Un articolo di Ernesto Galli della Loggia, oggi, su Il Corriere della Sera, tuona contro il turismo di massa, in particolare a Venezia, ormai città sepolta proprio dall'orda quotidiana dei turisti che, durante il Carnevale, tocca punte di flusso umano ingestibili.
Abolire il Carnevale a Venezia, e Arrigo Cipriani, dell'omonimo famoso Caffé propose un referendum per farla finita con la barbarie, sarebbe cosa buona e giusta.
Le città d'arte, vedi anche Firenze per esempio, diventata set matrimoniale per satrapi d'Oriente e magnati d'Occidente, sono ormai solo ombre dell'illustre passato. Io, praticamente, nella Città del Giglio avvizzito non ci vado più, non mi attira più andarci. L'impossibilità di viverla umanamente, l'ha resa, a soli 15 km di distanza, irraggiungibile
Sono anni che scrivo contro il turismo di massa, che va assolutamente contrastato, e ripeto uggiosamente ormai che bisogna impedire il turismo assassino. E per primi iniziare noi a smetterla con questo gioco stupido e in fondo noioso.
Se le città non sono turistiche, è un bene! Non abbiamo bisogno di turismo, ma di cultura, di cura, di civismo, di sana economia produttiva!
Per esempio: bene che la città di Prato non sia turistica, è la sua salvezza! Peraltro ha già mille problemi. Quando in città si dibatteva su Gonfienti, la città etrusca (ricordate?), molti sostenevano che il parco archeologico avrebbe incentivato il turismo. E io, nemmeno per idea!
E questo insulso Carnevale, ormai sposo del Turismo, (e si celebra solo nei paesi cattolici, ricordo, carnem levare o carnem, vale!), con le orrende sfilate che non hanno più senso, nemmeno più per i bambini, togliamolo di mezzo o, se ne siamo capaci, trasformiamolo in qualcosa di più sensato!
La Chiesa di Roma, che tanto tuona contro la festa pagana di Halloween, perché non dice nulla di questo stravolto consumistico, orrendo Carnevale? Tanto, anche durante la Quaresima, anche i cattolici continueranno a mangiare la carne...Il Carnevale insomma, come molte di queste manifestazioni, non hanno più senso, nemmeno di festa, ché sono diventate brutte brutte brutte. E parlo anche esteticamente.
Mi dispiace per i bimbi, ma quasi quasi io avanzerei una 'modesta proposta per abolire il Carnevale...'.
Le maschere della Commedia dell'Arte (Arlecchino, Pantalone, Balanzone...) ringrazieranno, ché esse non nascono dal Carnevale, ma sul palco, e nelle sfilate e nei travestimenti popolari, state inserite (e rese banali) molto di recente, anche se ormai sempre più raramente i bambini si travestono in una di esse.
L'articolo di Ernesto Galli della Loggia:
I miei articoli 'contro' questo turismo, non si contano; cito solo alcuni:
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