martedì 30 novembre 2010

Gli studenti veri

"Gli studenti veri sono a casa a studiare", ha detto il Premier, ormai caracollante anche per le proteste degli studenti in tutta Italia.
Non vediamo l'ora di veder lui a casa, insieme a tutta la sua corte e le cortine, e se non studiano forse è meglio.
(Ma vedi un po'...vuoi vedere che crollano definitivamente grazie a quella inetta e manovrabile, messa lì apposta in quanto tale?).

Manifesti 'incontrati'

Ha dell'incredibile.
Vediamo Prato tappezzata di manifesti giganti che pubblicizzano "Pratoincontra", le manifestazioni propagandistiche organizzate dallo staff cenniano con i soldi delle casse comunali. E anche pagine intere di giornali ripiene di cotanta roba pubblicitaria.
Costa tanto, costa tanto.
Si potrebbe sapere, qualcuno del consiglio comunale avrebbe voglia di farci sapere quanto costano questi incontri della presunta teatral-tappezzata partecipazione?
E i comitanti e le opposizioni dormienti, che hanno portato il Cenni sullo scranno, son contenti?
Bravi bravi, continuate a dormire, che il Cenni, coi suoi incontri, risolve tutto con la sua sascia-presenza magica....
A tempo debito, lo sappiamo, tra qualche preelettoral mesetto, vi risveglierete al suo tocco. Vero?

lunedì 29 novembre 2010

Wikileaks

In merito allo scandalo mondiale nato dai 'files' pubblicati da Wikileaks.
Sinceramente, per noi italiani, c'è poco da ridere, contrariamente all'invito berlusconiano; tuttavia sapevamo già tutto. E anzi, molto di più.
Speriamo dunque nei prossimi 'files'.
E in qualche serio complotto.

sabato 27 novembre 2010

Spettacoli del fine settimana alla Baracca

Stasera, sabato 27 novembre, ore 21
DRAMMA INTORNO AI CONCUBINI DI PRATO
Era il 1956.  Mauro Bellandi e Loriana Nunziati furono definiti ‘pubblici concubini e peccatori’ dal vescovo di Prato Pietro Fiordelli per essersi sposati col solo rito civile. Gli sposi lo denunciarono per diffamazione. Il vescovo fu condannato  in primo grado e poi assolto in appello. Il processo vide l’Italia spaccata in due: chi difendeva il vescovo, sostenendo che egli aveva compiuto il suo dovere religioso,  chi invece lo voleva punito, perché nella censura del prelato vedeva una crociata della Chiesa contro i matrimoni civili, tutelati dalla Costituzione. Scritto e interpretato da Maila Ermini e con Gianfelice D’Accolti.

Domenica 28 novembre ore 16,30
BACO GIGI SCIO’, teatro-ragazzi
Attraverso un viaggio avventuroso (dalla sua casa-mela al mercato a una discarica) Baco Gigi arriva al Circo Assoluto, dove incontra la Mela Rossana, che il Baco Pistacchio, vero baco spettacoliere, ha occupato. Gigi potrà avere la sua mela se anche lui diventerà baco da circo. Ma lui non si convince e vuole vivere nella mela da semplice baco. Ce la farà? Riuscirà a essere solo un baco?  (Dai 4 anni).

Teatro La Baracca, via Virginia Frosini 8, Prato. Telefono 0574-812363

venerdì 26 novembre 2010

Se vuoi bene alla città vivi il centro?!!??

Il prossimo incontro cittadino organizzato dalla giunta cenniana ha il titolo come sopra.
Insistono su questa valorizzazione del centro storico, ignorando che la città di Prato è una città estesa da sempre, fatta di borghi, frazioni (che stanno cadendo a pezzi o continuamente invasi -brutalmente- dall'urbanizzazione), per sua natura decentrata, che molti amministratori, a cominciare dal sindaco, nemmeno conoscono.
E' vergognoso che si facciano questi incontri di "Prato incontra", che vengono spacciati come democratici, quando in realtà non sono altro che propaganda pura a nostre spese, inutile, vano sproloquiare nel teatro cittadino, la 'vetrina'.
Prato, una città ridotta a 'vetrina'. Fallimentare.

giovedì 25 novembre 2010

Comunicato nr. 7 del Teatro La Baracca

Oggi sarò al Teatro Fraschini di Pavia con Cenerentola è andata via, a lavorare sì, ma anche a testimoniare il mio impegno per questa giornata contro la violenza alle donne.

Maila

Prato, la città fallimentare

Così anche il direttore della Confesercenti di Prato grida "ritirate la delibera".
Nel folle tentativo che i pratesi spendano di più, la Giunta pratese vuole che i negozi si offrano sempre aperti di domenica. 360 giorni l'anno.
Finiremo come ad Andorra - vedere per credere - dove i negozi sono aperti anche di notte?, in un mercato globale che assorbe tutto. Roba da stordimento.
Insomma, i piccoli commercianti devono correre come la lepre.
Complimenti, Sindaco Cenni.
La sua giunta non sa trovare niente di meglio per risollevare le sorti di questa città che un continuo bazar, un continuo commercio, una vetrina continua.
Fallimentare, come le aziende.

mercoledì 24 novembre 2010

Cenni e il disastro Sasch

Il sindaco Cenni tace in merito alla liquidazione della Sasch, di cui è azionista.
I cittadini pratesi non sanno cosa pensare, ma certo, lui, con questi problemi in azienda, non potrà essere completamente libero per svolgere il suo ruolo.
Potrebbe apparire un sindaco a metà.
Quindi non siamo solo preoccupati per i tanti lavoratori che perderanno il loro impiego, ma anche per i cittadini di Prato, che in questo momento non hanno il loro sindaco.
Ecco come va a finire con questi politici-imprenditori, alcuni dei quali entrano in politica per salvare le loro aziende.

martedì 23 novembre 2010

Centrale nucleare Montalto, e' giallo

di Ansa
(ANSA) - ROMA, 23 NOV - E' giallo sulla centrale nucleare di Montalto di Castro, sul litorale laziale. Secondo il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, i lavori per la costruzione dell'impianto sono gia' cominciati. 'Questa - dice - e' dittatura, non democrazia: siamo in presenza di un vero golpe atomico'. Immediata la replica di Enel: non abbiamo 'cominciato i lavori', si tratta solo di 'periodiche operazioni di controllo e manutenzione'.

La biblioteca Lazzerini come un mercato

 
L'assessorato alla cultura ha diramato questa velina pubblicitaria, che qui riportiamo presa da un quotidiano locale, intitolato "La Biblioteca Lazzerini presa d'assalto". La cultura 'assaltata' e 'numerica' è proprio quello che vuole l'assessorato alla cultura, che dovremmo rinominare in 'assessorato alla  presunta  informazione e propaganda' diretto da una donna che punta solo a sé stessa.
E' l'ora di inquadrare una volta per tutte questa Beltrame, che, nonostante i disastri culturali , viene lasciata indisturbata grazie agli agganci con l'informazione locale (ancora tutti intatti in un palese e drammatico conflitto di interesse) e perché funzionale alla giunta demagogica cenniana.
Ci dispiace molto che la biblioteca sia trattata così, almeno da come risulta da questo comunicato. Una biblioteca ridotta a bazar culturale, kermesse, confusione, per la smania e il prurito da primadonna della signora.
La biblitoteca è il luogo del silenzio, della lettura, della riflessione. Così è un mercato, è l'alternativa del mercato. 

"La Biblioteca lazzerini presa d'assalto
PRATO . Il primo compleanno della biblioteca Lazzerini domenica è stato festeggiato con un vero bagno di folla: 1.600 persone, tra cui 500 bambini e ragazzi, sono intervenute alla manifestazione, con apertura no-stop della biblioteca, organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune. Un bagno di cultura preferito allo shopping nei centri commerciali. Un flusso ininterrotto dalle 10 alle 19 che ha fatto registrare ben 520 prestiti, più del doppio rispetto alle aperture della domenica mattina, e 61 nuovi iscritti. Sono stati molto apprezzati i piccoli concerti della Scuola comunale di musica Verdi, l’esibizione musicale della BadaBimBumBamBand, la performance “Il rumore dei libri” di Marco Parente, il gioco-installazione per bambini e ragazzi a cura del TPO."










lunedì 22 novembre 2010

Comunicato nr. 6 del Teatro La Baracca

Nonostante il duro boicottaggio, esattamente come era successo un anno fa con Gonfienti, storia di una battaglia (in cui il sito archeologico di Gonfienti era stato aperto proprio il giorno prima del nostro spettacolo),  PRATO NEL SACCO è stato un momento importante del nostro percorso  teatrale a La Baracca, che nessun evento collaterale sullo stesso tema -  artatamente organizzato dal potere per annullare l'originalità e la novità del tema,- ha potuto scalfire nella sostanza.
Significativi poi sono stati i dibattiti che ne sono seguiti al termine delle rappresentazioni, dove il pubblico presente ha potuto esprimersi in merito alla nuova ipotesi posta dal testo, ma soprattutto ha voluto parlare della vita culturale della città di Prato.
Approfittiamo di questo comunicato per informare che il programma di dicembre, così come era indicato nella brochure, è in buona parte cambiato e quindi consigliamo i nostri amici di  leggere settimanalmente il nostro sito (www.teatrolabaracca.com). Noi stessi poi provvederemo a indicare le modifiche e i nuovi spettacoli tramite e-mail.

venerdì 19 novembre 2010

Madama la Castagna

Madama La Castagna
voleva comandare
voleva fare
voleva riempire
la zucca vuota della sua testa
non sapeva inventare.

Insomma una castagna nel posto sbagliato
a comandare a decidere a gestire
il salvadanaio
che guaio
che guaio

Farò il castagnaccio la prossima estate?
Il Castello il Castello con le parate...?

Ma no ma no! Non vi sbagliate...
D'estate la farina non c'è!

Allora faremo la fettunta
accompagnata dalla banda.

Vi piace?


Madama La Castagna
la faranno arrosto
diventerà Caldarrosta?
Macché macché.

Se l'hanno messa apposta!

La Questura blocca la biciclettata di protesta

Crediamo assurdo bloccare la biciclettata di protesta organizzata da alcune associazioni pratesi, fra cui noi, contro il sistema traffico nel centro di Prato.
Il no è stato detto anche a Forza Nuova, che avrebbe protestato nello stesso giorno contro il sistema cinese.
E' l'ordine pubblico il motivo: tuttavia ci chiediamo che idea hanno questi signori della Questura di noi, che siamo gente civile e protestiamo di conseguenza?
Vergognoso proibire una bicilettata, da paese della banane marce.
Si capisce che non usano la biciletta, che è quanto di meno violento si possa immaginare. Non si possono far scazzotate in bicicletta.
Vogliamo un altro sistema di mobilità in città, signor Borchi.
L' assessore a un ambiente bistrattato, ci aveva ricevuto all'inizio del suo mandato, poi si è dimenticato di tutto. Ma noi no.

giovedì 18 novembre 2010

Uominitaliani: tutto da cambiare

Dati Istat: nelle case italiane l'uomo non lavora, non collabora, non fa niente di faccende domestiche. Soprattutto al Sud.

Questa è la prossima battaglia che dobbiamo fare, noi donne, le ultime in Europa, le più schiavizzate, le più silenziose. Le più succubi.
Doppio lavoro tutti i giorni! E questo non è sfruttamento? Ma siete proprio così contente?

Tornate a svegliarvi, donne, brutte addormentate che siete!
Mai come ora il grido deve essere: Cenerentola è andata via!

m.e.

Prato inquinata

Prato è inquinata, zeppa di polveri sottili e l'amministrazione comunale non sa far di meglio che mettere gli autobus 'a gratis'. Il giorno dopo, quando il livello delle polveri sottili si abbassano, allora tutto torna come prima.
Questa politica ambientale è veramente penosa. Non c'è un progetto che vada oltre il naso di questi assessori!
Non vogliono togliere la macchina dal sedere dei pratesi; anzi, non sanno far di meglio che ridurre la zona interdetta alle auto in centro!
Ma bravi, bravi, che giunta eco-non-sostenibile!

Il Lupo della Calvana, che vi osserva.

Comunicato del Teatro La Baracca, nr.5

In merito a questo articolo apparso oggi su Il Tirreno devo precisare:
che il teatro La Baracca fa parte del Circuito Sipario Aperto della Provincia di Prato da otto anni e non aderisce a nessun patto, come nessun altro piccolo teatro, ma appunto fa parte di questo circuito, in cui i teatri ricevono finanziamenti sulla base della loro capacità di interloquire tra loro, creare in qualche modo un circuito, un confronto. Migliore è questo confronto, più finanziamenti la Regione eroga. Tutti i teatri sono comunque autonomi e considerati sullo stesso piano dalla Regione e per questo ci siamo battuti e ci battiamo, come sa chi ci segue. Questo mix fra autonomia e coordinamento è il vero punto di forza di questo progetto regionale. Ogni teatro presenta la sua proposta - lo faremo appunto stamani - e poi viene deciso di comune accordo,  ognuno par inter pares, quale sarà l'azione comune.
Nonostante le dichiarazioni, da più parti ci sono stati tentativi di distruggere questo circuito proprio per la sua 'autonomia'. L'esistenza di questo circuito - ancorché povero nei finanziamenti - permette varietà di scelte e politica.


Niente soldi da Mps per la scuola di teatro  E intanto Beltrame lavora per una collaborazione tra i “piccoli”      MARIA LARDARA

 PRATO. Doveva decollare al massimo entro gennaio, finanziamenti permettendo. Era il grande sogno dei direttori Paolo Magelli e Massimo Luconi, direttore artistico e amministrativo del Metastasio. Trasformare il Magnolfi Nuovo in una fucina di giovani talenti del teatro, sulla scia del laboratorio che fu di Luca Ronconi ma guardando oltre: una squadra di attori, sceneggiatori, costumisti. L’idea ambiziosa della scuola è rimasta in piedi, ma la Fondazione Monte dei Paschi ha deciso di non finanziare l’articolato progetto da 400mila euro che l’assessorato alla Cultura del Comune aveva presentato nel marzo scorso in coproduzione con il Metastasio.
 E se Siena ha chiuso i rubinetti, a Prato non resta che incassare il colpo. L’assessore alla Cultura Anna Beltrame però non si arrende finché non dà gambe al progetto. Constatando che comunque stavolta la Fondazione si è concentrata molto sui progetti legati al sociale e all’area fiorentina, Beltrame ammette che «l’opportunità dei finanziamenti è sì svanita a fronte dei grossi importi richiesti» ma che «il Comune ci riproverà sicuramente con il bando dell’anno prossimo: il progetto era grandioso - ribadisce l’assessore - e puntava sulla formazione a 360 gradi di diverse figure del teatro». Un’altra carta da giocare potrebbe essere quella dei finanziamenti europei, in attesa di replicare nel 2011 con il bando Mps. In realtà, La Fondazione non è stata così “cattiva” con Prato: come risulta dalle ultime assegnazioni rese note giovedì scorso, 50mila euro li ha sganciati per finanziare - guarda caso - l’allestimento di uno spettacolo al Met, inserito in origine nel cartellone 2010/2011 firmato dall’allora direttore artistico Federico Tiezzi. Ma “Ubu Roi” di Alfred Jarry, pietra miliare del Teatro dell’Assurdo, non andrà più in scena nell’aprile 2011. Nessun incidente diplomatico con la Fondazione anche perché - fanno sapere dalla sede di Siena - il contributo durerà fino al 2012 e la volontà del direttore Luconi è solo quella di «rinviare lo spettacolo per esigenze organizzative alla prossima stagione».
Tornando al progetto sulla scuola che si è arenato, viene da chiedersi cosa ne sarà del Magnolfi Nuovo nei prossimi mesi dopo anni di gestione del cartellone a cura dell’associazione Arteriosa. «L’attività - assicura l’assessore Beltrame - non subirà una battuta d’arresto. Il direttore Luconi sta lavorando a un cartellone del Magnolfi sotto l’egida del Metastasio mentre come assessorato per lo spazio di via Gobetti stiamo pensando a una programmazione per il 2011 ispirata al tema del Risorgimento. In questo coinvolgeremo il teatro La Baracca e quello di Vaiano in nome di un “patto fra piccoli teatri” reso possibile dai finanziamenti regionali di “Sipario Aperto”».

mercoledì 17 novembre 2010

Non vengo via con te (2)

Voglio spiegare meglio e brevemente riguardo al post precedente: la trasmissione Vieni via con me è prodotta da Endemol, la stessa che produce il Grande Fratello, e che è di proprietà di Berlusconi.
Fare la deduzione, oh, non è poi così difficile. 
Ha ragione il Monni quando dice: l'obbiettivo è non andarci in certi posti, è non esserci: certi teatri, trasmissioni, film. E' questa poi la differenza, grande, fra Monni e Benigni.

m.e.

martedì 16 novembre 2010

Non vengo via con te

In merito alla presenza di Fini e Bersani alla trasmissione televisiva “Vieni via con me” dico: non mi piacciono i politici potenti alle trasmissioni di 'intrattenimento'.
Questi politici hanno continuamente luoghi mediatici dove manifestare, pubblicizzarsi, comunicare, e chiamare queste potenze ha il senso del servaggio o della protezione.
Un segno di non libertà.
Ora basta.
Non vogliamo i politici, non vogliamo il potere in parata. Ne abbiamo già troppo in giro.
Abbiamo bisogno che gli artisti tornino a parlare. Bisogna fare lo sberleffo al potere.
Qui il giullare non può più fare lo sberleffo al potente, perché chiama il potente (o l’uno o l’altro) per poter parlare.

m.e.

La politica del guscio vuoto

L'imperativo è fare fiesta. Rabbiosamente fiesta.
Teatri che celebrano veglioni; assessori che celebrano anniversari e la fiesta invade la città di Prato.
Questa amministrazione fa propaganda di tutto, merchandising di tutto, e anche il sito elettronico del Comune è spesso e volentieri uno spot promozionale festaiolo.

Festa e comunicazione. Comunicazione e festa.
Una specie di stordimento collettivo è stato messo in atto.
Non è un caso che l’assessore alla cultura sia giornalista de La Nazione e anche il signor Cecchi lo sia stato, insieme a uomo di televisione. Direttore di Canale 10. E non è nemmeno un caso che il portavoce del Sindaco sia uomo di Cecchi. Infatti il Prato Incontra, questi incontri propagandistici organizzati con i nostri soldi dallo staff del Sindaco e che hanno luogo al Teatro Metastasio,  -in queste occasioni si capisce veramente a cosa serve un teatro servo del potere, e non lo vogliono che così-, sono in realtà di stampo prettamente televisivo. Anche le sedie dove sono seduti gli ospiti sono messe come in un talk-show.

Se andiamo a riprendere e raffrontiamo le dichiarazioni dell’assessore alla cultura Beltrame appena insediata, si vede chiaramente la differenza. All’inizio ella ha gridato alla mancanza di fondi per la cultura. In questo modo, abbaiando, ha tenuto lontani gli avventori, e ha chiarito il concetto che "ora comandiamo noi e li diamo a chi ci pare e come ci pare". Ora non latra più di mancanze e lasciano libero campo al suo spirito illusionista-imprenditoriale. Perché la traghettata è avvenuta e la cultura è vissuta e promossa (e finanziata) all’amministrazione come propaganda e immagine di sé. Come accadeva nella Russia vetero-comunista e stalinista. Con la differenza, appunto, della fiesta, di stampa più latino-americano, da Otoňo del Patriarca marqueziano.

Dunque la politica del guscio vuoto di questa amministrazione è chiara: sollevare molto fumo, tanto fumo negli occhi dei cittadini, fare effetto, stordire e piacere, parlare e parlare, promettono di tutto e il contrario di tutto (si veda le dichiarazioni di Cenni riguardo a Gonfienti , dove sembra possibile mettere gli scavi della città antica sul piazzale dell'Interporto insieme ai pannelli solari, tanto che qualcuno ha coniato la nuova espressione del 'possibilismo cenniano'), circondarsi di artistume,  mettere a tacere la dissidenza (che tra l'altro è minima e intontita, ma mettere a tacere, oh, questo lo faceva ben bene anche la vecchia amministrazione!) attraverso la cosiddetta morte lenta per asfissia (ossia negare qualsiasi sostegno, chiudere più possibile i canali della comunicazione) e probabilmente lascerà – se lascerà visto che la presunta opposizione ufficiale sembra piuttosto debole e smarrita– questa città più vuota e fragile (a parte la ripulitura cinese, anche quella molto d’immagine e d’effetto), con nessun vero piano, tantomeno strutturale, per il futuro.

Meno male, come è titolato uno degli incontri di Prato incontra, che tra poco E’ Natale e che i cittadini pratesi se la bevono con la 'pratesità'.


lunedì 15 novembre 2010

In morte di Cesarina Foresti, sindaco di Arzergrande

Cesarina
voglio cantarti
sindaco sindaco vero
non eri di cartapesta tu!
tu non volevi artisti lacché
non ci volevi al tuo fianco per omaggiarti.

Cesarina
facciamo parte, tu dicevi,
di quelli che perdono
facciamo parte di quelli che vinceranno.


Maila Ermini

Una lettera su "Prato nel Sacco" e un'altra sulla serata del Monni a La Baracca

Si riceve e pubblica, ringraziando di cuore i nostri amici del Teatro La Baracca.
Si tratta di due lettere che Maila ha ricevuto; la prima in merito allo spettacolo "Prato nel Sacco," andato in scena a la Baracca sabato e domenica e che sarà replicato nel prossimo fine settimana; la seconda riguarda lo spettacolo del Monni.

"Sono venuta ieri a vedere lo spettacolo Prato nel Sacco e mi complimento con lei e con il collega per l’emozione che ci ha regalato. E’ uno spettacolo bellissimo e significativo che tutti i pratesi e non solo dovrebbero vedere.
Mi meraviglio che le autorità, in particolare di coloro che si occupano a vario titolo di cultura nella città e nella provincia di Prato, abbiano finora disertato lo spettacolo. Ma anche il Sindaco si sarebbe dovuto scomodare, invece che andare sempre là dove è gradito e acclamato, circondato da professionisti dell’immagine e delle televisioni locali, dai Costanzucci nostrani.
Questi signori e signore sono troppo impegnati nell’autopromozione con i soldi nostri per poter occuparsi delle cose veramente importanti che accadono in città.
In realtà dimostrano di non occuparsi di cultura, ma al massimo, di fare quello che dovrebbe fare l’assessore al turismo: non c’è merito nel far aprire i musei la domenica, né mettere una banda a suonare in mezzo alle strade cittadine.
Con stima.
Anna Polimena, Prato."


"buongiorno,
la seguente mail vuol essere un piccolo ringraziamento condito da tanti complimenti per la serata in cui io e la serena siamo stati vostri ospiti per lo spettacolo di carlo monni e banda alle ciance.
personalmente conoscevo già il vostro teatro e le vostre produzioni essendo di prato, ma serena è rimasta colpita dall'atmosfera prima e dallo spettacolo poi....
quella serata ce la siamo spassata!
proprio goduta!
in quella bomboniera stracolma di vitalità e passione c'è arrivata e c'è rimasta dentro una bella scarica d'emozioni.
speriamo di rivedersi presto...
ancora complimenti e buon viaggio per la stagione da poco cominciata!
un caro saluto.
luca lucherini"

sabato 13 novembre 2010

Un risultato del Teatro La Baracca

Comunicato nr. 4 del Teatro La Baracca.

Il tavolo del circuito dei piccoli teatri della Toscana, denominato Sipario Aperto, finalmente a Prato è stato convocato grazie al Teatro La Baracca, che combatte contro l'omologazione della cultura, la cultura di regime monocratica.
Esso ha rischiato fortemente di essere 'obliato'.
Ma cosa significa? Significa che possono esistere più luoghi dove gli artisti possono esprimersi, essere, e non ci sia solo il Metastasio o il Politeama, grandi teatri che hanno circuiti spesso forzati da nomi di grido e dalla necessità di dare i numeri. Che non ci siano sempre e solo le stesse teste a decidere chi chiamare, chi far circolare e così via.
Sono piccoli risultati, ma fondamentali, affinché la voce dell'attività artistica non sia una, venga dal basso, e sia slegata dal mercato dell'arte e dalla propaganda di regime.

venerdì 12 novembre 2010

S.O.S. Patrimonio archeologico

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
 
Non ci resta che esprimere un ennesimo amaro  commento sui crolli  della Casa dei Gladiatori a Pompei , sui dissesti annunciati delle mura di Roselle e, più in generale, in relazione all’abbandono e all’incuria che si registrano ormai quotidianamente nei nostri siti archeologici, dove con tutta evidenza le cause del danno sono antropiche, specialmente imputabili alla cattiva conduzione della conservazione a livello istituzionale, vuoi per restauri mal fatti, vuoi per la mancanza di organiche cure e di efficienti controlli  forma di monitoraggio. Oltre all’arrogante fuoco di sbarramento nei confronti di chi protesta, invocando diritti costituzionali, subiamo impotenti l’incultura burocratica che sta uccidendo ogni processo di conoscenza e di reale valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Pensando poi a quanto è accaduto agli scavi di Gonfienti ci assale un totale raccapriccio.

Prof. Giuseppe A. Centauro (Università degli Studi di Firenze)

Musei gratuiti? No, grazie.

Ambigua l'adesione alla protesta per i tagli alla cultura, da parte dell'amministrazione pratese, che apre tutti i musei e li rende gratuiti.
Avrebbero dovuto aprire gli scavi di Gonfienti. Avrebbero dovuto protestare per l'apertura. Per l'abbandono completo dell'idea di parco archeologico, dell'abbandono delle mura di Camars sulla Calvana, eccetera eccetera.
Tutto il resto è quella cosa che a Napoli viene chiamata 'a muina'.
E quindi noi scegliamo di boicottare l'iniziativa.
Musei gratuiti? No, grazie.

(Nella foto le mura di Camars, abbandonate. Stessa fine stanno per fare le più famose di Roselle).

City-propaganda-tour

Che smarrimento, che farcita zeppa fra shopping e Kultura. Consumismo e consumismo, narco-assolutizzante il city-propaganda-tour proposto dal Comune di Prato ai suoi benemeriti cittadini per la prossima domenica.

Viene la voglia di scappare, inseguiti da quest’ammasso piacione sconcerto-scoppiettante di  eventi messo in modo dal pifferaio magico. Finiranno i pratesi tutti nel Bisenzio insieme alle nutrie?

 In tutto questo non c'è spazio per l'altro. Non ci deve essere, soprattutto se viene dalla gente, dal cittadino, al quale non è più permesso di creare cultura autonomamente, di inventare il suo mondo, il suo evento.

La musica è trasformata in indistinto sottofondo, intermezzo bandistico; la pittura in mutante-vuota specularità;  l'architettura  si volumizza in abnorme gorgo spaziale; insomma, che tutto si presti alla nostra frenetica insensatezza, alla fiesta decretata dall'alto, calata dai cieli del potere!

E dopo il cocomero, abbuffatevi con la caldarrosta.

 (Dal sito internet del Comune di Prato)

"Domenica tutti in centro

Oltre allo shopping, aperture straordinarie dei musei, visite guidate, musica e caldarroste in piazza
Una domenica da vivere in centro. In occasione delle aperture straordinarie dei negozi, l’Amministrazione Comunale ha voluto offrire ai cittadini un ricco programma di iniziative con visite guidate, proiezioni e tanta musica. Tutto a ingresso gratuito. 'Il centro, la musica, l'arte: viviamo questa domenica nel cuore della città. Le opportunità sono tante, sono convinta che i pratesi le sapranno cogliere', è il commento dell’assessore alla cultura Anna Beltrame.  
Per la rassegna ‘La domenica al museo’ , promossa dall’assessorato alla cultura, sarà possibile visitare Palazzo Pretorio: sono in programma due visite guidate (si consiglia la prenotazione: 0574-1835028) alle 10.30 e alle 11.30. E’ un’occasione da non perdere per ammirare uno dei più importanti palazzi medievali della Toscana in attesa che il completamento dei lavori restituisca alla città il nuovo museo. Nel corso della visita guidata verrà proiettato un video con le opere più importanti della collezione del civico. Non solo. Tutta la mattina in piazza del Comune ci sarà la musica: le note immortali di Chopin, Dvorak e Beethoven saranno diffuse proprio da Palazzo Pretorio. Anche la Diocesi si mobilita e domenica il Museo dell'Opera del Duomo sarà accessibile ad ingresso gratuito dalle 10 alle 13. Sono inoltre previste visite guidate (tre euro il biglietto, ingresso libero per i bambini con meno di 10 anni) alle 10.30 e alle 11.30 (durata un’ora circa, prenotazione obbligatoria:  tel. 0574-29339).
Nel pomeriggio, dalle 16 alle 18, sarà possibile visitare sempre a ingresso gratuito i capolavori del Museo di Pittura Murale nel Chiostro di San Domenico di cui è prevista l'apertura straordinaria, e la mostra L’immagine ritrovata a Palazzo Datini. Ad allietare questo denso programma di iniziative non mancheranno momenti di allegria: a partire dalle 16 in piazza del Comune ci sarà l’esibizione di una banda, il Concerto Cittadino E. Chiti, e verranno offerte caldarroste a tutti i cittadini (con la speranza che finalmente non piova) grazie alla collaborazione della Misericordia di Chiesanuova e dell’Esselunga. Da ricordare anche un appuntamento al Museo del Tessuto: alle 16.30 visita guidata gratuita alla mostra ‘Malaparte. Arcitaliano nel mondo’, sullo straordinario archivio dello scrittore pratese. Infine, c’è la mostra in Saletta Valentini organizzata dagli assessorati alla cultura di Prato e Poggio a Caiano in collaborazione con il circolo Cives sul sodalizio fra Malaparte e Soffici nello storico allestimento della Fanciulla del West a Firenze nel 1954: dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19  si potranno ammirare bozzetti, cimeli, un video straordinario con Puccini e le note della sua opera, di cui quest’anno ricorre il 100° anniversario della prima rappresentazione".

giovedì 11 novembre 2010

'SUL' PRATO A SACCO

Comunicato nr. 3 del Teatro la Baracca

Dunque, alcune informazioni.
Sabato e domenica 13 e 14, 20 e 21 novembre (sabato ore 21, domenica ore 16,30) presentiamo la mise-en-espace in prima nazionale di Prato nel Sacco, dramma storico sul Sacco di Prato del 1512, dove  ne è proposta una interpretazione nuova, di più ampio respiro rispetto a quella che si legge in alcuni manuali storici compiacenti.
Dopo la rappresentazione avrà luogo il dibattito che, come sa chi ci frequenta, è una costante del nostro teatro. In quella occasione informeremo sulle possime mosse circa le azioni da mettere in campo per la cultura, di cui abbiamo già parlato nel nostro blog, in particolare nel comunicato nr.2.
Vi aspettiamo.

mercoledì 10 novembre 2010

A casa sono ancora Cenerentola

Ultima notizia: il lavoro quotidiano a casa. Secondo i dati Istat è cambiato poco nel nostro paese: il carico del lavoro in famiglia è soprattutto nostro. Maschietti, al solito ci sfruttate: impercettibilmente, amorevolmente...Tra un bacetto e l'altro; tra una carezzina e l'altra.
Mamme, smettetela di allevare questi sfruttatori; compagne, mogli, lasciate che le vostre case 'crollino' di panni da stirare...
Cenerentole di tutto il mondo, uniamoci!


Cenerentola rivista e (s)corretta.

martedì 9 novembre 2010

Anche noi ci prepariamo a lottare a lungo contro il golpe alla cultura

Comunicato nr. 2 del Teatro La Baracca

Anche noi del Teatro La Baracca, come qualche famoso personaggio ha invitato a fare, ci prepariamo a lottare a lungo.
Contro un sistema che sta paralizzando la cultura nel senso più alto del termine, e che invece la vuole schiava e centralizzata, monocorde, sorda e muta, con artisti al soldo per pochi spiccioli,  pronti a omaggiare qualsiasi padrone che li faccia salire alla ribalta.
Nei prossimi giorni il Teatro La Baracca lancerà una campagna contro la cultura di regime, contro il sistema della cultura che non significa altro che una cultura asservita e manovrata.
Invitiamo i nostri colleghi a rompere con certo potere, pronto com'è a cancellare l'uno o l'altro a seconda delle esigenze, che sono solo quelle della propaganda o del proprio tornaconto, facendo nascere e morire associazioni, gruppi, artisti singoli e quanto serve al potere stesso.
E' in atto il golpe alla cultura, quotidianamente mascherato da grandi eventi, stilemi propagandistici, discorsi, conta dei numeri, articoli di giornale, pacche sulle spalle e lusinghe.
Oltre che soldi e investiture.
E' per questo che invitiamo tutti a frequentare il nostro teatro, come sempre più gente sta facendo, e non solo per vedere gli spettacoli, ma anche per dimostrare solidarietà e appoggio a idee e azioni che tendono a contrastare la dittatura in atto.
Seguirà un comunicato in cui faremo sapere le nostre azioni di lotta.
Naturalmente siamo disponibili, anzi auspichiamo confronti e dialogo con altri gruppi o realtà, artistiche o meno.

m.e.

Gonfienti su Repubblica.it

Sul suo sito elettronico il quotidiano La Repubblica, nell'ambito dell'iniziativa "Beni ambientali a rischio", ha pubblicato, fra le varie foto di siti italiani in condizioni disastrate, anche una di Gonfienti con relativa didascalia.
Una volta tanto e per quello che può servire, non siamo stati censurati.

lunedì 8 novembre 2010

Gonfienti come Pompei

Dopo il crollo a Pompei, come non pensare a Gonfienti?
Che vergogna, che assoluta vergogna pensare che questi nostri amministratori, a cui ci siamo affidati, non fanno niente, nuotano nella più completa indifferenza, ignoranza, complicità, il cui orizzonte è stato ed è quello dell'affare, sono affaristi e basta, e così trattano la cultura, beceramente da affaristi o come propaganda, il cui orizzonte è stato quello dell'Interporto sotto cui hanno affondato una delle più grandi scoperte archeologiche degli ultimi anni, Interporto che nonostante tutti i comunicati sui giornali balbetta e zoppetta!
Assessori, sindaci e compagnia cantando non osano molestare la Soprintendenza, richiamarla alla sua responsabilità e gli scavi sprofondano nella melma, e si organizzano mostrine sugli etruschi tanto per far contenti e fare il compitino istituzionale...
Ma noi non dimentichiamo, anche se siamo rimasti gli ultimi a parlarne, evidentemente  se non tutti, la maggioranza è paga di questi governatori demagoghi vetrinisti pratesi o pianaioli.

venerdì 5 novembre 2010

Non mi porterò a letto un e-book


Sono di quelle che vogliono i libri di carta; che li vogliono toccare, tenere, scriverci su.
La mia professoressa di filosofia antica, Margherita Isnardi Parente, ci obbligava a scrivere sui libri di testo. Dovevamo commentarli e così portarli all’esame.
Non posso pensare e non credo che il libro, così com’è ora, sarà mai sostituito del tutto dagli e-book.
Forse torneremo a considerare i libri di carta cosa preziosa e rara, costosissima. E le biblioteche qualcosa d’altro, dove i libri si tengono sugli scaffali per uno strano senso di colpa.
In parte è già così, per esempio per le enciclopedie, che stanno ferme e immobili, intoccate.
Tanto che i ragazzi non le sanno utilizzare, così come non sanno utilizzare il vocabolario, impiegano tantissimo a trovare una parola.
Ma voglio essere ottimista e pensare che gli e-book non andranno mai tanto, così come non è andato il video telefono.
C’è qualcosa, fra noi e il libro di carta così com’è ora, qualcosa di carnale e intimo che non potrà essere sostituito.

m.e.

giovedì 4 novembre 2010

Rifiuti da incendiare

Conosco Meda dove c'è stata l'esplosione oggi  nella Eureco Holding, la fabbrica che tratta rifiuti speciali.
Vicino a Seveso. La Morte, vestita da Inquinata o Velenosa, passa spesso di là. Un ambiente che sembra rovinato per sempre.
E' urgente una nuova politica sui rifiuti, oltre che sulla sicurezza del lavoro.
Non se ne parla abbastanza. C'è bisogno di politiche forti, capillari, costanti per la diminuzione drastica dei rifiuti, di tutti i generi. A tutti i livelli.
Da Nord a Sud.

m.e.

Il Teatro La Baracca è uno spazio libero e lo vorrebbero far morire

Registriamo continui e ripetuti tentativi di far morire il nostro spazio.
Per diversi mesi siamo stati oggetto di controlli fiscali.
Danno pochissimi soldi. Non niente, per non farsi dire che non ne danno.
Il Comune di Prato non ha mai dato più di duemila euro, come dice farà quest'anno: e lo sapete per quante repliche?; fra previste e straordinarie  arriveremo a cinquanta!
Tergiversano sui tavoli programmatici, dove ci siamo anche noi. Per esempio quello prossimo di Sipario Aperto gestito dalla Provincia.
E' una vergogna. Tentano in tutti i modi di farci morire. Di ignorarci.
 
Nei comunicati stampa omettono i nomi – per esempio l’ultimo episodio relativo a Maila – che siccome è nello spettacolo di Monni con un piccolo cammeo – non ci deve essere; o come Gianfelice, il cui nome è spesso stroppiato.

Fanno finta di ignorarci e poi copiano il programma, oppure, come nel caso di Prato nel Sacco, costruiscono un evento a latere perché non vogliono che arriviamo per primi sulla rivalutazione di un evento pratese, come è successo per i celestini, per i concubini...
O come per il teatro-ragazzi, di cui hanno copiato la formula.
O come per la scuola di teatro per ragazzi, siamo stati i primi a Prato, e continuiamo a farlo con successo.

Tuttavia il nostro piccolo spazio, pur tra mille difficoltà, pur nella sua delocalizzazione rispetto al centro salottiero e 'confezionato', è più vivo che mai.

Grazie a tutti coloro che ci sostengono (e sono sempre di più), che ci seguono e che apprezzano i nostri sforzi per la cultura, la libera critica, per un diverso significato del teatro.

Teatro La Baracca

mercoledì 3 novembre 2010

Comunella mediatica pratese

L’entourage cenniano organizza al Metastasio un ciclo di incontri in cui il Sindaco e gli assessori incontreranno la città, dal titolo Prato incontra.
Vediamo la natura di questi incontri.
Innanzi tutto vengono spacciati come occasioni di politica partecipativa, di dibattito. Ma non è affatto così.
Come è stato notato per i precedenti incontri, che si tenevano alla Campolmi, l'angolo del dibattito era veramente stretto e molto controllato. I cittadini non ne sono affatto i protagonisti. Anzi è chiaro come invece siano trattati da sudditi, sudditi e basta.


Ma vado per gradi.
Innanzi tutto non capisco se il verbo 'incontrare' sia usato transitivamente o meno; se transitivamente allude a un oggetto sottinteso, ipotizzo certamente i cittadini; se usato intransitivamente, nel senso locale com'è adoperato in Toscana, 'incontrare' nel senso di ‘piacere’, ‘trovare il favore del pubblico’, è chiaramente un primo segno di cosa vuole significare il tutto.

Ma voglio analizzare ogni singolo incontro, lo posso fare solo sulla base del titolo, perché il contenuto verrà svelato solo pochi giorni prima dell'incontro stesso; comunque posso già interpretare, ed è subito chiaro come gli organizzatori dispongano la realtà a modo loro, secondo un preciso piano pubblicitario di stampo televisivo.

Il fatto che gli incontri abbiano luogo al Teatro Metastasio la dice lunga sulle sorti di quel teatro stesso (e di anche di coloro che fanno teatro come professione). Sul significato spettacolare della politica (calco di quella nazionale d’altronde), sui destini servili di chi vi lavora.
I teatri non dovrebbero ospitare tali azioni propagandistiche del potere, per giunta mascherate di democraticità e di percorsi partecipativi; il teatro è per l’opposto, dunque quest’operazione è nella sua essenza antidemocratica, essendo il teatro fra i più importanti strumenti della democrazia. Invece viene usato dalla giunta per fini demagogici, di propaganda appunto, e anche con l'inganno, perché si vuol far credere quello che non è: la partecipazione non può essere così gestita e diretta dall'alto; al massimo può essere co-gestita; ma allora i protagonisti di Prato incontra dovevano essere in parte diversi.

1. Malaparte torna a Prato è il titolo del primo incontro. La prima menzogna. L'archivio torna a Prato? Sì, ma solo per breve periodo, poi torneranno definitivamente alla Biblioteca di Via Senato, sono proprietà di dell’Utri. Lo conoscete?

2. La città del futuro. Saranno illustrate le strategie generali del nuovo piano strutturale. Si vedrà dunque, attraverso alcune simulazioni di progetto, sarà mostrata una città che non ci sarà mai (strade ciclopedonali, zone verdi?), con incluso il ritorno dei percorsi partecipativi. Vi ricordate l’inutile Town Meeting?
Nella città del futuro, Gonfienti, la città etrusca di Prato, uno dei punti fondamentali del programma cenniano, è ormai scomparsa! O forse, la nomineranno e basta, ma solo come forma, come virtualità, come cosa ganza da dire, alla pratese, insomma.

3. Se vuoi bene alla città vivi il centro.
A parte il titolo puerile e risibile (ma chi ha questi lampi di genio?), io direi invece che è ora di guardare più alla periferia, che sta cadendo a pezzi, che si trova ogni mese sottacqua, che è ‘disservita’. Tanto amano il centro che stanno distruggendo le circoscrizioni, che considerano inutili.

4. E’ Natale.   No comment su questo titolo. Mistero fitto sui contenuti. Cosa succederà, la giunta dirà che sarà più buona? Oppure inviteranno tutti allo shopping in centro?

5. Prato distretto verde.
Anche in questo caso daranno un saggio di realtà virtuale. Evidentemente.
(Intanto è proprio stata pubblicata oggi sui giornali la notizia dell'accordo siglato dal Comune con il Consorzio Calice per il vilipendio delle Pantanelle con il finto verde dei pannelli solari -che fa rima con affari!
Ma delle saga delle Cenni-balle, ovvero "quello che ho promesso e che non manterrò mai", parleremo ampiamente nei prossimi giorni!).

6. Raccontami Prato.
Personalmente sono anni che la racconto. Ma nessuno di questi ancora è venuto a sentire cosa dico. Né Sindaco, né assessore alla cultura. Nemmeno quello provinciale, naturalmente.
Ah, ma forse perché non racconto la Prato che piace a loro?

7. Distretto 2011.
Il Sindaco ci darà ancora una volta la sua (inutile) ricetta per risolvere la crisi del tessile, la sua ricetta ri-cardata.

8. Come fare integrazione.
(Già qualcuno si sta sbellicando dalle risate…). L'unica integrazione che pensano lecita è quella che passa attraverso gli affari. E questo lo hanno dimostrato da più parti...

9. Il crimine della porta accanto.
Questo è forse l'incontro più misterioso di tutti, è thrillico, la cronaca nera spazzatura come un blob che invade tutto il teatro…e la città?
(Nessun controtitolo, aspetto suggerimenti).

10. Io son di Prato…
La famosa frase malapartiana a suggello dell’ideologia ritrovata, della Restaurazione, della Tradizione.

Tutto finirà a cantuccini e vino (santo) e verrà trasmesso il giorno dopo da una tv locale.

Povero Teatro Metastasio, che quand'era ne' su cenci, vide ben altri attori e interpreti!
Dunque, cari colleghi, questi signori ci rubano il mestiere e questo non può essere. Ormai sono loro, i politicanti, che, a vuoto di idee, ma soprattutto a vuoto di concretezza e fatti, incapaci di realizzarli, occupano il palcoscenico e sollevano la polvere per rimanere in palazzo, e noi attori, autori, eccetera, non siamo altro che misere ombre. Dando i teatri a questa gente, si finisce per far morire il nostro lavoro, ci si rende tutti sudditi e si fa vivere loro da signori con l'inganno mediatico, con il concetto di democrazia virtualizzato, de-realizzato. Che senso ha più il teatro se viene così occupato?

m.e.

martedì 2 novembre 2010

Il prossimo spettacolo a La Baracca


CARLO MONNI ALL’INFERNO

Sabato 6 novembre, ore 21, al Teatro La Baracca
La poesia del “sommo poeta” che rivive nella parlata antica di Monni, il poeta-contadino di Campi Bisenzio. Un viaggio poetico-musicale che parte dallo sconosciuto Lamento di Cecco Da Varlungo di Francesco Baldovini (stampato per la prima volta nel 1694), un poema amoroso del ‘600 che narra i dolori del pastore Cecco per la sua bella Sandra.  Questi canti rustici permettono a Monni di parlare della sua infanzia a Campi Bisenzio e d’intraprendere poi il viaggio umano e poetico che si snoda attraverso tre punti fondamentali dell’Inferno della Commedia dantesca. Accompagnato da musiche originali Carlo Monni fa rivivere l’amore immortale tra Paolo e Francesca (Canto Quinto), i temi della lotta politica e della famiglia nell’incontro di Dante con Farinata degli Uberti (Canto Decimo) per chiudere il percorso con l’ardito viaggio di Ulisse (Canto Ventiseiesimo), simbolo della necessità dell’uomo di conoscere e sapere.
Con Carlo Monni. Francesco Massagli alla chitarra; Marco Fiagioli al basso tuba; presenta Franco Casaglieri.  Con la partecipazione straordinaria di Maila Ermini
Teatro La Baracca, via Virginia Frosini, 8, Prato. Telefono 0574-812363.

lunedì 1 novembre 2010

Il nostro campo fotovoltaico



E' in questo pantano che si sta lavorando per mettere l'impianto fotovoltaico, a Prato.
Località Le Vanne, una di quelle ancora rimaste intatte nel territorio pratese, a confine con la provincia di Pistoia, non lontano dall'Ombrone, storicamente una zona a rischio alluvione.

Solida solida solidarietà

E mentre gli assessori perdono tempo nel pubblicizzare i propri libri, vengono fuori i risvolti della solidarietà con i cinesi.
Dunque si scopre, tramite le indagini della procura di Prato, che esisterebbero ombre sulla presunta solidarietà provinciale verso i cinesi, ombre sul consigliere  Maffei (naturalmente senza compenso), il consigliere che  il presidente della provincia Gestri si è messo al fianco ("Lui sa come si fa!").
Si tratta di grossi affari. Soldi a nero. Sembra.
Ma perché stupirsene?
I cinesi non sono diventati, anche a livello nazionale, un grande affare? Non sono stati fatti viaggi ufficiali in Cina, nella 'Cina Ritrovata'?
In cambio di questo gran movimento d'affari si tace sulla violazione dei diritti umani ; non si dice nulla, non due parole, per il premio Nobel per la Pace, rinchiuso chissà dove.
E anche da Destra (?), non si stendono teli come per Sakineh.

Siamo contenti che la procura pratese si stia muovendo. Ci piacerebbe che lo facesse anche per la denuncia per Gonfienti, la città etrusca di Prato, che giace sepolta insieme ai suoi scavi.

Un invito per i 20 anni dei Celestini

 Per stasera, 21 dicembre, ore 20,45 alla Baracca.