lunedì 27 febbraio 2017

"L'operosa assenza delle istituzioni"

Voglio condividere questa riflessione di uno dei pochi intellettuali che stimo, Silvano Agosti.
Un artista del tutto marginalizzato, in particolare nel mondo confezionato a non-arte del cinema.
Se penso a lui, per contrasto, mi viene drammaticamente da considerare che i film sono TUTTI uguali, e tutti sfarzosamente POVERI e MEDIOCRI, almeno quelli che la grande mangiatoia della assurda distribuzione dei cinematografari italiani e di tutto il mondo occidentalizzato mostra.
In questo scenario carnivoro uno come Agosti non può esistere.
Vivo, artisticamente, la sua stessa condizione a margine, in un paese che fa di tutto per uccidere la creatività, che invidia chi la possiede, che perseguita chi tenta di pensare (ma è ancora possibile?), con la propria testa.

In questo ultimo tempo, inutilmente presente, si osservano soprattutto esseri ormai come ombre vuote, grasse solo di sé, aggressive, pronte a distruggersi a vicenda in un fondale egotico e scialbo; e senza luce né bellezza. E' con gioia allora che si riescono ancora a trovare queste tracce di umanità in questi giovani vecchi saggi.

"Quando sembra che stia accadendo di tutto, ci si accorge che la sensazione era solo l'aspetto simbolico del nulla perenne che si fa in questo Paese e per questo Paese. La indistruttibile preziosità dell’insieme, degli esseri umani, infatti, è data solo da innumerevoli, sparse e mai premiate iniziative a livello individuale o di piccoli gruppi, che tentano senza alcun mezzo di dare risposta alla propria dignità e alla propria creatività, ambedue sistematicamente negate attraverso un’implacabile burocrazia e l’operosa assenza delle istituzioni.

Un abbraccio a tutti questi, anche se non li incontrerò mai, affinché anche voi proviate lo stesso sentimento". (Silvano)

1 commento:

Anonimo ha detto...

MERAVIGLIOSO.

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