le occasioni di lavoro in Città, ormai si contano sulle dita di una mano, molti pratesi, si sono rassegnati all'imprevedibile destino. Una Città che si è risvegliata mortificata, derisa, da una amministrazione di centro sinistra durata oltre 60 anni, incapace di reagire nel suo degrado politico, di assicurare i loro cittadini. Si è consentito che un intero comparto tessile, venisse distrutto. Una Città storica conosciuta in tutto il mondo, ha subito un pesante declino per proteggere l'illegalità e la concorrenza sleale. La profezia si è avverata in pochi anni, certamente ha influito la crisi economica mondiale, che ci ha trovato, come nel resto del Paese, impreparati, indifesi, dalle Istituzioni preposte. Questa Amministrazione, sta portando a termine e correggendo il lavoro condotto e cominciato in malo modo dal centro sinistra. Vent'anni fa' in un mercato dove non s'erano ancora affacciate le nuove potenze. La Cina ha dettato legge nella nostra comunità. Ora siamo veramente alla soglia della povertà, mai conosciuta a Prato. Da grande Città esportatrice di tessuti, siamo diventati una Città di frontiera, che importa tutto quanto dall'estero. La politica, i politici pratesi, hanno sbagliato quasi tutto. I politici con il loro silenzio assenso, hanno favorito la concorrenza sleale, il lavoro nero, il lavoro minorile, l'illegalità diffusa. Hanno scoraggiato gli investimenti di coloro che ancora avevano il coraggio di farlo. Hanno escogitato mille gabilli, trappole, per convincere i pratesi di essere solidali e accoglienti. I pratesi lo sono, e lo sono sempre stati, erano nel giusto e sono tutt'ora nel giusto! Purtroppo, il successo è mancato anche per la pesantissima crisi economica in atto. La politica pratese non ha fatto tanti sforzi, quando la fragile economia è crollata, era troppo tardi per mantenere a Prato un industria tessile capace, preparata e competitiva. Disgraziatamente i pratesi, per necessità e per difficoltà, hanno cominciato a vendere ai cinesi le loro attività, i loro immobili, le loro attrezzature. L'amministrazione e le istituzioni preposte invece di dare incentivi, sono rimaste ferme, hanno chiuso gli occhi e hanno visto chiudere uno dopo l'altro stabilimenti, che hanno fatto la storia in Città, senza muovere ciglia! Non stiamo a fare la morale ai manager industriali, che fanno il loro mestiere, per quanto certi, i vertici Istituzionali avrebbero potuto agire diversamente e risparmiarci una stucchevole retorica politica patriottarda. Diciamolo chiaramente:” è la politica a Prato che non ha fatto il suo mestiere. Per oltre 20 anni ha assistito ad degrado della Città, ha contribuito alla catastrofe della più importante Città industriale d'Italia, senza farsi venire un idea, un progetto, senza studiare una strategia. Ora se la prendono tutti con la nuova amministrazione, guarda caso che opera da solo tre anni. Naturalmente è difficile chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati, e ai guai avvenuti! Ma prima questi signori per 20 anni dove erano? Si permettono ancora oggi in consiglio comunale di disertare ai loro compiti istituzionali di proposta politica. Cari concittadini posso dirvi solo questo, che nessuno ostacolo o avversità mi farà recedere dall'impegno che ho preso con voi per ridare a Prato almeno la fiducia in se stessa, la voglia di lottare e le idee che sempre l'anno contraddistinta. Certo non saranno le opposizioni che disertano il confronto o qualsiasi altra forza politica che intenda differenziarsi o creare problemi a farmi arretrare. Amo questa Città, ho fiducia nel Suo futuro e sono convinto che con l'impegno di tutti riuscirà a risollevarsi e a superare i suoi problemi. Per questo tre anni fa accettai la candidatura a Sindaco. Il fatto che la maggioranza dei pratesi mi abbia dato la sua fiducia, stimola a dare tutto me stesso e statene certi non cesserò un momento di lottare insieme a voi per il bene della nostra cara Prato. Oggi un altro passo è stato fatto. Con il bilancio appena approvato, pur far mille difficoltà abbiamo preso l'impegno di realizzare importanti opere e quel che più conta di tenere l'Imu, (che io continuo a considerare una tassa ingiusta), ai livelli minimo possibili e credetemi non è stato facile.
Un abbraccio a tutti, e chi se lo può permettere, un buon periodo di meritato riposo il vostro Sindaco.
Roberto Cenni."

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