giovedì 29 aprile 2010

Odissea Gonfienti

Lo si sapeva da qualche giorno, ora spunta sul giornale come un fiore già appassito con tanto di foto (ci aspettiamo altri articoli con titoli a effetto - inutili - nei prossimi giorni):
“Etruschi, firmato l’accordo per il grande parco archeologico” tuona la Nazione di Prato.

Viene da sorridere, per chi ci crede ancora.

Bisogna far correre parecchio la fantasia per vedere un parco alle pendici dell’Interporto, fra un mega-traliccio, un trenino ciuf ciuf, montagne di cemento e Tir… con il corollario naturalmente dei "Gigli".

Insomma si vuole salvare la faccia a tutti i costi e probabilmente, visto che pensano alla poltrona, oltre a chissà quale competizione, ce la faranno. E allora forza, avanti, a riscaldarsi i muscoli per la corsetta!

Come già l'ex assessore alla cultura Mazzoni aveva promesso (esattamente un anno fa), la kylix è esposta (pro-tempore), lontano dal bunkerizzato Interporto, che ancora una volta era tra i firmatari del protocollo a ricordarci chi comanda.

Stupisce l’atteggiamento del Comune di Prato, che durante la campagna elettorale, se non ricordo male, puntava a far ritornare a casa qualche reperto tirato su dalla città antica nel comune di Prato. Cambiato idea?

E invece se ne vanno a Campi, lo ha deciso Sua Signoria la Soprintendenza.

Nella prossima presentazione di “Gonfienti, storia di una battaglia”, alla libreria Equilibri il 14 maggio, credo sarà opportuno, fra le altre cose, parlare anche di questi reperti, che devono tornare a Prato.

La città dei morti purtroppo è più viva che mai.

"Etruschi, firmato l’accordo per il grande parco archeologico
Su un’area di 3400 ettari, collegherà le «città dei vivi e dei morti»
«UN BEL LAVORO di collaborazione istituzionale, non scontato: l’area metropolitana è importante per tutta la Regione e dobbiamo proseguire nella direzione della valorizzazione dei luoghi di cultura per poter essere competitivi». Parola di Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze, tra i firmatari, ieri, del protocollo d’intesa per la valorizzazione del patrimonio etrusco, insieme ai Comuni di Prato, Carmignano, Campi Bisenzio e l’Interporto della Toscana Centrale, sotto il coordinamento dalla Provincia di Prato. Il protocollo, un provvedimento condiviso che va nella direzione della realizzazione di un parco archeologico interprovinciale in un’area di oltre 3400 ettari, «dà maggiore visibilità per la valorizzazione di un tesoro archeologico che ha tutte le potenzialità per diventare un grande polo di attrazione turistica», come ha sottolineato il presidente della Provincia di Prato Lamberto Gestri. UN POLO che connetterebbe Gonfienti, la citta «dei vivi», con l’area di Artimino e Comeana, dove sono stati ritrovati complessi funerari riferibili alle «città dei morti». Ai firmatari del documento, fortemente voluto dalla Soprintendente ai Beni archeologici della Toscana Gabriella Poggesi, spetta il reperimento delle necessarie risorse finanziarie, in particolare nei confronti della Regione Toscana, per il proseguimento dello scavo a Gonfienti, il consolidamento delle strutture e l’individuazione delle vie d’accesso necessarie per l’apertura al pubblico dell’area. «È un’opportunità per capire da dove veniamo, qual è la nostra storia: Prato era una città viva ai tempi della Repubblica di Atene», ha detto Edoardo Nesi, assessore alla cultura della Provincia. «IL PARCO archeologico è un importante investimento non solo per i cittadini ma anche per i turisti in un momento in cui questo settore diventa sempre più strategico» ha ribadito Anna Beltrame, assessore alla cultura del Comune di Prato. In direzione della valorizzazione dell’area archeologica vanno anche la prossima apertura del museo archeologico ad Artimino; mentre il Comune di Campi Bisenzio, come sottolinea il sindaco Adriano Chini, «ha messo a disposizione Rocca Strozzi per l’esposizione permanente dei reperti di Gonfienti». Da parte sua l’Interporto che - sottolinea il suo presidente, Angelo Pezzati - «ha già contribuito a supportare la Soprintendenza nell’impegno dei ritrovamenti», è chiamato a consentire l’accesso all’area archeologica per le finalità di fruizione e valorizzazione del patrimonio archeologico. L’accordo è stato firmato a due passi dalla teca che accoglie la kylix di Gonfienti, per la prima volta visibile al pubblico, e la coppa a figure blu del Tumulo di Montefortini che i rapporti tra Etruria settentrionale e mondo orientale.Lucia Pecorario "

martedì 27 aprile 2010

Diario ecologico nr. 2: dal mondo di plastica

Non riesco a diminuire la plastica nella spazzatura.

Ancora troppe bottiglie d’acqua, contenitori del latte, ancora troppa plastica!

Di concreto sono riuscita soltanto a diminuire il consumo dei sacchetti di plastica, direi quasi dell’80%.

Vedo che, almeno nelle botteghe dove faccio la spesa io che non vado nei supermercati, nessuno o rarissimi utilizzano borse per la spesa che non siano di plastica.

Un disastro vero e proprio.

Manca del tutto una seria campagna contro le borse di plastica; non è efficace, tiepidissima, quella ultima portata avanti da ASM di Prato, e coinvolge superficialmente solo i grossi supermercati.

Bisogna fare di più.

Innanzi tutto bisogna che siano installati fontanelli per l’acqua (buona da bere oltre che pubblica) in città.

Un fontanello è bastato a Pistoia per cambiare un po’ le cose.

Questo permetterebbe di abbassare notevolmente il consumo della plastica.

E poi il latte, ci vogliono ovunque i distributori di latte: basta con le confezioni e basta. Oppure pensare ad alternative per la distribuzione. Ci sono, basta solo buttare il muso fuori dell'uscio e vedere come fanno gli altri...

E ancora: i commercianti devono essere sensibilizzati al fine di costringere i clienti a non utilizzare le borse di plastica per fare la spesa. Non basta dire che saranno fuori legge il 1 gennaio 2011. Lo saranno? E le buste che ci saranno al posto di queste, come saranno?

Siamo lontani anni luce da un mondo con meno plastica. E non si fa nulla nulla in questa città, nessun passo, nessuna ‘ombra’ ecologica.

E’ questo è assolutamente urgente.

Di questo vogliamo sentir parlare, e non di nomine nelle partecipate (sempre la stessa spazzatura!).

M.E.

lunedì 26 aprile 2010

Storia di Prato

Per la prima volta racconto la storia di Prato.
E' una delle poche volte che la storia di una città viene narrata in forma di racconto teatrale.
E’ un racconto difficile, perché la storia di Prato non è lineare e riconosciuta come quella di Firenze o Pistoia, e in parte deve ancora essere costruita.
Prato ha un tardivo senso di città.
Parto dall’origine ritrovata degli Etruschi con la città di Gonfienti e ripercorro i fatti più importanti, come la nascita del libero Comune (uno fra i primi), la successiva dipendenza da Firenze, le invasioni e distruzioni del Rinascimento, la città-fabbrica a partire dal ‘700, l’alternanza dei Francesi, che ci hanno dato l’amministrazione, e del Granducato, e su fino al ‘900, quando durante la prima e l’ultima guerra Prato diventa scena di fatti decisivi.
Lo farò in anteprima alla Scuola De André di Prato, giovedì 29 aprile, al mattino; e ai ragazzi della scuola dedicherò anche una canzone che ho scritto per l'occasione.

Maila Ermini

Morganti, ovvero il sogno di Robin Hood alla pratese che toglie le case agli extracomunitari per darle ai poveri pratesi

I leghisti nostrani vorrebbero tanto assomigliare a Robin Hood.
Irrompono all’improvviso, organizzano manifestazioni s-padane con tanto di vessilli. Sempre e tutte pacifiche. Come a Verona.
Ma, a differenza (e non da poco!) di Robin Hood, invece di dare ai poveri, loro intendono dare ai pratesi.

Le case vanno date prima di tutto ai pratesi (e la direzione nella gestione delle case popolari alla Lega, of course!)

Dunque, vediamo un po’: chi sono i pratesi?

Evidentemente non sono quelli che sono di origine meridionale (nessuna nessuna origine meridionale sia contemplata; il marchio meridionale rimane per diverse generazioni. Oh voi meridionali, tacete almeno della vostra origine…Il fatto che il Castello dell’Imperatore sia stato costruito da un Imperatore che abitava al Sud non dimostra niente (egli, Federico II, era un proto-comunista jesino puer Apuliae -fin da allora ostile alla Lega Lombarda di Pontida! - degenerato dalla sua schiatta sveva che ha prodotto nientepopodimenoché il feudo vendoliano!);
evidentemente i pratesi non sono i cinesi (questi sono i peggiori!), nemmeno se passano con dieci e lode l’esame di italiano;
evidentemente non sono i negri che infestano le vie del centro, eccetera, in particolare via Magnolfi;

tutti i sopraddetti, negri cinesi (e quasi quasi anche i meridionali d'Italia) vanno messi nel calderone del sintagma 'extra-comunitario';

evidentemente i pratesi non sono che i pratesi,
e badate bene, nemmeno sono i fiorentini (ci fanno un baffo, i fiorentini!);
e nemmeno sono quelli di origine pistoiese (quelli che volevano rubarci la sacra-cintola – poeri grulli!).
e tantomeno sono i pisani, i livornesi, gli aretini, i grossetani, o i mangia-farro dei lucchesi.

Morganti, che sogna d'essere novello Robin Hood alla pratese, dà ai pratesi, che sono i poveri, e toglie ai ricchi, che evidentemente sono gli extra-comunitari.
Ecco come stanno le cose, nel neo-medioevo.

sabato 24 aprile 2010

Il libro alla Feltrinelli di Prato

Da stamani il libro "Gonfienti, storia di una battaglia" è presente anche alla libreria Feltrinelli di Prato.

venerdì 23 aprile 2010

Fascismo di ritorno

A quanto leggo stamani sui giornali, la situazione è grave. Mi riferisco alla gazzarra organizzata da parte dell'europarlamentare della Lega Morganti durante l'assegnazione degli alloggi a Prato . Che vuole la direzione della Epp (l'Ente per le case popolari), altrimenti minaccia di uscire dal governo locale se sarà data a un rappresentante della Sinistra.
Se non si cambia la gestione del potere, la gente sarà sempre più vicina a questi finti paladini, che nel futuro avranno vita sempre più facile.
Oltre a fare biciclettate strapaesane, si dovrebbe organizzare una seria manifestazione contro il fascismo di ritorno. Contro le intimidazioni, le limitazioni all'esercizio democratico, i ricatti, il razzismo dilagante, tutto aggravato dalla pessima gestione della politica abbassata al mero esercizio clientelare-nepotistico di assegnazione di posti e benefits.
I partiti, di governo e opposizione, infatti sono allo sbando anche localmente, presi dalle 'nomine': in aggiunta il PD pratese sembra annegato nell'incertezza che si irradia da Roma e nelle faide interne (è arcinoto da mesi- come si legge oggi sui giornali - che Carlesi ha mancato il soglio comunale perché silurato dai suoi che avevano votato Abati alle primarie); dall'altra parte evidentemente non si sta meglio, con i sospetti che ruotano attorno al sindaco Cenni, che dovrebbe rendere alla Sinistra i favori ricevuti un anno fa.
Consiglio: svegliatevi, e fate presto. Per chiarirvi le idee andate a rileggere la storia prima dell'avvento del Fascismo, anche qui a Prato, e troverete sconvolgenti similitudini con quanto sta accadendo.

PRATO: LEGA NORD, SE ESPONENTE PD A GUIDA EPP NOI FUORI DA GIUNTA
(ASCA) - Firenze, 22 apr - La Lega Nord minaccia di uscire dalla giunta comunale di Prato (a maggioranza di centrodestra) se sara' nominato un esponente del Pd alla guida dell'Epp, l'Ente per le case popolari. Lo annuncia il segretario regionale Claudio Morganti.''L'intenzione dell'attuale giunta - afferma Morganti - pare essere quella di nominare presidente dell'EPP Fabrizio Braschi. Se, come annunciato dal sindaco Roberto Cenni, sara' nominato Braschi o qualsiasi altro esponente di sinistra alla presidenza dell'EPP, la Lega Nord uscira' dalla Giunta e andra' avanti con l'appoggio esterno. Questo perche' la Lega e' garante per i cittadini delle cose fatte per bene e non accetta gli scempi''.Questa mattina la Lega ha protestato in occasione dell'inaugurazione del restauro di alcuni alloggi popolari.''E' assurdo - afferma Morganti - che delle villette di pregio (risalenti all' XIV secolo e rivestite in pietra serena) vengano considerate case popolari. Sono discriminatorie per chi ha per davvero delle case popolari e per chi deve pagare 200 mila euro di mutuo e non sa come fare. E' necessario che cambino i criteri - prosegue - e si prenda esempio da altre parti, come in Lombardia e a Verona.Qui, gli extracomunitari per entrare a far parte della graduatoria delle case popolari devono avere almeno 5 anni di residenza per nella regione lombarda e 10 nella citta' del sindaco Flavio Tosi''.

giovedì 22 aprile 2010

Interpretare il giusto ruolo

Molti artisti si vedono interpretare il ruolo degli impegnati.
E così si osservano nel 'giusto ruolo' i politici.
O gli pseudointellettuali .

Per esempio, quando si celebra il giorno della Liberazione, subito preparano qualcosa, e si fanno vedere e sentire.

Parlano solo di ciò che sanno che si può dire.

Se bisogna parlare di un argomento, loro annusano subito se è permesso o no; e se è ganzo.

Se non lo è, se non sono 'sicuri', non si azzardano.

Sono i falsari della comunicazione.

Sono i falsari dell'io. Del pensiero, che non hanno, non vogliono avere.

Solo quelli che utilizzano la cultura per il marketing del sé.

Interpretano il ruolo impegnato, alternativo, e così si auto-promuovono.

Recitano. Alcuni lo fanno per tutta la vita.

Sono intercettati e lavorano. Oppure diventano presidenti di qualcosa.

Sono promossi e promuovono quelli e soltanto quelli come loro.

Il gioco principale della vita è questo, interpretare il giusto ruolo .

Fino alla fine della vita.


M.E.

LETTERA APERTA AL VICESINDACO BORCHI IN MERITO AI PRATESI IN BICI

Siccome il primo requisito per governare bene è la conoscenza, la informo sulla situazione dell’uso della bicicletta da parte dei pratesi.

Si ricorda il nostro incontro, a gennaio passato?

Durante quell’incontro, mi permisi di presentare una prima bozza di progetto per una completa pedo-ciclabilità di Prato a basso costo.

Lei rispose in questo modo: che non ci sono soldi e che i pratesi non le apparivano molto amanti dello spostamento in bici.

In parte ha ragione, ma ultimamente qualcosa sta cambiando e, girando per la città, ho avuto modo di rendermene conto ( Lei lo sa, io la bici la utilizzo sul serio, non solo per il programma elettorale).

Per esempio: se le capitasse di percorrere la ciclabile al mattino ( ma anche sulle strade non ciclabili!), vedrebbe molta gente che si sposta in bici per fare la spesa, andare a lavoro, accompagnare i bambini a scuola.

Forse la crisi si fa sentire fino a questo punto che, visto i costi del carburante, la gente comincia a ridurre l’uso della macchina?

Le mostro un po’ di conti: spostandomi in bici per andare a Prato, diciamo una volta su tre (utilizzo l’automobile quasi sempre per portare il materiale di teatro) riesco a risparmiare una media di 800 Euro l’anno di carburante.
D’altronde con la bici non ho problemi di parcheggio.
Andare con la bici significa anche risparmio di tempo, anche se non sembra. Mi creda, ho fatto diverse prove: da Casale impiego mezz’ora per arrivare in piazza del Comune con la macchina (se non c’è traffico), avendola prima parcheggiata al sicuro; e venti minuti in bici senza pedalare veloce: in quest’ultimo caso arrivo gratis e senza problemi.
In più la salute ci guadagna, inutile dirlo, il fisico ne ha un effetto benefico.
Metto da parte la questione ambientale, che pure è tra le Sue competenze.

Questo ragionamento cominciano a farlo in diversi, evidentemente, soprattutto ora che comincia la bella stagione.

Proprio pensando al gran risparmio che potevano trarne (vista la crisi), più che al benessere per sé e per l’ambiente, gli europei del nord furono convinti all'inizio degli anni Settanta a inforcare le biciclette per spostarsi in città. Nonostante il clima pessimo di lassù. Sì, proprio a causa della crisi di quegli anni qualche amministratore pensò di dotare la città di Amsterdam di ciclabili, in modo che gli olandesi potessero muoversi senza consumare petrolio. Prima di allora i cittadini di Amsterdam non amavano la bici, esattamente come i pratesi.
Cosa ne dice se ne riparlassimo?
Maila Ermini

mercoledì 21 aprile 2010

Prossima tappa

Continua la nostra carovana di presentazione del libro "Gonfienti, storia di una battaglia".
Dopo la tappa istituzionale alla Biblioteca Lazzerini - disturbata sul finale dai soliti mestatori di provincia inviati apposta - venerdì maggio saremo alla libreria Equilibri di Prato, ore 21.
Gianfelice ed io abbiamo deciso di arricchire la presentazione del libro con nuovi elementi, notizie, letture.
Non molliamo.
Maila

domenica 18 aprile 2010

Sulla libertà di espressione

In occasione della presentazione del libro “Gonfienti storia di una battaglia” alla Biblioteca Lazzeriniana di Prato il 18 aprile 2010.


Ringraziamo l’eccellente organizzazione, la disponibilità e la professionalità del personale della biblioteca che ci ha accolto e sostenuto durante la presentazione del libro.

La sala conferenze è quanto di meglio ci si possa aspettare: un contorno di alto livello, architettonico strutturale e professionale, che non sfigura, anzi compete, con altre biblioteche che abbiamo avuto modo di frequentare in Europa.

Un ringraziamento sentito va al Prof. Centauro, che ci affiancava, il quale con la sua sapienza ha saputo offrire ai presenti un excursus tanto triste quanto bello ed esauriente sulla vicenda.

Purtroppo, durante il dibattito che è seguito, c’è stata una aggressione verbale nei nostri confronti. In particolare qualcuno ha accusato l’autrice di accusare di responsabilità nella vicenda, con il libro, non solo certe persone, ma organizzazioni come ARCI, CGIL o altre locali; e che addirittura non si doveva leggere ad alta voce un passo delicato del libro stesso.

Sentiamo il dovere, con il dovuto rispetto, di raccontare la verità, peraltro ampiamente documentata, su quello che è accaduto intorno alla Città Etrusca sul Bisenzio. Che piaccia o che dispiaccia.
Questo non significa dannare qualcuno né essere ostili a certe associazioni con cui abbiamo dibattuto, anche aspramente, nel passato; semmai l’intento è quello di essere di stimolo affinché, eventualmente, si prenda spunto dagli errori per cambiare rotta nel futuro.

Sarebbe opportuno che queste organizzazioni prendessero le distanze da persone i cui comportamenti non si possono qualificare né educati né costruttivi.

Poiché in passato, in altre sedi e analoghe occasioni su Gonfienti, si sono già verificati episodi simili, non tollereremo ulteriori attacchi alla nostra lecita e civile libertà di espressione.


Maila Ermini
Gianfelice D’Accolti

Edizioni del Teatrino di Legno
Teatro La Baracca

venerdì 16 aprile 2010

La ciliegina sulla torta etrusca

Di seguito il comunicato stampa del Comune di Prato. Traduciamo: fumo negli occhi per tutti, ovvero la ripresa che non c'è e l'Interporto della Toscana Centrale - che ora vuole estendersi anche verso Campi - è un flop!
Che tristezza. Cambiano gli amministratori, ma non cambia nulla.
Riguardo ai reperti, la situazione è questa: li porteranno via da Prato (quelli più importanti già non ci sono più).
MA LA CITTA' ETRUSCA (e i suoi reperti) NON ERA UNA PRIORITA' DEL SINDACO CENNI?

Prato, 16 aprile 2010 - Due nuovi capannoni di circa 16 mila metri quadrati serviti da binari oltre che da attrezzature di carico e scarico per il servizio su gomma e una nuova piattaforma logistica formata da 70 mila metri quadrati di piazzali a supporto dei nuovi capannoni e da un sistema di un trasporto intermodale ferro-gomma con due nuovi binari di 600 metri di lunghezza che vanno ad aggiungersi a quelli già esistenti: sono le strutture che oggi completano l'Interporto di Prato - uno scalo a servizio non solo di Prato ma di tutta l'area metropolitana e quindi anche di Firenze e Pistoia - e che hanno consentito di riavviare, nel mese di marzo, il servizio ferroviario sospeso da oltre due anni con i primi trasporti a carro per oltre 5 mila tonnellate.

Di queste novità hanno parlato l'assessore alle Grandi Opere, Filippo Bernocchi, e il nuovo presidente dell'Interporto della Toscana Centrale, Angelo Pezzati, nominato nell'ottobre scorso. «L'Amministrazione Comunale - ha detto Bernocchi - conta molto su questa infrastruttura che rappresenta, a nostro avviso, una delle chiavi di volta per rilanciare il distretto pratese».

«Sono stati avviati contatti con altri operatori - ha annunciato il presidente della società, Pezzati - per ampliare le attività sia all’interno dei capannoni esistenti che nei nuovi. Il proposito è di sviluppare le potenzialità della nuova piattaforma logistica che possono arrivare fino a 800 mila - 1 milione di tonnellate di merci. L’aumentata attività e le ulteriori prospettive potranno anche raddoppiare il numero degli operatori all’interno dell’Interporto. Siamo pronti - ha aggiunto Pezzati - a cogliere ogni opportunità di ulteriore sviluppo utilizzando in futuro le aree previste nel Pgr del Comune di Campi Bisenzio destinate a questa funzione».

Se si pensa al miglioramento ambientale connesso al maggior uso dei treni merci, si augurano sia l'assessore che il presidente Pezzati, potrebbe nascere un interesse anche da parte di altre amministrazioni per lo sviluppo del trasporto su rotaia. Molteplici contatti per rendere possibile questa prospettiva sono già in corso.

Altre novità in arrivo riguardano i reperti archeologici della città etrusca rinvenuta nell'area dell'Interporto che, già a suo tempo si era fatto carico di valorizzare questi ritrovamenti sostenendo spese per oltre due milioni e che attualmente ospita alcuni specialisti della Sovrintendenza Archeologica per il lavoro di censimento e valorizzazione. Recentemente è stato sottoscritto un accordo con vari enti pubblici, fra cui la Provincia, il Comune Prato e altri Comuni, per la valorizzazione di questo patrimonio archeologico.

Novità anche per la sicurezza: è stato attivato un sistema di controllo accessi che assicura agli operatori interni una maggiore sicurezza e una completa possibilità di verifica dei movimenti all'interno del complesso dell’interporto.

COMUNICATO

Domenica mattina alle ore 10 presentiamo alla biblioteca Lazzeriniana di Prato il libro Gonfienti, storia di una battaglia.
Oltre a me e Gianfelice sarà presente il prof. Centauro, che illustrerà come avrebbe potuto essere la città etrusca se le vicende fossero state diverse. Se avessimo avuto amministratori coraggiosi e non pedine di interessi più forti.
Anche noi avremo cose da dire, in questa carovana-testimonianza che abbiamo iniziato da quando, un mese fa, il libro è stato pubblicato.

Di una vergogna così grande, così com’è stata ed è gestita tutta la questione della città etrusca sul Bisenzio e del parco archeologico, poche città possono ‘vantarsi’.

Noi continuiamo a metterci in gioco nella speranza che nel futuro i beni pubblici non siano più trattati dagli enti preposti come privati.
Maila Ermini

mercoledì 14 aprile 2010

Le città degli spettatori

Mi prende sconforto a leggere i giornali, nel guardarmi attorno, nel vedermi nella massa di tutti questi cittadini-spettatori.
Mi fermo qui, e guardo da dove vivo, tutte queste città-castello che mi circondano, in questa Piana che non sarà, non potrà essere un parco se non facendo un salto con la fantasia, una piana violentata e sofferta. Inquinata e cementificata.
Se penso a Firenze, mi prende male. Già se ne vedevano le avvisaglie quando, tanti anni fa, frequentavo l'università. Ma io allora ero troppo giovane, ancora erano vivi tanti uomini saggi e belli e non vedevo che poche brutture. Ora invece le vedo tutte. Vedo bene i cittadini-spettatori del sindaco Renzi e dei suoi modi chiari spicci berlusconiani; e sono anche compiaciuti, di lui, di questa tele-novela televisiva che stanno vivendo. Con Renzi e famiglia si vede la metamorfosi del tipo nel politico bifide, destro-sinistro, abile, furbo, si capisce che rilegge il Principe prima di andare a letto; il peggio insomma della tradizione politica nostrana: strizza l'occhio a tutti, lui. E ride.
Se penso a Pistoia, vedo una città addormentata, antica nel futuro e nel passato, dove tutto è chiuso, celato, vietato agli estranei. Ogni accesso nel potere, piccolo o grande che sia, è seguito e guidato. Se non fosse per la gentilezza, la bellezza delle sue donne, Pistoia ai miei occhi sprofonderebbe. Si è svegliata, il sindaco Berti si è fatto sentire quando è successo lo scandalo dell'asilo, arrabbiatissimo, ad allontanare sospetti e troppe indagini sulla 'tranquilla' vita della città orsata.
Prato, che la vivo, è, anch'essa tutta abitata da spettatori. Spettatori più scomposti, com'è la sua storia, ma sempre spettatori.
Dopo la vittoria del sindaco Cenni, i cittadini si sentono come a posto. Sentono di aver compiuto la vendetta nei confronti di una Sinistra traditora, che si sentiva sicura nel suo castello.
Non cambia nulla, di questo film assurdo che stiamo vivendo. Ma lo viviamo da fuori, noi cittadini, questo film, non siamo certo attori. Impotenti.
I processi di partecipazione, di cui si parlava tanto prima delle elezioni del 2009, sono stati una farsa deliziosa.
E a guardar bene, erano una contradicto in adiecto, una contraddizione nei termini perché la politica democratica è, dovrebbe essere già partecipativa, lo è sulla carta. Non lo dice già tutto la parola 'democrazia'? Chiedere la partecipazione è affermare che questa politica, com'è, non è democratica.
Sarebbe stato bello continuare, in qualche modo, a illudersi di essere attori della politica, ma purtroppo è evidente che anche certi percorsi partecipativi, al momento devitalizzati, sono strumentalizzati da smanie di protagonismo di alcune figurette e personaggi che intorbidano, come sempre, le acque per conto di qualche partito. Insomma, robetta, ma pericolosa.
Intanto scorre la pellicola, implacabile, e la trama è sempre la stessa, non ci sono cambi, né colpi di scena, né prospettive diverse.
Sembra che il film duri a lungo, molto a lungo.

lunedì 12 aprile 2010

Teatro-carrello

Così in questi giorni appare evidente, sui giornali, che al Metastasio sia andata la gran fetta dei contributi comunali e provinciali di Prato destinati alla cultura negli ultimi trent'anni.
Non è che la notizia mi fosse sconosciuta.
Quando, nel ’95, ero consigliere circoscrizionale e poi, per breve periodo, presidente della Commissione Cultura, mi capitò fra le mani il bilancio e vidi come funzionava la macchina distributrice dei soldi pubblici. E' chiaro che non si poteva mettere in discussione niente.
Da allora la fetta a favore del Metastasio è cresciuta, almeno stando ai giornali.

Non che il Teatro Metastasio si meriti disattenzione e poche briciole, tutt’altro.
E pure, questo sistema di assegnazione dei soldi a un teatro che puntella il potere e viceversa, certo non può essere definito di ‘Sinistra’, come lo è stato il governo cittadino fino a un anno fa.
La Sinistra ha sempre avuto come obbiettivo sulla carta la redistribuzione della ricchezza, insomma, dare di più a chi ha meno, e questo non è stato, evidentemente.
La Sinistra poi ha avuto come obbiettivo la Cultura, come strumento per migliorare l’uomo, per liberarlo dalla schiavitù economica, civile, politica. Dall’asservimento. E questo non è stato.
Questo teatro, e non certo soltanto a Prato, lo ripeto sempre, è strumento solo del potere, lontano dalla città, dalla gente. E soprattutto, dal senso del teatro stesso. Esattamente come il Pecci. E ormai, quest’allontanamento dalla significanza, con la complicità della subcultura televisiva, è irreversibile, almeno per il futuro prossimo.
Infatti si corre (e si correrà sempre di più) a teatro solo se ci sono artisti di grido, i cosiddetti nomi che circolano in televisione, o i vari guru, santoni – falsi – della cultura. O spettacoli-carrello.

La Coop, sempre all'avanguardia, ha già disegnato il futuro, senza bisogno di maghi-direttori artistici: trasforma il teatro in un supermercato. O fa del suo supermercato il teatro privilegiato.
Nell’ultimo numero dell’Informatore, in una rubrichetta si legge:
“Spettacoli nel carrello. Sulle punte, o in punta di bacchetta, classico, d’avanguardia, rockettaro: concerti e rappresentazioni teatrali per tutti i gusti finiscono nel carrello insieme alla spesa quotidiana…Tutti sempre soddisfatti della possibilità di mettere insieme le due cose, la spesa e la prenotazione di un evento…Bene per il servizio: che piace e che viene sempre più utilizzato. Male per i semplici clienti: che non essendo cosi non sanno quanti sconti si perdono…”.

Dal comunismo al consumismo il salto, diretto e a piè pari, è stato completo e completato. Ecco le superofferte al cittadino superlobotomizzato.

M.E.

venerdì 9 aprile 2010

BICICLETTATE TARGATE PD

Per il 24 aprile il PD pratese organizza una biciclettata per protestare contro il piano di apertura alle macchine di una parte della ZTL.
La Sinistra non è nuova a usar la bicicletta per far le stra-paesane manifestazioni 'contro'. Addirittura durante una campagna elettorale di parecchi anni fa mi ricordo che girammo - c'ero anch'io - per la periferia sud di Prato a sostenere il candidato, che allora si chiamava Mattei.
Benvengano le biciclettate contro una giunta che pare sorda alla mobilità alternativa, che mi ha detto, per bocca di un suo illustre rappresentante, 'a Prato non c'è la mentalità della bicicletta' e che quindi mi devo rassegnare, non ci sarebbe nulla da fare per il mio progetto sulla pedo-ciclabilizzazione di Prato.
Tuttavia è di ben altro che abbiamo bisogno. Di progetti, semplici e a basso costo, che possono trasformare un numero sempre maggiore di cittadini in ciclisti metropolitani.
Insomma queste manifestazioni lasciano il tempo che trovano e servono solo al PD, che mentre pensa al centro storico libero finalmente dalle macchine, butta cemento da qualche altra parte.
No grazie.
Io in bici ci vado tutti i giorni, la uso veramente, questa bella bicicletta. E so quanta strada c'è ancora davanti per l'alternativa vera. Che ogni volta che torno a casa dico: be' anche questa volta non sono stata investita.
Non vedo molti politici, né giovani né vecchi, di nessun partito, in bicicletta per la città. Ma in macchina sì. E quando mi incontrano, vero sindaco?, mi sorridono divertiti da tanta virtù. Come davanti a un quadro naiv.
No grazie.
M.E.

giovedì 8 aprile 2010

Cultura fa rima con penuria

Anche stamani, sui miseri giornali locali, come ciclicamente capita, si rinnova il grido dei tagli al bilancio della programmazione culturale. Questa volta proviene dalla Provincia, dove un Nesi assessore pratese un po' irritato affida alla stampa il suo ultimo parto declaratorio: "Che sia proprio io a tagliare alla cultura, mi fa un po' girar le scatole" (cito a memoria).
Invita poi gli industriali a non darsela a gambe davanti al sintagma 'Museo del Tessuto', ma non dice perché non lo dovrebbero fare. Per amore della cultura, forse, o della linguistica?
E' vergognoso che siano stati a chiamare a gestire la cosa pubblica persone che non ne sono capaci, che non hanno un minimo di fantasia per almeno evitare di dire sempre e ancora sempre le stesse frasi che si sentono ripetere da anni.
Quando Renato Nicolini (ve lo ricordate?) a Roma si inventò nel '77 l'Estate Romana, non aveva soldi in cassa. Ma attrasse poi con la sua idea un fiume di soldi che scorse per diversi anni ad alimentare gli artisti e non solo. Dopo il periodo bunkerizzato del Terrorismo, Roma rinacque: «Se avessimo da principio pensato, con geometrica potenza progettuale, di spostare i cittadini verso cultura e socializzazione, avremmo fatto un buco nell’acqua. L’Estate Romana nacque semmai dalla constatazione che la città, d’estate, era un deserto, che l’amministrazione non era attrezzata a gestire, priva com’era di un ufficio cultura. Per questo coinvolgemmo associazioni, club, cantine, che realizzarono il meraviglioso urbano, lavorando con entusiasmo e ai limiti del volontariato. Non c’era centralizzazione. C’erano sorpresa e democrazia».
E' chiaro che dietro quel grido che periodicamente si leva a piangere per la cultura, dietro quei tagli che ormai son ferite che chissà se e quando si rimargineranno, in realtà si nasconde l'intento controriformista e reazionario, il vuoto dell'idea, e non importa più da che parte provenga, che di parti ormai ve n'è sol una.

martedì 6 aprile 2010

Nella solitudine di facebook

Per capire come funzionava e cosa poteva darmi, ho provato a iscrivermi su facebook e ho imparato a utilizzarlo.
Mi ero data un tempo, un mese, ho resistito molto meno.
Ho vissuto momenti di solitudine, su facebook, ma soprattutto 'toccato con mano' il conformismo più assoluto e totale, l'appattimento asfissiante.
E' chiara la voglia di 'esserci', di contare 'amici' (quanti più 'amici' hai, tanto più sei gradito, cercato), di 'mettersi in contatto', di far sapere cosa fai e quello che pensi (anche se 'pensare' qui è termine abusato), magari collegandosi anche col telefonino-plancia di comando, ed essere sempre presenti.
Per molti l'obbiettivo è ricevere il plauso degli amici tramite il tasto 'mi piace', 'non mi piace'.
Se non piaci, nessuno ti 'clicca'. E allora per farti 'cliccare', scrivi le banalità più assassine. Si raggiunge così il livellamento verso un 'gradiente' che ci rende tutti uguali.
Molti politici hanno fatto la propria miseranda campagna elettorale tramite facebook, dove si può scrivere poco (ma di più molti di loro non avrebbero saputo scrivere), ma almeno far 'circolare' il proprio nome nel piccolo mondo moderno.
Il conformismo imperante, la banalità, più che la solitudine, mi hanno fatto propendere per abbandonarlo definitivamente.

giovedì 1 aprile 2010

Nuova presentazione del libro

Siamo contenti e ringraziamo per questa opportunità che ci è concessa.
Tuttavia è possibile perché ormai la Gonfienti antica è stritolata dall'inutile e ormai vecchio Interporto della Toscana Centrale, insomma i 'giochi' sono conclusi.
Sulla riapertura del sito, non vi illudete, cittadini. I soldi che eventualmente arriveranno dalla Regione potranno finanziare un altro pezzetto di scavo, ma poi tutto rischia di tornare come prima, come lo abbiamo immortalato nel documentario Gonfienti muore. La gestione dei beni archeologici va ripensata in toto, e non sarà certo il ministro Bondi a farlo. Noi, col nostro lavoro, speriamo di contribuire a smantellare questi 'siti archeologici del potere'.
In questa luce volentieri abbiamo accettato di presentare nuovamente Laris Pulenas la prossima estate, a Prato. Vi comunicheremo la data e tutto.
Ma intanto venite a questo prossimo appuntamento.
DOMENICA 18 APRILE alle ore 10
presso la Sala Conferenze della Biblioteca Lazzerini di Prato

presentazione del libro

GONFIENTI
storia di una battaglia


di Maila Ermini

EdizionidelTeatrinodiLegno

Introdurranno

Gianfelice D’Accolti
EdizionidelTeatrinodiLegno-Teatro La Baracca
Giuseppe A. Centauro
Università di Firenze
Saranno letti alcuni brani del libro. Seguirà dibattito.
Ingresso libero.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.