mercoledì 8 febbraio 2023

La vita agra

Penso che pochi abbiano visto questo film di Lizzani, tratto da La vita agra di Luciano Bianciardi.

E' un film innovativo anche da un punto di vista strettamente strutturale, inconsueto e anticipatore (forse qualcuno l'ha anche scopiazzato), che rispecchia l'andamento del romanzo, anche se la scena filmica è spostata, da Grosseto di dov'era Bianciardi alla provincia emiliana. Si parla di morti sul lavoro e di disfacimento dell'utopie.
Leggeva Bianciardi il mio amico e parente Enzo Federici, quello che cito nei proverbi e a cui ho dedicato la canzone "La Leggera".
Fu lui, ricordo bene quel libro sulla barca!, a farmelo conoscere da ragazzina nelle palafitte che gli anarchici costruivano fra Follonica e Punta Ala per andarci d'estate, senz'acqua e senza luce, quelle che, le poche rimaste, oggi sono usate come bar sulla spiaggia.
Oggi nessuno finanzierebbe questo film, forse solo avrebbe potuto ancora un Alfredo Bini. Ma anche lui purtroppo non c'è più, e d'altronde come produttore lo hanno fatto morire prima di morire.


Ci sono pubblicità inframmezzate, ma poi nemmeno troppe.
Tognazzi, inutile commentare la sua bravura drammatica, e la Ralli, beh, lei brava e bella vera.

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