mercoledì 11 agosto 2010

Siamo alla frutta e non resta che il cocomero

Dunque, della serie: i guai per Cenni non finiscono mai.
Ci chiediamo: con tutti i recenti problemi che riguardano le sue aziende, ultimo questo qua di Shanghai, il sindaco Cenni è in grado di governare serenamente a tempo pieno una città come Prato?
Operai cinesi della Sasch protestano a Shanghai di fronte al Consolato
Operai cinesi di una azienda italiana rimasti senza stipendio hanno manifestato oggi a Shanghai dinanzi al palazzo che ospita gli uffici dell'Istituto del Commercio Estero e del Consolato italiano. Una sessantina di dipendenti della società tessile Txy di proprietà della Sasch - l'azienda fiorentina il cui azionista di maggioranza è il sindaco di Prato Roberto Cenni - si sono riuniti nel The Center, il palazzo nell'ex concessione francese di Shanghai che, al diciannovesimo piano, ospita gli uffici del Consolato italiano, dell'Istituto di Cultura, dell'Ice e della Camera di Commercio italiana in Cina."Vogliamo consegnare una lettera appello - ha detto Wang, uno dei lavoratori - affinché le autorità italiane ci aiutino a recuperare gli stipendi che la Sasch non ci ha pagato". La manifestazione, del tutto pacifica, è avvenuta quando gli uffici consolari erano oramai chiusi. La lettera sarebbe stata recapitata, anche se non ci sono conferme dalla sede diplomatica.
10 agosto 2010

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