mercoledì 30 aprile 2014

Programmi elettorali: il M5S

Inizierò una rubrica di analisi dei programmi elettorali delle varie liste che si presentano nella mia città.
Iniziamo con quella del M5S, che viene pubblicata oggi, e che si può consultare all'indirizzo:

Ricordo che la candidata sindaco del M5S di Prato è Mariangela Verdolini.

Il programma è dettagliato e interessante, ed è preceduto da una premessa significativa sulle caratteristiche dei candidati, che sono poi quelle che contraddistinguono l'appartenenza a quel Movimento.

Onestà dei candidati, restituzione dei soldi in più o non dovuti, chiamata di esperti, fuori i partiti dalle partecipate...

Mi piace la separazione fra Turismo e Cultura, ma non si dà opportuna rilevanza alla separazione dalle lobbies ed i poteri che occupano certi enti culturali.

Per esempio, dato che si prevede una rivisitazione in chiave di competenza delle partecipate allontanandone i partiti, perché non lo si prevede anche per gli enti culturali e non lo si è scritto?  Ricordo che il Teatro Politeama di Prato è una SpA (leggere la sua storia, c'è anche Roberto Cenni fra i fondatori http://www.politeamapratese.com/memoria.htm) e quindi non si può definire teatro pubblico, (esattamente come il mio, che è privato, ma non è gestito da nessun capitale azionario).
Insomma, ancora non si capisce che dalla gestione degli enti culturali è necessario togliere i partiti e altri poteri a latere, esattamente come per le partecipate?

Molto bene i paragrafi che riguardano la mobilità, l'acqua pubblica e altri, come l'urbanistica, ambiente, energia alternativa, eccetera.

Poco spazio invece per le POLITICHE VENERANDE: i vecchi devono avere lo stesso rilievo dei giovani, in quanto portatori di memoria e saperi eccetera, e devono essere ancor più assistiti, e non solo 'usati', esattamente come accade per le donne.

Non mi trova assolutamente d'accordo poi un punto del "Lavoro e commercio";  questo:

Sviluppo delle relazioni tra scuola superiore, università e impresa con stage mirati e collaborazioni in modo da favorire l'ingresso nel mercato del lavoro dei giovani.

Questo concetto va verso la 'scuola azienda', già introdotto dalla Moratti quando era Ministro dell'Istruzione  di Berlusconi.

La scuola deve poter essere sganciata dal cosiddetto mondo del lavoro, la formazione professionale è altro dalla scuola come formazione dell'individuo e relativa crescita. Altrimenti si avranno solo scuole cosiddette professionali e piuttosto asini in crescita che lavoro, oltre alle  molte persone più infelici. 

Manca un paragrafo dedicato alla periferia della città, tanto importante quanto il centro storico.

Il programma è scritto correttamente e con proprietà, anche se  è contraddistinto da una sintassi ellittica, come spesso accade nei programmi elettorali; è chiaro e facilmente consultabile, con una grafica lievemente naiv.

Voto sul programma nel suo complesso: sette e mezzo/otto.

Il prossimo programma che analizzerò sarà quello di "Scaricare Tutto Tutti" dell'omonima associazione, il cui candidato è Mario Tognocchi.

Serata sulla cultura con i candidati sindaco (2)

Era ben chiaro che Sgarbi sarebbe arrivato, nessuna sorpresa. Lo si sapeva.
Lo aspettavamo, anche non ne abbiamo bisogno, noi cittadini, se non il sindaco e ora di nuovo candidato, per quella idea di cultura che proprio ieri ha comunicato a tutti noi che eravamo ad ascoltarlo.
Prato ha bisogno di una nuova immagine, la cultura è un miraggio di investimento, con Sgarbi appioppato a fine mandato.

E se vincesse Biffoni, che se ne faranno di Sgarbi?
Qualcuno ha provato ieri sera a fare la domanda al Sindaco, ma non c'è stata risposta.

Una volta, a scadenza di mandato, non si facevano simili investimenti. Sono ingombranti.

Cenni è così sicuro di vincere?
E poi, chi gestirà il vate ferrarino? Quale assessore lo potrà affiancare?

Forse era questo era il senso della domanda di Antonella, a cui quasi nessuno ha risposto?

Nella cabina di regia e nella rete che è mancata (mancata!?) in questi anni e che si trova già pronta, Biffoni immagina che nessuno sarà lasciato indietro. Nessuno?
Però qualcuno sembra già stare più avanti degli altri, visto che nel programma c'è scritto chiaro e tondo che una compagnia sarà la più amata, il TPO, da tanti anni sempre presente nel cuore del MET.
Perché tutte questa strana disparità nel pariopportunismo?

E' questo 'accentramento culturale' a Sinistra che il gentile Riccardo Bini vuole combattere? O anche contro quello di Sgarbi, il più accentratore degli accentratori, che ci farà una mostra su Paolo Uccello... e le donne di D'Annunzio! L'accostamento è voluto o casuale?
E' una poco simpatica battuta?
Ah, la città è diventata guascona!

E come sarà difficile ri-trovare l'identità che auspica La Vigna come elemento portante del suo programma culturale!

E la magia turistica si compirà, quella che tutti, tutti indistintamente aspettano come la manna dal cielo, strappando qualche animaletto da turismo in viaggio per Firenze, catapultandolo nella Fattoria Medicea delle Cascine di Tavola risuscitate e...riuscirà nel miracolo dell'immagine, don Vittorio?

Mariangela Verdolini si è detta contro gli eventi spot, e quindi immagino cosa pensi di lui.
Il problema non sarà il dialogo fra le etnie, da lei e dal suo Movimento auspicato, ma fra i potenti, che al momento opportuno li vediamo sempre uscire dai recessi come le penne per le firme. Riusciranno i pentastellati a entrare nel palazzo e a sbaragliare qualche carta, strappare qualche maglia della fitta rete?

Mario Tognocchi ha centrato il problema con la metafora degli spagnoli e dei francesi: noi, che non facciamo parte né dell'uno né dell'altro, non abbiamo nessuna speranza di entrare nelle grazie di  chicchessia, elemento essenziale per fare cultura, e noi resteremo indietro. Bombardati e saccheggiati.
E' stato chiarissimo ieri sera, e nessuna presenza ci potrà illudere del contrario, caro Fulvio.

Manuela Biliotti del M5S ha fatto una bella domanda su Gonfienti, dove nessun candidato sembra essere passato ultimamente, e forse mai. Nessuna risposta, infatti.
Ma dov'è Gonfienti, dov'è, in che luogo di Prato?
E' stato detto e sentenziato che a nessuno interesseranno i quattro sassi per terra, a nessun animaletto turistico portatore di ricchezza. E' stato detto o non è stato detto, e che è meglio guardare lassù sulla Calvana, proprio in quel luogo dove io ho recitato qualche anno fa con il "Laris Pulenas", dove si trovano così tanti tesori archeologici nascosti?
Lassù e non laggiù, dove c'è Interporto.
La favola continua.

Investire nella cultura popolare, va bene. Lo ha detto Bonini, uno dei pochi  a parlare anche di istruzione. Ma la cultura popolare non produce più teatro vernacolare. La "Gallina vecchia" ormai è stata spennata. E' finito quel tempo. Il popolo non produce più cultura. Come fa? Tramite facebook, oppure twitter? O con il blog? Però il giovane candidato dà fiducia, in qualche modo è una speranza.

Gisberto Gallucci è impaziente, vuole subito la nazione umana universale. Quale cultura sarà quella capace di arrivarci prima?
Per ora la strada è lontana, scorciatoie non sono segnate sulla mappe.

Intanto, nonostante ci fosse un posacenere accanto all'ingresso del teatro, stamani la pubblica via davanti era cosparsa di mozziconi di sigarette.


Quale cultura vuole questo popolo che non produce più cultura? Quella ammaliatrice di Cenni, che dopo la mostra del Pretorio (Officina Pratese) ha trovato il modo di catturare consenso, oppure quella registica del Biffoni, dove tutti siamo immersi nella rete e dove il pesce grosso ha già mangiato quello piccolo visto che le maglie sono strettissime e non può scappare?

Quale cultura vuole questo popolo? Popolo? Non ci dev'essere più, visto che nemmeno più si vedono agli incontri sulla cultura i vecchi Sinistrardi che dicevano di rappresentarli.
Eh, ma non c'era il marchio. Il doc sinistro a garanzia. Eh.

Ma la vuole veramente, il popolo, la cultura? Candidati, vi sforzerete invano? E se non fosse soltanto colpa vostra, ma anche nostra? Oppure bastano gli eventi, le mostre, i mostri, i don e le donne, le visionarie di luci per passare il bel tempo, qualche concertone in piazza e qualche sparso spicciolo che possono, possiamo catturare ogni tanto e mettere in saccoccia, o in bocca, per tacere?


martedì 29 aprile 2014

Serata sulla cultura con i candidati sindaco (1)


Non era per nulla scontato che all'incontro ci fossero tutti i candidati (eccetto Rubino) e, soprattutto, così tanta gente. Troppa per la capienza del teatro, tanto che abbiamo dovuto aprire  le porte di sicurezza. Alcuni assistevano al dibattito dalla strada riparandosi dalla pioggia con l'ombrello.

La serata è stata dunque riuscitissima intanto per l'affluenza di pubblico, serata che, voglio sottolineare, è stata la prima sulla cultura; con candidati sindaco poi, credo non sia  stata mai realizzata, almeno a quanto mi risulta e per quanto ho potuto verificare.

Ai candidati avevo inviato già inviato le 10 domande previste, ma al momento di riformularle ho pensato di accorparle, per dare più spazio al dibattito con il pubblico, cercando insomma di ottimizzare il tempo. Per rispondere i candidati avevano un tempo preciso,  che quasi tutti hanno rispettato.
Anche questo modo di procedere, qualcuno mi ha detto, era nuovo. Nessuno aveva mandato loro domande in precedenza per non arrivare impreparati all'incontro. 

D'altronde un candidato non è un tuttologo, e dato che la cultura è un argomento molto complesso e sfaccettato, era obbligo farlo.

I candidati sono stati, eccetto Cenni impegnato in una cena, puntuali.

Abbiamo iniziato alle 21, 27.

Dopo la mia breve introduzione, in particolare sul modo in cui si sarebbe svolta la serata e un breve accenno al Teatro La Baracca, ho iniziato a porre le domande.

All'inizio i candidati hanno avuto difficoltà ad attenersi al tempo imposto, ma dopo un po' l'andamento è stato più  scorrevole.

A parte qualche momento di tensione, in particolare fra Gisberto Gallucci e Cenni sulla Torre al Vento; e fra Tognocchi e Biffoni in merito alla celerità della presentazione del programma;o fra Bini e Biffoni, la serata è seguita abbastanza tranquilla, anche se tesa e, sul finale, più movimentata.

Abbiamo terminato verso le 00,20.

Da un punto di vista formale della comunicazione, e ora analizzo solo questo punto, per energia e novità espressiva Mario Tognocchi è risultato senza dubbio il più vivace, pur tornando sempre sul concetto dello 'scaricare tutto tutti'; insieme a un convincente Riccardo Bini, che non conoscevo.
La più precisa e concisa nelle risposte, senza dubbio Mariangela Verdolini.
Cenni ha mostrato di aver affinato la sua eloquenza, anche grazie all'esperienza di questi anni e alle informazioni in suo possesso come sindaco. 
Matteo Biffoni è più bravo ed energico nel rispondere a ruota libera, come è risultato chiaro nell'intervento finale,  piuttosto che nelle singole domande.
Anche Emiliano Bonini è stato una sorpresa, sicuramente un candidato preparato, un buon 'acquisto' degli Indipendenti per Prato.
Carlo La Vigna ha tenuto testa all'argomento, pur non essendo non il suo privilegiato come ha onestamente dichiarato. Gisberto Gallucci si è contraddistinto per la vis polemica, in particolare verso la parte 'liberal'.

Alcune domande aspettano tuttavia ancora risposta.
Approfondirò in un successivo articolo i contenuti, ma mentre la parte liberale, la Destra era molto rappresentata, la Sinistra (intendo nel suo aspetto ideologico, ma anche di partito, certo) era drammaticamente carente, assente.

Il pubblico ha posto domande, ma le risposte sono state deboli, come dirò. Alcune domande anche fuori tema: qualcuno ha tentato di parlare della questione aeroporto (più dialetticamente e polemicamente 'facile') o sui rifiuti; o sulla sicurezza.

Ma sono stata implacabile nel non andare fuori tema, anche se sono ben consapevole dell'implicazione (in)culturale dell'ampliamento dell'aeroporto o della cattiva gestione dei rifiuti.

Osservo la malacreanza di alcuni intervenuti: come entrare in teatro e attaccare il carica-batteria del proprio cellulare a una presa di corrente dell'ingresso; l'uso costante degli Iphone in sala, che disturbano con le loro luci.
Infine, registro l'usanza  asfissiante di fotografare e registrare tutto, anche se ho limitato quest'uso.

Più che malacreanza in quest'ultimo caso si tratta di un modo monoculturale di vivere, e per questo avrei voluto fare io qualche domanda, non solo ai candidati, ma anche al pubblico, che sempre si aspetta cultura calata dall'alto, ma che spesso vive in modo da non favorire nessuna vita culturale alternativa.

Ma anche di questo parlerò in altra occasione.

Infine, a parte una giornalista, si tratta di una free-lance e non so se scriverà qualcosa, era del tutto assente la stampa locale che, ancora una volta, ha mancato un'occasione importante, significativa e forse unica, oltre che a un dovere, e solo per non dare soddisfazione alla sottoscritta e al mio piccolo teatro.

Invece il Teatro La Baracca, come commentavamo con Gianfelice D'Accolti, il cui aiuto è stato fondamentale per la gestione del pubblico, e senza aver pensato a un ritorno di immagine nell'organizzare la serata, ancora una volta ha dimostrato di essere un luogo significativo e innovativo, di vera ricerca anche politica, oltre che artistico culturale, della città di Prato. Ne sono orgogliosa.

(Segue).

P.S. Mi hanno detto che su Facebook hanno creato un evento sulla serata, ma non a nome del Teatro La Baracca.  Altri hanno citato l'evento, senza però menzionare chi lo organizzava, ma solo il luogo. Non mi sono arrabbiata neanche un po', ma invito tutti a essere più corretti e meno invidiosi. Finalmente, imparate dagli americani, o voi americanizzati!

lunedì 28 aprile 2014

Per l'incontro di stasera sulla cultura

Preghiamo tutti, candidati e non, di essere puntuali.

Le domande - sono 10 domande ma per brevità due o tre le accorperemo -, le risposte dei 9  candidati (sono attesi tutti i candidati, l'unico in forse è Rubino),  il diritto di replica e le domande del pubblico fanno supporre una lunga serata.

Stileremo una lista degli interventi e daremo a tutti, candidati e non, un tempo definito per domande e risposte.

L'obbiettivo della serata è far conoscere le progettualità in materia di cultura dei singoli candidati del Comune di Prato.
L'ingresso è libero e niente è dovuto. Si richiede solo rispetto per il luogo, all'interno e all'esterno del teatro.
Lo spazio è piccolo, e non potremo far entrare più persone di quelle consentite dalla sicurezza. Riprese video e audio sono possibili solo previa autorizzazione.

Il teatro aprirà alle ore 20,30.

domenica 27 aprile 2014

Incontro sulla cultura

Domani, lunedì 28 aprile, alle ore 21 al Teatro La Baracca (via Virginia Frosini 8, Casale, Prato) si terrà l'incontro con i candidati-sindaco sulla cultura.
L'incontro si annuncia ricco di pubblico e interessante, tutti i candidati hanno confermato la loro presenza.
Ai candidati saranno rivolte 10 domande e ci sarà anche spazio per il pubblico per fare domande e interloquire con i candidati. Vi aspettiamo.

sabato 26 aprile 2014

Pontormo e Rosso Fiorentino

Segnalo una mostra da non perdere, quella a Palazzo Strozzi a Firenze su "Pontormo e Rosso Fiorentino".
In particolare sono stata mossa da Rosso, che io considero un pittore fra i più anticonformisti, che più mi emozionano (tanto che ho scritto un dramma Rosso Fiorentino appunto) e questa mostra me l'ha confermato.

Non di meno, anche se in modo differente, mi colpisce Pontormo, e qui la Visitazione di Carmignano si può ammirare con la dovuta luce.

La mostra si apprezza anche per il curato allestimento (di Antonio Natali direttore degli Uffizi e da Carlo Falciano, professore di storia dell'arte) e la sapiente luce, e le didascalie: esaurienti ma non eccessive, in lingua italiana e in inglese, presentate con un carattere che si può leggere anche discosti dal quadro, in modo che anche altri possano leggere e guardare il dipinto.

C'è poi un percorso critico per i ragazzi, che io consiglio di leggere anche ai grandi, e i disegni di entrambi i pittori da non perdere.

La Pietà 'francese' di Rosso, quadro moderno in assoluto e non Cinquecentesco, con la Madonna dalle braccia a croce, dal viso 'marrone', come già morta; con il dettaglio in primo piano e la sfumatura nella distanza (come in prospettiva visiva, e questi elementi anche in un'altra Pietà sempre del Rosso) sono emozioni che non si dimenticano.

Cenni fatti

Ecco il video che Calamai regala a Cenni per la sua campagna elettorale.

Naiv, ma fatto bene. Molto meglio di tante vignette.

Naturalmente con diverse omissioni. Prima fra tutti il problema finanziario del Comune (per cui invece si dice che Cenni ha avuto in eredità il debito); oppure l'abbandono delle periferie e la poca considerazione per la città 'larga'; la mancanza di qualsiasi politica di mobilità alternativa; il non aver fatto praticamente nulla per la Città Etrusca; la 'menzogna' del Soccorso, per cui ora si va per il sovrappasso; il mantenimento dello status quo in molti campi, e, evidente quello per il Mercatale, solo parcheggio; pseudo-cultura popolare indotta dall'alto come la Palla Grossa, in realtà evento marketing eccetera eccetera....

venerdì 25 aprile 2014

TERNA, ovvero la mia libertà finisce quando premo il mio ditino sull'interruttore

TERNA e le belle storie, anzi tutto si fa per interesse.

Per la  progettata stazione elettrica di Vaiano, Prato, contro cui saluto la nascita di un comitato, TERNA risponde che questa è necessaria a causa della congestione sulla linea e, riguardo all'interramento, rispondono così:

"...risulta tecnicamente irrealizzabile l'adozione di linee in cavo interrato, anche per brevi porzioni. E importante sapere, infatti, che il cavo interrato presenta una capacità di trasorto dell'energia nettamente inferiore rispetto alle linee aeree, rendendo inutile l'intervento in un'area già critica come quella dell'area di Prato. Inoltre, il cavo interrato, in caso di guasto, richiede diverse settimana per il ripristino, durante le quali la rete elettrica circostante deve assolvere ai compiti della linea in cavo non più in servizio. Poiché la rete dell'area in questione non ha tale grado di sicurezza, non è possibile optare per la soluzione interrata...".

E riguardo alla salute, rassicura:

"Terna Rete Italia nella realizzazione delle proprie infrastrutture rispetta tutti i limiti in materia di campi elettromagnetici imposti dalla legge che è una delle più restrittive d'Europa. Il Dpcm 8 luglio 2003 fissa, infatti, a 100 microtesla i valori del limite di esposione, a 10 microtesla quello del valore di attenzione (a titolo di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine nelle aree gioco per l'infanzia, in ambienti abitativi, scolastici e nei luoghi adibili a permanenza non inferiore a 4 ore giornaliere) e a 3 microtesla l'obbiettivo di qualità da osservare nella progettazione di nuovi elettrodotti. I valor idi attenzione e di qualità risultano rispettivamente 10 e 33 volte più bassi rispetto alla normativa europea".
(Da Il Tirreno, Cronaca di Prato, data di oggi).

Intanto, in Svizzera (ah, ma già, non è Europa!) si pensa all'interramento degli elettrodotti

Terna aggiunge che il terreno sopra il cavo interrato sarebbe inutilizzabile, che i costi per la riparazione sono superiori...insomma che il cavo interrato non è una soluzione di buon senso, i costi addirittura andrebbero sulle bollette e quindi Terna sarebbe quasi contenta... :


Ma esiste, in questo paese, un PIANO ENERGETICO NAZIONALE o ce lo deve dire TERNA, che è una SpA?

Perché non si mette in pratica, intanto, un po'  di bioedilizia,  un modo diverso, almeno per le case, di crearsi da soli l'energia?

I candidati europei, per non parlare di quelli locali! non fanno nemmeno parola di questo problema importantissimo!

E poi dicono che TERNA non pensa al guadagno! TERNA pensa solo agli utili e sta riempiendo il cielo di cavi di alta tensione! La Piana fra Pistoia Prato e Firenze ne è tutta piena!

Ci stiamo organizzando per creare una associazione contro questo sistema energetico che ci rende schiavi, che nuoce alla salute e al paesaggio, perché LA MIA LIBERTA' FINISCE QUANDO IL MIO DITINO  PREME  L'INTERRUTTORE.



P.S. Segnalo una tesi di laurea in cui si parla dei cavi interrati
http://tesi.cab.unipd.it/39547/1/tesi.pdf

giovedì 24 aprile 2014

L'inganno delle liste civiche nella dittatura del presente

Con la trovatina delle liste contenitori, Cenni e Biffoni, hanno fatto il meglio.
Dentro, come nel carrello della spesa, hanno messo varia umanità, e in alcuni casi appartenente a quella che fu la parte opposta.
Gente di Sinistra (si fa per dire, vero...) nella lista Cenni; gente di Destra (Destra) nella lista di Biffoni.

Loro si difendono dalle accuse affermando di coltivare un progetto di città, le idee politiche com'erano una volta ormai non servono a niente. Anzi, sono un fastidio, un ostacolo.

Già Roberto Cenni, nella passata tornata elettorale, me lo ripeteva spesso: le ideologie sono finite.
Basta voler bene a Prato - come fa Sgarbi dietro compenso - e allora si può entrare nella lista.

Per questo le due liste si somigliano molto: sono contenitori uguali nella forma e vuoti di idee.  E anche quando saranno conditi di programma - aspettano gli altri per scopiazzarselo-  beh, allora la sensazione di vuoto, nonostante il ricco menu,  sarà ancora più forte.

Il potere, blandendo la base con promesse e ricatti, decide così di mantenere lo status quo dividendosi in due liste forti per dare all'elettore l'idea che possa scegliere veramente, ecco l'apparente democraticità che nasconde la dittatura del presente.

Queste liste civiche sono un chiaro inganno. Servono contro l'antipolitica, per blandire l'ostilità della gente contro i partiti e per raccogliere voti anche in campo avverso. 

In tutto questo spiegamento di forze, con la maschera dell'abito civico, alcuni candidati di altre liste si sono ritirati e sono stati 'inglobati'; e non so cosa potrà fare il M5S. Incertezze e divisioni, forti attacchi esterni lo hanno messo in difficoltà e, a livello locale, un po' inviso.

'L'operazione fango' è in parte riuscita, e ci vorrà molta forza e capacità, determinazione e preparazione per entrare in palazzo per cominciare a smantellarlo. Un po'. Di qualche mattone.

Tuttavia, privi come sono di passione e ideologia, al potere e ai suoi giri - ora nella forma di lista civica- occorreranno molte risorse per distribuire favori e, con il sistema dello 'scambio', così mantenere il timone del comando.

mercoledì 23 aprile 2014

L'am$$re di Sgarbi

Praticamente Sgarbi diventerà l'assessore alla cultura di questa città, o lo è già diventato? Prima domanda.
Con Sgarbi, chi potrà essere assessore alla cultura? Praticamente, nessuno? Seconda terza domanda.

Intanto, per la modica cifra di 350  mila euro al mese per otto mesi ha detto che vuole tanto bene alla nostra città, a tal punto da  diventarne testimonial.



http://www.notiziediprato.it/news/testimonial-della-cultura-di-prato-pronto-un-contratto-da-35mila-euro-per-vittorio-sgarbi

P.S. Ma 35 mila non era anche la cifra che si dà all'associazione di Calamai?

martedì 22 aprile 2014

Caro Michele

E' morto Michele Sciarrillo, storico gestore del Caffè Teatro a Prato, situato davanti al Teatro Metastasio.

Era tornato a Potenza, perché a Prato, nonostante ce l'avesse messa tutta, era stato messo in disparte, e perché nella sua terra,  diceva, aveva progetti.

Prato è una città ostile, che non aiuta nessuno.

Così commentavamo spesso.

La retorica post mortem è fastidiosa.

Rospi: Chi tutela i girini dalle papere?


E' nata la Lista Civica Rospi.
Il suo programma si basa su una domanda ben precisa:

"Chi tutela i girini dalle papere?"

Sembra infatti che nei laghetti della città le papere girino indisturbate e mangino i girini senza nessun controllo. E senza pietà.
Ecco spiegato perché il numero dei rospi è in caduta libera.
Per questo i rospi hanno deciso di intervenire e chiedere che, almeno dentro i perimetri delle riserve, si debba intervenire. Via le papere, via le papere!, chiedono a gran voce.
Una volta erano gli agenti chimici, ora invece sono questi fastidiosi e aggressivi pennuti a perpetrare la strage.
Comunque, i rospi non pensano solo a sé; infatti si sa che gli anfibi sono dei validi indicatori ecologici, e quindi la lista si pone subito agli elettori come lista ambientalista e di tutela del paesaggio.
Ne fanno parte tutta una serie di rospi delle piane, dei fossi, eccetera.
Anticipiamo qui alcuni nomi degli appartenenti alla Lista Rospi:

Bufo Bufo
Ululone Giallo
Ululone Nero
Ululone Rosso
Rospo Smeraldino
Ranocchia Verde Rossa
Ranocchia Nero Gialla
Rana Italica
Rana Verde
Rana Appennica
Rospo Principe...
(Un tempo alcuni di loro erano nemici, ma per difendersi dalla sparizione stanno tutti insieme...).


domenica 20 aprile 2014

Siete fuori dalla realtà


Siete

fuori

dalla realtà.

Eppure

avete preparato

i soliti carri

i soliti festoni.

Vi agitate

parlate

promettete

come se da voi

dipendessero

le nostre vite.

Tristi buffoni

fate andare i carri

e invitate gente

a salire.


Che misere

le  vostre feste

che pompate

come gomme

d'autocarro

per i vostri

squallidi

traini.

sabato 19 aprile 2014

Lontana è la Pasqua della politica

Ripeto quello che ho già detto e ridetto: queste elezioni sono veramente 'tristi', senza nessuna emozione particolare.
I soliti riti, con qualche brutalità di più, anche grazie ai media sociali.

Non solo si prevede, ma anche si sente l'aria dell'astensionismo.

Una democrazia stanca, inconcludente, vuota e vanitosa, che ci dovrebbe rappresentare: ma questi personaggi che si mostrano in lista non ci rappresentano.

Pur vicini, non ci conoscono né ci vogliono conoscere.

Anzi, ci vorrebbero piuttosto cancellare. Se va bene, insultano, deridono. L'insulto e la derisione è diventato ormai il sistema più frequentato in questa politica dal guscio vuoto, attraverso cui si attua una guerra sorda, senza morti sul campo, ma effettiva.

Lontana è la Pasqua della politica. 

Invece più vicina a noi  è la storia dell'Isola di Pasqua, anche se ha avuto luogo un millennio fa.
Brevemente la riassumo.
Le famose teste di pietre dell'isola che i potenti si sfidarono a costruire sempre più alte per dimostrare il loro potere, furono anche causa della loro fine.
Talmente fu la sfida che i contendenti cercavano di innalzarle sempre più alte con ogni mezzo, finché finirono per distruggersele vicendevolmente.
Il legno, che era stato il loro sistema tecnologico più avanzato per innalzarle e di cui l'isola di Pasqua era ricca,  in questa gara e lotta fu consumato tutto, tanto che gli isolani nemmeno poterono costruire le navi per fuggire.
Fu così che, non essendoci più flora anche la fauna disertò la loro terra, e gli abitanti non ebbero più da mangiare e diventarono antropofagi, fino a annientarsi.

venerdì 18 aprile 2014

Massimo Taiti

Il Presidente della Circoscrizione Centro, a questa toNnata elettorale passa di nuovo alla 'Sinistra'.
E' stupefacente come l'avvocato sia convolato a nozze politiche con quasi tutti in questi anni.
Ma sia detto con il massimo rispetto: questo modo di fare è tipico della politica di oggi, liquida e inconsistente, nelle idee e nei fatti.

Le confessioni di un italiano

Invece dei Promessi Sposi del Manzoni sarebbe opportuno cambiare la lettura obbligatoria nelle scuole con quella del libro di Ippolito Nievo, Le Confessioni di un italiano.

Il maestoso libro del garibaldino, che morì probabilmente vittima di una strage di stato, è molto più significativo, laico, scritto in un italiano splendido.

Purtroppo la politica italiana e la Chiesa Cattolica hanno impedito che il libro del coraggioso colonnello di Garibaldi potesse essere letto dai giovani.

Con gran danno per la nostra storia e la nostra cultura.




giovedì 17 aprile 2014

Ser Ciaccola e Ser Ciaccolino da Prato (1 episodio)

Ser Ciaccola e Ser Ciaccolino
si ritrovarono un giorno al Bacchino

e volendo riempire la fontana,
che stava asciutta,
non sappero far altro
che mettergli la lana!

Eran pratesi e quindi tessitori
e sapevano tessere le fila

del Tessuto Nulla
di cui eran inventori.

La fontana era già riempita
che sembrava una cosa stupita

e la gente s'accalcava,
'venghino!, e sì, comprava.

Il Putto cominciava a rimirare
quel Nulla di Tessuto
che volevano spacciare

per Cosa Nova,
quando cominciò
a piovigginare.

"Porca qui porca là,
i' ché si fa?"
Ser Ciaccola, che era più vecchio,
e' cominciò a penZare
come salvare quel benediddio,

mentre il più giovane saltava
in circonferenza per paratio.

La lana nel frattempo
s'era tutta bagnata
e la fontana sembrava
una bianca nevicata;

tornò il sole, con il vento,
come in aprile suole.

Ma la gente era già ita,
anche perché
e' davan una grossa partita

sul Mercatale.
Fondamentale.

Il Putto si sentì sollevato,
gli avean tolto di dosso il mercato.

E dal piacere
fece una scoreggina
alzando la gambina.

Ser Ciaccola e Ser Ciaccolino
pure un po' affranti
non si detter per vinti,
e sperando in un gran riscontro,
davanti al Bacchino
fissarono il nuovo incontro.

mercoledì 16 aprile 2014

Canzone del potere spartito

Canzone del potere spartito
tempo binario tempo diviso.

Per un po' comanderò io
al mattino e fino alle tre

e poi, te
e poi, te.

Ci dividiamo stanze e palazzo
uh che sollazzo uh che sollazzo;

con qualche luce effetto speciale
stare seduti non è mica male.

Ci credono anche stavolta
e ogni qualvolta ogni qualvolta.

E se ci sono quelli scoccianti
mandiamo loro i tanti
e astuti caporali,
in veste d'ufficiali
del bene e del progresso,
e dell'eccesso.

Ormai si lavora pulito,
si elimina senza ferito.

Ti va bene ci stai, ehi, dico a  te
si comanda bembé.

Per un po' comanderai tu,
dalle tre fino all'ingiù.

E poi di nuovo io,
che lavorio che lavorio.

Canzone del potere e del partito
tempo binario tempo bandito.



martedì 15 aprile 2014

I partiti, solo due, nelle scuole di Prato: ma che si può?

Sinceramente stupita che nei licei di Prato i candidati Cenni e Biffoni (e basta) si presentino ai ragazzi.
Chi ha organizzato gli eventi?

O si invitano tutti i candidati, oppure l'operazione è ambigua ed estremamente di parte, non è degna delle scuole stesse.

E poi, nelle scuole, non si doveva insegnare la Costituzione eccetera eccetera?

"Gaetanina Bresci" al Laak Theater di Den Haag



Trascrivo i commenti del pubblico scritti sul "Quaderno del gradimento" per la recita di Gaetanina Bresci in Olanda:

"Ho apprezzato molto la serata. Una vicenda di 114 anni fa resa attuale attraverso il vissuto personale.
La storia, vissuta. Riesce, dove altri hanno abbandonato. Porta un pezzo di teatro italiano in Olanda. Grazie. (Leo).
"Vero? sicuramente verosimile. Complimenti, tornate presto". (Mauro)
"Molto bello. Bravissima. Bravi, molto intenso". (Antonia).
"Siete bravissimi. Vi amo". (Astrid).

(Seguono molti 'bravissimi, bellissimo'...).
Lo spettacolo è stato particolarmente apprezzato e applaudito e, piacevole sorpresa,  è piaciuto molto ragazzi presenti in sala.
Il pubblico era composto da italiani, olandesi e di altre nazionalità.
Anche per questo abbiamo evitato il dibattito, ma poi la gente è venuta a chiedere informazioni e complimentarsi in camerino...e dopo.


lunedì 14 aprile 2014

Mooving Pretorio: Similaria a Visionaria

Mi chiedono cosa penso della festa data in occasione dell'apertura del Museo Pretorio di Prato denominata "Mooving Pretorio".

Premessa: della riapertura, molto bene. E poi io non ero presente.
Il mio giudizio si basa sui video.

Non voglio nemmeno pensare o parlare di strumentalizzazioni che potrebbero essere messe in campo per la campagna elettorale. Mi fermo al puro aspetto estetico-culturale.

Similaria a Visionaria: su certe feste, con scelta di musica discutibilissima e immagini proiettate con effetti sulla facciata del museo, con misto di acrobati eventuali eccetera, insomma, preferisco stendere un velo pietoso.

Molto male poi l'uso della lingua inglese. Sono profondamente contraria a questa omologazione imposta. Alla moda pseudo-cultural-marchettara.
(Tra l'altro con neo costruzione snobbistica, ma in sostanza conformismo puro: to moove non esiste, è voluta deformazione per to move, ma vuol essere qualcosa di più e di diverso, forse anche nulla, a parte l'allusione alla realtà virtuale del 3D).

Piuttosto preoccupiamoci di insegnare meglio la lingua inglese nelle scuole e utilizziamo e valorizziamo la nostra bellissima lingua, che all'estero è molto studiata e apprezzata.

Cultura: una montagna tutta in salita.


P.S. Siamo in attesa della riapertura degli scavi di Gonfienti da almeno cinque anni! (E naturalmente di un museo tutto pratese per i relativi scavi).

domenica 13 aprile 2014

Sulla cremazione dei defunti

Ho cambiato idea riguardo alla cremazione dei defunti da quando ho vissuto per un periodo accanto a un forno-cimitero-parco crematorio del Nord Europa.
Avevo poco più di vent'anni.

L'odore acre e persistente del luogo dove vivevo - di cui ho tardato ad accorgermi perché in Italia allora la cremazione era un'usanza rara - rendeva lo stare a casa, in certe ore del giorno, molto fastidioso. Almeno per me che non c'ero abituata.
E poi il luogo, il cimitero annesso, una specie di parco del pianto e del dolore, sommesso, tranquillo, inidentificabile a prima vista, rendevano il posto inquietante ai miei occhi.

Ogni tanto arrivavano i carri funebri; altre macchine seguivano fino al parcheggio.
Io potevo osservare tutto dall'alto, dalla mia camera.  Infatti, nonostante vi fossero alberi intorno al parco-cimitero, un varco fra le fronde mi permetteva di osservare bene quello che vi accadeva.

Il morto veniva consegnato, dopo una breve cerimonia funebre, e poi di nuovo quelle macchine andavano via.
Poi i parenti potevano scegliere di riportarsi a casa le ceneri del defunto o in altro modo.
Aveva tutto una grande apparenza di civiltà, eppure di freddezza. Ogni tanto vi passeggiavo, lo si poteva fare con tranquillità seguendo gli orari di apertura, come in qualsiasi altro parco cittadino.

Naturalmente in quegli anni io pensavo che fosse giusto che il mio corpo fosse cremato, era anche un modo per esprimere la mia ribellione alle convenzioni.
Allora essere a favore della cremazione del corpo significava essere 'avanti', non convenzionali. E forse era anche giusto, dato che c'erano molte ostilità al riguardo.

Adesso, per me, ho cambiato idea.
Questo non significa certo che non ritenga giusto rispettare la volontà di tutti e mettere gli altri nelle dovute condizioni.
Ma io mi sono 'foscolizzata', diciamo così, mi piace pensare, quando vado al cimitero a trovare mia nonna, che lei è ancora lì con le sue ossa. Con la sua 'vita morta'.

"...Non vive ei forse anche sotterra, quando
gli sarà muta l'armonia del giorno,
se può destarla con soavi cure
nella mente de' suoi...?".

Foscolo non amava le direttive bonapartiste di seppellire i morti lontano dai vivi.
Però i forni crematori non possono essere costruiti in città, nonostante appunto nel Nord Europa sia un'usanza ormai consolidata (anche se però ora hanno limitazioni che anni fa non avevano, e so che alcuni sono stati chiusi...), perché sono, oltre che inquietanti, soprattutto, cosa orma risaputa e ovvia, molto inquinanti.

sabato 12 aprile 2014

Piste ciclabili


In questo breve ma pieno di sole soggiorno olandese ho modo di studiare e di riflettere come gli olandesi hanno reso il proprio paese completamente ciclabile.
Come si può vedere dalle foto, non è necessario molto. Nel primo caso basta tinteggiare diversamente la strada e creare un percorso ciclabile; nel terzo caso...beh, lì si tratta di una delle tante strade veramente ciclopedonabili che fiancheggiano le strade con traffico veicolare a scorrimento veloce, che vanno da città a città.
Noi siamo almeno trecento anni indietro.
Magari si va a fare la biciclettata, ma poi in fondo, le nostre abitudini sono molto radicate e, anche, cambiarle è rischioso, come sa chi decida di prendere la bici per andare a lavoro. Non ci sono ciclabili valide nella Piana fra Prato Pistoia e Firenze, e anche nelle stesse città.
Si pensa solo agli aeroporti, è evidente, e non a creare un clima e un habitat più umano.

Ricordo che gli olandesi prima degli anni '70 NON usavano la bicicletta più di noi, anche perché il loro clima è ostile, non come il nostro. Tuttavia, fu la lungimiranza di qualche amministratore, in seguito alla crisi del 1973, quella del petrolio, che in regime di austerità impose la costruzione delle ciclabili, in modo tale che progressivamente è diventata una sana usanza nazionale.

venerdì 11 aprile 2014

In Olanda


Mentre nella mia città ci si perde in inutili formalismi,  lotte intestine e furbo-sceneggiate di vecchi e giovani rampantoidi; mentre le volpi di sempre affinano lo scilinguagnolo attinto in anni di potere affinché nulla cambi, ecco un piccolo saggio di civiltà.
Premetto che l'Olanda non è il paese dei miei sogni; se non per le piste ciclabili (sto godendo parecchio, anche perché il tempo è buono...).
Nelle foto avete visto ragazzi olandesi che tornano a scuola in bicicletta, nessun babbo o mamma a riprenderli con le macchinucce; che le rotonde hanno i loro spazi per le biciclette;
la tomba di Maria Montessori a Noordwijk an See (esempio di come il nostro paese tratti gli intellettuali, in particolare se donne); infine, come nonostante tutto l'italiano sia una lingua di cultura, e saggi di coltivazioni di fiori...
E ora alle prove...a piedi!

Programma della stagione teatrale di primavera estate 2014 al Teatro La Baracca


La Compagnia delle Ragazze in "Commedia Arlecchina"


Sabato 17 maggio, ore 21,30
Domenica 18 maggio ore 21,30
COMMEDIA ARLECCHINA
Con la “Compagnia delle Ragazze”
scritto e diretto da Maila Ermini con Lavinia Calamai, Bianca Ciardi, Sara Coppola, Silvia Melozzi, Chiara Menchetti, Daria Reali.
Una storia moderna con le maschere della commedia dell’arte.


Sabato 24 maggio, ore 21,30
LA NOTTE DEI RACCONTI
Serata di racconti popolari e letterari in libertà.
La partecipazione è aperta a tutti.


Lunedì 9 giugno, ore 21,30
GIANFELICE D’ACCOLTI
legge
ALDO PALAZZESCHI


Mercoledì 18 giugno, ore 21,30
L’AMORE E’ UN BRODO DI CAPPERI
Commedia scritta e interpretata da Maila Ermini


Mercoledì 2 luglio, ore 21,30
PETUZZO
Avventure di un ragazzo che diceva di no.
Liberamente tratto dall’omonima filastrocca popolare toscana
Scrittura e lettura scenica a cura di Maila Ermini.


Giovedì 10 luglio, ore 21,30
LA CONIGLIA
Storie di sesso e di meraviglia
Racconti alcuni degli ultimi esemplari del popolo misteriosamente non corrotti o estinti in terra di Toscana


Teatro La Baracca
Via Virginia Frosini 8, Prato
Telefono 0574-812363  www.teatrolabaracca.com

A seconda del tempo, gli spettacoli potranno aver luogo al chiuso o all’aperto nel ‘pereto’, accanto al teatro.
Gli spettacoli sono a ingresso con offerta libera, eccetto Commedia Arlecchina, con ingresso a 7 euri. 

Questione cinese


Il problema del cinese
Lo risolvo in questo mese.

E’ a maggio che si fa
Questo maggio lo si sa.

-Il cinese è il problema
-No il cinese è il nostro emblema.

-Si fan tanti affarucci
-Sì ma irregolatucci.

Il problema del cinese
Lo risolvo in questo mese.

-Il cinese è un ricchezza.
-E’ una vera luridezza.

-Coi cinesi che si fa?
-Dillo tu, mettili là.

-Io intanto vado in Cì
faccio affari vendo ti;
-Io che faccio resto qui?

Il problema del cinese
Si risolve in questo mese.

giovedì 10 aprile 2014

Incontro sulla cultura con i candidati sindaco


Il Teatro La Baracca invita i candidati sindaco della città all’incontro sulla cultura che si terrà lunedì 28 aprile prossimo, alle ore 21, presso l’omonimo teatro in via Virginia Frosini 8, a Prato (località Casale).

Abbiamo pensato di organizzare un dibattito per discutere insieme, alla presenza di associazioni e cittadinanza e in coincidenza con le prossime elezioni, i progetti futuri in campo culturale;  per questo ai candidati sono state formulate e presentate dieci domande attorno e dentro le quali si svolgerà il dibattito.

A oggi hanno dato conferma della loro presenza i candidati sindaco delle seguenti liste: Lista Biffoni, Lista Prato per Cenni, Indipendenti per Prato, il M5S,  Partito Umanista e Scaricare Tutto Tutti.

Naturalmente ci stiamo attivando anche per le altre liste che ancora non hanno dato conferma o risposto e inviteremo le eventuali prossime.

Stiamo ricevendo molte adesioni di cittadini e associazioni.

mercoledì 9 aprile 2014

Solidarietà a Mariangela Verdolini del M5S

Reputo l'articolo seguente de La Nazione molto scorretto.
Danneggia l'immagine della candidata, ma anche del giornale stesso.

Non ne faccio una questione di parte politica; oggetto dell'articolo avrebbe potuto essere qualsiasi altro candidato. 
Ma non si scrive così contro una persona, questo modo di scrivere è un giornalismo che tende a screditare, a buttare fango. 
La signora Verdolini, a mio avviso, potrebbe essere stata ludopata. E allora? Se lo fosse stata, e ora non più, avrebbe argomenti migliori per parlare della ludopatia.
La signora Verdolini è stata 'protestata'. E allora? Non ci sono sindaci in carica che lo sono stati?
L'articolo è a favore di Barosco, e questo è lecito; ma un giornalista e un giornale hanno anche il dovere di essere, cercare di essere rispettosi della parte avversa.

Per questo, anche se mi pongo in maniera del tutto equidistante, almeno al momento, nei confronti dei candidati in corsa (tra l'altro ancora non del tutto definiti), voglio esprimere la mia solidarietà a Mariangela Verdolini del M5S.

C'è bisogno di una politica delle idee, basta con la politica del fango.

«Ludopata, incapace di gestire un bar»
«Tu risponderai nelle sedi opportune»
Nel Movimento 5 Stelle volano gli stracci fra Verdolini e Barosco
VERDOLINI, Barosco l’accusa su Facebook di essere affetta da ludopatia: è vero? 
«Assolutamente no, anzi, nel mio locale avevo delle slot machine e proprio questo mi ha permesso di osservare a quali gravi conseguenze può portare il gioco. Ho iniziato una battaglia contro il gioco d’azzardo e lotto per aiutare gli altri. Barosco non sa niente della mia vita risponderà delle accuse che ha fatto nelle sedi opportune».
BAROSCO, come fa a sostenere che Verdolini sia «drogata da gioco»? 
«Molti mi hanno detto di aver visto Verdolini giocare in un bar in via Santa Trinita, non ho prove ma indizi e considerando che due indizi formano una prova e io di indizi ne ho molti…».
VERDOLINI, perché chiuse il bar in piazza del Collegio?
«Sono una cittadina normale che è rimasta vittima della crisi e di problemi di altra natura. Non ho chiuso certo perché non abbia capacità. Succede di essere costretti ad abbassare la saracinesca a tante persone in città così come in Italia. Alcuni si sono suicidati. io ho deciso di lottare. Sono una onesta, ho avuto un protesto di tremila euro che però ho regolarmente pagato».
BAROSCO lei si chiede a chi faccia comodo un candidato sindaco del M5S che non è stato in grado di gestire un bar. Perché?
«D’accordo, c’è crisi e può succedere di trovarsi in difficoltà, io stesso non prendo lo stipendio pur pagare i miei operai. Ma non ho mai subito protestio. Il caso di Verdolini è particolare: non è stata in grado di tenere aperto un bar dove i clienti erano sicuri. Mi chiedo: come può riuscire a guidare un Comune, con quale credibilità?»
VERDOLINI lei è stata eletta perché «ha fatto tenerezza« al popolo del web in quanto mamma e disoccupata come dice Barosco? 
«Scherziamo? Non siamo mica a un concorso a premi. Con tutti i problemi che la gente ha credo non stia a guardare queste cose. E’ vero: non sono una tuttologa sto studiando e insieme a me c’è un gruppo che sta lavorando per cercare di risolvere i problemi di questa città. Io e il mio gruppo ci consideriamo guerrieri intenzionati a scoprire il marcio della politica».
BAROSCO, cosa intende quando dice che «i grillini più deboli» non servono a nessuno? 
«Se quello che dico non è vero Mariangela Verdolini e i suoi devono dimostrare il contrario, non solo dirlo. Vorrei capire come mai queste notizie negative sul gruppo Prato Insieme a 5 Stelle sono uscite solo oggi e non prima del voto, perché se fossero venute fuori prima sono sicuro che le cose sarebbero andate diversamente. Il gruppo che sta dietro a Verdolini ha fatto costantemente campagna contro di me, mentre il meetup 134 ha sempre lavorato solo per i problemi della città. Penso che in questo caso sia stato spinto un gruppo di persone non credibili, affossando coloro che hanno sempre fatto il bene di Prato. Ora vengono fuori queste magagne e mi chiedo: chi ci guadagna da questa situazione il Movimento 5Stelle oppure qualcun altro?». 

Monica Bianconi" (La Nazione, Cronaca di Prato, data di oggi).

Nel Paese dei Via-dotti

Nel Paese dei Via-dotti
comandavano gli arlotti.

Via di là via di qua
dotti proprio non se n'ha.

Sol via-dotti si sa fare
non si sa che impancare;

qui in alto nei via-dotti

è la giusta competenza
è la scienza per volare;

si fa prima
si via in cima
è la nostra pantomima.

Via, dotti senza affare!

Nel Paese dei Via-dotti
comandavano gli arlotti.

Nei via-vai della mattina
per far prima
nel paese dei via-dotti
sì correvano gli arlotti.

martedì 8 aprile 2014

In Olanda con "Gaetanina Bresci"


Prossimo fine settimana in Olanda per la recita, al Laak Theater dell'Aja, di Gaetanina Bresci (Mio padre Gaetano il regicida).


Contro ogni previsione, le informazioni sono consultabili sul sito dell'Ambasciata Italiana all'Aja e Istituto di Cultura di Amsterdam,

e, naturalmente, presso il teatro

E' possibile vedere una breve presentazione dello spettacolo sul canale video del Teatro La Baracca all'indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=G8mH0AseXsQ

Raccolta delle firme: così non va

Raccogliere le firme per formare una lista è diventato, sembra, ancor più difficile, perché la gente è esausta di questa schifosissima politica, eccetera, e non è disposta a firmare più nulla. E anche le liste più conosciute, per questo motivo, possono avere difficoltà.

Tuttavia la difficoltà maggiore consiste nel fatto che contestualmente alla raccolta della firma ci deve essere un autenticatore.

Quasi nessuno mai ha urlato sul serio all'ingiustizia che cela questa modalità, che è una legge difficile e disonesta che fa sì che uno la disattenda necessariamente. 

Perché? Perché non è facile avere un presidente di circoscrizione o un consigliere eccetera a disposizione che ti autentichi la firma al banchino per strada, dove generalmente si raccolgono le firme. Soprattutto per una lista nuova, o che non abbia qualche aggancio in palazzo. E perché, per esempio difficilmente capita che consiglieri di un partito ti firmino per un'altra lista.

Va da sé che per i partiti già costituiti è più facile, non solo aver contestualmente l'autenticatore, ma anche dopo...

Io speravo che qualcuno dicesse qualcosa in proposito, ma nessuno parla. Questo sarebbe un vero e significativo argomento elettorale.

Si tratta dell'ennesimo casi di 'impari opportunità' o di falsa democrazia.

Mi ricordo ancora gli amici della parrocchietta, quando ero ai banchini nelle passate elezioni, che arrivavano all'improvviso per vedere se raccoglievo le firme, come le raccoglievo. Sarebbero stati subito pronti a invalidare tutto. C'erano alcuni che giravano apposta per tenere d'occhio le nuove liste che si organizzavano. Ci fu anche una minaccia.

Questa regola va cambiata. Altrimenti si possono ricandidare facilmente che ne so, solo i presidenti di circoscrizione eccetera, le volpi vestite di rosso blu e giallo, pronte a dare il finto assalto, e solo affinché la fortezza continui a sovrastare indisturbata.


Gli autenticatori/trici autorizzati sono:
NOTAIO
CANCELLIERE DI CORTE DI APPELLO
CANCELLIERE DI TRIBUNALE
COLLABORATORE CANCELLERIA DI CORTE DI APPELLO
COLLABORATORE CANCELLERIA DI TRIBUNALE
GIUDICE DI PACE
SEGRETARIO COMUNALE
SEGRETARIO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
PRESIDENTE PROVINCIA
SINDACO
ASSESSORE COMUNALE
ASSESSORE PROVINCIALE
PRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE
VICEPRESIDENTE CIRCOSCRIZIONE
SEGRETARIO PROVINCIALE
FUNZIONARIO INCARICATO DAL SINDACO
FUNZIONARIO INCARICATO DAL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA
CONSIGLIERE PROVINCIALE
CONSIGLIERE COMUNALE


lunedì 7 aprile 2014

Ricorso al TAR di noi figli del dio minore

Misteriosamente il ricorso al TAR sulle discusse 'Residenze Teatrali Toscane', che doveva essere discusso entro questo mese, è stato rimandato a dopo le elezioni.

Hanno paura di qualche nostra pacifica reazione?

Ricordo che altrettanto misteriosamente alcuni teatri toscani sono diventati residenze con la bella cifra di più di 500 mila euri in tre anni.

Altri, come noi da tanti anni residenti e lavoranti, non hanno avuto e non avranno nessun euro.

(Segue... naturalmente).

domenica 6 aprile 2014

Cosa dice la Luna: "Prato città dei borghi" e molto altro.

Ieri pomeriggio si è svolto il quarto appuntamento con la Luna, che si è protratto fino alle nove di sera. Dopo un'analisi delle liste elettorali e dei relativi candidati cittadini, abbiamo parlato dei contenuti mancanti o 'zoppicanti' e dei 'grandi inganni'.

La Luna rivendica la pater-maternità di questi argomenti nel frangente elettorale. Stilo questo breve riassunto a dimostrazione della nostra attività e originalità pensante, di cui siamo orgogliosi e gelosi.

1. Mancanza di vera alternativa; quella che ci potrebbe essere viene boicottata e non si autoqualifica con decisione o con concretezza;
2. Mancanza di emozioni; si tratta di una campagna elettorale senza emozioni, perché è basata tutta sul hic et nunc; 
3. Comitatizzazione: la politica è 'comitatatizzata'. I problemi irrisolti e le violenze sul territorio della politica tradizionale fanno sì che nascano i comitati e, allo stesso tempo, i comitati sono strumentalizzati subito dalla partitica.
4. I partiti vogliono i comitati del sì; la Luna propone i comitati del se;
5. I partiti vogliono una politica carpe diem; la Luna vuole una politica carpe epocam.
6. I vecchi abbandonati dalla politica non significa solo abbondare i vecchi, ma anche il loro mondo e la loro sapienza;
7. Si parla piuttosto di vecchi e della loro morte in senso affaristico, vedi il forno o forni crematori;
8. Si trattano i giovani in senso affaristico, vedi il calcio come religione, che si rispecchia anche nel danno didattico, in particolare le vittime sono i ragazzi (di questo ho parlato nel mio scritto "Dio Mister"). La Palla Grossa è l'esemplificazione cittadina di questa 'religione'.
9. Basare tutto sul centro è inadeguato alla gestione della città stessa.  
Per questo si propone di non parlare più di periferie, visto che è uno degli argomenti della politica degli inganni, ma definire la nostra città come Prato, città dei borghi (lo stesso centro è nato intorno al borgo al Cornio).

Sono stati affrontati altri argomenti, come appunto la questione cinese e l'immigrazione in generale, le periferie abbandonate e la mobilità alternativa assente, che in qualche caso compaiono nei vari programmi. Queste tematiche erano già presenti, come altre, nelle precedenti campagne elettorali, ma le circoscrizioni sono state in generale, a parte qualche eccezione, assenti o in funzione di controllo del territorio; la mobilità alternativa è assolutamente inesistente e ostacolata. Tutto viene costruito per le automobili. Il traffico è violento e incivile. 

Presto comunicherò il prossimo appuntamento e contenuto della Luna.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.