Oggi è apparso un
articolo sui reperti di Gonfienti che copio oltre, ormai definitivamente
destinati alla Rocca Strozzi di Campi Bisenzio.
Preciso quanto
segue:
Non è proprio una
vita che mi occupo di Gonfienti, ma attivamente dal 2003, quando, nel vano
tentativo di mettere in scena il dramma etrusco "Laris Pulenas",
trovai tutte le porte sbarrate in quel di Prato e di Firenze, in particolare in
Soprintendenza.
Non è vero che la
decisione di portare i reperti a Campi fu presa dieci anni fa. Dieci anni fa
l'assessore Mazzoni faceva ben altre dichiarazioni, come si legge anche in
questa interrogazione comunale, che qui riporto, ma taglio, per brevità:
"17/02/2006
Consiglio
Comunale. Un progetto nel progetto per la cultura
Un
filo diretto tra Gonfienti e il nuovo Museo Civico
L'assessore Mazzoni
risponde a Zazzeri (Comunisti italiani) e chiarisce l'equivoco nato sulla
destinazione dei reperti di Gonfienti
Il nuovo
allestimento del Museo civico avrà un collegamento diretto con l'area
archeologica di Gonfienti e formerà un circuito museale con Villa Niccolini, che in una porzione ospiterà ed
esporrà i reperti provenienti dagli scavi della città etrusca...E' questa
l'anticipazione fatta dall'assessore alla Cultura Andrea Mazzoni nella seduta
del Consiglio comunale di ieri 16 febbraio. Ha fatto da 'traino' la risposta
dell'assessore al capogruppo dei Comunisti italiani Moreno Zazzeri, che in un
question time ha chiesto chiarimenti su un accordo tra Soprintendenza ai beni
archeologici della Toscana e il Comune di Campi Bisenzio /.../ per la nascita
di un deposito e laboratorio di restauro per i reperti rinvenuti a Gonfienti,
che 'scipperebbe' a Prato un'occasione attesa da tempo. Mazzoni ha chiarito che
si tratta di un equivoco, in quanto la convenzione stipulata con il Comune di
Campi Bisenzio dalla Soprintendenza riguarda solo i reperti pre-proto-storici
rinvenuti nei lavori per la Mezzana-Perfetti-Ricasoli che saranno raccolti
nella Rocca Strozzi del paese: «Si tratta di notizie prive di fondamento -
spiega l'assessore Mazzoni - dal testo dell'accordo, inviatoci dalla
Soprintendenza, non risultano infatti mai comparire le parole Gonfienti o
etruschi. Il Comune non solo è perfettamente consapevole del grande valore che
il patrimonio di Gonfienti rappresenta, ma è stato anche l'artefice insieme
alla società Interporto della Toscana e Soprintendenza di un'operazione che ha
saputo conciliare lo sviluppo infrastrutturale, grazie al quale la città
sotterranea è riemersa, e i reperti etruschi: proprio
per questo nel progetto di rinascita del Museo Civico, per ora allo stato
embrionale, intendiamo creare un richiamo con la città etrusca sul Bisenzio e
il suo museo, VIlla Niccolini, che in base ad una convenzione firmata l'anno
scorso con il Comune, dedicherà 530 metri quadrati all'esposizione».
Questa dichiarazione dell'Assessore Mazzoni fu ribadita nel convegno al Pecci, nell'ottobre 2006, denominato "Dalle Emergenze alle Eccellenze", convegno e impegni tra l'altro traditi dai fatti che si sono susseguiti: ampliamento di Interporto autorizzato dalla Soprintendenza, con la rinuncia di aprire l'Antiquarium a Villa Niccolini:
“/…/ Abbiamo
recentemente inserito nel piano triennale delle opere pubbliche, la prossima
acquisizione di Villa Niccolini. Crediamo infatti che ci debba essere anche una
vicinanza strutturale tra quelle che sono le emergenze archeologiche che non
possono che restare necessariamente insediate sul terrItorio – penso in primo
luogo alla grande domus di oltre 1400 mq. – e i reperti che si prestano ad
essere contestualizzati in un percorso museale”.
L'Assessore Mangani
non è a conoscenza di tutto questo?
In realtà
l'amministrazione comunale (e non solo quella attuale) non si è mai occupata
seriamente né dei reperti, né tantomeno della nascita di un parco archeologico
nella città di Prato.
Credo sia opportuno
dire la verità su tutta questa imbarazzante faccenda, o quanto meno, prima di
fare dichiarazioni, informarsi; e a questo punto, nel concreto, evidente
abbandono dell'area archeologica, non è irrilevante lo scippo culturale e
identitario che la città subisce in questo trasferimento dei reperti a Campi Bisenzio.
L'articolo de Il Tirreno
Presentato in anteprima il Museo della città etrusca del Bisenzio
Scatta la protesta. L’assessore: «La decisione fu presa 10 anni fa»
Scatta la protesta. L’assessore: «La decisione fu presa 10 anni fa»
I reperti di Gonfienti traslocano a Campi
PRATO In principio furono gli Etruschi, gli antenati dei pratesi in quel di Gonfienti. La storia è nota, anzi tristemente nota visto che sembra ormai sfumato il sogno di un parco archeologico sulle rive del Bisenzio. Ed è sempre sulle rive del Bisenzio che il tesoro etrusco riemerso una ventina di anni fa durante gli scavi nella zona pratese dell'Interporto tornerà fruibile al popolo di appassionati di antichità e archeologia. Non però a Prato, bensì a Campi Bisenzio dove è in fase di allestimento il Museo Archeologico di Gonfienti con sede alla Rocca Strozzi, aperta straordinariamente nell'ultimo weekend in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. «Il Museo - si legge sul sito del Comune di Campi Bisenzio - accoglierà i reperti provenienti dalla città etrusca fondata sul Bisenzio». Era scritto da anni che il museo etrusco dovesse nascere a Campi Bisenzio ma dopo tutti questi anni una notizia del genere non può lasciare indifferente l'artista Maila Ermini che alle battaglie per il sito etrusco ha dedicato una vita. «Organizzerò una nuova marcia per Gonfienti per tenere viva l'attenzione in città sugli Etruschi ormai dimenticati. Qui siamo di fronte a un tradimento. Capisco che sia la Sovrintendenza a decidere ma il Comune di Prato non ha fermato le sue scelte...». Ermini non è la sola a protestare per questa scelta, anche se datata. Tra questi c’è Mauro Lorenzini, coordinatore del gruppo “Passeggiate tra storia e natura” presente ieri alla presentazione del Museo. «Non credevo ai miei occhi quando ho visto che in mostra c’erano i nostri reperti. Non si può accettare che tutto venga portato a Cambi Bisenzio. Tra l’altro l’inaugurazione è avvenuta nel più assoluto silenzio di Prato che, sul trasferimento dei reperti dal laboratorio al Museo di Campi, mi risulta non abbia più detto una parola». «E’ un accordo di molti anni fa», conferma l’assessore alla cultura Simone Mangani. «Si sapeva che i reperti sarebbero andati a Campi da almeno dieci anni. Se non addirittura da prima. Quando noi facemmo la mostra sugli etruschi, alla fine del 2014, contattammo la responsabile della nostra area della Soprintendenza Gabriella Poggesi chiedendo se era possibile collocare alcuni dei reperti di Gonfienti a Palazzo Pretorio, negli spazi attigui di Palazzo Valentini. Ci interessava averne alcuni a Prato. La risposta però fu netta e chiarissima: la decisione era già stata presa, purtroppo, alcuni anni prima e non si sarebbe tornati indietro». (m.l. -i.r.)
3 commenti:
Capisco il fumo di retrovia della maggioranza allo sgoverno e le pasticciate risposte rimasticate di bocca in bocca (e bugiarde!); ma l'ebete silenzio di chi urla di fare l'unica opposizione al regime e' osceno, vergognoso, intollerabile.
Giammai Lirivoto
Vorrei suggerire, anche se non sta a me farlo, a qualche consigliere dell'opposizione (o anche della maggioranza, ma ne dubito) di prendere spunto da quanto pubblicato da Maila e fare una question time in consiglio comunale per sentire cos'ha da rispondere in merito l'assessore Mangani. Ma siamo proprio sicuri che a qualcuno (opposizione e/o maggioranza)interessi davvero questa cosa?
Stiamo a vedere cosa "ufficialmente" viene fuori
Moreno
Grazie, Moreno.
Intanto noi abbiamo intenzione di organizzare, tra non molto, una seconda Camminata per Gonfienti. L'idea è quella di partire da Piazza del Comune, a Prato, e arrivare a piedi a Gonfienti per sensibilizzare sullo stato di abbandono dell'area archeologica, e sottolineare lo 'scippo' del museo. Appena possibile dirò la data.
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