Monica
Barni, vicepresidente della Regione con delega alla cultura, è venuta a Prato
per la prima volta, ma ha risposto al momento picche su altri finanziamenti
alla cultura pratese. Sul sito etrusco, poi, come si può leggere, e sulla sua
acquisizione, siamo proprio lontani. Ma la chiave di volta per capire il
futuro del sito archeologico sta tutta nelle sue parole: Certamente la specificità di Prato,
che la differenzia da Firenze e da tutte le altre città toscane, è la
contemporaneità ed è questa la nostra priorità.
Insomma, la
prossima mostra la Pretorio, la vetrina etrusca, sarà un altro epitaffio
scritto sulla lapide di Gonfienti.
Per il
resto, che la professoressa senese Barni, non ami il passato lo ha
ribadito discutendo del futuro del Metastasio, che rimarrà teatro di serie b rispetto alla Pergola, chiedendo di «smetterla con le dietrologie»,
per cui la polemica tra Firenze e Prato e tra Prato e la Regione sarebbe storia
passata.
I nostri
diretti governanti, dello stesso partito di quelli in Regione, in totale scacco
e per la città nonostante mostrassero
il compitino appena fatto con la Festa delle Luci e la retorica dell'integrazione, non
possono affrontare la questione culturale vera, se non rischiando la propria
carriera politica. Cosa che nessuno farà.
Se nell'articolo de Il Tirreno citato sotto le dichiarazioni fra virgolette sono corrette, la vicepresidente ha utilizzato toni perentori. Insomma, un chiaro invito a non infastidire, a
subire il destino imposto, e a stare tutti zitti e mosca!
Ancora una
volta si dimostra come quella Toscana sia una nemmeno tanto velata dittatura di un partito affatto 'plurale'.
PRATO. «Ho trovato grande vivacità dal punto di vista
culturale. Mi dispiace però non poter dare garanzie sul fronte dei contributi
perché la Regione dovrà prima capire se avrà da fare i conti con altri tagli
nei trasferimenti». E’ la sintesi della giornata pratese di Monica Barni , vicepresidente
della Regione con delega alla Cultura, che in quarantotto ore ha passato in
rassegne tutte le maggiori istituzioni culturali cittadine: il Pretorio
domenica in occasione dell’ultimo giorno della “Festa delle Luci” (alla quale
per altro è andata) ieri, lunedì 22 febbraio, al Pecci, Gonfienti, Museo del Tessuto, Metastasio e Politema.
Quasi un tour de force iniziato alle 14,30 e terminato
cinque ore più tardi, organizzato dalla consigliera regionaleo Ilaria Bugetti ,
vice presidente della commissione cultura: «E’ l’esempio - spiega - del nuovo
rapporto tra la Regione e Prato. Avere conoscenza diretta delle istituzioni che
l’ente sostiene servirà a meglio indirizzare le risorse. Certamente la
specificità di Prato, che la differenzia da Firenze e da tutte le altre città
toscane, è la contemporaneità ed è questa la nostra priorità».Non a caso il
giro è iniziato proprio dal museo
Pecci «una struttura meravigliosa» è stato il commento di
Barni che per la prima volta è entrata nell’ala nuova firmata dall’architetto
Maurice Nio e che verrà inaugurata il 16 ottobre. Buone notizie, l’assessore
regionale - accompagnata, tra gli altri, dal consigliere regionaleMaurizio Ciolini e
dall’assessore alla Cultura del Comune Simone Mangani -
ha confermato il contributo regionale straordinario di un milione di euro «per
quest’anno - ha affermato Barni - e come impegno forte per la riapertura del
museo». Ma proprio per garantire “puntelli” forti al museo di arte
contemporanea che riparte con la mostra “La fine del mondo”il Comune sta
facendo pressing per strappare qualcosa di più: almeno altri duecentomila euro
per arrivare alla cifra che garantisce, appunto, il Comune. Operazione che non
sarà facile.
Anche Gonfienti è
in stand-by: «Le poste in bilancio ci sono - ribadisce Barni - ma c’è da
risolvere la questione con il ministero del Beni e delle attività culturali
(Mibact) che dovrà diventare l’ultimo proprietario dell’area». In altre parole,
il passaggio di proprietà del sito etrusco da Interporto alla Regione che ha
messo sul piatto 3 milione e 200.000 euro, andrà a conclusione solo quando sarà
trovato l’accordo a Roma sull’ulteriore acquisizione.
Altra questione “calda” è quella che riguarda il
Metastasio. Nell’incontro con il presidente Massimo Bressan e
con il direttore Franco D’Ippolito è
stata nuovamente affrontata - da parte dei consiglieri regionali di Prato - la
questione teatro nazionale e teatro di rilevante interesse culturale (Tric). In
particolare è stato chiesto se in futuro il Metastasio avrà il sostegno della
Regione per ambire al ruolo della Pergola (teatro nazionale). La vicepresidente
Barni, pur confermando il sostegno pieno della Regione al teatro pratese «certamente
importantissimo nel panorama toscano» ha però chiesto di «smetterla con le
dietrologie». Insomma la polemica tra Firenze e Prato e tra Prato e la Regione è
storia passata. «Quello su cui noi dobbiamo puntare oggi - ha precisato Bressan
- è avere la conferma dei contributi regionali (650.000 euro ndr) anche per i
prossimi anni».Fatto non scontato.
Un giro al Museo del Tessuto in compagnia del presidente Francesco Marinie
del direttore Filippo Guarini e
al Politema insieme alla Presidente Roberta Betti hanno concluso la giornata
della vicepresidente della Regione. Betti ha fatto presente la difficoltà forte
a portare avanti il teatro, i vertici del Museo del Tessuto si sono riservati
di spiegare la situazione (problemi sulla parte corrente) in un incontro da
fissare in tempi stretti. (c.o.)
2 commenti:
Tutto secondo copione. Come dice Maila la sola possibilita' di non essere cosi' totalmente proni alla regione sarebbe di avere un vero sindaco ,con gli attributi, che cerchi di fare un po' di rumore anche sui media per destinare a Prato maggiori risorse. Ma a Prato abbiamo un burattino manovrato e manovrabile ( che viene "gratificato" con qualche poltrona infatti per la sua assoluta docilita') .
Concordo e aggiungo: Bi(u)ffoni e'stato scelto appositamente per eseguire ordini e non intralciare Firenze e la Regione in nessun modo. Serviva un"utile idiota", senza attributi,con preparazione pari a zero,capacita'di ascolto dei pareri diversi da quelli che ha imparato a memoria pressoche'nulla. Direi che aveva tutte le caratteristiche. La cosa vergognosa e'che molti lo hanno votato a scatola chiusa pur di non far vincere"altri" . Aver messo per5 anni sulla poltrona di sindaco questo burattino debosciato invece e'stata una bella cosa,eh?
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