giovedì 19 agosto 2010

L'inceneritore e i suoi disastri

Comunicato Stampa del Coordinamento dei Comitati della Piana FI - PO - PT

Inceneritore di Montale - La Provincia ammette (attraverso una ordinanza del 6 agosto) quello che aveva sempre negato: in quell'impianto sono stati inceneriti rifiuti pericolosi senza alcuna precauzione.

19 agosto 2010
LA TRASPARENZA DELLA PROVINCIA DI PISTOIA ..... OVVERO COME TACERE IN MODO VERGOGNOSO
In molti ricorderanno l'operazione trasparenza messa in piedi nel maggio di questo anno dalla Provincia di Pistoia, dai Sindaci di Agliana, Quarrata, Montale, dalla ASL e dall' ARPAT di Pistoia.
Con gran pompa, misero in piedi tre visite guidate all'impianto e alla fine (il 29 maggio) anche un convegno, il tutto era per dimostrare come l'inceneritore di Montale, gioiello e vanto delle locali amministrazioni, fosse assolutamente sotto controllo, ben diretto dagli attuali gestori e assolutamente innocente rispetto alla pesante contaminazione da diossine e PCB riscontrata in tutta l'area di ricaduta dell'inceneritore.
A poco valsero, in quegli stessi giorni, le denunce sulla contaminazione del latte materno, sul pesante inquinamento da diossine delle acque, sulla mancate emissioni delle ordinanze di divieto di consumo e commercializzazione dei cibi prodotti nelle aree di ricaduta dell'impianto. A nulla valse l'imponente manifestazione regionale del 22 maggio che si svolse proprio a Montale per dire "basta all'incenerimento", e per chiedere una gestione dei rifiuti più sicura per la salute, più economica per le tasche dei cittadini e che garantisse minore spreco di risorse.
Eppure, proprio in quei giorni, mentre pubblicamente si vantava l'innocenza dell'impianto e la trasparenza della Pubblica Amministrazione, nel segreto delle stanze si correva ai ripari per cercare di mettere una pezza al disastroso sistema di gestione dei rifiuti ospedalieri pericolosi, per intercettare i quali, non veniva fatto assolutamente nulla.
Il dubbio che all'inceneritore di Montale arrivassero rifiuti pericolosi e che questi venissero trattati in maniera non adeguata, era stato avanzato dai comitati in più occasioni, purtroppo la sdegnosa supponenza della Provincia, aveva sempre ignorato il problema.
Evidentemente non eravamo i soli a nutrire fondati dubbi !
Da alcuni giorni sul sito della Provincia di Pistoia, e con inescusabile ritardo, è apparso un poderoso carteggio che dimostra come fino ad oggi i rifiuti pericolosi siano entrati nella bocca dell'inceneritore e siano stati inceneriti, senza le dovute precauzioni.
Nel carteggio pubblicato sul sito della Provincia si legge che puntuali rilievi in merito alla mancata verifica dei rifiuti, compreso la quantificazione e rendicontazione dei rifiuti ospedalieri e di quelli industriali pericolosi, che devono essere intercettati, per rispettare la legge, prima della loro combustione, erano già stati mossi dalla ASL nel novembre del 2009 (lettera del Dott. Bolognini del 13 novembre 2009 ) e che sulla base di tali rilievi, se da un lato la Provincia minacciava azioni legali contro il Dott. Bolognini (responsabile evidentemente di fare bene il suo lavoro), dall'altro si affrettava a fare sopralluoghi e a convocare tavoli tecnici per verificare di quanto si discostasse la gestione corrente dei rifiuti, da quella prevista dalle norme nazionali e regionali e indicata anche (se pur parzialmente ) nell'autorizazzione Integrata Ambientale (AIA).
Ebbene con l'Ordinanza n° 2447 del 6 agosto Prot. N° 115082, la Provincia di Pistoia ammette quello che pubblicamente ha sempre negato, cioè che nel forno dell'inceneritore sono sempre entrati, senza alcuna precauzione, e inceneriti rifiuti pericolosi.
La cosa è senza dubbio sconcertante, ma ancora più sconcertante è la constatazione della vergognosa doppiezza di cui sono capaci i rappresentanti delle istituzioni che, ben sapendo che tutta l'area è contaminata e che tale contaminazione è causata da quel maledetto inceneritore che per sua natura, ma anche per una cattiva gestione, arreca gravi danni alla salute dei cittadini, continuano a spendere la loro faccia, che evidentemente a questo punto costa veramente poco, per garantire che tutto va bene!Come possono pretendere di tranquillizzare la popolazione se nonostante lo spudorato e costante sostegno all'inceneritore, loro stessi sono stati costretti nel giro di pochi mesi ad emettere ben 3 ordinanze e due atti di diffida per tentare di correggere la cattiva gestione dell'impianto?
Un impianto fuorilegge, come si può leggere dal verbale della seduta del 24 gennaio 2010, dove chiaramente si dice che l'inceneritore ha bruciato rifiuti pericolosi, nonostante non sia autorizzato a farlo.
Già questo semplice fatto imporrebbe il sequestro e la chiusura, così come è avvenuto per altri impianti in Italia, ad esempio a Terni.
Confidiamo, a questo punto, nel dovuto intervento, seppur tardivo, della Magistratura.
Quanto poi agli amministratori pistoiesi, nel ribadire la nostra totale sfiducia nei loro confronti , vogliamo mettere in guardia Sinistra Ecologia e Libertà, che ha recentemente rimproverato l'Assessore Fragai di aver espresso l'intenzione di raddoppiare l'inceneritore, (che si dimostra sempre più essere un bidone), senza aver atteso l'esito delle relazioni conclusive di ASL e ARPAT, circa le reali intenzioni di chi ci governa che, a prescindere dai risultati che comunque ci sono di già e sono assolutamente preoccupanti, si stanno accingendo a passare il “bidone” alle imprese “amiche” ( l'emiliana Hera ) o alla multinazionale di turno (la francese Veolia che ha già dato prova di sé a Pietrasanta).
Questo è il futuro che ci aspetta se partiti, associazioni e semplici cittadini continuano a preferire le favole alla realtà.
Coordinamento dei Comitati della Piana FI – PO - PT

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