venerdì 26 febbraio 2016

L'ombra degli Etruschi - la 'vera' mostra, ovvero quello che non vi mostreranno mai (1)

Tra pochi giorni inizierà la mostra tristemente intitolata "L'ombra degli Etruschi" a Palazzo Pretorio di Prato. Che cosa mostrerà la mostra? Cippi etruschi fiesolani o poco più (come fu annunciato qualche mese fa dalle stesse curatrici) e qualcosina della nostra seppellita Gonfienti.  Il solito contentino elargitoci dalle solite signore delle ex ormai Soprintendenze, peraltro alcune già in pensione,  che pure rivedremo fresche e saltellanti, rimodellate dalla politica che se le tiene accanto come Sandokan la Perla di Labuan.

Dopo aver seppellito tutto con l'Interporto della Toscana Centrale, come sapete, miei cari lettori, è rimasto un lenzuolino di ex scavo con il perimetro della famosa domus. L'area archeologica è notoriamente chiusa, e ogni tanto l'aprono per dare qualche contentino. Ma in realtà l'obbiettivo è quello di distruggere tutto e passare alla fase oblio. Con la valida scusa che mancano i soldi per proteggere e mettere in sicurezza il sito.

Tra l'altro, la signora delle culture toscane, Barni, in una visita recente nella città di Prato, ha detto ancora una volta - mamma che noia - che Prato è una città destinata alla contemporaneità, e il Museo Pecci rinnovato, con tutti quei soldi spesi per rinnovarlo non significa che questo: non tanto valorizzare l'arte contemporanea, di cui ai nostri capetti toscani non gliene può fregare di meno, ma valorizzare i loro commerci e le loro industrie, i loro soldi. Punto. A questo serve il Pecci.
E degli Etruschi proprio, non solo non si curano, ma vorrebbero far profondare tutto, e imputano a questo ritrovamento archeologico il fallimento dell'Interporto della Toscana Centrale stesso. Il che non è.

Ora qui e nei prossimi giorni si mostrerà la vera mostra: ossia quello che hanno seppellito questi signori, in barba alla nostra storia, alla cittadinanza, alla nostra possibile ricchezza culturale e reale.

Hanno pensato, certi signori e con la complicità di buona parte della classe politica, solo al proprio interesse, al guadagno.

Seguiranno altre notizie e 'ricordi'. Intanto, inizia la mostra:

il decumano seppellito. Ora sopra c'è il parcheggio dei TIR dell'Interporto della Toscana Centrale.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Quanta arroganza e ignoranza da parte della Barni e di tanti altri mediocri burocrati politici,
che decidono cosa deve o non essere Prato...la Contemporaneita'??? E il Pecci doveva essere aperto un anno fa e e'ancora chiuso. Ridicoli.

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