venerdì 7 novembre 2014

Dittatura

Stamani càpito
in questa dittatura,
a vedere com'è
dentro, che natura.

Devi entrarci
perché fuori
non la si vede,
solo ogni tanto
si sente
qualche grida
da lunge.

Dicono si tratti di
tortura.

Ma tortura leggera
quasi inconsistente;
solo al mattino
si frusta un po' la mente.

Fa male?
Dicono di no, ormai
si tien per cosa naturale.

In questa dittatura
in cui càpito
stamani,
assoluta cosità,
esseri cosati
vivono frustati contenti,
e frustrati vien di conseguenti.

Dittatura animale
che a tanti 'piace',
alla frusta il  'like'
si mette giornalmente!
Clicchi e reimposti
te stesso. Un niente.

Il culo è sempre rosso
ma nascosto e protetto
da santo jeans onesto.

Seduti sempre, piegati
son ciechi e van piagati.

Ma nessuno vede
né sente odor di niente.

E l'uno mostra come è
che non può essere,

esprime
ciò che non pensa;
diamine!
lo trova scritto,
lo prende:
copia e incolla!

Invia. Stampa.
Archivia. Campa.

Schermata dittatura.

La servitù è dunque
azione pura
è l'àmbito ambito
quasi il para-diso.

Se esci, se vai via,
non lo fare
si legge ovunque
senza che scritto sia!
potresti capitare
nell'altrove
dove nessuno sa
chi sia

chi sei?
ometto stupido
che credi
che al fuori
tu ci accedi.

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