giovedì 4 novembre 2010

Il Teatro La Baracca è uno spazio libero e lo vorrebbero far morire

Registriamo continui e ripetuti tentativi di far morire il nostro spazio.
Per diversi mesi siamo stati oggetto di controlli fiscali.
Danno pochissimi soldi. Non niente, per non farsi dire che non ne danno.
Il Comune di Prato non ha mai dato più di duemila euro, come dice farà quest'anno: e lo sapete per quante repliche?; fra previste e straordinarie  arriveremo a cinquanta!
Tergiversano sui tavoli programmatici, dove ci siamo anche noi. Per esempio quello prossimo di Sipario Aperto gestito dalla Provincia.
E' una vergogna. Tentano in tutti i modi di farci morire. Di ignorarci.
 
Nei comunicati stampa omettono i nomi – per esempio l’ultimo episodio relativo a Maila – che siccome è nello spettacolo di Monni con un piccolo cammeo – non ci deve essere; o come Gianfelice, il cui nome è spesso stroppiato.

Fanno finta di ignorarci e poi copiano il programma, oppure, come nel caso di Prato nel Sacco, costruiscono un evento a latere perché non vogliono che arriviamo per primi sulla rivalutazione di un evento pratese, come è successo per i celestini, per i concubini...
O come per il teatro-ragazzi, di cui hanno copiato la formula.
O come per la scuola di teatro per ragazzi, siamo stati i primi a Prato, e continuiamo a farlo con successo.

Tuttavia il nostro piccolo spazio, pur tra mille difficoltà, pur nella sua delocalizzazione rispetto al centro salottiero e 'confezionato', è più vivo che mai.

Grazie a tutti coloro che ci sostengono (e sono sempre di più), che ci seguono e che apprezzano i nostri sforzi per la cultura, la libera critica, per un diverso significato del teatro.

Teatro La Baracca

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