Le donne non sono solo picchiate e violentate dagli uomini, ma anche dalla politica e dalla sua disgustosa retorica.
L'abbiamo visto e sentito nelle celebrazioni della Giornata contro la Violenza alle Donne, in cui le donne sono state sfruttate e violentate, non solo come avviene tutti i giorni massicciamente, dai maschi cazzuti, ma anche dalla politica cazzuta. Che vuole essere imitata anche dalle donne ormai ampiamente.
"Le maschie" vuole essere una riflessione su questo modificazione del mondo, che la politica applaude festante. Donna, non ti fare picchiare a casa, ribellati al maschio che ti picchia e ti vuole sottomettere con le botte fino a ucciderti, ma sii succube alla politica dei maschi e sua complice fuori di casa.
In realtà per le donne in casa non è cambiato quasi nulla. Sono sempre e ovunque quelle che lavorano di più e meglio. Dunque, le donne, oltre a fare due mestieri, fuori e dentro casa, devono anche uniformarsi al racconto collettivo, all'immagine uniformata del mondo.
Le donne, che fino a cinquanta anni fa più o meno avevano un loro recinto di libertà e un loro linguaggio pur nella schifosa schiavitù al maschio dominatore e violentatore, ora sono private anche del loro immaginario, della loro lingua. Che in molti casi non era un gran ché, ma era pur qualcosa di diverso rispetto alla cultura dominante.
Il maschio dominatore accetta di 'liberare' la donna, non la picchierà più - promessa di marinaio! - a patto che lei si inserisca, come lo è di fatto, nel sistemino politico-economico e lavori, splendente, per e con lui.
Nessun commento:
Posta un commento