Questa settimana inizia con l'attesa e il duro lavoro finale per il mio nuovo spettacolo Le maschie, e sono fiduciosa visto che ho superato il difficile esame di Gianfelice, critico acuto come pochi. Forse lo uguagliava solo mio padre, che pure non aveva certo la sua competenza in materia, ma sì era ugualmente spietato nel giudizio, quando un tempo, insieme a mia madre, si sottoponeva al duro piacere dell'assistere ai miei lavori teatrali in anteprima. Un tempo i babbi non erano tanto compiacenti con i figli, o almeno il mio non lo è stato con me. E questa durezza nel giudizio è utilissima, che ai teatranti e agli artisti in genere non serve essere accarezzati prima del debutto, ma solo eventualmente, e non troppo, dopo.
Con Le maschie mi sono trovata psicologicamente in difficoltà, come se tradissi il mio genere e la mia storia femminista, ma alla fine mi sono detta di andare libera e sicura anche a minare d'incertezze e dubbi campi che apparivano rigogliosi e ben coltivati.
Sabato 11 e 18 novembre ore 21
Teatro La Baracca, Prato
Commedia distopica
scritta e interpretata da
Maila Ermini
Al Centro Metamorfosi le donne vanno e vengono alla ricerca di una più confacente, nuova identità: qui diventano maschie, che è come un nuovo meta-genere che le modifica interiormente. E qui arriva Dafne, la protagonista, in contrasto con la sorella Zoe, e incontra altre come lei o diverse, ma tutte alla ricerca di un riscatto, sociale e personale, e di una non certa felicità. Un finale inquieto allude a scenari di insolito futuro per l'umanità.
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