Questa è la nuova stagione teatrale.
Una volta avevamo paura della nostra creatività, come se fosse una colpa. Ora non più. Sono ben altre le colpe. Per esempio, un presidente di commissione cultura che passa davanti al teatro, vede che c'è la presentazione, e tira diritto. Un teatro, pur privato e privo di finanziamenti, svolge una funzione pubblica sul territorio, in particolare in una periferia dove non c'è più nulla. Vergogna.
Una stagione 'graffiante' e politica, come piace a me.
STAGIONE TEATRALE 2016-2017
Sabato
15 e 22 ottobre ore 21
STUPIDA
Una vita in trappola
Sabato
12 e 19 novembre ore 21
ASINERIE
Incursione comica nella lingua
italiana
Sabato 3 dicembre ore 21
L’INTELLETTUALE
ARROSTO
Come cucinare un personaggio indigesto
Sabato 17 dicembre ore 21
L’INFANZIA NEGATA DEI
CELESTINI
Sabato
21, domenica 22 gennaio 2017, ore 21
IO E FEDERICO
Dialogo politico con
l’imperatore Federico II
Sabato 4 febbraio ore 21
CATTIVERIE BIS
di e con Gianfelice D’Accolti
Sabato 25 febbraio ore 21
LE RAGAZZE DELLA
FABBRICHINA
di Dunia Sardi
Adattamento teatrale di Maura
Salvi
Sabato 18 marzo ore 21
FESTA DELLA POESIA
Domenica 8 aprile
LEONARDO, UN VIAGGIO
Viaggio-spettacolo nella terra
di Leonardo
Sabato 7 maggio ore 21
IO PASSERINA, TU
PISELLINO
TEATRO RAGAZZI
Lunedì 26 dicembre ore 16,30
Domenica 1 gennaio 2017, ore
16,30
PAGLIACCIA SECCA
SOS…NATALE
Domenica
8 e 15 gennaio 2017, ore 16,30
BERTA LUMACA
Domenica 19 febbraio ore 16,30
DINA LA VESPINA
Domenica 19 marzo ore 16,30
LA RIVOLTA DEI PEDONI
Teatro La Baracca
Via Virginia Frosini, 8 – 59100
Prato. Tel. 0574-812363
Biglietto: 12 euro – Biglietto
teatro ragazzi 6 euro.
La “Festa della poesia” è a
ingresso libero.
E’
vietato entrare a spettacolo iniziato.
Il
teatro-ragazzi è vivamente consigliato anche agli adulti.
Dove non indicato diversamente, i testi e la
regia sono
di Maila Ermini
2 commenti:
Che certi personaggi non entrino alla Baracca è direi una medaglia al valore. Detto ciò è un vero schifo che molti mestieranti da 4 soldi abbiano sussidi pubblici mentre persone valide devono soffrire e faticare per poter esprimere liberamente il proprio talento.
Queste persone non solo non entrano nel mio teatro, ma se devono passarci davanti, vanno dalla parte opposta della strada.
Come se noi fossimo portatori di peste e volessero evitare il contagio.
O come se loro avessero da nascondere qualcosa. Passano via come ladri.
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