Questa del commissariamento di Sanremo è una buona notizia.
Naturalmente il motivo non è l'esternazione di Celentano, che semmai funge solo da pretesto. Celentano ha parlato da fanatico credente, al solito, invocando un neofrancescanesimo, un rinnovamento della Chiesa. In questo momento la Chiesa di Roma è lacerata da lotte interne e da una profonda crisi. Dunque, in realtà Celentano ha parlato in favore di una rinascita della Chiesa Cattolica Romana, non contro.
Ma non è di questo che voglio parlare.
Voglio dire che il commissariamento era auspicabile, e rientra nel cambiamento necessario del malcostume italiano.
E' dai tempi del presunto suicidio di Tenco che se ne parla.
Sembra infatti che Tenco non si sia suicidato, ma che l'abbiano ammazzato, perché già nel 1967 voleva denunciare le scommesse clandestine sui vincitori, eccetera.
Non è un caso che la Guardia di Finanzia, proprio ieri, si sia fatta un giretto per la cittadina del fiori...E forse non solo per controllare gli scontrini fiscali.
Si parla anche, e da troppo tempo, di un sistema corrotto nella gestione degli ammessi al concorso canoro. Insomma, c'è un mandato preciso, e non aspettavano altro che le celentanate per raddrizzare un po' la situazione. Il fulcro di tutto è cambiamenti in vista alla Rai.
Ci riusciranno?
1 commento:
La musica sulla RAI purtroppo si riduce a Sanremo. Questa realtà, apparentemente innocua, è in pratica portatrice di giganteschi gravissimi danni collaterali.
Mai che si veda- a parte rari casi ( Concerto Dalla-De Gregori ) della BUONA musica in orari decenti sulle reti del servizio pubblico, mai ( a parte il contentino di Capodanno, patetico ) della musica classica se non in piena notte.
Le obiezioni a questa osservazione di solito sono: beh, ma non è vero! C'è "Prima della Prima" all'ora di pranzo domenica ( per mezz'ora ) su rai tre! Oppure "Ma non è vero! Sono state previste sei prime serate con artisti italiani in concerto - Mannoia, Daniele, Pausini (sic)" . Sono obiezioni RIDICOLE: sono briciole rispetto a quello che il servizio pubblico dovrebbe fare, poco più di niente annegate in UN ANNO di programmazione. La musica ( quella buona, sia leggera che classica ) dovrebbe occupare il triplo, il quadruplo dello spazio attualmente concesso.
Ma i dirigenti Rai si accontentano di x-factor ( o della sua copia disastrosa chiusa dopo poche puntate in Autunno ) per potersi fregiare di valorizzatori della musica.
Sanremo è solo la punta dell'iceberg, purtroppo. Se qualche rara , bella canzone la si ascolta- Vecchioni un anno fa per esempio- è pura fortuna. Il problema è che in RAI c'è SOLO Sanremo, poi il niente...E noi saremmo la patria dell'Opera e del Bel canto...mamma mia, qualcuno lo dica ai dirigenti RAI.
Posta un commento