Leggo la proposta della presidente dell'ANPI di Prato, Angela Riviello, e rimango perplessa: - Vietiamo le piazze di Prato ai fascisti e ai razzisti .-
Se il virgolettato riportato da Il Tirreno è corretto, come dobbiamo intendere? Che non debbano essere permesse manifestazioni a organizzazioni fasciste?
Ma il Fascismo in Italia è già perseguito, è illegale vivaddio, e quindi va da sé che non possono essere concesse piazze a gruppi propriamente tali. E' la legge Scelba che lo prevede, che include anche norme contro i razzisti:
« quando un'associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista. »
Quindi l'appello a vietare le piazze ai fascisti e razzisti è inutile; se c'è un gruppo di pazzi nostalgici che va in piazza, bisogna chiamare i carabinieri, punto.
Capisco che non sia facile parlare a certe celebrazioni senza cadere nella triade retorica, propaganda, ostentazione, ma la precisazione andava fatta.
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