In merito a questo articolo apparso oggi su Il Tirreno devo precisare:
che il teatro La Baracca fa parte del Circuito Sipario Aperto della Provincia di Prato da otto anni e non aderisce a nessun patto, come nessun altro piccolo teatro, ma appunto fa parte di questo circuito, in cui i teatri ricevono finanziamenti sulla base della loro capacità di interloquire tra loro, creare in qualche modo un circuito, un confronto. Migliore è questo confronto, più finanziamenti la Regione eroga. Tutti i teatri sono comunque autonomi e considerati sullo stesso piano dalla Regione e per questo ci siamo battuti e ci battiamo, come sa chi ci segue. Questo mix fra autonomia e coordinamento è il vero punto di forza di questo progetto regionale. Ogni teatro presenta la sua proposta - lo faremo appunto stamani - e poi viene deciso di comune accordo, ognuno par inter pares, quale sarà l'azione comune.
Nonostante le dichiarazioni, da più parti ci sono stati tentativi di distruggere questo circuito proprio per la sua 'autonomia'. L'esistenza di questo circuito - ancorché povero nei finanziamenti - permette varietà di scelte e politica.
Niente soldi da Mps per la scuola di teatro E intanto Beltrame lavora per una collaborazione tra i “piccoli” MARIA LARDARA
PRATO. Doveva decollare al massimo entro gennaio, finanziamenti permettendo. Era il grande sogno dei direttori Paolo Magelli e Massimo Luconi, direttore artistico e amministrativo del Metastasio. Trasformare il Magnolfi Nuovo in una fucina di giovani talenti del teatro, sulla scia del laboratorio che fu di Luca Ronconi ma guardando oltre: una squadra di attori, sceneggiatori, costumisti. L’idea ambiziosa della scuola è rimasta in piedi, ma la Fondazione Monte dei Paschi ha deciso di non finanziare l’articolato progetto da 400mila euro che l’assessorato alla Cultura del Comune aveva presentato nel marzo scorso in coproduzione con il Metastasio.
E se Siena ha chiuso i rubinetti, a Prato non resta che incassare il colpo. L’assessore alla Cultura Anna Beltrame però non si arrende finché non dà gambe al progetto. Constatando che comunque stavolta la Fondazione si è concentrata molto sui progetti legati al sociale e all’area fiorentina, Beltrame ammette che «l’opportunità dei finanziamenti è sì svanita a fronte dei grossi importi richiesti» ma che «il Comune ci riproverà sicuramente con il bando dell’anno prossimo: il progetto era grandioso - ribadisce l’assessore - e puntava sulla formazione a 360 gradi di diverse figure del teatro». Un’altra carta da giocare potrebbe essere quella dei finanziamenti europei, in attesa di replicare nel 2011 con il bando Mps. In realtà, La Fondazione non è stata così “cattiva” con Prato: come risulta dalle ultime assegnazioni rese note giovedì scorso, 50mila euro li ha sganciati per finanziare - guarda caso - l’allestimento di uno spettacolo al Met, inserito in origine nel cartellone 2010/2011 firmato dall’allora direttore artistico Federico Tiezzi. Ma “Ubu Roi” di Alfred Jarry, pietra miliare del Teatro dell’Assurdo, non andrà più in scena nell’aprile 2011. Nessun incidente diplomatico con la Fondazione anche perché - fanno sapere dalla sede di Siena - il contributo durerà fino al 2012 e la volontà del direttore Luconi è solo quella di «rinviare lo spettacolo per esigenze organizzative alla prossima stagione».
Tornando al progetto sulla scuola che si è arenato, viene da chiedersi cosa ne sarà del Magnolfi Nuovo nei prossimi mesi dopo anni di gestione del cartellone a cura dell’associazione Arteriosa. «L’attività - assicura l’assessore Beltrame - non subirà una battuta d’arresto. Il direttore Luconi sta lavorando a un cartellone del Magnolfi sotto l’egida del Metastasio mentre come assessorato per lo spazio di via Gobetti stiamo pensando a una programmazione per il 2011 ispirata al tema del Risorgimento. In questo coinvolgeremo il teatro La Baracca e quello di Vaiano in nome di un “patto fra piccoli teatri” reso possibile dai finanziamenti regionali di “Sipario Aperto”».
E se Siena ha chiuso i rubinetti, a Prato non resta che incassare il colpo. L’assessore alla Cultura Anna Beltrame però non si arrende finché non dà gambe al progetto. Constatando che comunque stavolta la Fondazione si è concentrata molto sui progetti legati al sociale e all’area fiorentina, Beltrame ammette che «l’opportunità dei finanziamenti è sì svanita a fronte dei grossi importi richiesti» ma che «il Comune ci riproverà sicuramente con il bando dell’anno prossimo: il progetto era grandioso - ribadisce l’assessore - e puntava sulla formazione a 360 gradi di diverse figure del teatro». Un’altra carta da giocare potrebbe essere quella dei finanziamenti europei, in attesa di replicare nel 2011 con il bando Mps. In realtà, La Fondazione non è stata così “cattiva” con Prato: come risulta dalle ultime assegnazioni rese note giovedì scorso, 50mila euro li ha sganciati per finanziare - guarda caso - l’allestimento di uno spettacolo al Met, inserito in origine nel cartellone 2010/2011 firmato dall’allora direttore artistico Federico Tiezzi. Ma “Ubu Roi” di Alfred Jarry, pietra miliare del Teatro dell’Assurdo, non andrà più in scena nell’aprile 2011. Nessun incidente diplomatico con la Fondazione anche perché - fanno sapere dalla sede di Siena - il contributo durerà fino al 2012 e la volontà del direttore Luconi è solo quella di «rinviare lo spettacolo per esigenze organizzative alla prossima stagione».
Tornando al progetto sulla scuola che si è arenato, viene da chiedersi cosa ne sarà del Magnolfi Nuovo nei prossimi mesi dopo anni di gestione del cartellone a cura dell’associazione Arteriosa. «L’attività - assicura l’assessore Beltrame - non subirà una battuta d’arresto. Il direttore Luconi sta lavorando a un cartellone del Magnolfi sotto l’egida del Metastasio mentre come assessorato per lo spazio di via Gobetti stiamo pensando a una programmazione per il 2011 ispirata al tema del Risorgimento. In questo coinvolgeremo il teatro La Baracca e quello di Vaiano in nome di un “patto fra piccoli teatri” reso possibile dai finanziamenti regionali di “Sipario Aperto”».
2 commenti:
Il sottotitolo della Lardara "e intanto la Beltrame lavora a una collaborazione tra i 'piccoli' " la dice lunga su due cose: su come la Beltrame sappia vendere benino la sua immagine in campo pratese (non é affato vero che ci lavora per una collaborazione tra piccoli, anzi, ha fatto di tutto per mettere il bastone tra le ruote, come molti funzionari del Comune e della Provincia potrebbero attestare) e su come la Lardara scriva i suoi articoli distorcendo la realtá o non informandosi bene (entrambi vizi che gli derivano da una frettolosa e superficiale interpretazione del suo ruolo).
Che ci vogliamo fare?
Assessori e giornalisti sono parti cosí difficili da interpretare che, forse, li farebbero meglio attori veri piu che frettolose e improvvisate comparse di paese.
Ma entrambe non vengono dallo stesso mondo della carta stampata? In un prossimo futuro, allora, ci aspettiamo una assessore Lardara e una Beltrame tornata giornalista. Scambiando l'ordine dei fattori...
Lucifero Tornabuono
Gentilissimo Signor Lucifero,
"frettolosa e superficiale interpretazione del suo ruolo"? .....
Potrei gentilmente scambiare una chiacchierata con Lei?
Maria Lardara
Posta un commento