giovedì 14 febbraio 2013

Non saremo più 'teatro a margine'

Ho chiesto un appuntamento a Massimo Luconi, direttore organizzativo del Metastasio, perché vorrei rappresentare Cafiero Lucchesi al Fabbricone, che credo un dramma, anzi una tragedia (non dobbiamo aver paura a usare le parole), che tutta la città deve vedere.
Sto aspettando da giorni che mi dica quando e come.
Gli ho mandato il materiale, tutto. Lo spettacolo costa poco, no? Lo sforzo di un piccolo cachet, per farci guadagnare pochi euri...

E' veramente scandaloso, e diciamo ora basta, essere trattati in questo modo, dall'alto in basso. Come se noi fossimo artistucoli da strapazzo. Umiliati.
Artisti di serie B. C. 

Piuttosto sono altri, artistucoli da strapazzo, a salire su cotanto palco. Purtroppo, purtroppo, purtroppo! Anche perché così si dà ai giovani il cattivo esempio e la cattiva qualità alla città.

Al tempo della Sinistra, stesso copione. Non mi hanno permesso di raccontare la storia dei Celestini, non mi hanno permesso di rappresentare la storia dei Concubini di Prato (se non al Magnolfi o nei circoli, come 'teatro a margine' o nelle rassegne del 'teatro giovane' o panzane simili), e tutte le altre cose che ho messo in scena, senza contare Laris Pulenas, che non hanno nemmeno visto quando l'ha organizzato il Comune nell'estate. Così come non sono venuti a vederlo a Poggio Castiglioni nel 2008.

Come si organizzano le stagioni teatrali senza nemmeno sapere cosa e come succede in città, visto che il mio teatrino sta a così poca distanza dal benedetto e santificato centro? 
Come si organizzano le stagioni teatrali senza nemmeno sapere cosa succede in Regione, eh, signora Patrizia Coletta direttrice artistica della Fondazione Toscana Spettacolo, che ha tradito la promessa della presenza, semplicemente perché non voleva sgradire la sua superiora, visto che su di me c'è il veto per la nota questione della città etrusca? Lei che viene da Torino, non si vorrà certo rovinare per questioni 'locali'...Evviva le pari opportunità e la libera espressione delle idee, oltreché artistica!

Così non può andare avanti. Passi che facciano finta che non esistiamo gli assessori delle cittadelle della provincia perché sono politicamente eretica, coloro che danno spazio ai 'giovani artisti' che sono piuttosto che giovani, estremamente furbi e teatralmente deboli (voglio usare un eufemismo!), passi che vediamo insomma gli asini sul palco trattati come se fossero cavalli di razza, su troppi palchi li vediamo d'Italia!, a questo punto chiediamo lo spazio che ci compete e che meritiamo nel teatro cittadino e regionale, soprattutto  quando presentiamo opere degne e significative.
Non ci basta più, dopo tanti anni e tanto importante lavoro, essere 'teatro a margine".

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