Ieri il giornalista Ferrara, in prima serata tivvù, pontificava contro Abbà e il suo salire sul traliccio, e diceva che non si può morire per certe idee, non si può morire per non volere un tunnel, o perché si vuole l'agricoltura a chilometro zero.
http://www.youtube.com/watch?v=njgu-BOeBes&feature=related
Lo stesso discorso lo faceva il compagno Cofferati insieme a quel giornalista di destra che sembra il nipote di D'Annunzio di cui non ricordo il nome su La 7.
E' assurdo hanno appena festeggiato l'Unità d'Italia, il Risorgimento, che è costato non si sa ancora quanta gente morta per delle idee che poi il potere ha stravolto e adattato a proprio uso e consumo; ogni anno festeggiano la Liberazione, e così via. Lo stesso procedimento.
E hanno la faccia di mandare avanti questi pseudo intellettuali a libro paga per cercare di avere la popolazione dalla loro parte, per convincerci, è chiaro, che si può morire solo per le 'loro' idee.
Per le loro guerre e occupazioni.
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1 commento:
La mole del giornalista rivela che lui, sui tralicci, non ci é mai salito. Gli bastó, ai suoi tempi, arrampicarsi sulle ginocchia di Berlusconi e farsi benedire la testolina. Monti e i suoi lasciano il mastino napoletano a guardia dell'opinione pubblica, ben massaggiata dai servi del potere Giorgino e Vespa. Monti, professore, abbi il coraggio di spazzare via il vecchio, cosa aspetti? Altrimenti si sospetterebbe che il vecchio sia anche tu. O proprio tu.
Quo usque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?
Lungo Bisenzio
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