Dopo aver parlato di abusi nei confronti di attrici e donne dello spettacolo, invito a parlare del tarlo del successo.
Questo animaletto che ci mette tutti nella condizione di merce. Le nostre qualità personali e il risultato dei nostri sforzi finiscono poi per essere vendute in cambio di denaro, prestigio e potere.
Chi si sottrae a questo mercato è reso ridicolo, scartato e buttato. Tutti, donne e uomini, nessuna differenza finale, pur con modalità diverse.
Ma perché questo tarlo è così potente? Oltre alla vanità, all'amore di sé, che sono motori fondamentali, c'è un altro motivo, sociale (e quindi economico): l'artista ambisce al successo perché viene rispettato nella sua individualità soltanto se è un artista riuscito, se riesce a vendere la sua arte (e si presta per questo a vendere anche il suo corpo, oppure la sua ideologia); altrimenti, se non vende o non si vende, lei lui rimane al margine, e alla fine diventa un eccentrico di cui ridere. O un nevrotico, una sorta di pazzo. E come tale nessuna considerazione è dovuta.
Il successo è questo.
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